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Estratto del documento

Kline

- action painting

- Scuola di new York

- Comincia facendo figurazione

- Gesti neri su fondo bianco

- Componente gestuale

- Inizio degli anni 50. Conosce arte giapponese: parte da un’idea di figura e la traduce in

ideogrammi

- Non sono opere impetuose (sembrano), sono studiati gli equilibri, ci sono anche ritocchi con

pennello più sottile

- Userà poi anche il colore

- Figure Eight, 1952

- Procedimento: disegna ad inchiostro su carta, ingrandisce, proietta e vede se vanno bene

come sentimento che esprimono

- Usa impasti elaboratissimi

- Pennello tradizionale da 3cm

- Trascina il pennello con diverse intensità

- Grandi dimensioni e ampie pennellate

- Forme ispirate da: ideogrammi orientali e viadotti e paesaggi urbani americani (questa in

particolare traversine e ponti ferroviari in Pennsylvania, luogo a cui è legato)

- Lehigh, 1956

- Corinthian, 1961

- Bicromia

- Scrittura gestuale

- Pochi tratti larghi

- Meditazione sullo spazio vuoto del quadro

Masson

- Paysage en forme de poisson, 1941

- Metamorfico

- Allusione al ciclo vitale

- Pesci e vegetazione

Motherwell

- Scuola di new York

- Action Painting

- Influenza di storia letteratura filosofia

- Legato ai surrealisti

- Legame con la Spagna e Matta

- Elegie ispirate a morte di Lorca e alla guerra civile, dal 1948

- Elegia alla repubblica spagnola n34, 54

- Non utilizza l’action painting, ma tecnica tradizionale partendo dagli schizzi, non è

improvvisata

- Forme che si combinano su un piano

- Bianco e nero

- Forme essenziali: ovale e stesure squadrate

Newman

- Logic color painter

- Color Field

- Emigrato

- Ebraico

- ricerca pittorica con nitido e minimale rigore formale

- Forme monocrome appena visibili

- Esprime la piccolezza dell’uomo con quadri giganteschi

- Orrore della guerra

- Monocromi, 1958

- Tele con significati anche religiosi

- The voice, 1950

- Eliminato ogni riferimento al mondo naturalistico

- Rappresenta lo spazio e l’indicibile come puro colore

- Pittura controllata

- Influenza orientale

- Relazione con il sublime attraverso i suoi monocromi con variazioni visibili

Pollock

- Action painting

- Scuola di new york

- tecnica del dripping 1946: lasciar cadere gocce di colore sulla tela stesa a terra per

sgocciolamento. Inventata da Ernst.

- Influenze dei riti degli indiani d’America

- Grandi formati

- Uso del bianco e nero

- One n.31, 1950

- Groviglio di segni bianco neri grigi testimoni dei movimenti del pittore

- coprire la superficie della tela con materia colorata liberamente accostata

- Non c’è più differenza tra fondo e figura

- No prospettiva

- radici dell’happening

- Autumn rhythm n30, 1950

- Grovigli di colore

- Fa pensare a tutto ciò che è in continuo movimento

- The Deep, 1953

- Rappresentazione di uno stato d’animo dell’artista

- Ma il protagonista della tela è il gesto dell’artista

- in questo caso colore sparato con siringa

- Scavalla la tela

- Automatismo ma c’è sempre controllo

- distesa piatta di filamenti

- Possibilità di continuo oltre il quadro

- Materiali differenti

- Bianco e nero

- Apertura centrale + nebulosa intorno

- Fessura sull’inconscio

Reinhardt

- Logic color painter

- Color Field

- riduzione cromatica

- Non è d’accordo con l’espressionismo astratto perché è troppo soggettivo

- Vuole trovare un equilibrio tra le strutture geometriche e la libertà del colore

- Monocromo per sondare i limiti della pittura

- Non c’è nessuna emotività

- L’opera esprime se stessa

- Griglie di colore con minime varianti, dai confini non definiti a primo sguardo perché bisogna

abituarsi al colore

- Anticipatore della minimale e della concettuale: ridotto al minimo, totale scomparsa delle forme

- N107 1950, 1950

Rothko

- Logic color painter

- Color Field, alla fine degli anni 40

- Emigrato

- Fonda il gruppo The Ten a NY

- Stesura monocroma a bande orizzontali con contorni evanescenti

- Vuole creare un luogo immateriale per emozioni e stimoli

- Protagonista è il colore

- Quando si dedicava alla figurazione preparava i fondi monocromi con rettangoli colorati dai

contorni evanescenti, poi si concentra solo sui fondi

- Spessori dei colori diversi

- Vuole suscitare emozioni non terrene inconsce

- Black Paintings

- Colori scuri

- Inquietudine

- Esigenza di trovare alla vita un significato mai realmente raggiunto (concluso con suicidio)

- Senza titolo, 1949

- Parete di colore. La parete è limite o diaframma? Per lui non è una parete che divide ma che

fa entrare in uno spazio nuovo

- Senza Titolo, 1959

- Campiture di colore accostate senza compenetrarsi

- Le campiture definiscono lo spazio e la profondità a seconda del loro alternarsi

- Senza Titolo, 1958

Smith

- Sculture metalliche: influenza di Picasso

- Esperimenti cubisti in 3D

- Scarti metallici di fonderie e attrezzi agricoli, industriali, rottami

- Composizioni aperte

- Totem sacri

- grandi dimensioni

- Vuole avvicinare la scultura alla quotidianità, rendendola contemporanea

- Books and Apple, 1957

- Elementi geometrici che richiamano il titolo assemblati in equilibrio precario

- Agricola VIII, 1952

- Serie

- Acciaio bronzo e filamenti colorati

- Elementi geometrici combinati con forte impatto plastico

Stankiewicz

- Elementi metallici di scarto saldati: assemblage

- Influenza collage dada

- Cultura del junk (scarto)/arte del riciclo

- Kabuki Dancer, 1954

- Risposta alla frammentazione delle identità post guerra

- Danza giapponese trasferita a bielle, tubi, griglie

Still

- Painting 1948-D, 1948

- Jamais, 1944

- Recupera i miti perché sono costitutivi della cultura dei popoli

- rinnova i miti perché hanno perso attualità

- Figure organiche e biomorfe: ancora figurative

- Paesaggio al tramonto

- Figura con collo lungo

- Rappresentazioni indigene

- Influenza:

- Totem indigeni

- Pittura murale degli anni 30 dei pittori messicani

- colori torbidi: nero ocra e azzurro

- Le linee fluide sono come fratture di luce in campo unitario scuro

Tobey

- influenze orientali

- Campiture piatte

- Pittura segnica

- Principi zen per conoscere e meditare la realtà, attraverso automatismo

- Utilizza la scrittura bianca fatta di segni fini, in cui la luce si materializza

- Copre l’intera superficie del quadro

- Il tema è il movimento

- Influenza di Pollock ma meno energico e più introspettivo

- Senza titolo, 56

Spazialismo e Arte nucleare.

- Milano

- Fine anni 40 - anni 50

- Mostra personale di Wols @galleria il milione a Milano, 1950

- Mostra personale di Pollock @ galleria Naviglio a Milano, 1951

- Anni 40-60 Italia subisce cambiamenti, velocissima evoluzione

- Legame maggiore tra arte - politica - altre discipline

- Spazialismo e arte nucleare sono tra le più positive e progressiste

Spazialismo

- Siamo nel periodo dell’evoluzione tecnico scientifica

- Si chiama spazialismo perché è l’arte dell’era dello spazio.

- Differenza con l’espressionismo e l’informale: positivismo nella tecnologia del tempo

- Scienza e tecnica iniziano ad utilizzare lo spazio in modo nuovo in parallelo all’era dello spazio

Fontana

- tra Italia e Argentina

- Fontana scrive il Manifesto Blanco nel 1946: c’è bisogno di un’arte nuova, superamento

dell’arte tradizionale. Ci vuole un nuovo atteggiamento, non ha ancora la soluzione. L’arte deve

aggiornarsi.

- Fontana scrive il Manifesto dello spazialismo nel 1947 in cui sostiene la necessità di fondere

scienza e arte

- Lo spazio non è vuoto ma è una materia da modificare: nascono gli ambienti e i concetti

spaziali

- Primo ambiente, 1947, Galleria naviglio di Milano

- Sfrutta l’energia elettrica

- Lampada di wood ad ultravioletti

- Diversa percezione

- Viene superato il concetto di tridimensionalità della scultura perché si può entrare dentro

- concetto spaziale + sottotitolo

- Primi concetti spaziali sono tele monocrome su cui interviene in diverso modo: buchi, sassi,

vetri, polveri

- La tela è un contenitore di spazio, un diaframma da sfondare perché questo spazio si liberi: lo

spettatore può entrare e andare oltre la superficie

- Manifesto spaziale per la tv, 1952

- Prevede l’utilizzo della tv

- Lui utilizzava le tele bucate per proiettare immagini luminose

- creatività e voglia di sperimentazione

- tagli, 1958

- Più ordinati dei buchi

- Maggiore compattezza del colore di base con idropittura

- Gesti meditati non impulsivi

Arte nucleare

- In seguito alle mostre di Wols e Pollock nel 1950 Baj e Dangelo fondano movimento arte

nucleare

- Bisogna incrementare l’arte con gli strumenti della modernità

- Influenzati dalla bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki:

- tutta la materia è energia

- Manifesto dell’arte nucleare, 1952: fare un’arte che mostri l’energia racchiusa nella materia

Differenza tra arte nucleare e spazialismo

- Fontana usa metodi innovativi (luce, neon, buchi)

- Nuclearisti usano ancora metodi tradizionali usate dai surrealisti (stendere il colore a macchie,

matita strofinata su superficie non liscia, pittura ad olio), soprattutto Ernst: componente

automatica, azzerava la ragione

- La mostra Il gesto alla galleria Schettini, 1955: c’è bisogno di maggiore libertà espressiva: fine

del movimento + 1957 manifesto Contro lo Stile

Baj

- nucleare:

Arte influenza delle tecniche dall’automatismo surrealista

- Condizionato dagli eventi della guerra soprattutto le bombe atomiche

- Impegno civile contro le aggressività

- Paesaggio Atomizzato, 1957

- Influenza di Debuffet e di Pollock per la tecnica dell’acqua pesante: pigmenti sciolti in

solvente e acqua, viene spruzzata sulla tela e dà striature strane

- 1957, firma manifesto contro lo stile: afferma l’irripetibilità dell’opera

- Agitatevi, pietre e montagne, 1958

- Assenza di regole

- Olio e collage

- Sperimentalismo

- Rappresenta il caos e la forza della materia

Crippa

- Spazialismo: non c’è la figurazione ma dà gli elementi perché chi lo guarda possa immaginare

da solo con la fantasia

- Il sogno di Anna Bolena, 1952

- Spirale

- Tridimensionalità che va oltre il 2D del supporto

- Spirale su grigio, 1953

- Spirale (è appass

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
60 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biasil94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Ceresoli Jacqueline.