Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SOGGETTI PASSIVI
Soggetti passivi dell’IRPEF sono tutti coloro che sono titolari di rapporti giuridici a contenuto
patrimoniale. Rileva tuttavia il concetto di residenza fiscale che diverge da quello di
residenza civile. Sono residenti per il fisco coloro che “nella maggior parte del periodo di
11
Diritto tributario
imposta risultano iscritti nelle anagrafi comunali, o hanno il domicilio o la residenza nel senso
civile nel territorio dello stato.” Opera una presunzione legale relativa si presumono residenti
nel territorio dello stato coloro che hanno trasferito la residenza in territori a fiscalità
privilegiata o paradisi fiscali. È onere del contribuente dimostrare che dopo la cessazione
dell’iscrizione all’anagrafe dello stato italiano non ha conservato la dimora abituale o il
centro degli interessi nel territorio italiano. Ci sono tre criteri sussidiari per determinare la
residenza: iscrizione all’anagrafe, domicilio (centro di interessi e affari) dimora abituale.
Dalla determinazione della residenza dipende la tassazione o meno dei redditi: per i
soggetti residenti infatti sono tassati in Italia tutti i redditi ovunque prodotti, mentre per i non
residenti sono tassati in Italia solo i redditi prodotti nel territorio dello stato.
Con l’introduzione dell’IRPEF i redditi dei coniugi erano sommati con una tassazione più
elevata a causa della progressività dell’aliquota. Venne considerato un sistema
penalizzante per la famiglia e dunque dichiarato incostituzionale. I redditi di ciascun
coniuge sono tassati indipendentemente. Per quello che riguarda i redditi dei figli prodotti
da beni in usufrutto legale dei genitori, sono imputati per metà ad entrambi, mentre er gli
altri redditi soggetto passivo è il minore.
SOCIETA’ COMMERCIALI DI PERSONE
Società di persone che svolgono attività commerciale e sono soggetti passivi IRPEF, sono
sottoposte in modo obbligatorio al tassazione per trasparenza in ragione del rapporto
stretto che c’è tra soci e società e dell’attività svolta. È da tener conto che questo tipo di
società nasce più per operare insieme piuttosto che in ragione di un investimento. Il regime
fiscale riflette questa natura. I redditi della società sono considerati come redditi dei soci e
così si evita la doppia tassazione, in capo ai soci sono considerati come redditi di
partecipazione e non inclusi in una categoria ma trattati per certi effetti come redditi di
impresa. La società pertanto non è soggetto passivo dell’imposta, ma sarà soggetto
passivo solo dell’obbligo dichiarativo, dichiara ma non liquida. Imputa il reddito in capo a
ciascun socio non in ragione della percezione ma in proporzione della quota di
partecipazione. Anche le perdite sono ripartite tra i soci e possono essere detratte gli anni
successivi qualora superino i redditi dell’anno. i redditi prodotti dalla società commerciale
di persone sono redditi di impresa, se il socio è un imprenditore anche il reddito da
partecipazione sarà reddito d’impresa. Il reddito di impresa si imputa al socio nello stesso
periodo di imposta in cui è prodotto. I redditi di partecipazione sono soggetti a IRPEF o IRES
insieme agli altri redditi del soggetto passivo.
SOCIETA’ SEMPLICI
Anche a questo tipo di società si applica la tassazione per trasparenza. A differenza di
quelle commerciali, le società semplici non svolgono un’attività commerciale perciò non
producono reddito di impresa, ma redditi classificati nelle singole categorie reddituali.
Spese e costi della società semplice possono essere dedotti dal reddito e detratti
dall’imposta del soggetto passivo.
IMPRESE FAMILIARI
Assume rilievo fiscale solo quando prima dell’inizio del periodo di imposto è redetto un atto
pubblico o una scrittura privata autenticata dalla quale risultino nominativamente i familiari
che collaborano all’impresa prestando un’attività di lavoro continuata e prevalente. La
rilevanza fiscale dell’impresa familiare attiene alla modalità di distribuzione degli utili tra
imprenditore e collaboratori. Ai collaboratori infatti viene attribuita un quota del reddito
complessivo proporzionata al lavoro prestato e non superiore al 49%. Il reddito
dell’imprenditore è distinto da quello dei collaboratori ed è anche di natura diversa il primo
infatti è reddito di impresa, l’altro di lavoro dipendente. Non parliamo pertanto di reddito
dell’impresa ma di reddito dell’imprenditore e dei collaboratori. 12
Diritto tributario
ASSOCIAZIONE TRA PROFESSIONISTI
Sono equiparate ai fini fiscali alle società semplici. Producono reddito di lavoro autonomo,
tassati in capo al socio. IMPONIBILE ED IMPOSTA
L’imponibile è una base spesso monetaria definita dal legislatore quantomeno nei criteri
per individuarla. Nell’IRPEF per calcolare l’imponibile occorre partire dalla qualificazione
dei singoli redditi posseduti dal soggetto contribuente, procedere poi a calcolare il reddito
complessivo dato dalla sommatoria dei singoli redditi e dalla sottrazione delle perdite
derivanti dall’esercizio di arti o professioni o da imprese commerciali in regime di contabilità
semplificata. Quelle delle società di persone sono imputate pro quota ai soci in virtù del
principio della trasparenza. Ciascun socio può riportare a nuovo la perdita. Utilizzarla in
diminuzione dei redditi della categoria per i periodi di imposta successivi. Calcolare il
reddito imponibile: si deducono gli oneri. Gli oneri deducibili permettono di escludere dalla
tassazione quella parte di reddito usata per finalità meritevole di tutela. L’imposta sul
reddito è infatti un’imposta personale e il legislatore intende tenere in considerazione
particolari situazioni: deduzioni dei costi sostenuti per le spese mediche e assistenziale in
caso di grave e permanente malattia, assegni periodici corrisposti al coniuge, importo pari
alla rendita catastale della casa di abitazione principale del contribuente e suoi familiari.
