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SINTASSI4.1 Analisi in costituenti

La sintassi (dal greco "insieme" e "ordinare") è il livello di analisi che si occupa della struttura delle frasi: come si combinano fra loro le parole e come sono organizzate in frasi. La frase è quindi il costrutto che fa da unità di misura per la sintassi; la potremmo definire come l'entità linguistica che normalmente funziona come unità comunicativa, cioè che costituisce un messaggio o blocco comunicativo autosufficiente nella comunicazione identificata dal contenere una predicazione, cioè all'incirca, un'affermazione riguardo a qualcosa, l'attribuzione di una qualità o un modo di essere o d'agire di un'entità; in termini tecnici è l'assegnazione di una proprietà a una variabile o di una relazione fra.

più variabili.Il valore di predicare qualcosa è affidato ai verbi, in genere ogni verboautonomo coincide con una frase; vi possono essere frasi senza verbo dettefrasi nominali buona questa torta,come per esempio che funzionano damessaggi autosufficienti e contengono sempre una predicazione.Le parole non si combinano in frasi per semplice giustapposizione casuale,rapporti e delle leggi strutturali a volte anche moltoma secondo deicomplessi, che è appunto compito della sintassi di studiare. Con frase sidesignano anche costrutti dall’estensione più ampia e dalla composizionepiù complessa, come vedremo di una frase semplice costituita da un’unicapredicazione; questa so può chiamare precisamente, come nella grammaticapreposizionetradizionale, (altro termine usato per designare la fraseclause).semplice è clausola, che riprende l’inglese Il principio generaleimpiegato per l’analisi delle frasi è anch’esso basato,

testo.

costituente di quel sottolivello.

4.2 Sintagmi

L'analisi in costituenti immediati individui tre diversi sottolivelli di analisi dianalisi sintattica: sottolivello delle frasi, dei sintagmi, delle singole entratelessicali (=parole). Il più importante di questi sotto livelli è il livello deisintagmi (o gruppi). Così come una parola è la minima combinazione disintagma è definibilemorfemi usabile come unità lessicale autonoma, uncome la minima combinazione di parole (costituite da almeno una parola)che funzioni come un'unità della struttura trasale (o più generalmente dellasintassi). costruiti attorno a una testa,I sintagmi sono sulla cui base vengonoTestaclassificati e da cui prendono il nome. è la classe di parole cherappresenta il minimo elemento che da solo possa costituire sintagma,funzionare da un determinato sintagma. Se si elimina l'elemento che fa datesta e che determina quindi il tipo di sintagma, il

gruppo di parole considerato viene a perdere la natura di sintagma di quel tipo: se per la copertina blu la o bluesempio nel SN eliminiamo o tutt’e due, abbiamo la copertina o copertina blu o copertina; ancora sempre un SN, ma se sintagma nominale copertina la blu, eliminiamo rimane che non è un SN. È quindi un sintagma costruito attorno a un nome: N è la testa di SN. Si nota che i pronomi, PRO, possono sostituire in tutto un nome, e quindi possono essere la loro testa di un sintagma nominale, che necessariamente in questo caso non conterrà un N e sarà tendenzialmente costituito dal solo PRO. Testa di un SV è V, testa di SPrep è Prep, anche se quest'ultima assegnazione pone dei problemi. Nel caso del sintagma preposizionale la preposizione, che nel sintagma preposizionale introduce e regge un sintagma nominale, non condivide la proprietà che hanno le altre teste di sintagma di poter rappresentare da sole il sintagma: un nome.

funzione daParigi è bella, Parigisintagma nominale (in è SN).

4.3 Funzioni sintattiche, strutturazione delle frasi e ordine dei costituenti

4.3.1 Funzioni sintattiche

Ai sintagmi che riempiono le posizioni strutturali di un indicatore sintagmatico vengono assegnati diversi valori. La categoria fondamentale di sintagma assume determinati valori funzionali richiesti e necessari per l'interpretazione semantica delle frasi. Il modo in cui i diversi costituenti si combinano nel dare luogo alle frasi è infatti governato da principi piuttosto complessi, che interagiscono fra di loro nel determinare, a seconda del significato del messaggio da trasmettere e del contesto pragmatico in cui esso viene trasmesso, l'ordine in cui si susseguono gli elementi e la gerarchia dei loro rapporti, e a conferire alle frasi la struttura sintattica di superficie con cui queste ci appaiono. Occorre distinguere tre ordini o classi diversi di principi, riconducibili a piani diversi che

