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VARIAZIONE DELL’EQUILIBRIO: SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI OFFERTA E DOMANDA
LA VARIAZIONE DELL’EQUILIBRIO: SPOSTAMENTO SIMULTANEO DELLE CURVE
∆Q P 0 VARIAZIONE DI Q
=
×
ELASTICITÁ DELLA DOMANDA AL PREZZO = ∆ P Q 0 VARIAZIONE DI P
∆ Q P medio →
×
ELASTICITÁ DELLA DOMANDA AL PREZZO = metodo del punto medio
∆ P Q medio
∆Q R 0 VARIAZIONE DI Q
=
×
ELASTICITÁ DELLA DOMANDA AL REDDITO = ∆R Q 0 VARIAZIONE DI R
∆Q P 0 VARIAZIONE DI Q
=
×
ELASTICITÁ DELLA OFFERTA AL PREZZO = ∆ P Q 0 VARIAZIONE DI P
∆ Q P medio →
×
ELASTICITÁ DELLA OFFERTA AL PREZZO = metodo del punto medio
∆ P Q medio
SPESA TOTALE
RICAVO TOTALE
P× Q (AMMONTARE SPESO DA CONSUMATORI)
P× Q (AMMONTARE INCASSATO DAI PRODUTTORI)
Liv .min . di P> P∗¿
LIVELLO MINIMO DI PREZZO VINCOLANTE = eccedenza
→
Liv .max . di P< P∗¿
LIVELLO MASSIMO DI PREZZO VINCOLANTE = penuria
→
IMPOSIZIONE DI UN’IMPOSTA
1. Traslazione della curda
di offerta verso l’alto, indicata
con O + I
2. Nuovo punto di
equilibrio (E ): intersezione tra D
1
e O + I
3. Da E mandare una parallela all’asse del prezzo per trovare la nuova quantità Q
1 s
4. Da E mandare una parallela all’asse delle quantità per trovare il prezzo pagato dai consumatori P
1 d
5. Dall’intersezione tra O e la parallela all’asse del prezzo per trovare la quantità Q mandare una
s
parallela all’asse delle quantità per
trovare il prezzo incassato dai
produttori P
O
6. L’ammontare dell’imposta è
rappresentata dalla distanza delle
due curve di offerta
L’ONERE DELL’IMPOSTA grava su chi ha
→
la curva ANAELASTICA
1. domanda elastica e offerta
anaelastica: onere sui produttori
2. domanda anaelastica e offerta elastica: onere sui consumatori
3. stessa eleasticitá: onere distribuito equamente tra le parti
IL COSTO DELLA TASSAZIONE
1. Riduzione del surplus totale, del surplus del consumatore e del produttore
2. La riduzione del surplus totale prende il nome di: PERDITA SECCA PERDITA SECCA
Qs−Q∗¿
¿
Pd – Po ׿
( )
¿
3. L’imposizione di un’imposta genera: GETTITO FISCALE o ENTRATE FISCALI
T ×Q=( Pd – Po ×Qs
GETTITO FISCALE = )
LA CURVA DELLA PERDITA SECCA E LA
CURTA DEL GETTITO FISCALE
LA RELAZIONE TRA PERDITA SECCA E ENTRATE FISCALI
→ le entrare fiscali aumentano al diminuire della perdita secca
EROGAZIONE DI UN SUSSIDIO
1. Traslazione della curda di
offerta verso il basso, indicata con O + S
2. Nuovo punto di equilibrio (E ):
1
intersezione tra D e O + S
3. Da E mandare una parallela
all’asse del prezzo per trovare la nuova
quantità Q
s
4. Da E mandare una parallela
all’asse delle quantità per trovare il
prezzo incassato dai produttori P
O
5. Dall’intersezione tra O + S e la parallela all’asse del prezzo per trovare la quantità Q mandare una
s
parallela all’asse delle quantità per trovare il prezzo pagato dai consumatori P d
6. L’ammontare del sussidio è rappresentata dalla distanza delle due curve di offerta
SURPLUS TOTALE SURPLUS CONSUMATORE SURPLUS PRODUTTORE
EFFICIENZA
→ proprietà grazie alla quale l’allocazione delle risorse massimizza il surplus totale
→ il mercato distribuisce la produzione ai compratori hanno più disponibilità a pagare
→ il mercato distribuisce i consumatori verso i produttori che possono produrre il bene al minimo costo
LE ESTERNALITÁ NEGATIVE
1. L’esternalità negativa
si rappresenta con la
traslazione della curva di
offerta verso l’alto.
