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Letterature scandinave
Hàrfagri (=bella chioma)Secondo un ricorrente mito, l'unificazione della Norvegia ad opera di Harald è legata ad una storia d'amore. La vicenda
inizia con una proposta di matrimonio rifiutata da Gyda, la principessa di un regno confinante; lei disse che avrebbe rifiutato di sposare Harald
"prima che fosse diventato re di tutta la Norvegia". Harald fu, quindi, spinto a fare voto di non tagliarsi né pettinarsi i capelli finché non fosse
diventato l'unico re di Norvegia, e dieci anni dopo fu giustificato a curare nuovamente i suoi capelli; da quel momento il suo epiteto cambiò da
"capelli aggrovigliati" a quello con cui è ancora definito, Harald Bellachioma. Infatti nell'872, dopo una grande battaglia combattuta vicino a
Stavanger contro i suoi avversari, divenne re supremo di Norvegia(comandando di fatto soltanto la Norvegia occidentale). Così, non potendo
convivere con la monarchia, molti dei suoi nemici/avversari prepararono le navi e abbandonarono la Norvegia nell'874. Molti di essi
colonizzarono le Isole Faer Øer, altri l'Islanda, dove si stabilirono e fondarono nuove comunità. L'Islanda, a quel tempo, non era ancora stata
popolata: tra l'874 e il 930 i coloni norvegesi organizzano il territorio e la società in una sorta di democrazia. L'istituzione maggiore è l'Alþingi
(=cosa di tutti; oggi in islandese þingi è ancora l'assemblea). L'Islanda nasce quindi come Repubblica e rimane indipendente fino al XII secolo
circa. Viene elaborato un codice di leggi detto “gragòs” in lingua norrena; in questi luoghi il norreno era parlato comunemente, anche se iniziano a
distinguersi le lingue nordiche, antenate delle lingue nazionali scandinave.
Inizialmente gli islandesi manifestano forti ostilità nei confronti dei norvegesi; con il tempo però i rapporti si riallacciano e l'Islanda diventa una
base di partenza per l'esplorazione di nuovi territori. I Vichinghi norvegesi si spingono fino all'attuale Groenlandia e arrivano fino alle coste del
Nord-America (cfr. p. 114-115).
Vichinghi danesi
I Vichinghi danesi si spostarono verso Ovest e verso Sud ed ebbero a che fare con Inghilterra, Francia e Sacro Romano Impero. Si possono
individuare tre tappe dell'espansione dei Vichinghi danesi:
• 793: prima incursione vichinga in Inghilterra e invasione dell'abbazia di Lindisfarne. L'impatto dei popoli danesi con gli anglosassoni
sconvolge e provoca differenze linguistiche, soprattutto nel lessico. I danesi conquistano buona parte dell'Inghilterra, i territori dello
York, della Mercia e del Wessex;
• Tra il IX e il X secolo nasce un'area, circa un terzo dell'Inghilterra attuale, chiamata Danelagn (Danelaw). Dopo la conquista di York
avvenuta nel 947 per opera di Erik il Sanguinario, Canuto I il Grande, nuovo re, si ritrova per un certo periodo ad essere sovrano di
Norvegia, Danimarca, Inghilterra, Irlanda e Scozia. Questo dominio dura dal 1017 al 1035, quasi 20 anni e si configura come l'unico
caso di Impero così vasto, un vero e proprio Impero del Mare del Nord.
• Intorno al 911 viene creato il ducato di Normandia, frutto dell'invasione vichinga della Francia settentrionale; vi si stabiliscono i
Normanni (norvegesi) capeggiati da Rollone il Pedone. Il 14 ottobre 1066 ha luogo la battaglia di Hastings tra Guglielmo il
conquistatore, successore di Rollone e Aroldo II, re degli inglesi. I normanni riportano una schiacciante vittoria sugli inglesi e
Guglielmo diviene anche re d'Inghilterra: questo evento segna una svolta nella storia inglese. (il 25 settembre 1066 tuttavia re Aroldo II
d'Inghilterra aveva sconfitto Harald III di Norvegia nella battaglia di Stamford bridge respingendo l'avanzata vichinga.)
Quale lingua parlavano i normanni? Si erano così abituati e adattati al territorio conquistato che parlavano il francese. Probabilmente se avessero
continuato a parlare la loro lingua nativa, il norreno, forse l'inglese si sarebbe ulteriormente scandinavizzato; oggi invece l'inglese è formato per
buona parte da lessico francese, dunque latino.
Bilancio dell'epoca vichinga: nascono le lingue scandinave (il prestigio del norreno si mantiene fino al XIV secolo circa); cambia la religione, con
un progressivo affermarsi del cristianesimo; cambiano i confini territoriali e si fa strada piano piano il concetto di popolo come Nazione. Mentre
da una parte c'è il capo della sippe, personaggio carismatico e dotato di poteri magici, dall'altra c'è il re del mare, il vichingo, che ha bisogno della
fiducia degli altri per agire, è avido e coraggioso in guerra.
La letteratura scandinava delle origini: la mitologia norrena
L'antica letteratura scandinava tratta di dei, eroi e di mitologia; la mitologia norrena, o nordica che dir si voglia, fa riferimento all'insieme dei miti
appartenenti alla religione tradizionale pre-cristiana dei popoli scandinavi, inclusi quelli che colonizzarono l'Islanda e le isole Faer Øer, dove le
fonti scritte della materia mitologica furono assemblate. Per la maggior parte dell'età vichinga la mitologia norrena fu trasmessa oralmente e le
nostre conoscenze a riguardo sono principalmente basate su testi medioevali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente
all'introduzione del Cristianesimo tra i popoli scandinavi.
