Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Santa e la Sirena Pag. 1 Santa e la Sirena Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Santa e la Sirena Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Matilde Serao

Scrittrice della fine dell'800 narra nella sua opera Leggende napoletane, la creazione della città nata dall'amore e proprio in base all'amore associa i partenopei e gli abitanti del sud. Nel suo racconto c'è una netta distinzione tra gli abitanti del meridione caldi come i tempi miti che li circondano e gli abitanti del settentrione associandoli alle caratteristiche del territorio dove abitano. Matilde immagina Partenope amata dell'ateniese Cimone, la descrizione di Partenope è molto della Campania, la scrittrice associa l'espansione urbanistica alle gravidanze di Partenope.

La morte per acqua. Nella tragedia dell'Alessandria composta da Licofrone del 3 secolo si associa le sirene ai racconti omerici, ossia se un uomo avesse passato indenne il canto delle sirene elle non avrebbero più modo di esistere. Nelle Argonautiche orfiche viene narrata la loro morte, mentre cantavano beatamente sui loro scogli, giunse...

Il momento della morte ed da una ad una si gettarono negli inferi del mare. Partenope. L'odissea narra di fanciulle bellissime che Afrodite avrebbe trasformato in uccelli per non aver mantenuti il voto di castità. La natura semiumana o semianimale quindi deriva da una punizione. Le sirene omeriche sono l'opposto di quelle della Serao, Omero le immagina col voto di castità, mentre la Serao fa di partenope una madre prolifera. Ce da dire che partenia in Grecia significa ragazza che ha partorito ma che non è ancora sposata, mentre nella cristianità partenia sarebbe il voto di castità. - Per questo molti studiosi non trovano opportuno la continuità storico culturale tra Patrenope e Santa Patrizia. Il canto. Per i greci il canto delle sirene è in grado di spingere gli uomini a dimenticare le loro famiglie, il loro sole non va interpretato come attrarre a sé, ma come deviare ossia condurre altrove. Una lungatradizione delle sirene omeriche le ha rese guardiane delle tombe. Le sirene possono cantare la melea che le avvicina da una parte al morto e dall'altra a chi lo piange. Come fa l'Elena di Euripide che una volta solcato il suo viso e rinunciato alla sua chioma invoca lesirene. Ancora oggi nel mezzogiorno d'Italia mettono in scena la lacerazione della perdita, favorendol'elaborazione della perdita, secondo Ernesto De Martino per consentire all'anima di dipartirsi daquesto mondo. Le custodi delle sfere celesti. Una tradizione legata al canto delle sirene e quella pitagorica che le fa custodi dell'armonia celeste. La concezione della Tetrade per Pitagora è il movimento degli astri come fonte di un suono o più propriamente di una voce una specie di armonia. Questo non può far che rimandare all'armonia del golfo di Napoli nominato spesso Impero dell'armonia. 3 all'esilio visto che le immaginava nemiche di Le sirene prima che

Il destino omerico le condannasse erano considerate divinità celesti e custodi dell'armonia. Ulisse legate al piacere sessuale, Il tempio delle sirene. Le sirene omeriche sono molto diverse da quelle dei paesi del meridione d'Italia, che erano divinità presenti, legate all'esperienza della navigazione e del commercio, titolari di luoghi sacri e di culti reali. Alle sirene sono stati eretti anche dei templi come quello che si trova a santa Maria di Leuca. Qualunque sia l'origine delle sirena, solo una cosa è certa che è legato al golfo di Napoli ed ha inciso maggiormente sulla cultura degli abitanti. La metamorfosi della sirena. l'avvento del cristianesimo le Se nella tradizione le sirene vengono rappresentate come esseri ibridi, peccato. Spesso i padri della chiesa raccontavano l'incontro tra Ulisse e le sirene fa emblema del facendone da esempio come un buon cristiano deve evitare le tentazioni diaboliche. Si nota l'intrecci tra