Calcolo dell’imposta: alla base imponibile si applicano le aliquote e si ottiene l’imposta
lorda dalla quale sono detratte le detrazioni che sono previste dal legislatore in misura fissa
e per specie. Per carichi di famiglia: spettano solo a chi abbia figli e genitori a carico. Per
lavoratori dipendenti e pensionati: si realizza quella detrazione delle spese sostenute dai
dipendenti che non è ammessa nel calcolo del reddito. per oneri: ricomprende vari casi
tra cui quella per spese sanitarie, per spese di istruzione, per spese di assicurazione. Dallo
scomputo delle detrazioni si ottiene l’imposta netta alla quale devono essere sottratti gli
eventuali crediti di imposta, le ritenute a titolo di acconto e i versamenti in acconto, se il
saldo è a debito per il contribuente la differenza risultante dovrà essere versata altrimenti in
capo al contribuente si crea un credito di imposta del quale può essere domandato il
rimborso o essere computato in diminuzione dell’imposta dell’anno successivo.
CATEGORIE REDDITUALI
Redditi Fondiari
“Reddito inerente a terreni o fabbricati siti nel territorio dello Stato che sono o
devono essere iscritti al catasto dei terreni o degli edifici urbani con
attribuzione di rendita.”
Non producono redditi fondiari ma redditi diversi gli immobili siti al di fuori del
territorio dello stato e quelli non iscritti al catasto.
Producono reddito fondiario i terreni atti alla produzione agricola e non anche
quelli che sono pertinenze di edifici urbani o locati per scopi diversi da quelli
agricoli o quelli di proprietà di società commerciali.
I redditi fondiari sono prodotti dall’immobile, il possesso del reddito discende
dalla proprietà o altro diritto reale sull’immobile. Per la tassazione si prescinde
dal fatto che il terreno o l’immobile sia affittato o locato o coltivato.
Catasto dei terreni descrive la proprietà terriera. I terreni del territorio
comunale sono suddivisi in particelle. La particella è l’unità minima del catasto
e è costituita da una porzione minima di terreno appartenente a un
medesimo proprietario o titolare di altro diritto reale, omogenea per classe e
qualità e a cui è attribuito un reddito ordinario medio. Il catasto infatti è
formato attraverso l’individuazione delle particelle e della loro proprietà,
segue l’attribuzione di una qualità e di una classe, vengono poi applicate le
tariffe d’estimo in relazione alla classe e qualità. In definitiva il catasto giunge
13
Diritto tributario
a determinare il reddito medio ordinario di ciascuna particella. Fornirà il
reddito imponibile da usare in sede di determinazione analitica dei redditi.
Il reddito dei terreni è poi distinto in reddito dominicale e reddito agrario. Il
reddito dominicale è quello ricavabile dal proprietario del fondo in ragione
del possesso della terra e del capitale stabilmente investito nel fondo. Il
reddito agrario è quello dell’impresa agricola che utilizza il fondo per lavorarlo
e guadagnare, deriva perciò dal capitale di esercizio e di lavoro investito.
Entrambi questi redditi sono tassati nella misura del medio ordinario risultante
dalle tariffe di estimo. MEDIO perché calcolato per una media di anni così da
tener conto delle annate che in agricoltura possono essere diversamente
produttive tra loro. ORDINARIO perché si considera il reddito ottenuto da un
coltivatore medio che opera con la normale diligenza e i mezzi e gli strumenti
e le tecniche generalmente adottate nella zona.
Il reddito dei fabbricati è un reddito medio ordinario determinato secondo le
tariffe d’estimo del catasto urbano che distingue le unità immobiliari in
categorie e classi. Il reddito degli immobili locati non è determinato sulla base
delle tariffe d’estimo ma in base al canone di affitto se è superiore al reddito
catastale. Il reddito del immobile adibito a prima casa non è tassato, mentre
quello delle secondo case è maggiorato. È ammesso in deduzione un 5% di
spese forfettarie e il reddito è tassato anche se il canone non è percepito.
Redditi da Capitale
Tassati al lordo, non è possibile la deduzione di nessun tipo di costo. Tassati
secondo il principio di cassa cioè si tassa la somma percepita nel momento
nel periodo di imposta e non rileva il credito maturato.
Nel TUIR non è contenuta una definizione generale dei redditi da capitale
tuttavia per astrazione possiamo ricavare quelle che sono le caratteristiche
comuni dei redditi che possono rientrare in questa categoria: derivano da<