Secondo la mitologia norrena il mondo sensibile abitato dagli uomini si identifica con "Miðgarðr" (lett. "Terra di Mezzo"). Circondata dalle acque,
alla sua sommità si trova Asgarðr, la dimora degli dei, raggiungibile unicamente tramite Bifröst, il ponte dell'arcobaleno. Ùtgarđr è il recinto
esterno, abitato da giganti ostili del Nord, luogo anche chiamato Jötunheimr ("Terra dei Giganti"). La dea Hel governa invece il sotterraneo regno
"Helheim" ("Dimora di Hel"), luogo predestinato ai defunti. Nel Sud vi è l'infuocato e misterioso reame di Muspell, il Múspellsheimr dimora dei
giganti del fuoco. Ulteriori regioni dell'immaginario norreno sono Álfheimr dimora degli "elfi chiari " (ljósálfar), Svartálfaheimr dimora degli elfi
oscuri (ma questa divisione tra elfi è fatta unicamente da Snorri), Niðavellir le miniere dei Nani.
Il pantheon nordico è composto da due grandi gruppi: gli dei Vani e gli dei Asi. La distinzione non è tuttavia netta: nel passato remoto le due
fazioni si fronteggiarono in guerra, ma in seguito raggiunsero la pace, si scambiarono ostaggi e alcuni membri si unirono in matrimonio. Di
determinate divinità non è chiara l'appartenenza a una delle due classi. Alcuni studiosi hanno visto in questo racconto di successione divina una
trasposizione dell'invasione delle tribù indoeuropee, che soppiantarono coi loro culti guerrieri le precedenti divinità agricole. Altri studiosi
considerano la divisione tra Æsir e Vanir come l'espressione di una divisione strutturale delle diverse funzioni (divinità sovrane, guerriere e
agricole) tipica delle religioni di supposta derivazione indoeuropea.
I principali dei Vani sono Njorðr, Freyr e Freyja.
a.) Njorðr: dio del mare, del vento, delle perturbazioni, della fecondità e della ricchezza, elargitore di fortune e sfortune ai marinai e pescatori (di
fiordo), Njörðr è il padre di Freyr e Freyja, che ebbe unendosi a sua sorella, il cui nome non ci è stato trasmesso (Questa unione incestuosa era
pratica comune presso i Vani). Il culto di Njörðr, che si suppone sia molto antico, è attestato da una gran quantità di toponimi. Il più notevole è
l'antico nome dell'isola norvegese di Tysnesøy: Njarðarlög. Probabilmente l'intera isola gli era consacrata. Njörðr veniva inoltre invocato nei
giuramenti, insieme a Odino e Freyr. Njörðr è quasi sicuramente da mettere in relazione con Nerthus, la divinità germanica del suolo il cui rito,
che comprende una processione, è descritto nei dettagli da Tacito. Nonostante la comune etimologia dei nomi i rapporti tra le due figure sono però
di difficile soluzione, essendo Njörðr divinità maschile e Nerthus femminile. C'è chi ha supposto che anticamente anche Njörðr fosse una divinità
femminile, divenuta maschile in seguito (inversione di sesso che coinvolgerebbe anche la consorte Skaði, da maschio a femmina), ma i motivi di
questa mutazione rimangono oscuri e inspiegabili. 4
Letterature scandinave
b.) Freyr: adorato come dio della bellezza e della fertilità, domina sulla pioggia e sul raccolto dei campi; è figlio di Njörðr e fratello di Freyja.
c.) Freyja: dea della fecondità, dell'amore, della lussuria e della magia, è la “signora” del Nord, la Venere nordica. Anch'essa figlia di Njörðr, è una
delle più importanti divinità del pantheon nordico: il suo giorno sacro è il venerdì e ne rimane traccia nell'inglese Friday e nel tedesco Freitag. Il
nome Freyja, che in norreno significa “signora”, si trova a volte scritto in altre varianti come Freia o Freya. Nella mitologia norrena viene spesso
confusa con Frigg, dea degli Asi moglie di Odino, con la quale condivide la salvaguardia della fertilità e fecondità e il ruolo di protettrice delle
partorienti. Infine è Freyja che insegna le arti magiche ad Odino: la magie è considerata un intervento soprannaturale, qualcosa di alto e perverso,
nella più parte di casi associato alle donne (l'omosessualità era vista molto negativamente).
Tra le principali figure femminili del pantheon nordico, oltre a Freyja e Frigg, emergono le Valchirie (Valkyrja in norreno). Le Valkyrjur sono
divinità femminili minori che servono Odino. Dal momento che il lupo, secondo la mitologia, era la cavalcatura della valchiria, essa stessa
appariva simile ad un corvo e volava sopra i campi di battaglia per scegliere i corpi. Così, i branchi di lupi e i corvi che spazzavano un campo
dopo una battaglia erano visti come mezzo per scegliere gli eroi più valorosi. Infatti lo scopo delle valchirie era quello di scegliere i più eroici tra i
caduti e portarli nel Walhalla, uno dei palazzi dell'Àsgarđr e residenza dei morti gloriosamente in battaglia ( il termine Valhöll significa “sala dei
morti in battaglia”> Val=morto in battaglia + Höll=sala). I guerrieri del Valhalla assisteranno Odino nel Ragnarök, lo scontro finale contro i
Giganti. Per prepararsi alla lotta ogni giorno combattono nelle pianure di Ásgarðr, organizzando giostre cavalleresche, e ogni sera le ferite si
rimarginano, le membra si ricompongono e i guerrieri ritornano nel Valhalla per banchettare con carne di cinghiale e bere idromele sgorgante dalle
mammelle della capra Heidrunn, oltre alle coppe di birra distribuite