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Nascita della sociologia

Si inizia a parlare di sociologia dagli inizi dell'800. La sociologia nasce ad opera di vari personaggi i quali si trovano in un contesto intellettuale fatto di persone che hanno vissuto le due grandi rivoluzioni e ne sono state plasmate. Ma questo spirito rivoluzionario francese subisce gravi colpi a causa di Napoleone prima e della Restaurazione poi (Congresso di Vienna) la quale ristabilisce Re, duchi, dinastie. Ora quindi gli studiosi si ritrovano catapultati a 30 anni prima ma con molta esperienza sulle spalle e in due movimenti diversi: i socialisti di vario genere (volevano rilanciare la questione della libertà sociale, non erano solo privilegiati e intellettuali ma anche gruppi di lavoratori) e i socialisti utopistici (termine coniato da Marx, non credevano alla fine della Rivoluzione e coltivavano solo delle illusioni, non sapevano come fare quello che dicevano).

HENRI DE SAINT-SIMON (1760-1825)

Aristocratico francese, aveva vissuto tutto il periodo

della rivoluzione. Secondo lui durante la Restaurazione il mondo non si era fermato ma andava avanti con una grandissima spinta di tipo economico capitalistico e così inizia a progettare un modello di società basato sullo sviluppo delle imprese e delle attività economiche di tipo capitalistico dove però non è importante l'aspetto economico ma i personaggi chiave che portano avanti questo momento → utopia degli ingegneri. Per Saint-Simon il mondo sarebbe stato felice grazie a grandi opere ingegneristiche (fu sua l'idea del Canale di Suez). Fa parte dei socialisti utopistici. Saint-Simon rimane una figura importante perché aveva un giovane assistente, il quale col passare del tempo acquisì una sua personalità e un suo pensiero e divenne il vero e proprio fondatore della sociologia: Comte. AUGUSTE COMTE (1798-1857) Comte si forma nel rapporto con Saint-Simon da quale poi si allontana, ebbe un ruolo come studioso di rilievo inFrancia e alla fine della sua vita passò una fase di follia che lo accompagnò fino alla morte. Comte viene ricordato per aver inventato il nome "sociologia" che significa "discorso sulla società". Comte fa parte della corrente del positivismo e nonostante il suo distacco da Saint-Simon ne prende alcuni caratteri. Secondo lui la scienza doveva svolgere un ruolo centrale e che tutti i problemi debbano essere risolti con gli strumenti della scienza. Comte pensa che la società si sviluppa tramite un progresso che passa per tre stadi:
  • Stadio teologico dove include le società arcaiche e le società basate sulla magia, sugli spiriti.
  • Stadio metafisico il quale, secondo lui, si raggiunge nel tardo medioevo, fase in cui gli uomini iniziano a pensare a dei sistemi filosofici.
  • Stadio positivo dove si sviluppano le scienze positive. Lui trova le scienze "superiori" alla filosofia perché si possono dimostrare.
in modo sperimentale, si tratta di un sapere più sicuro. La teoria dei 3 stadi (dinamica sociale) viene integrata da Comte con una ricostruzione storica: dice che alcune scienze si sviluppano già nell'antichità. La matematica è la prima perché è la più lontana dall'uomo, solo numeri, poi si sviluppa l'astronomia, poi la fisica più vicina a noi, poi la chimica e la biologia e per ultima la sociologia, la più complicata di tutte perché si occupa della vita dell'uomo. Per lui la psicologia era solo superstizione. Questa sua teoria è considerata eurocentrica e quindi criticata. Comte parla poi di come è il mondo adesso e come comprenderlo (statica sociale). Per lui la società non è la somma dei suoi individui. I sociologi positivisti per spiegare la società utilizzano il corpo umano come modello. Se noi prendessimo i singoli organi del nostro corpo e ci interroghiamo

Sulla loro funzione non capiremmo nulla, ma abbiamo bisogno dell'insieme delle cose e della loro funzione all'interno dell'intero organismo. Quindi un positivista che si chiede "cos'è la famiglia/università" dovrebbe prima chiedersi qual è la sua funzione all'interno di questa.

Alla fine della sua vita Comte, dopo aver sempre rinnegato il ruolo della religione, finisce per crearsi una sua (dedicata ad una donna di cui era innamorato) e trova questo strumento come fondamentale per l'uomo.

Lawrence Kohlberg, psicologo americano, sviluppa una teoria sugli stadi del processo morale tramite domande a bambini e adulti in tutto il mondo. La domanda riguarda un dilemma, il dilemma di Heinz: Heinz ha la moglie malata, viene a sapere che c'è una medicina che potrebbe curarla, va in farmacia e scopre che questa medicina costa troppo; ora lui si trova in una posizione dove potrebbe rubare la medicina, è giusto che Heinz la rubi?

→ dalle risposte individua tre livelli di coscienza morale:

  • Stadio pre-convenzionale dove la risposta è "si deve rubare la medicina perché è sua moglie, deve curarla" → stadio del bravo ragazzo il quale applica concezioni morali solo all'interno della sua famiglia.
  • Stadio convenzionale dove la risposta è "no, Heinz non deve rubare la medicina, la legge lo vieta quindi non si fa" → stadio di legge e ordine.
  • Stadio post-convenzionale dove la risposta è "si deve rubare la medicina, poi si presenta alla polizia e si fa arrestare", in questo caso Heinz ha pensato che esistono delle leggi, ma esistono anche dei principi più generali di tipo morale che valgono più delle leggi.