2. La curva di offerta
prende il nome di COSTO
PRIVATO
3. La sua traslazione
prende il nome di COSTO
SOCIALE
(costo privato + costo
esterno)
4. Il COSTO
ESTERNO è rappresentato
dalla distanza delle due
curve di offerta
5. In assenza di esternalità negativa la quantità prende il nome di QUANTITÁ DI MERCATO e il
prezzo è quello di equilibrio
6. In presenza di esternalità negativa la quantità si riduce alla cosi detta QUANTITÁ OTTIMALE e il
prezzo aumenta.
7. La presenza di esternalità negative fa diminuire il benessere totale nella stessa misura della perdita
secca.
LE ESTERNALITÁ POSITIVA
1. L’esternalità positiva
si rappresenta con la
traslazione della curva di
domanda verso destra.
2. La curva di
domanda prende il nome di
VALORE PRIVATO
3. La sua traslazione
prende il nome di VALORE
SOCIALE
(valore privato + beneficio
esterno)
4. Il BENEFICIO
ESTERNO è rappresentato
dalla distanza delle due
curve
5. In assenza di
esternalità positiva la quantità prende il nome di QUANTITÁ DI MERCATO e il prezzo è quello di equilibrio
6. In presenza di esternalità positiva la quantità si aumenta alla cosi detta QUANTITÁ OTTIMALE e il
prezzo aumenta.
7. La presenza di esternalità positiva fa diminuire il benessere totale nella stessa misura della perdita
secca.
DUE CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE DEI BENI
→ ESCLUDIBILITÀ, un
bene è escludibile quando è
legalmente e/o
tecnologicamente possibile
impedire a qualcuno di godere
di quel bene; l’escludibilità è
legata all’esistenza di diritti di
proprietà sul bene – chi ha tali
diritti può escludere gli altri dal
godimento del bene.
→ RIVALITÀ un bene è rivale quando il consumo da parte di un soggetto limita la possibilità di
(o impedisce del tutto il) godimento dello stesso bene da parte di un altro soggetto.
P× Q
RICATO TOTALE = COSTO TOTALE =
COSTO FISSO+COSTO VARIABILE
CT = CF + CV
COSTO FISSO =
COSTOTOTALE−COSTOVARIABILE
CF = CT CV
COSTO VARIABILE =
COSTOTOTALE−COSTO FISSO
CV = CT – CF
RICAVOTOTALE−COSTOTOTALE
PROFITTO = = II = RT CT
→ PROFITTO ECONOMICO =
RICAVOTOTALE−COSTOTOTALE impliciti ed espliciti)
(costi
→ RICAVOTOTALE−COSTI ESPLICITI
PROFITTO CONTABILE =
LA FUNZIONE DI PRODUZIONE La funzione di produzione indica la relazione tra input e output, e può
essere: 1. CONCAVA, con rendimenti di scala decrescenti
2. LINEARE, con rendimenti di scala costanti
3. CONVESSA, con rendimenti di scala crescenti
LA CURVA DI COSTO TOTALE
COSTO FISSO CF
=
COSTO MEDIO FISSO = QUANTITÁ Q
COSTO TOTALE CT
=
COSTO MEDIO TOTALE = QUANTITÁ Q
La curva di costo medio totale ha una forma a U; il punto più basso della curva a U corrisponde alla quantità che
minimizza il costo medio totale, definita dimensione efficiente dell’impresa
COSTO VARIABILE CV
=
COSTO MEDIO VARIABILE = QUANTITÁ Q
VARIAZIONE DEL COSTOTOTALE ∆ CT
=
COSTO MARGINALE = VARIAZIONE DELLA QUANTITÁ ∆Q
La curva di costo marginale ha un tratto discendente prima di prendere l’andamento crescente che normalmente la
caratterizza VARIAZIONE DEL LA PRODUZIONE ∆P
=
PRODOTTO MARGINALE = VARIAZIONE DELLA QUANTITÁ DI INPUT ∆ Q INPUT
RELAZIONE TRA COSTO MARGINALE E COSTO MEDIO TOTALE
→ Se il costo marginale è inferiore al costo medio totale, il costo medio totale è decrescente
(e viceversa); la curva di costo marginale interseca quella di costo medio totale nel punto di
minimo, corrispondente alla dimensione efficiente.