religione.Bellezza del sito. E visto che la sirena Partenope viene vista solo come un' allegoria viene creata la figura di santa Patrizia. Seconda Parte Pellegrina e straniera. Come ha sostenuto Claude Levi-Strauss il pensiero mitico lavora per analogie ed opposizioni, diventando una specie di bricolage tra fiaba mito e leggenda. Secondo la sua teoria possiamo vedere come la figura della sirena viene associata alla figura della Santa. Nella ricerca di elementi per trovare la fondatrice di Napoli ne troviamo tanti che associano la santa alla sirena. Quindi associabili sia al racconto mitico che agiografico. La fondazione della Napoli cristiana. Capaccio nella sua opera cerca di trovare delle analogie tra la santa e la sirena trovando molti simboli che vengono cambiati continuamente dal tempo. La Partenope e Patrizia sono entrambe vergini discendenti da nobili famiglie. Entrambe venute da oriente hanno trovato la morte nel golfo di Napoli. Opera di Capaccio viene alla luce come la nascita dalle santa viene.associata alla nascita della Napoli cristiana. Come una specie di rifondazione. Santa Patrizia avrebbe trovato il posto della sua morte per volontà divina, infatti nello studio dell'antropologia il posto sacro dove deve essere compiuto il sacrificio per la fondazione deve essere scelto da un mediatore divino. Ogni santuario deve essere collocato dove si trova già una potenza. Infatti nel caso di Patrizia devono essere seppelliti i resti di Partenope, visto che nell'immaginario collettivo degli abitanti una rifondatrice deve prendere in tutto e per tutto il posto di quella che era stata prima. Infatti nel meridione tra rinascimento e barocco le divinità mitiche non venivano abbandonate del tutto, ma sostituite. In quel periodo la chiesa controriformata effettua delle strategie di cristianizzazione, un esempio sono i tantissimi miracoli attribuiti a san Francesco de Geronimo con una riproduzione simbolica del santo. Una voltainsediatasi sul trono ormai vacante della sirena, Patrizia ne assume ormai tutte le virtù di protettrice, rifondatrice e patrona della città. Una Hierapolis italiana. Dopo la controriforma a Napoli nascono molte città. E proprio in questo luogo in continua crescita devozionale a santa Patrizia dovuto ai suoi miracoli che viene eletta come conpatrona di Napoli insieme a san Gennaro. La Vergine venuta da Oriente. I racconti agiografici di Patrizia variano dal mito alla fiaba e alla leggenda. Un esempio ne è l'opera di Paolo Regio vescovo di vico equense, artefice della reinvezione della figura della Santa. Egli nella sua opera riassume un mix di elementi ai quali cambia molto spesso il significato facendone come chiamato dal Struss un bricolage. Paolo Regio considera santa Patrizia un esempio persuasivo per convincere le fanciulle ad abbracciare la vita claustrale. Per descrivere l'eccezionalità della santa regio decorre a delle metafore tra anima e corpo.ossia ciò che diviene divino nell'anima.che è eccezionale nel corpo. Nelle descrizioni troviamo anche una nota romantica tipica di quel periodo. Il Regio considera la donna inferiore all'uomo quando scrive "malgrado la debolezza del sesso". Patrizia è una creatura bella, pudica e intelligente, ma una dote ancora più potente ha fatto voto di castità. La partenia, ossia il voto di verginità, ha un significato differente: per i greci significa donna che non è ancora sposata, mentre per i cristiani significa donna che non ha ancora fatto sesso. Patrizia è un'associazione tra le due correnti perché essa, non essendo sposata, ha fatto voto di castità. L'estasi. L'estasi è una pratica molto usata nel 600, la troviamo minuziosamente descritta nell'opera di Costante e Protettrice del egno di Cleonte Torbizzi vita di s. Patrizia vergine figlia dell'imperatore Napoli. L'estasi è.completamente assente nell'opera del REGIOL'estasi è l'uscita da sé per entrare in contatto con l'al di là. Tanto la seduzione che l'estasi possono essere considerate metafore per l'abbandono di sé nell'aldilà, possiamo associarlo quindi al canto delle sirene. Patrizia scappa da perché era stata promessa sposa, ma lei ritenendosi già sposa di Dio fece voto di castità. Scappare diviene necessario per mantenere il voto forza della fede cristiana, in opposizione all'eresia ariana. La narrazione agiografica del culto di Patrizia è molto divulgata nella vita religiosa di Napoli tra 500 e 600. Patrizia ordina di procurare una nave e rifornirla di viveri per poter scappare. Ma la tempesta agita così tanto il mare impedendo alla nave di salpare. La santa cade in estasi ed invocando Dio per salvare l'equipaggio dalla tempesta. Accade quindi il primo miracolo di Patrizia, latempesta è uno degli elementi che ritroviamo nell'odissea come ostacolo per i naviganti da Oriente ad Occidente. Al termine dl suo viaggio Patrizia giunge nel golfo di Napoli, che sarebbe secondo tale leggenda diventata cristiana ancor prima di Roma. La santa può essere paragonata a san Pietro visto la sua propaganda per il cristianesimo. Cadendo in estasi la santa segna con il dito la P su di un marmo segnando quindi il luogo dove voleva essere seppellita, quel posto era la chiesa di Nicastro e Marciano. Dopo un po' decide di andare a Roma dove non si fece altro che parlare di lei. All'età di 21 anni Patrizia veste l'abito monacale con tutte le sue ancelle, in questo modo sembra staccarsi dal mondo terreno per darsi completamente alla preghiera ed al raccoglimento. Quando seppe della morte dello zio l'imperatore Costanzo, Patrizia tornò a Costantinopoli, dove trovò molta gente ad accoglierla.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etnologia delle culture mediterranee e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Faranda Laura.