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A PPROFONDIEMENT

O

Secondo i cinque: la politica monetaria europea

I membri della comunità auspicavano invece la creazione di una politica monetaria europea, in

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conseguenza alla fine di Bretton Woods .Stabilizzare il tasso di cambio tra le divise europee era

necessario per la PAC. Monnet -Comitato d' Azione per gli SUE- concluse che l' integrazione monetaria

era necessaria e incaricò il direttore della Banca d' Italia, Guido Carli, a studiare la situazione. I due ne

parlarono nel febbraio 1969: Carli non vedeva bene una cooperazione monetaria limitata ai 6 e non

credeva nell' autonomia di un SME dagli Usa. Monnet si rivolse allora all' economista belga Robert

Triffin, che elaborò un rapporto in sinrìtonia con la visione di Monnet. L' Italia intanto viveva l'

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indebolimento dell' economia e della divisa italiane nell' “autunno caldo” .

Le discussioni tra i ministri delle finanze si tradussero nella decisione di affidare lo studio dell'

Unione Monetaria a un Comitato di esperti guidato da Pierre Werner. La crisi economica italiana, portò

il governo a rivolgersi alla Federal Reserve americana per un prestito. Nel comitato si opponevano i

monetaristi (FR, BL, LUX)> solo politica di cambi fissi agli economisit (Olanda, RFT)> armonizzazione

delle politiche economie come base per quella monetaria. L' Italia sosteneva un approccio pragmatico

derivata dalla divergenza tra Banca Italia> forte integrazione economica e MdTesoro> tesi monetarista.

Roma tentava di legare l' accettazione delle tesi di Werner all' approfondimento dell' integrazione

politica. Né FR né RFT volevano cedere alle richieste ITA. Nel 1971 si giungeva a un compromesso

che stabiliva la cooperazione monetaria tra i 6 ma tenendo conto del diritto di veto di cui disponevano.

Si voleva tentare di stabilire tassi di cambio fissi nell'area Cee.

Il dicembre 1971 vide la cessazione della convertibilità del $ con Nixon e la stipulazione dei

Smithsonian Agreements (inconvertibilità $, caduta barriere protezionistiche Usa, politica di cambi fissi

nella Cee, riallineamento valute EU con $). Nel marzo 1972 nasceva il “serpente monetario” europeo,

per la parità di cambio tra le divise, con un min margine di fluttuazione. L' Italia vi aderiva, malgrado le

turbolenze sociali, il terrorismo politico e i progetti golpisti. Essa si riproponeva sempre il perseguimento

di una politica sociale e regionale. Nel 1973 si ebbe una nuova crisi del $ e il fallimentop degli S.

Agreements. Il md Tesoro Malagodi e il PdC Andreotti decisero l'uscita dell' Italia dal serpente

inaugurando un politica di svalutazione competitiva che infatti provocava la svalutazione della £ e

quindi l'aumetno delle export. L' Italia divenne allora la cenerentola d' Europa, oggetto pittosto che

soggetto delle dinamiche europee.

L' approfondimento secondo Moro

In riferimento all' obiettivo dell' approfondiemento, Moro sosteneva la necessità di una politica

sociale e di una maggiore cooperazione politica tra i 7. Nel 1967diverse associazione europee

criticavano lo scarso impegno europeo nell' ambito delle politiche sociali, auspicando un rafforzamento

della Commssione, vista come motere in tale settore. Nel novembre, la rappresentanza RFT invitò la

Commssione a studiare l' integrazione dell' azione politica con la politica sociale. La proposta fu

approvata. Nel cambiamento di rotta influirono il maggio del '68,il rafforzamrto dei sindacati e delle forza

di sinistra (ita e RFT). Ne conseguì inoltre la riforma del FSE, a cui si concessa l' azione autonoma.

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L' Italia era interessata alla politica sociale per: 1. questione meridionale; 2. potere de i sinadacati

a seguito dell' “autunno caldo”, ottenendo nel 1969 lo Statuto dei Lavoratori. Nell 'aprile 1970 si tenne

una conferenza a Lussemburgo a cui parteciparono rappresentanti delle parti sociali e dei governi per

discutere dell' occupazione nei paesi Cee. Si approvarono i progetti per un Comitato permanente sull'

occupazione e uno sull' impiego. In un memorandum della primavera 1971, Roma denunciava l'

2 Le caratteristiche principali di Bretton Woods erano due; la prima, l'obbligo per ogni paese di adottare una politica

monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro, che veniva così eletto a valuta

principale, consentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre valute; la seconda, il compito di equilibrare gli squilibri

causati dai pagamenti internazionali, assegnato al Fondo Monetario Internazionale (o FMI).Il piano istituì sia il FMI che la

Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (detta anche Banca mondiale o World Bank). Queste istituzioni

sarebbero diventate operative solo quando un numero sufficiente di paesi avesse ratificato l'accordo. Ciò avvenne nel

1946.Nel 1947 fu poi firmato il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade - Accordo Generale sulle Tariffe ed il

Commercio) che si affiancava all'FMI ed alla Banca mondiale con il compito di liberalizzare il commercio internazionale.

