Gli schemi
Le risposte a questo fenomeno sono svariate (relazioni extraconiugali, ecc) → In realtà il chiururgo è la madre! Ciò dimostra come le nostre aspettative possono essere dei vincoli molti forti nel momento in cui affrontiamo la percezione del mondo esterno.
Gli schemi sono strutture di tipo cognitivo delle persone che utilizzano per rappresentare le conoscenze riguardanti un concetto o ad un stimolo (sia di tipo fisico che sociale), inclusi i suoi attributi e le relazioni fra gli attributi. Quando utilizziamo degli schemi utilizziamo le nostre conoscenze pregresse → effettuiamo, dunque, un'elaborazione top down (dall'alto verso il basso; detta anche ”schema driven”), la quale è solitamente contrapposta all'elaborazione bottom up (dal basso all'alto; detta anche “data driven”) secondo la quale la massima priorità viene data ai dati in ingresso piuttosto che alle esperienze pregresse.
Una possibile tassonomia (classificazione) di schemi prevede 4 tipi di schemi:
- schemi di persona (teorie implicite di personalità) - es. noi abbiamo un'immagine mentale a quali siano le caratteristiche tipiche dell'introverso
- schemi di sé - rappresentazioni schematiche relative a noi stessi
- schemi di ruolo - attributi e comportamenti che si ritengono tipicamente associati a determinati ruoli sociali, ovvero gli attributi che ci si attenda che una persona possegga e i comportamenti che si prevede metta in atto in relazione al fatto che essa occupa una particolare posizione nella struttura sociale. I ruoli possono essere di tipo acquisito (quando l'individuo sceglie di ricoprire un determinato ruolo - es. psicologo) oppure di tipo ascritto (quando si tratta di ruoli non scelti dall'individuo, ma che hanno a che fare con la biologia e con il naturale decorso del tempo - es. uomo/donna; giovane/vecchio)
Eccetto - schemi di eventi (o script) = sequenze comportamentali tipicamente realizzate in un determinato contesto sociale (es. entriamo in un ristorante sappiamo quali siano le sequenze di comportamenti che si attueranno → in questo caso, verrà un cameriere, chiederà il numero di persone presenti, troverà un tavolo disponibile, ecc)
Gli schemi sono molto importanti poiché entrano in gioco in una molteplicità di fasi del processo di elaborazione:
- selezione di informazioni
- codifica (interpretazione)
- inferenze
- organizzazione
- recupero
L'intervento di conoscenze schematiche influenza sia l'elaborazione di informazioni congruenti che incogruenti con questo schema.
Es.: se analizziamo la probabilità di ricordo, troviamo che la probabilità di ricordo è molto alta quando notiamo nell'ambiente informazioni fortemente discordanti o fortemente coerenti con uno schema, con le nostre aspettative;
al contrario, quando abbiamo informazioni irrilevanti vi è una minor probabilità. Sull'utilizzo degli schemi e l'intervento delle nostre aspettative → esperimento di Zadny e Gerard: veniva proposta ai partecipanti la descrizione di uno studente (hobby, libri, tempo libero, interessi, ecc) → quello che veniva fatto era modificare le aspettative degli studenti suggerendo la facoltà che il ragazzo frequentava → successivamente, veniva verificato il ricordo delle informazioni verificate → nonostante la descrizione sia identica in tutte le descrizioni sperimentali, il modificare la facoltà (per ogni partecipante una facoltà differente) modificava la probabilità di ricordo di specifiche informazioni → venivano ricordate, infatti, in massima misura le informazioni rilevanti rispetto ad uno schema attivato. In questo esperimento ai partecipanti veniva chiesto un "ricordo libero" (free recall). Anche cambiando lamodalità di ricordo il risultato è lo stesso: viene effettuato lo stesso esperimento attraverso una misura alternativa al ricordo libero, la misura di riconoscimento, la quale consiste nel presentare alcune delle informazioni viste o ascoltate mischiate ad altre informazioni non visionate o non ascoltate all'inizio → venne chiesto ai partecipanti di distinguere ciò che era stato visto all'inizio da quelle che vengono chiamate "distrazioni" → conclusioni: le informazioni congruenti con uno schema attivato sono definite come viste all'inizio (anche se un'informazione non era stata vista o ascoltata all'inizio, il partecipante la ricorda perché congruente ad uno schema da lui attivato).
Per comprendere meglio come le aspettative influenzino i nostri comportamenti → Esperimento di Rosenhan (1973), in cui lo sperimentatore si domanda "è possibile fingere in una clinica per malattie mentali?" →
problema: oggettività delle diagnosi psichiatriche → i pazienti (pseudo pazienti, finti malati, i“complici”), dopo essersi presentati in 12 cliniche ed aver comunicato di sentire delle voci, venivano ospedalizzati. Essi presentano un comportamento normale e non mentono sul proprio passato, se non in riferimento al fatto di essere complici in una ricerca. → risultati: nessuno di questi pseudopazienti venne scoperto (vennero ricoverati per 19 giorni e dimessi con una diagnosi di schizofrenia in remissione)
Si osservano due fenomeni rilevanti:
- interpretazione selettiva delle informazioni: tutto quello che veniva riferito della loro vita era visto alla luce del fatto che sentivano delle voci
- tendenza a volere confermare le loro ipotesi di partenza piuttosto che disconfermarle (rischio di falsi positivi)
Sopra: Resoconto di uno pseudopaziente
Sotto: Ciò che viene scritto dai medici sulla cartella clinica
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