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SOLUZIONE DEL PROBLEMA DI PRESSO-FLESSIONE
B
Consideriamo la faccia di una generica trave, sulla quale agisce la forza
L
equivalente assiale F applicata nel punto C, come rappresentato in figura.
Tale forza equivalente genera uno sforzo assiale e un momento flettente.
B
Abbiamo visto che lo sforzo assiale su è dato da:
L
=
N F
L B è dato da:
E che il momento flettente su L
= × =
M r F e ovvero M F ( r )
fL C fL C
Per la soluzione del problema di presso-flessione, ricordiamo che il cilindro è caricato soltanto sulle
t
basi con tante forze , il cui effetto risultante è assimilabile all'
effetto generato da una forza
L
risultante assiale applicata in un certo punto (è un problema di saint-venant).
Dall'
adozione dell’ipotesi di Clebsch Saint-Venant, sappiamo che le componenti del tensore delle
T
tensioni da trovare sono ridotte a 5 (in realtà per la simmetria della matrice, sono 3 le componenti da cercare).
Risolvere il problema di presso-flessione significa trovare una funzione della tensione t (costituita
τ σ
dalle componenti e ) tale che verifichi:
– le equazioni indefinite di equilibrio (a seguito dell’adozione dell’ipotesi di Cebsch-Saint-Venant):
τ ′ = 0 ∞ 3
su tutti gli punti del cilindro C.
′
τ σ
+ = 0
div
– la condizione per la quale il mantello deve essere scarico: µ
τ ν
⋅ = 0 su tutti i punti sul mantello laterale . 5/15
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI A.A. 2010/2011
– l’equazione:
=
T e t
L L T B
per la quale la tensione sulla base risulta uguale alle forze esterne applicate (ovvero che
L L ∞ 2 B
l’ultima colonna del tensore della tensione è nota) sia valida per tutti gli punti della base .
L
=
T e t
Poiché in realtà di tale equazione ci interessano le componenti, scindiamo l’equazione L L
B
nelle componenti assiali e tangenziali che dovranno valere per tutti i punti della base :
L
σ σ
= =
( z L ) L
τ τ
= =
( z L ) L r
Inoltre, considerando la posizione del punto di applicazione delle tensioni, dovranno essere
x
uguali anche i momenti da esse generati:
σ σ
= =
r z L r
( )
x x L
τ τ
= =
r z L r
( )
x x L
N.B. Le forze a primo membro sono incognite, mentre quelle a secondo membro sono note in quanto trattasi di forze
esterne applicate.
Le quattro equazioni precedenti, espresse in termini di risultanti, danno vita a delle relazioni tra
le forze interne e le forze esterne applicate. In particolare, nel caso della presso-flessione, sulla
B
base devono valere le seguenti relazioni:
L
= =
N Z L F
( ) (lo sforzo assiale N è pari alla forza assiale F risultante applicata)
= =
T Z L
( ) 0 (lo sforzo di taglio T è nullo in quanto sono applicate solo forze assiali)
= =
M Z L F r M
( ) ( ) (il momento flettente è pari alla forza assiale F per il ruotato del vettore
f C f
posizione del punto di applicazione)
= =
M Z L M
( ) 0 (il momento torcente è nullo non ci sono forze tangenziali applicate)
t t σ τ
A questo punto non ci resta che cercare valori adatti di e tali che verifichino tutte le equazioni
precedenti.
La prima equazione indefinita di equilibrio è:
′
τ = 0 τ
Nel caso generale, a seconda del punto in cui viene considerata, la tensione tangenziale può
τ x y z
è funzione di , e .
assumere valori differenti: in particolare τ
′
τ = z
L’equazione di equilibrio, 0 , affermando che la derivata di rispetto a è nulla: in sostanza
τ z
afferma che è indipendente da . Quindi la prima equazione sarà verificata da una tensione
τ z
tangenziale indipendente da : τ
τ τ
→
x y z x y z
( è indipendente da )
( , , ) ( , ) 6/15
4 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI σ
τ σ σ τ
′ ′
+ = = −
div div
L’equazione di equilibrio, 0 , ci dice che la tensione assiale (essendo ) è
′
σ =
z (altrimenti sarebbe stata 0 ).
una funzione dipendente da σ
La seconda equazione di equilibrio sarà quindi verificata da una funzione tensione assiale
x y z
dipendente da , e , cioè:
σ x y z
( , , ) τ x y
Vediamo ora quale funzione ( , ) possiamo scegliere affinché tutte le equazioni precedenti siano
verificate. Nel caso della presso-flessione possiamo scegliere la soluzione più semplice, ovvero
τ =
x y
( , ) 0 : infatti il principio di Saint-Venant ci consente di scegliere una risultante qualunque.
τ =
x y C
In effetti la funzione ( , ) 0 soddisfa sia le equazioni indefinite di equilibrio (su tutto ), sia
T e del momento torcente
l’equazione del mantello (deve essere scarico), sia l’equazione del taglio
B
M sulla base .
t L τ =
x y
Pertanto la funzione della tensione tangenziale deve essere ( , ) 0
σ
Vediamo ora quale deve essere la funzione della tensione assiale .