ALEXIS DE TOCQUEVILLE (1805-1859)

Tocqueville aveva una grande ammirazione per l'America e la sua rivoluzione. Per quanto riguarda la rivoluzione francese la vedeva in due modi, da una parte era un

ma anche aveva un vero e proprio distacco per tutto lo spargimento di sangue che c'era stato (cosa che in USA non era successo). Nel 1931 riesce ad andare in America per 9 mesi e scrive un diario di questo viaggio "La democrazia in America", dove racconta come lui vede il paese. Per lui USA caso di studio ideale per comprendere la società perché si conosce fin dall'inizio. La cosa che impressione più di tutte Tocqueville è la democrazia americana, non esistono regnanti, tutti hanno un elevato livello di istruzione, tutti si ritrovano a costruire un nuovo mondo lontano da tutti. La gente costruisce villaggi, poi città, non c'è un governo centrale o un imperatore, ma le persone si mettono insieme in assemblee cittadine. Un aspetto importante che favorisce lo spirito democratico è la legge di successione: tutti i figli ereditano allo stesso modo. Questo fa sì che il capitale immobiliareperde peso. Tocqueville dice che gli americani hanno una spinta alla politica che viene dettata dalla passione per l'uguaglianza. Tocqueville trova anche due rischi:
  • La piramide della maggioranza: la maggioranza va controllata perché spesso possono esserci delle situazioni in cui ci sono minoranze che vanno tutelate, ad esempio gli Afroamericani. Tutelare le minoranze è uno dei compiti più importanti della democrazia.
  • Problema della brama di essere: gli americani vivono in un paese grande e con molte risorse naturali, facile per loro comprare la terra, avviare attività e arricchirsi rapidamente. Il rischio è che se le persone si dedicano troppo ai propri affari finiscono col dimenticare di partecipare alla vita democratica.
KARL MARX (1818-1883) Padre avvocato, voleva che continuasse gli studi, fa un anno si stanca e inizia a studiare filosofia, la sua passione. (1821 muore Hegel). Marx, vicino alla politica, scriveva articoli per giornali, ma, non

gradito dallo stato prussiano viene allontanato: prima Belgio, e Francia infine Londra. Sposa una nobildonna tedesca che lo segue in questa sua vita ribelle. Marx viene sostenuto economicamente dal suo amico Friedrich Engels, figlio di un industriale tedesco, aveva visto lo sfruttamento e condizioni di povertà estreme nella fabbrica di suo padre. Engels fece capire a Marx che se voleva che il suo pensiero fosse efficace doveva legarsi con le cooperative industriali. Durante il suo esilio a Parigi predice le rivoluzioni del 1848, ma dopo le repressioni violente non accade quel cambiamento che Marx sperava si avverasse.

Marx inizia a scrivere "Il Capitale" e si stacca dal pensiero di Hegel, non abbandona l'idea di uguaglianza ma si rende conto che questo ideale avverrà dopo molti anni. Un elemento importante di Marx riguarda la sua analisi sociale parallela allo studio della storia. Il centro della sua riflessione teorica è un approccio diagnostico, in cui

vede come il risultato del suo lavoro. ● L'antitesi è la condizione di sfruttamento e alienazione dell'operaio, che non ha il controllo sul processo produttivo e viene sfruttato dal datore di lavoro. ● La sintesi è la lotta di classe dell'operaio per ottenere migliori condizioni di lavoro e una società più giusta. Freud e Marx, pur provenendo da ambiti diversi, entrambi cercano di comprendere le patologie sociali e di trovare soluzioni per superarle. La psicoanalisi di Freud si concentra sulle patologie individuali, mentre la teoria marxista di Marx analizza le patologie sociali. Entrambi utilizzano il concetto di tesi, antitesi e sintesi per comprendere e superare le contraddizioni presenti nella società.

stesso vede.

Gli oggetti sono l'antitesi poiché non sono di sua proprietà ma di proprietà del padrone, se li ritrova come cosa estranea a se stesso.

La sintesi è un movimento dove le merci non appartengono al padrone ma all'operaio.

Per Marx nella società è presente:

  • Una struttura ovvero tutto ciò che sta alla base della nostra vita, ovvero l'economia
  • Una sovrastruttura, ovvero tutto il resto come preferenze estetiche, concezioni della legge, religione, amicizie.

Per Marx è come se l'economia fosse il primo treno di un vagone che trasporta tutti gli altri vagoni quindi la sovrastruttura. Legato al concetto di struttura e sovrastruttura è il concetto di ideologia. Per Marx ci sono delle costruzioni di tipo culturale che sono ideologiche nel senso che contengono qualcosa di plausibile ma allo stesso tempo creano falsa coscienza.

Esempio → uno schiavo nero è un uomo con la pelle nera

è una frase ideologica perché crea falsa coscienza, ovvero n
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
26 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simo.bussini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie sociologiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof .