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TRATTAMENTO:

 Mediali:

Sintesi (entro 12h in soggetti con età<60anni)

o Protesi

o

 Laterali

osteosintesi

o

FRATTURE DIAFISARIE DI FEMORE

Necessità di sollecitazioni traumatiche intense, come traumi della strada. Più comuni nella seconda/terza

decade di età.

Classificazione:

- trasversali, oblique, spiroidi

- unifocali, plurifocali

- esposte, non esposte

- con frammenti liberi

Sintomatologia deformità della coscia con accorciamento e rotazione esterna dell’arto, dolore spontaneo,

impotenza funzionale completa.

Trattamento nei bambini trattamento incruento, negli adulti trattamento cruento con inchiodamento

endomidollare o fissatori esterni

GINOCCHIO SISTEMA OSSEO e ARTICOLARE: L'articolazione del ginocchio risulta di

difficile classificazione. Il rapporto articolare, che si stabilisce tra femore e patella, può

essere infatti definito come un’artrodia, mentre quello femoro-tibiale è riconducibile,

per alcuni caratteri, alle articolazioni condiloidee, per altri ai ginglimi angolari.

Inoltre, mentre le superfici articolari sembrano consentire un'estesa libertà di

movimenti, l'apparato legamentoso dell'articolazione finisce per limitarli alla sola

flesso-estensione. A livello del ginocchio si verifica poi una trasmissione del peso

corporeo alla gamba: all’articolazione spetta perciò anche un importante compito

statico.

Il femore partecipa all'articolazione con la superficie patellare anteriore, foggiata a

troclea, e con le superfici articolari dei condili. I due versanti della troclea

posteriormente divergono e alla gola fa seguito una profonda incisura

intercondiloidea. Ai lati dell'incisura, i prolungamenti posteriori della troclea formano

due rilievi convessi in senso antero-posteriore, i condili. La tibia prende parte

all'articolazione con l'estremità superiore, opponendo ai condili femorali le due cavità

glenoidee che si trovano sui condili tibiali interno e esterno. Le cavità glenoidee

presentano superfici ovalari poco profonde e sono separate da un'area non articolare,

rugosa, che si innalza nel mezzo a formare l’eminenza intercondiloidea e si allarga in

dietro e in avanti nelle rispettive fosse intercondiloidee.

La patella partecipa all'articolazione con la sua superficie posteriore che corrisponde

alla troclea femorale.

Alla marcata convessità sagittale dei due condili femorali non corrisponde una pari

concavità delle superfici tibiali. L'armonia fra le superfici articolari viene perciò

stabilita dall'interposizione di due menischi,uno mediale e uno laterale. Questi hanno

forma di semianelli e il loro spessore si riduce procedendo dalla periferia al centro;

visti in sezione hanno quindi profilo triangolare.

Il menisco laterale forma un cerchio pressoché completo; quello mediale è interrotto

sul lato interno e ha quindi forma di C. Con le loro estremità (o corna), i menischi si

fissano sulla porzione intercondiloidea della tibia. Anteriormente, i due menischi sono

uniti tra loro da un legamento trasversale, il legamento trasverso del ginocchio.

LEGAMENTI: I mezzi di unionesono rappresentati da una capsula articolare e da

legamenti di rinforzo.

Lo strato fibroso della capsula articolare costituisce un manicotto caratterizzato

dalla brevità e dalla solidità delle parti laterali e posteriore e dalla lassità della

porzione anteriore. La sua linea di inserzione femorale si trova a una distanza di

diversi millimetri dai bordi della cartilagine di incrostazione delle superfici articolari;

quella tibiale si fissa al margine infraglenoideo e continua posteriormente con i

legamenti crociati. A livello della rotula, la capsula si fissa ai margini dell'osso mentre

al di sopra e al di sotto si fa molto sottile.

La sinoviale tappezza la superficie interna della capsula fibrosa con una disposizione

caratteristica. Anteriormente si prolunga al di sotto del muscolo quadricipite per

formare la borsa sinoviale sovrapatellare;posteriormente forma una doccia a

concavità posteriore nella quale vengono accolti i legamenti crociati, che sono

pertanto extraarticolari; ai lati riveste la superficie interna della capsula fibrosa per

poi riflettersi sulle superfici ossee intraarticolari. In corrispondenza dei menischi essa

si interrompe per l'aderenza dei menischi stessi con la capsula fibrosa; la sinoviale

risulta perciò divisa in un piano superiore e uno inferiore.

La capsula fibrosa presenta numerosi ispessimenti che la rinforzano formando i

legamenti anteriori, posteriori, laterali e crociati.

Il legamento anteriore (o legamento patellare) è il tratto sottopatellare del tendine

del muscolo quadricipite femorale, nel cui spessore risulta inclusa, come osso

sesamoide, la stessa patella. È una robusta lamina triangolare che si inserisce sulla

tuberosità tibiale. Poco al di sopra dell'inserzione, il legamento è separato dalla super-

ficie della tibia per interposizione di una borsa sinoviale infrapatellare; più in alto

ancora, in corrispondenza dell'interlinea articolare, uno zaffo adiposo lo separa dalla

capsula articolare. Al di sopra di questa massa adiposa si trova la patella che risulta

fissata lateralmente ai condili femorali da due benderelle fibrose, i retinacoli (o ali)

della patella.

Il legamento posteriore è formato dai gusci dei condili e dal legamento mediano.

I gusci dei condili sono ispessimenti che la capsula presenta a livello di ciascun

condilo.

Il legamento mediano occupa lo spazio intercondiloideo; è costituito da fibre proprie,

dirette dal femore alle due ossa della gamba che formano una sorta di arcata fibrosa,

il legamento popliteo arcuato e da fibre appartenenti al tendine del muscolo se-

mimembranoso che formano il legamento popliteo obliquo.

I legamenti collaterali sono due robuste bande fibrose, poste ai lati del ginocchio e

in parte separate della capsula.

Il legamento collaterale tibiale (o mediale) è una larga e robusta lamina che

rinforza la capsula sul lato mediale. Si estende da un tubercolo posto sul condilo

mediale del femore al condilo mediale della tibia. Le sue fibre anteriori si fondono con

il retinacolo mediale della patella, mentre quelle più profonde si attaccano al menisco

mediale.

Il legamento collaterale fibulare (o laterale) è un cordone fibroso teso da un

tubercolo del condilo laterale del femore alla superficie laterale della testa della

fibula. Il tendine del muscolo popliteo gli passa profondamente mentre quello del

bicipite si suddivide ai due lati della sua inserzione.

I legamenti crociati sono intracapsulari e si trovano in un piano verticale, tra i

condili femorali. Sono corti e robusti cordoni che si incrociano a X e ricevono la loro

denominazione di anteriore e posteriore per il rapporto che contraggono con

l'eminenza intercondiloidea della tibia. Il legamento crociato anteriore si stacca da

una superficie rugosa posta davanti all'eminenza intercondiloidea e si porta in alto e

in dietro per fissarsi alla faccia mediale del condilo laterale del femore. Il legamento

crociato posteriore si estende da una superficie posta dietro l'eminenza

intercondiloidea alla faccia laterale del condilo mediale del femore.

La cavità articolare del ginocchio è la più ampia di tutte le articolazioni. Si estende

oltre lo spazio interarticolare, portandosi in alto verso la patella e includendo

l'articolazione femoro-patellare nonché la borsa sovrapatellare. La membrana

sinoviale, che segue la capsula articolare e si riflette sui capi ossei intracapsulari fino

ai limiti delle cartilagini articolari, si estende alla borsa sovrapatellare e ai lati della

patella, delimitando anche altri recessi della cavità articolare situati dietro a ciascun

condilo femorale. È ricca di frange villose soprattutto in vicinanza dell'interlinea

articolare.

MUSCOLI: I punti d’angolo posteriore interno (PAPE) ed esterno (PAPI) sono delle

strutture formate da legamenti, tendini e capsula articolare ed hanno un azione

congiunta con i legamenti crociati per stabilizzare il ginocchio in senso antero-

posteriore e durante la rotazione, inoltre evitano la sublussazione della tibia durante

la flessione o l’estensione.

Il PAPE è situato posteriormente rispetto al Collaterale Laterale.

Il punto d’angolo postero-esterno è reso dinamico dal Muscolo Popliteo, il quale ha un

tendine che si divide in 3 fasci, il primo si inserisce sull’epicondilo laterale del femore,

il secondo termina sulla testa del perone (legamento popliteo arcuato) e il terzo si

collega al menisco esterno, questa struttura comprende anche il tendine del Bicipite

Femorale.

Questa tripla inserzione del tendine permette di esercitare una forza sul menisco

durante la flessione e la rotazione interna, inoltre agisce come stabilizzatore. tra

femore e tibia.

In caso di lesione del Legamento Crociato Posteriore, nella maggior parte dei casi

anche il PAPE si lede.

Il PAPI si trova sulla faccia mediale dell’articolazione del ginocchio, internamente al

Legamento Collaterale Mediale, è formato dalla parte postero-mediale della capsula,

dal tendine del muscolo Semimembranoso, dal legamento posteriore obliquo e

comprende anche il menisco mediale.

Il Punto d’Angolo Postero-Interno serve a stabilizzare la parte mediale

dell’articolazione; agisce congiuntamente al LCA.

Tra i muscoli della loggia posteriore e mediale della coscia, ce ne sono tre che hanno

un tendine comune denominato “Zampa d’Oca” che si inserisce sulla faccia interna

dell’epifisi prossimale della tibia. Questi muscoli sono il sartorio, il semitendinoso e il

gracile.

Questo grosso tendine agisce insieme al collaterale mediale nella stabilizzazione del

ginocchio ed impedisce un’eccessiva rotazione esterna.

Il Corpo di Hoffa è pannicolo adiposo al di sotto del Legamento Rotuleo e ha una

doppia funzione, di attutire gli urti e di facilitare lo scorrimento riducendo l’attrito.

– Muscolo Tensore della Fascia Lata: È un muscolo lungo e stretto che si trova

nella porzione esterna della Coscia.

Origina dalla SIAS (Spina Iliaca Antero Superiore) e si inserisce sul condilo esterno

della Tibia, è biarticolare perché attraversa e controlla due articolazioni: l’Anca e il

Ginocchio.

Il tendine che si inserisce sulla tibia è molto lungo, inizia subito sotto la linea pettinea

e la tuberosità glutea e si unisce alla fascia femorale o lata costituendo la benderella

o tratto ileo-tibiale.

L’azione del Tensore della Fascia Lata è l’abduzione della coscia, aiuta anche nel

movimento di estensione della gamba sulla coscia.

– Muscolo Sartorio: È il muscolo più lungo che abbiamo, st

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
104 pagine
SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessypierm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie dell'apparato locomotore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Caraffa Auro.