τ τ
= =
x y div
Avendo scelto ( , ) 0 , nella seconda equazione indefinita di equilibrio avremo che 0 : di
σ
σ =
conseguenza rimarrà il termine ' 0 . Questo significa che dobbiamo una funzione
σ
z x y
, cioè una ( , ) .
indipendente da σ x y
Le equazioni che restano da verificare con la funzione ( , ) sono le seguenti:
σ
= =
N F (è uno scalare)
B σ
= =
M r F r
( ) ( ) (sono due scalari)
f C
B M
In sostanza sono da verificare 3 equazioni in quanto rappresenta due momenti, quindi due equazioni.
f
σ x y
Vogliamo cercare la più semplice funzione ( , ) che verifica queste tre equazioni.
σ x y
Dovendo verificare 3 equazioni, la funzione ( , ) dovrà necessariamente dipendere da 3
coefficienti. La sua forma più semplice è la seguente:
σ = + +
( x , y ) a b x b y
1 2 + a
b x b y
Si tratta di una funzione affine, essa rappresenta l’equazione di un piano ( ) più una costante ( ). Infatti i ter-
1 2
b e b a
mini controllano la pendenza del piano lungo x e lungo y, mentre controlla la posizione del piano.
1 2 = =
b b b
( , ) r x y
Ricordiamo la definizione di prodotto scalare: dati i vettori ( , )
1 2
⋅ = +
b r b x b y
il loro prodotto scalare sarà il seguente: 1 2
σ x y che stiamo cercando, possiamo esprimerla
sostituendo il prodotto scalare nell'
equazione di ( , )
come segue:
σ = + ⋅
x y a b r
( , ) 7/15
SCIENZA DELLE COSTRUZIONI A.A. 2010/2011
σ = + ⋅
Andiamo ora a sostituire a b r all’interno delle equazioni che intendiamo verificare.
σ
= =
N F
– Nella prima equazione dalla sostituzione otteniamo:
B
= + ⋅
N ( a b r ) separando gli integrali avremo:
B
= + ⋅
N a b r
B B
Ricordiamo che stiamo integrando sulla base B, cioè rispetto alle variabili x e y. Poiché i
coefficienti a e b sono indipendenti da x e y, possiamo portarli fuori dagli integrali:
= + ⋅
N a 1 b r
B B = =
1 A r S
è l’area del dominio B e che è il momento statico del dominio B,
Osserviamo che B B
possiamo sostituirli all’interno dell’equazione e ottenere:
= + ⋅
N a A b S
Ricordiamo che tale equazione è pari alla forza esterna F:
= + ⋅ =
N a A b S F σ
= =
– Nelle due equazioni rimanenti (contenute nell’equazione vettoriale M r F r ) dalla
f C
B
sostituzione otteniamo:
( )
= + ⋅
M a b r r separando l’integrale:
f B ( )
= + ⋅
M a r b r r
f B B
Ricordiamo la definizione di prodotto tensoriale. Siano due generici vettori u e v:
=
u ( u , u )
1 2
=
v ( v , v )
1 2
Il prodotto tensore tra i due vettori da origine alla seguente matrice:
u v u v [ ]
1 1 1 2
⊗ = ⊗ =
u v u v u v
ovvero, ogni elemento genericamente: ij i j
u v u v
2 1 2 2
Una proprietà del prodotto tensoriale è la seguente:
⊗ = ⋅
(
u v ) w ( v w
) u
Applicando la proprietà del prodotto tensoriale all’equazione e ricordando che a e b sono
costanti rispetto all’integrazione, possiamo riscrivere: 8/15
4 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI
= + ⊗
( )
M a r r r b
f B B = ⊗ =
r S è il momento statico e che ( r r ) J è il momento di inerzia della
Osservando che B B
sezione B, possiamo riscrivere l’equazione come segue:
= +
M a S J b
f
Ricordiamo che tale equazione è pari al momento esterno F r :
C
= + =
M a S J b F r
f C
Osservazione
Da notare che per qualunque sezione generica B, le quantità geometriche A (area), S (momento statico) e J (momento di
r
inerzia) sono immediatamente calcolabili. Inoltre la forza esterna F e il suo punto di applicazione sono dati noti del
C
problema. Quindi le uniche incognite da trovare nel sistema di tre equazioni sono a e b: trovati questi due termini, nota
la sezione, la forza applicata e il suo punto di applicazione, siamo in grado di calcolare il valore della tensione in tutti i
punti del cilindro (lontano dalle basi).
Calcoliamo le equazioni di a e b mettendo a sistema le due equazioni appena ricavate:
= + ⋅ =
N a A b S F
= + =
M a S J b F r
f C
Dalla prima equazione ricaviamo il termine a:
⋅
F b S
= −
a A A
Sappiamo che il momento statico S diviso l’area A, è in effetti il baricentro r della sezione, cioè:
G
S = r
G
A
Da cui, sostituendolo nell'
equazione, otteniamo:
F
= − ⋅
a b r
G
A
Andando ora a sostituire l'
equazione di a nella seconda equazione otteniamo:
F − ⋅ + =
b r S J b F r
G C
A
Per ricavare il valore del termine b sviluppiamo il prodotto nella parentesi:
F S S
− ⋅ + = =
( ) da cui notiamo che (sostituiamolo nell'
eq.):
b r S J b F r r
G C G
A A
− ⋅ + =
F r (
b r ) S J b F r portiamo F r a secondo membro e raggruppiamo:
G G C G
− ⋅ + = −
(
b r ) S J b F ( r r )
G C G 9/15