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OPERAZIONI CHE GENERANO FLUSSI FINANZIARI:
a. investimenti e disinvestimenti in immobilizzazioni
b. dividendi
c. liquidità
d. tfr
e. calcolo flusso di gestione operativa
Δ
f. calcolo CCN operativo
3. COSTRUISCO IL PROSPETTO ATTESO
4. RILEVO UN GAP FINANZIARIO → deve essere colmato tramite il
ricorso a fonti di mercato! GAP GAP
D = =
1−i+tci 1−i(1−tc)
5. COSTRUZIONE DEL PROSPETTO ATTESO FINALE
6. COSTRUZIONE DELLO SP PROSPETTICO FINALE + CALCOLO
RISULTATO NETTO
INTERPRETAZIONE DEL PROSPETTO DEI FLUSSI
FCN = Area OPERATIVA + area INVESTIMENTI
➤
L’FCN è la capacità di generare cassa nella propria attività industriale. Somme di denaro
libere per essere distribuite agli investitori (creditori e azionisti)
→ L’IMPRESA È SANA SE FCN>0
PROBLEMA IMPOSTE → sono influenzate dagli ONERI FINANZIARI, quindi l’FCN non
prescinde dai rapporti con i finanziatori
FCN = EBITDA (EBIT x tc) INVESTIMENTI +
➤ ± Δ
DISINVESTIMENTI CCN OPERATIVO
FLUSSI E PROCEDIMENTI DI VALUTAZIONE
VALUTAZIONE DI IMPRESA
IPOTESI:
impresa non indebitata
distribuzione utili
saldo liquidità = 0
TFR pagato = 0
no flussi dell’area finanziaria
∞ DIV
∑
E = t
DDM →
➤ t
(1+R)
t=1
DCF
➤ ∞ F CN
∑
E =
Non indebitata: t
(1+R)
t=1 ∞ F CN
∑
E = V att − D = − D
Indebitata: t
(1+R)
t=1
VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
∞ Ft
∑
V AN = − I + V AN = Δ
V att − I
⇒
t
0 0
(1+R)
t=1
A. CALCOLARE IL CE FINO ALL’ EBIT PER OGNI ANNO DI VITA UTILE DEL
PROGETTO
B. CALCOLARE LA TASSAZIONE TEORICA SUGLI EBIT → EBIT(1tc)
C. RISOMMARE ALL’ EBIT(1tc) I COSTI OPERATIVI NON MONETARI → EBITDA
D. IDENTIFICARE GLI INVESTIMENTI E DISINVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI
E CCN
E. IDENTIFICARE GLI EFFETTI FISCALI PER INVESTIMENTI E DISINVESTIMENTI
FCN = C + FLUSSI CALCOLATI CON D ;
E EBIT
IMPOSTE (teoriche)
+ AMMORTAMENTI
INVESTIMENTI
+ DISINVESTIMENTI
± Δ CCN
= FCN
RISCHIO E RENDIMENTO
RENDIMENTO ATTESO DI PORTAFOGLIO
E (R ) = X E(R ) + X E(R )
p a a b b
È la media ponderata dei rendimenti attesi dei singoli titoli che lo
compongono:
E (R ) = p (X R + X R ) + p (X R + X R )
a a a
P 1 b b 2 a2 b b2
= X (p R + p R ) + X (p R + p R )
a 1 a1 2 a2 b 1 b1 2 b2
= X E(R ) + X E(R )
a a b b
RISCHIO DI PORTAFOGLIO
2 2 2 2 2
δ = X ∙ σ + X ∙ σ + 2 X X ∙ σ
p A A B B AB
A B
2 2 2 2
= X ∙ σ + X ∙ σ + 2 X X ∙ ρσ σ
A A B B A B
A B
σ
ρ= AB
dove: σ σ
A B
√ n 2
SQM : σ = ∑ p ∙ (
R − E (R))
➤ j j
j=0 n
COV(a,b) : σ = ∑ p ∙ (
R − E (R )) ∙ (
R − E (R ))
➤ a
A,B j aj bj b
j=0
LA FRONTIERA EFFICIENTE
ρ=1 ρ =
− 1 0<ρ<1
Il punto di ottimo esiste, ma è diverso per ciascun investitore: dipende
dall’atteggiamento verso il rischio → ciascun investitore attualizzarebbe con
tassi differenti
PRINCIPIO DI SEPARAZIONE DI TOBIN
Portafoglio composto da:
titoli RISKFREE
titoli RISCHIOSI
σ = X ∙σ
2
σ = 0 p L L
F
σ = 0
F,L
PRINCIPIO DI SEPARAZIONE : ciascun
investitore deve prendere due decisioni
indipendenti tra loro:
A. QUALE portafoglio di attività rischiose
acquistare (PORTAFOGLIO OTTIMO),
dati l’insieme delle opportunità e la
propria frontiera efficiente
B. QUANTA parte dei propri RISPARMI
investire nella attività rischiosa “ottima” e
quanta nel titolo privo di rischio
DALLA FRONTIERA ALL’EQUILIBRIO DI MERCATO
PORTAFOGLIO DI MERCATO : portafoglio “ottimo” formato da tutti i titoli
➤
rischiosi presenti sul mercato, ciascuno con un peso proporzionale al suo
valore
● unico portafoglio ottimo M uguale per tutti
● portafoglio che replica l’indice azionario.
Gli investitori deterranno portafogli costituiti da:
TITOLO RISKFREE
PORTAFOGLIO DI MERCATO
CAPITAL MARKET LINE
: frontiera efficiente del mercato, insieme delle
➤
possibili combinazioni delle due attività (titolo riskfree e portafoglio di
mercato)
MISURAZIONE DEL RISCHIO SISTEMATICO : serve una misura di rischio
➤
che riflette il grado di correlazione tra il rendimento del titolo e quello del di
portafoglio di mercato → COEFFICIENTE BETA
: VARIAZIONE PERCENTUALE
ATTESA NEL RENDIMENTO DI UN TITOLO PER UNA VARIAZIONE DELL’1% DEL
ΔR i
RENDIMENTO DEL PORTAFOGLIO DI MERCATO → ΔR m
COV (R ;R ) σ ρ ∙σ
m
β = = =
i im im i
2
V AR(R ) σ
σ
m m
m
β=0 titolo non correlato al
portafoglio di mercato
0 < β < 1 rendimento atteso del
titolo ha variazioni minori
rispetto a R m
β=1 portafoglio di mercato
β>1 rendimento atteso del
titolo ha variazioni
maggiori rispetto a Rm
STIMA DEL RENDIMENTO ATTESO
➤ E (R ) − R
● premio per il rischio di mercato = m f
[ ]
CAPM : E (R ) = R + β ∙ E(R ) − R
● m
i f i f
Se l’economia è in equilibrio
, tutti i titoli sono
apprezzati in modo equo e giacciono sulla SML
BETA DI UN PORTAFOGLIO
➤ n
∑
β = β ∙ X
p j j
j=1
Si tratta della media ponderata dei beta dei titoli che lo compongono
DIVERSIFICAZIONE E ADDITTIVITÀ DEL VALORE .Siccome la
➤
diversificazione non crea e distrugge valore, il valore dell’attivo è pari alla
somma dei valori attribuibili ai singoli asset
FCN FCN
V att = +
A B
I METODO: (da CAPM)
R R
A B
F CN = F CN + F CN
II METODO: L A B
V att(A) V att(B)
β = β ∙ + β ∙
L A B
V att(A+B) V att(A+B)
V att = F CN / R (da CAPM)
L L
Osservazioni:
β = β
● se non indebitata
ATT AZIONI
● E (R ) = E (R )
A E
DECISIONI DI FINANZIAMENTO
COME MISURARE IL RICORSO ALLE DIVERSE FONTI
MISURAZIONE A VALORI CONTABILI
➤ D
I. Debito/cap investito % = D+E
E D
= 1 −
II. Equity/cap investito % = D+E D+E
D
III. Grado di Leverage = E
MISURAZIONE A VALORI DI MERCATO : stessi indici, ma ai valori di
➤
mercato:
I. Capitale azionario → DDM
∞ ∞
FD CED VN
II. Debiti finanziari → D = ∑ =∑ +
t t t n
t t (1+R)
(1+R) (1+R)
t=1 t=1
∞ FCN
III. Attivo → V att = ∑ t
t
(1+R)
t=1 indebitata
V att = D + E
non indebitata
V att = E
∞ ∞ ∞
F CN FD DIV
∑ =∑ ∑
+
t t t
t t t
(1+R ) (1+R ) (1+R )
A D E
t=1 t=1 t=1
La misura corretta da considerare ai fini decisionali è quella espressa dai
VALORI DI MERCATO → si misura la ricchezza effettivamente prodotta
dall’impresa.