DIMENSIONE EFFICIENTE il punto in cui la quantità di prodotto
→ minimizza il costo medio totale
COSTO MEDIO TOTALE DI BREVE E DI LUNGO PERIODO
→ ORIZZONTE TEMPORALE, per molte imprese la suddivisione dei costi tra fissi e variabili dipende
dall’orizzonte temporale preso in considerazione; in particolare, molti costi fissi nel breve periodo diventano variabili nel
lungo periodo.
→ CURVA DI COSTO MEDIO TOTALE DI LUNGO PERIODO, la curva di costo medio totale di lungo periodo ha
una forma più appiattita della curva di costo medio totale di breve periodo; inoltre, tutte le curve di breve periodo
giacciono al di sopra o sulla curva di lungo periodo.
→ ECONOMIE DI SCALA
La proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo diminuisce all’aumentare della quantità
prodotta.
→ DISCONOMIE DI SCALA
La proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo aumenta all’aumentare della quantità prodotta.
→ RENDIMENTI DI SCALA COSTANTI
La proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo resta invariato al variare della quantità
prodotta.
LE IMPRESE IN UN MERCATO CONCORRENZIALE
Si ipotizza che un mercato in concorrenza perfetta abbia le seguenti caratteristiche:
→ 1. sul mercato è presente una moltitudine di venditori e di compratori;
2. i beni offerti dai vari venditori sono perfetti sostituti;
3. le imprese possono entrare e uscire liberamente dal mercato.
IMPLICAZIONI PER L’ANALISI DELLA CONCORRENZA:
→ le ipotesi 1 e 2 implicano che l’azione del singolo compratore o venditore nel mercato ha un effetto
risibile sulla determinazione del prezzo di mercato; per venditori e compratori il prezzo di mercato è un dato
di fatto (si dice che subiscono il prezzo);
→ l’ipotesi 3 ha un peso rilevante per determinare il risultato di lungo periodo di un mercato
concorrenziale.
PREZZO × QUANTITÁ=RT × Q
RICAVO TOTALE = =P
VARIAZIONE DEL RICAVOTOTALE ∆ RT
RICAVO MARGINALE = = Rma ¿
VARIAZIONE DELLA QUANTITÁ ∆Q
RICAVO TOTALE RT
=
RICAVO MEDIO TOTALE = = Rme
QUANTITÁ Q
IN UN MERCATO CONCORRENZIALE P = RMA = RME
L’impresa massimizza il profitto producendo la quantità per cui il costo marginale è uguale al ricavo marginale
REGOLE PER LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO
Il fondamento del processo decisionale dell’impresa razionale che massimizza il profitto è rappresentato dalle
seguenti regole di carattere generale:
→ se il ricavo marginale è superiore al costo marginale, l’impresa deve aumentare la produzione;
→ se il ricavo marginale è inferiore al costo marginale, l’impresa deve diminuire la produzione;
→ il livello di produzione che massimizza il profitto è quello per il quale