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Esternalità negative tra un'impresa industriale e un'attività agricola
Consideriamo un caso in cui l'attività inquinante di un'impresa industriale A e un'attività agricola B. A produce inquinamento che va contro a B. I costi per B dipendono da Qa e Qb. I costi di B sono funzione della produzione di B ma i costi che sostiene B non dipendono solo da cosa produce B ma anche da cosa produce A. Se A aumenta la produzione Qa continuano ad aumentare i costi per B. Esiste esternalità negativa: A per produrre crea un danno a B. In formule CB=CB(Qa,Qb) dove Qa e Qb sono i livelli di produzione di A e di B e CB la funzione di costo di B. Il costo di B dipende positivamente dalla quantità prodotta dall'impresa A, configurandosi in tal modo l'esistenza di esternalità negativa. Analizziamo graficamente e ipotizzando di trovarci in un mercato perfettamente concorrenziale.
CMa: costo marginale di A per produrre il suo output
CMAe: costi marginali esterni, costi che l'impresa ha prodotto e che fa sostenere
all'impresa B. Sono costi esterni che dipendono dalla produzione di A. Tali costi si generano durante la produzione ma non ne soffre A.- CMa=Pa per massimizzare il proprio profitto. Produce Qa.
- Nella produzione del bene A l'impresa non genera solo questi costi ma anche costi esterni. La Q ottimale dovrebbe tenere conto sia dei costi per produrre il bene A che i costi sostenuti da altre imprese derivanti dalla produzione dell'impresa A. CMGs=Pa
- CMGs=CMGe+CMa
- Se andiamo a vedere l'ottimo lo troviamo il Q* (Pa=CMGs) è l'ottimo sociale
- Quando l'impresa produce Qa, i CMGs sono superiori rispetto al prezzo di mercato, bisogna andare in linea retta sopra B.
Conclusioni confrontando Qa e Q*:
La differenza è che se l'impresa A non tiene conto dei costi che non la tocca direttamente, l'impresa produce di più. Q+ è più bassa perché vengono tenuti in considerazione tutti i costi. Sotto il profilo tecnico
(costi) le esternalità non dipendono solo dalla quantità prodotta del bene B ma anche dalla Q prodotta del bene A. Sotto il profilo istituzionale non esiste una completa definizione dei diritto di proprietà su tutti i beni in modo tale che tali diritti si possano scambiare sotto il meccanismo dei prezzi. Se esternalità negative vengano prodotti più beni socialmente costosi. Presenza di esternalità negativa il costo è più alto. Nel caso dell'esternalità positiva abbiamo un beneficio sociale maggiore. Con esternalità negative vengono prodotti beni socialmente più costosi. L'esternalità implica che
- Costo sociale ≠ Costo individuale
- Beneficio sociale ≠ Beneficio individuale
Vi sono diverse soluzioni che cercano di internalizzare le esternalità, ovvero far si che chi produce quel determinato bene che crea inquinamento tenga conto all'interno del proprio meccanismo decisionale tenga
conto dei benefici o dei costi che producono esternalità. Vi sono quindi vari metodi:
- Produzione pubblica: ipotizziamo che ci si renda conto che un determinato bene richiede la creazione di inquinamento. Se non riesco a portare la singola impresa a tener conto dei costi di esternalità di inquinamento, una possibilità da parte dello Stato è quello di occuparsene da se. Lo STATO PRODUCO E FORNISCO QUEL BENE NEL FARE Ciò TENGO CONTO ANCHE DELL'INQUINAENTO (CMGe). Tenderà a fornire il livello di produzione ottimale
- Fusione delle imprese: se proprietario di impresa A è anche proprietario di imbresa B si rende conto dell'esternalità. Vi è l'internalizzazzione delle esternalità perché il costo interno diventa esterno.
- Regolamentazioni: disposizioni di legge che impongono alle imprese di limitare la produzione di sostanze inquinanti entro parametri definiti. L'impresa può reagire a
Queste limitazioni o riducendo la produzione in corrispondenza al valore di inquinamento imposto dalla legge. In alternativa, l'impresa realizza investimenti in impianti di depurazione per limitare la produzione di sostanze nocive. Questa è la soluzione. Rispetto ad altre soluzioni, è la meno efficiente perché dice a tutti gli operatori inquinanti di adottare lo stesso comportamento con gli stessi standard, indipendentemente dalla tecnologia che hanno le imprese. Per alcune imprese è facile introdurre impianti di depurazione, per altre potrebbe essere problematico. Non si tiene conto delle capacità tecnologiche delle imprese e delle circostanze ambientali. Se si utilizzassero imposte pigouviane o si scambiassero diritti di inquinamento, sarebbe più funzionale.
