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Il ritorno della vergine

Gli elementi caratterizzanti la vicenda di Santa Patrizia, venuta dal mare, sono:

  1. la strenua difesa della verginità
  2. la fuga dal patrigno che l'ha promessa sposa ad un giovane
  3. l'approdo ad una terra straniera ospitale
  4. la rinuncia alle ricchezze per seguire la vocazione monastica
  5. la capacità di placare il mare in tempesta
  6. la morte come sacrificio che è alla base della fondazione di un luogo sacro

Sono tutti mitemi, ossia miti che si ritrovano in altri miti.

Secondo la Moro c'è un'aria di famiglia (una certa familiarità) tra la figura della sirena (Partenope) e Santa Patrizia. Infatti, numerosi elementi si sovrappongono tra il mito e l'agiografia (scienza che studia la vita dei santi).

La fondazione della Napoli cristiana p. 76

Partenope e Patrizia sono entrambe vergini, di nobili natali, entrambe giunte da Oriente ed hanno trovato la morte sulle rive del golfo di Napoli e l'una e

L'altra sono motivi di vanto per la città. Entrambe, inoltre, toccano che gli stessi punti della polis, dando vita a due mappe sovrapposte. Patrizia approda sull'isola di Megaride, dove muore poco dopo. Sulla stessa isola i Cumani avevano fondato il primo insediamento urbano sulla costa napoletana, proprio dove avevano trovato il sepolcro di Partenope, la quale era diventata oggetto di culto da parte di alcune donne napoletane. Infatti, il nome Sirena viene scelto per designare il sito appena fondato. L'antica Partenope, a partire dal V secolo, a.C. viene ribattezzata Palepolis, in contrapposizione ad un nuovo insediamento greco fondato poco distante e chiamato Neapolis. L'Acropoli (la parte più alta) di questa nuova polis è l'attuale collina di CAPONAPOLI, dove secondo una tradizione mitica viene ricollocato il sepolcro della Sirena. Proprio sul colle sant'Aniello a Caponapoli sorge il Monastero dei santi Nicandro e Marciano, dove il

carro trainato da buoi, conduce il feretro di Santa Patrizia. La vergine cristiana (santa patrizia)ha portatoviene sepolta in quello stesso luogo. E lì viene fondato il convento che fino all’Ottocentoil suo nome. Da questa acropoli cristiana, santa Patrizia, a partire dal 1625, anno dellaproclamazione a compatrona di Napoli, distente su tutta la città un manto di protezione.era il sepolcro di Partenope poiché “lo spazioSanta Patrizia si insedia proprio là dove un tempo visacro non si può scegliere, ma solo trovare”.C’è da ricordare che nell’antropologia della forma urbana del mondo antico il sito della fondazione,“scoperto” attraverso la rivelazione di unossia il luogo dove deve compiersi il sacrificio, deve essremediatore divino.E per Patrizia è dio che rivela alla santa in estasi il luogo della sepoltura e la stessa santa segna quelluogo con l’iniziale del suo nome P e ciò serve

per "assicurare la permanenza della rivelazione in quel sito". Va anche ricordato che una vergine cristiana si deve insediare sullo stesso trono delle divinità pagana per prendere il posto nell'immaginario degli abitanti del luogo. Siamo nel tempo della Controriforma (La Controriforma è il termine con il quale spesso si indica il periodo storico dalla fine del Concilio di Trento (terminato nel 1563) fino al Seicento, caratterizzato dalla reazione della Chiesa cattolica nei confronti della Riforma protestante e della sua nuova riorganizzazione interna e attivismo dopo la) e la Chiesa pone in essere molte delle sue forze con movimenti religiosi istituiti per crisi protestante l'evangelizzazione. Va menzionato, proprio a Napoli, la figura di San Francesco de Geronimo, un gesuita, che toccando la reliquia di san Ciro alla fine del Seicento opera circa undicimila guarigioni miracolose convertendo numerosi cittadini alla fede.

Il sepolcro di santa Patrizia,

Ubicato sull'acropoli della città, diviene un autentico presidio taumaturgico (che guarisce e quindi fa miracoli) contro le epidemie, le catastrofi. La stessa Santa aveva portato da Costantinopoli diverse reliquie della madonna, di san Bartolomeo e di altri santi per rendere inespugnabili le mura di Napoli e proteggere la città. Tra le reliquie vanno ricordate:

  1. una crocetta del legno della santa Croce,
  2. una parte delle spine che trafissero le tempia di Gesù,
  3. una parte della tunica che avvolse il corpo di Gesù,
  4. e un chiodo che trafisse sulla croce le mani e i piedi di Gesù.

Secondo il canonico Carlo de Lellis, Napoli con la Controriforma diventa un eccellente centro di spiritualità con la realizzazione di conventi, monasteri e chiese. Come Napoli sia diventato con la Controriforma un centro di religiosità, paragona spesso la città di Napoli con Ossirinco, una città orientale.

celebre per la sua sterminata presenza di conventi. In questo contesto fittamente segnato da luoghi sacri, il culto di Santa Patrizia assume un ruolo centrale. Difatti nel 1625, venne eletta compatrona della città e del Regno di Napoli quasi a diventare concorrente, si fa per dire, al culto che i napoletani hanno per san Gennaro, definito dal Dumas, "il dio di Napoli".