intervengono nel determinare il funzionamento della sintassi. La prima fondamentale classe di principi è interna alla sintassi, dipende dalle reggenze del verbo: si tratta delle funzioni sintattiche. Le funzioni sintattiche riguardano il ruolo che i sintagmi assumono nella struttura della frase, in cui i sintagmi nominali possono valere da soggetto o (complemento) oggetto, i sintagmi preposizionali possono valere da oggetto indiretto o da complemento, i sintagmi verbali possono valere da predicato. Una definizione rigorosa delle diverse funzioni sintattiche non è facile da dare: Soggetto (chi fa l'azione), Predicato verbale (tradizionalmente definito come chi fa l'azione), Oggetto (definito come chi subisce l'azione). A queste si aggiungono numerosi di cui la grammatica tradizionale fornisce una lunga lista individuandoli e definendoli in genere sulla base del loro valore semantico: specificazione, mezzo o strumento, termine, argomento,

moto da luogo, termine di paragone, tempo ecc. le funzioni sintattiche sono spesso marcate morfologicamente. In particolare dalla morfologia di caso; ma anche dalla morfologia di accordo. In molte lingue, incluso l'italiano, il soggetto è il sintagma nominale con cui si accorda il verbo. 4.3.2 Schemi valenziali Le funzioni sintattiche vengono assegnate a partire da schemi valenziali (detta anche "strutture argomentali"), che costituiscono l'embrione iniziale della strutturazione delle frasi e ne configurano il quadro minimale. Quando noi dobbiamo enunciare qualcosa sotto forma di frase, è ragionevole pensare che partiamo dalla selezione di un verbo (o un predicato) scelto nel nostro lessico mentale per rappresentare l'azione o evento o stato di cose o processo che vogliamo descrivere. Questo verbo, o predicato, è associato a valenze (o argomenti), delle che sono implicate, richieste, dal tipo di significato del verbo (o predicato).

predicato): ogni predicato, sulla base della natura del processo che rappresenta e codifica, configura un quadro di elementi chiamati in causa. Tali elementi sono appunto le valenze (o argomenti) che esso richiede, rappresentate linguisticamente dai sintagmi nominali (o schema valenziale preposizionali) che li designano: ha quindi un certo (o struttura argomentale). Una certa I verbi sono nella loro grandemonovalenti, bivalenti o trivalenti. Camminare o piangere maggioranza sono verbi monovalenti (o a un solo argomento, implicano solamente qualcuno che cammini o qualcuno che pianga); lodare, interrogare un’entità, qualcuno che sono verbi bivalenti (o a due argomenti, a due posti; implicano venga lodato o interrogato); dare, spedire sono verbi trivalenti (implicano che verbi zerovalenti, o avalenti: qualcuno dia o spedisca). Esistono anche i sipiovere, nevicare, tratta dei verbi metereologici o atmosferici, come che non tetravalenti, hanno alcuna valenza; e verbi con quattro valenze come

perspostare (qualcuno che sposta qualcosa da un luogo a un altroesempioluogo), tradurre (qualcuno che traduce qualcosa da una lingua ad un'altra).

Le valenze costituiscono con il vero gli elementi nucleari essenziali dellefrasi, anche quando non vengano tutte realizzate con materiale nella strutturamangiare mangia una mela),sintagmatica: è un verbo bivalente (Viviana ma laseconda valenza può non essere espressa pur intervenendo sempresta mangiando,nell'interpretazione semantica della frase (Vivianaevidentemente "qualcosa"). soggettoSulla base degli schemi valenziali il si potrebbe definire come laprima valenza di ogni verbo; si ricordi che tutti i verbi tranne i verbimetereologici, hanno almeno una valenza, la prima. La seconda valenzacoincide con la funzione sintattica di (complemento) oggetto, nel casonormale dei verbi cosiddetti transitivi (sono transitivi tutti i verbi cheammettono la costruzione passiva).In una frase, oltre ai costituenti che

rendono le funzioni sintattiche previste dalla struttura argomentale, si possono trovare anche costituenti che realizzano altri elementi, che non fanno parte dello schema valenziale. Questi circostanziali sono detti o avverbiali o aggiunti. I circostanziali o aggiunti, non essendo direttamente implicati dal significato del verbo, non rientrano nelle configurazioni di valenza dei predicati verbali e quindi delle funzioni sintattiche fondamentali; ma svolgono comunque una funzione importante, in quanto aggiungono informazioni che spesso sono altrettanto o più salienti dal punto di vista del valore comunicativo della frase, di quelle codificate dagli schemi valenziali. Negli indicatori sintagmatici, i circostanziali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
83 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher margigall di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Brucale Luisa.