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Scienza delle costruzioni
v(M) = v0 + wz ^ PM
per una scelta opportuna del polo posso ricondurre l'atto di moto ad una sola rotazione o sola traslazione
Come posso fare di assimilare una traslazione ad una rotazione?
- Uno spostamento traslazionale è sempre assimilabile ad una rotazione con centro all'infinito
Punto all'infinito = punto improprio
Punto al finito = punto proprio
Vincoli e loro effetti:
- un elemento che diminuisce i gradi di libertà di un corpo
- Vincolo incastro
GdV: 3
Limitazione completa degli atti di moto del corpo
Vincolo triplo
- Vincolo cerniera
GdV: 2
Vincolo doppio
C'è rotazione
CIR della cerniera è la cerniera stessa
- meglio il CIR del corpo attaccato alla cerniera è la cerniera stessa
- Vincolo pattino
GdV: 2
Vincolo doppio
C'è traslazione in una direzione
CIR del pattino è un punto all'infinito nella direzione ortogonale al moto del corpo
- Vincolo manicotto
GdV: 2
Vincolo doppio
CIR del manicotto è un punto all'infinito nella direzione ortogonale al moto del corpo
- Vincolo carrello
GdV: 1
Vincolo singolo
CIR del carrello sono tutti i punti dell'asse del carrello compreso il punto all'infinito
Un vincolo può unire due corpi rigidi
Gdl: 2:3
GdV: 2
Hanno gli stessi GdV dei vincoli a terra
Questo è diverso
Sono identici
Sono uguali
Ogni punto di giunzione
può essere visto come un incastro
n = numero d'aste
GdV: 2(n-1)
2GdV
4GdV
GdV: 2(n-1)+2
GdL > GdV => struttura isostatica
GdL = GdV => struttura isostatica ci occupiamo
GdL < GdV => struttura iperstatica di queste
Labile una struttura si dice labile se i vincoli non bloccano tutti gli atti di moto possibili
una struttura può essere iso/iperstatica ma essere comunque labile, dipende da come sono disposti
Una struttura non labile non è stabile!!!
struttura senza atti di moto
Il nostro obiettivo sarà riconoscere strutture difficili a strutture semplici
Prima cosa da fare GdL? GdV?
GdL = 3
GdV = 2(cerniera)+1(carrello) = 3
GdL = GdV => struttura isostatica, ma è labile? i vincoli sono ben messi?
Perché il corpo sia labile ci deve essere cir in comune a tutti i vincoli
cir(a)
cir(b) tutti i punti propri e impropri dell'asse del carrello
cir(cir(a) cir(b))
Esiste un punto in comune? No!
2cir => non labile
GdL = 3 GdV = 3
isostatica
cir struttura A => labile 1 atto di moto
Se l'asse del carrello passa per la cerniera la struttura è labile e il cir è la cerniera
Una trave con cerniera e carrello segue sempre la regola sopra
GdL: 3
GdV: 3
è sempre non labile
tutti gli atti di moto possibili sono bloccati
GdL: 2+3=6
GdV: 1+1+2+2+6
isostatica
Anello chiuso
GdL: 6
GdV: 1+2+3+6
isostatica
Non labile, l'asse del carrello non passa per la cerniera
L'asse del carrello non passa per la cerniera ⇒ non labile
Se internamente è isostatica dev'essere ben vincolata
Se internamente è ipostatica il GdL può essere compensato dai vincoli esterni
GdL: 3+3=9
GdV: 4+1+1+1+2+2=10
iperstatica
Posso vedere questo vincolo come pattino per l'asta inclinata o come manico rosso per l'asta orizzontale
Anello chiuso
GdL: 9
GdV: 9
isostatica
Labile internamente
Iperstatica
Non labile esternamente, ma essendo labile internamente ⇒ labile
Questa struttura è ben vincolata a terra (da sola)
Se la struttura è labile non lo è qui ⇒
C'è una biella
GdL: 3
GdV: 4
Cir: ∞
Labile
GdL: 3+4=12
GdV: 3+2+2+2+3=12
isostatica
Arco a tre cerniere
Non labile
Deformazione Nominale
ε = l - l0⁄l0 = Δl⁄l
Allungamento per unità di lunghezza, consideriamo una misura relativa
Deformazione Trasversale
εT = d - d0⁄d0 = Δd⁄d0
Adimensionali
Forza per unità di area [N/m2] = [Pa]
Abbiamo scalato tutto per una costante, ora il grafico è
sforzo-deformazione, adesso abbiamo la sola dipendenza dal materiale
Il grafico σ-ε esprime la dipendenza dal materiale
Acciaio
Alluminio
Materiale Ceramico
Noi ci occupiamo solo della prima fase detta "fase elastica lineare" → La curva che lega σ e ε è sempre una retta, c'è un legame diretto tra sforzo e deformazione.
La caratteristica della fase elastica lineare è che è reversibile. Se smetto di tirare la barra (in questa sola fase) il provino torna alla configurazione iniziale.
Arriviamo ad un valore σ0 ed a quel punto ci sono due diversi tipi di comportamento:
- Comportamento Duttile → se dopo la fase elastica ci sono ancora risorse per una deformazione
- Comportamento Fragile → dopo la fase elastica non ci sono altre deformazioni ma si arriva a rottura
Superata la fase elastica, se tolgo le forze il provino non seguirà più la stessa curva ma tornerà indietro lungo una retta
C'è una deformazione residua, è una caratteristica dei materiali duttili
Ora abbiamo considerato la trazione, ma a compressione cosa succede? Dipende dal momento
Comportamento per Materiali Duttili
Esattamente simmetrici per trazione e compressione
Comportamento per Materiali Fragili
Sono più resistenti a compressione piuttosto che a trazione
̲ = ̲ · ̲
̲′ = ̲ − 1/3 · ̲
̲ = 1/3 tr(̲) = 1/3 (11 + 22 + 33)
PARTE IDROSTATICA
̲′ = ̲ − ̲ =>
11 − 12132122 − 23313233 −DEVIATORE DI SFORZO
̲ = ̲ + ̲
DECOMPOSIZIONE IN PARTE DEVIATORICA E IDROSTATICA
= ̲
et(̲ − ̲) = 0
3 − 1 2 + 2 − 3 = 0
: 1 = tr(̲) = 1 + 2 + 3
: 2 = 1122 + 2233 + 3311 − 1221 − 2332 − 3131
: 3 = det()
1, 2, 3
, , -> SE CONOSCO QUESTI POSSO SCRIVERE ̲′ =
0 00 00 0̲ = {; ; }
̲ = {; ; }
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