La Vergine venuta dall'Oriente p. 82

NOTA: (Per AGIOGRAFIA si intende lo studio critico della vita dei santi)

Secondo Reginald Gregoire, c'è un legame tra le forme agiografiche e quelle letterarie e mitiche. A questo proposito Romeo De Maio afferma una interessante analogia tra l'agiografia barocca e quel "Lo cunto de li cunti" [La fiaba delle fiabe] di Giovan Battista Basile, napoletana e quel "Lo cunto de li cunti" [La fiaba delle fiabe] di Giovan Battista Basile, pubblicato a Napoli 1634-1636 e scritto nel dialetto napoletano dell'epoca), il quale Basile è indicato come "summa figurale". Esempio di tale analogia tra

L'agiografico e il fiabesco, ilde Maio cita l'opera di Paolo Regio, il quale oltre ad essere considerato il più importante agiografo della Controriforma del Mezzogiorno d'Italia è anche l'artefice della "Reivenzione" della figura di Santa Patrizia. Paolo Regio, vescovo di Vico Equense e raffinato umanista costruisce la sua opera di rifondazione di Napoli cristiana riassumendo molti antichi motivi per cambiare loro di segno. Compie un vero bricolage secondo lo schema di Levi-Strauss, ossia assume per la sua opera elementi mitico-leggendari precristiani per costruire l'agiografia della Controriforma. Regio invoca la Santa come una musa. Patrizia sarebbe stata scelta da Dio per proteggere Napoli e con il suo esempio spingere le fanciulle napoletane ad abbracciare la vita monastica. Patrizia, figlia di Costante, già figlio di Costantino Magno imperatore, era nata a Costantinopoli nel 340 dopo Cristo; perse la madre in tenera età.

e fu affidata alla nutrice AGLAIA affinché la istruisse alla vita cristiana. , La stessa Sant'Elena, madre di Costantino Magno, zia di Patrizia, predice alla nipote che "sarebbe stata santa". Per preservarla, Sant'Elena, le mise accanto sette onestissime Donzelle (fanciuelloe) e cinque Eunuchi (uomini privi di facoltà virili). Santa Patrizia "nacque di bellissima forma" fino a diventare famosa per tutto l'universo; era dimezza statura e la sua bellezza e l'eleganza dei suoi gesti sono espressione dell'appartenenza imperiale. L'estasi p. 87 (estasi è un distacco momentaneo dell'esperienza terrena e di unione con Dio) La santa rimaneva in preghiera molte ore del giorno e della notte e stava ore intere senza muoversi; si asteneva a prolungati digiuni utilizzando cilicii e cinture di ferro. 10 L'estasi, per la Prof. Moro è apparentabile, sul piano figurale, alla seduzione del canto delle sirene.La fama dell'estasi e della dedizione a Cristo si diffuse rapidamente a Costantinopoli e in tutto l'impero d'Oriente. Il tutore di Patrizia è lo zio Costanzo, al quale si rivolge il padre di un giovane perché la giovane si dia data in sposa al giovane, figli di un senatore. Il senatore supplica lo zio di Patrizia perché il figlio, che soffre per questo amore, agevoli il fidanzamento. Lo zio di Patrizia, però, non sa che la nipote ha fatto voto di non sposarsi. Un fido servitore, Aristotele, viene inviato a Patrizia perché si decida. Ma la santa chiede del tempo per riflettere essendo molto giovane. Patrizia riunisce subito dieci fedelissimi seguaci e la sua nutrice Aglaia. Decidono tutti di fuggire per restare fedele al voto e per acquistare una nave e di provvedere a tutto, compreso il cibo, l'equipaggio pregandolo di mantenere il segreto.Patrizia scegli cinque donzelle e cinque eunuchi e parte. Ma deve fermarsi per una forte tempesta. Ma pregò Dio e fece una croce sul mare il quale si calmò. È il primo miracolo di santa Patrizia. Scoperta la fuga della nipote, l'imperatore la fa inseguire da tre velocissime navi (dette galere) che non riescono nell'intento. Ci sono per questo episodio, due spiegazioni: 1) la prima ipotesi, di ordine terreno, la nave si sarebbe riparata dietro un'isola; 2) la seconda ipotesi, di ordine celeste, secondo cui la nave sarebbe stata nascosta dalla mano dell'onnipotente Signore. Patrizia al termine del viaggio giunge a Napoli, come era giunto a Napoli San Pietro per fondare la cristianità. A Napoli c'è in proposito una chiesa detta chiesa di San Pietro ad Aram. Patrizia visita i luoghi sacri di Napoli, monasteri, chiese, offrendo in elemosine le sue ricchezze. A Napoli, Patrizia, visita il monastero dei santi.Martiri Nicandro e Marciano e la santa indica il punto della sua sepoltura segnando con un dito il P greco, cioè l'iniziale del suo nome, sul duro marmo. La fama della santa si diffonde ovunque fino a raggiungere Roma dove era papa Liberio e proprio all'abito monacale. Patrizia con le sue amiche veste quindi l'abito monacale e il Papa chiede di iniziare la vita del monastero. La mattina di Pasqua del 364, ella si reca con gli eunuchi e le suore presso La Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e data l'ora prestata, trovano le porte chiuse, ma un angelo sceso dal cielo misteriosamente, apre la chiesa e avverte la Santa che lo zio è morto e quindi ritorna a Costantinopoli, dove l'attendono numerose folle e viene seguita da moltissimi fedeli per ammirare la sua santità. Il corpo santo Il corpo di Patrizia mostra da subito i segni inequivocabili della santità. Il corpo di santa Patrizia come quello di Suor Orsola Benincasa, un'altra.

venerabile napoletana, non si decomponee spira unsoavissimo odore "or di gigli, or di viol"

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
13 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Moro Elisabetta.