Imposte pigouviane: per portare la nostra impresa A a produrre meno inquinamento bisogna aumentare il costo della produzione. L'imposta è pari al CMGe (danno) valutato nel punto
efficiente al livello sociale. Analizziamo il grafico per vedere come funziona questa imposta pigouviana: vogliamo introdurre imposta Pigouviana per far si che la nostra impresa produca Q*. Deve essere internalizzata dall'impresa il costo dell'esternalità introducendo una tassa (pari al danno marginale nel punto in cui la Q è ottima). Per produrre Q* il costo marginale deve essere uguale al prezzo di mercato. Andando quindi a guardare CMa (Interno) in prossimità di Q* individuiamo il costo marginale C che è più basso di Pa. Introduciamo una tassa che eguagli il danno così da portare il costo a Pa. La tassa è la differenza tra K e C che non è altro che il CMG (differenza tra CMGs-CMa). Pare essere una buona soluzione, ma ciò che funziona bene dal punto di vista teorico non sempre funziona dal punto di vista pratico. Questo perché i grossi problemi sono quelli di stima. Con carta e penna abbiamo sempre la soluzione.
ottimama il passo successivo è capire quanto sia applicabile tale soluzione, ve ne sono di più applicabili di altre. Diventa complicato stimare i costi marginali esterni perché dovremmo avere una buona stima dei costi marginali per ogni livello di inquinamento. L'imposta pigouviana non è facile da applicare.inquinamento ottimo non è pari a 0. Nel nostro esempio ipotizziamo che A abbia il diritto di inquinare (produrre fino al punto Qa). Ipotizzando che A ha il diritto di inquinare ha il diritto di produrre fino a Qa. A quel punto B sapendo che i diritti appartengono ad A, B potrebbe pagare A per far si che produca di meno. B ha un costo quando A produce che è dovuto all'inquinamento. B potrebbe essere disposto a pagare una cifra che sia poco meno della distanza che c'è tra B e la retta dei CmgS per chiederti di produrre poco meno. Il massimo che sono disposta a pagare è la distanza tra il punto B e la curva dei CMGs. A può dire che gli sta bene ma B deve dargli tutto il profitto che sta perdendo producendo di meno. Andando a sinistra di Qa, l'impresa spende in costi meno di quando ricava dal mercato. Man mano che mi sposto da Qa a Q* il danno marginale esterno si riduce e aumenta la differenza tra Pa e costo marginale interno.
ovvero aumenta man mano il profitto a cui deve rinunciare l'impresa.
Quando sono in Qa, B è disposta a pagare tanto e A accetterebbe molto meno perché perdita di profitto piccola.
Man mano che mi avvicino a Q* è il contrario.
Se mi sposto a sinistra di Q* abbiamo un danno più piccolo del profitto di A.
Questo ragionamento vale se per entrambe i soggetti possono arrivare alla contrattazione. Se creo un diritto creo un mercato. Se non arrivo a contrattare B avrebbe un danno. B è disposto a pagare è ha la possibilità di farlo. Dare diritti ad un'impresa di inquinare o di non essere inquinati ha delle implicazioni di natura differenti.
DIRITTI DI INQUINAMENTO TRASFERIBILE
Interventi che funzionano bene. Un'impresa che deve ridurre l'inquinamento può farlo sia facendo investimenti per rendere il processo produttivo meno inquinante, utilizzando tecniche produttive meno inquinanti. Questo implica che essendoci
Diversi modi per ridurre l'inquinamento è ovvio che ridurre l'inquinamento avrà costi differenti a seconda del tipo di impresa che abbiamo davanti. Lo stato potrebbe mettere dei Voucher pari all'obiettivo e distribuirlo alle imprese con diversi criteri. Lo stato, identificando un livello ottimale di inquinamento, crea dei buoni dove al suo interno vi è una quantità di inquinamento che l'impresa può produrre. Andando a distribuire questi voucher, lo Stato sa che nel totale le imprese produrranno questo totale di inquinamento. Ma questi Voucher possono essere venduti ad altre imprese. Le imprese creano un mercato dei voucher: chi fa più difficoltà a ridurre l'inquinamento avrà più voucher venduti da altre imprese. Si permette di avere controllo globale sull'inquinamento e libero mercato sulla distribuzione dell'inquinamento. Quando vengono distribuiti Voucher vi sono le regolamentazioni. Applicazione di questo
Se fossimo in mercato perfettamente concorrenziale avremmo che P=CMG, punto ottimo in C. Mercato monopolista si produce di meno ad un prezzo superiore. Mercato perfettamente concorrenziale il benessere è pari all’area gialla. Surplus finale è pari a (vertice in alto, P*, B, A) Lo stato potrebbe
intervenire per rimuovere le cause che portano ad un mercato monopolistico. Il punto è che questa politica potrebbe ri