Nella prassi è frequente l’utilizzo di misurazioni a VALORI CONTABILI da
parte dei creditori
RISCHIO DI INSOLVENZA E RATING
S&P utilizza un set di indicatorichiave che variano nel tempo:
A. INDICI DI STRUTTURA FINANZIARIA:
D
a. Debiti fin/cap investito = D+E
B. INDICI DI SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO:
EBIT
a. EBIT interest coverage = = capacità di pagare gli OF
ONERI F IN
tramite l’EBIT EBIT DA
b. EBITDA interest coverage = ONERI F IN
D
c. Debiti fin/EBITDA = = capacità di rimborsare le quote capitali
EBIT DA
MATRICE VAR/COV
2
σ = V AR
σ = S QM
σ = ρ σ σ
AB AB A B A B C D
2 2
A X σ X X σ X X σ X X σ
A A A B AB A C AC A D AD
2 2
B X X σ X σ X X σ X X σ
A B AB B B B C BC B D BD
2 2
C X X σ X X σ X σ X X σ
A C AC B C BC C C C D CD
2 2
D X X σ X X σ X X σ X σ
A D AD B D BD C D CD D D
2
σ
LA SOMMA DELLE CELLE = VARIANZA =
MODIGLIANI E MILLER
Studio della relazione tra l’indebitamento e il valore dell’impresa in mercati di
capitali perfetti e privi di imposte:
Costi di transazione nulli
Informazioni disponibili per tutti senza costi e nello stesso istante
Assenza di asimetrie informative e conflitti di interesse
Assenza di imposte
MM1 : GLI AZIONISTI SONO INDIFFERENTI ALLA STRUTTURA
➤
FINANZIARIA DELL’IMPRESA
MM2 : L’INDEBITAMENTO FA CRESCERE IL RENDIMENTO
➤
RISCHIESTO DAGLI AZIONISTI SULL’INVESTIMENTO IN EQUITY
UNLEVERED LEVERED 1 LEVERED 2
compra 50 obbligazioni per compra 100 obbligazioni
50€. Annulla 50 azioni (non per 50€. Annulla 100
cambia l’attivo) azioni.
Ra=13,33% Ra=13,33% Ra=13,33%
Vatt=7.500=E Vatt=7.500=E+D Vatt=7.500=E+D
EBIT=1000 EBIT=1000 EBIT=1000
ON.FIN=0 ON.FIN=250 ON.FIN=500
R.NETTO=1000 R.NETTO=750 R.NETTO=500
DIV=1000 DIV=750 DIV=500
FCN=1000 FCN=1000 FCN=1000
N°AZ=150 N°AZ=100 N°AZ=50
DIV/AZ=6,67 DIV/AZ=7,5 DIV/AZ=10
N°OBB=0 N°OBB=50 N°OBB=100
Vu=7.500 VL=7.500 VL=7.500
E=7.500 → P=50 E=5.000 → P=50 E=2.500 → P=50
D=0 → P=50 D=2.500 → P=50 D=5.000 → P=50
D/E=0 D/E=0,5 D/E=2
PROPOSIZIONE MM1 V = V
U L
Qualsiasi scelta di struttura finanziaria, il prezzo dell’azione non cambia e
l’azionista è indifferente → Al crescere dell’indebitamento il dividendo
aumenta, il prezzo delle azioni è costante: al crescere dell’indebitamento le
azioni diventano più rischiose → D
/E ↑ ; DIV ↑ ; RE ↑ P COST AN T E!
⇒
PREPOSIZIONE MM2 D
R = R + (R − R )
E 0 0 D
E
Al crescere dell’inde