3 Lotte sindacali operaie che si sviluppano dall'autunno 1969 in Italia. La grande mobilitazione sindacale viene

determinata dalla scadenza triennale dei contratti di lavoro, in particolar modo relativi alla categoria dei metalmeccanici. I

rapporti di forza, le tecniche di sciopero, l'astensione dal lavoro e dallo studio, le occupazioni di fabbriche e scuole

coordinate da una nuova coscienza politica e partecipativa permise di formalizzare negli anni successivi conquiste

sociali di rilievo, prima fra tutte lo Statuto dei lavoratori.

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assenza di una politica europea per favorire l'occupazione, sperando in un' apertura comunitaria alle

migrazioni. Dall' altro lato si registrava comunque la bassa mobilità della popolazione italiana.

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In seconda battuto l' Italia puntò alla formazione professionale, benché creasse anch' essa, nel

'73, un Istituto della Formazioner Professionale dei Lavoratori. La Commissione riteneva che una

comune politica monetaria avrbbe favorito una politica sociale comunitaria, tendente a : 1. completare il

mercato dell' occupazione; 2. assorbire la sottoccupazione; 3. migliorare condizioni lavorative; 4.

migliorare condizione donne lavoratrici; 5. inserire disabili; 6. bilancio sociale; 7. collaborazione parti

sociali. A tali propositi seguirono la riforma del FSE, la creazione del Comiatato permanente per l'

occupazione e si scriveva un memorandum sulla politica sociale europea. L' iniziativa passò agli altri

membri europei (Spd della RFT) a causa del governo Andreotti che coglieva poche simpatie tra le forze

di sinistra e quelle sindacali. L' attuazione di tali progetti si scontrò con le ristrettezze finanziarie seguite

alla crisi petrolifera del '73. Il bilancio era inoltre destinato per lo più alla PAC.

Inm quanto alla politica regionale, l' Italia ottenne che se ne occupassero alcuni settori della

Commssione. Al vertice europeo di Parigi – ottobre 1972- tale politica fu individuata acome preciso

obiettivo.Venne ipotizzato un Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, che decollò nel 1975, quando l'

Italia poté finalmente sfruttarne i fondi. Questa comunque si disse insoddisfatta delle concessioni

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ottenute e tornò all' attacco con la proposta di politiche europee rivolte ai giovani al fine di dare

risposta ai disagi del '68. Di tale necessità si fece portavoce Aldo Moro. Nel Febbraio del 1970

Bruxelles finanziò un Congreeso dei Rappresentanti delle associazioni giovanili dell' Europa

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Comunitaria. Si passò a sostenere l' azione nel contesto dell' educazione . Al vertice dell' Aja si

ripropose il progetto di Università europea, che venne infine creata il 19 Aprile 1972, a Firemze, come

Istituto universitario europeo, non comunitario ma intergovernativo e per studenti dottorandi.

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Moro non mollò neanche riguardo all' integrazione politica . Si rendeva necessaria data la diversa

posizione dei membri rispetto agli Usa. L' Italia trovò il sotegno della commissione, del BL, del LUX e

della RFT. La FR si oppose. Nel maggio 1970 si tenne a Bagnaia un incontro tra Moro e Schumanche

rese esplicito il rifiuto FR a un' integrazione politica europea. Si formò un comitato dei direttori degli

Affari Politici che giunse a un documento approvato dai 6 che prevedeva la cooperazione dei 6 MAE e

da cui sarebbe nata la CPE. 6

L' Italia puntava a una maggiore sovranazionalità delle istituzioni e soprattutto all' elezione a

suffragio universale del Parlamento europeo.

L' Italia a Bruxelles: Altiero Spinelli

Malfatti diveniva presidente della commssione nel 1970 e Spinelli era commissario.

6. L’ E (1973- 1979)

UROPA E LA CRISI ITALIANA

L’ Europa attraversa un perido di crisi dal 1974 a causa del fallimento del serpente minetario, della crisi

ptrolifera e delle difficili relazioni con gli Usa. Si avvicendano inoltre nuove leadreships comne quella di

Wilson in GB, quella di Giscarg d’Estaigne in FR e di Schimdt nella RFT. Gli Usa furono travolti dalla

scandalo del watergate a cui seguì la debole amministrazione Ford. Finirono i regimi totalitari di

Portogallo, Spagna e Grecia. Nel 1975 il vertice di Rambouillet portò a un’ iniziativa franco- tedesca al

fine di fronteggiare la crisi economica mondiale. Si avviarono i processi di annessione di Atene, Lisbona

e Madrid al fine di assicurarne la democratizzazione. Il loro attivismo portò nel 1978 alla nascita dello

SME. L’ Italia intanto attraversa il lungo decennio (1968- 1981), concluso con il rapimento Moro.

Nel 1973 Andreotti rassegnò le dimissioni, facendo nascere il IV governo Rumor con Moro al MAE. Tra

1973 e ’74 si avvicendarono tre governi tra Moro e Rumor. Nel 1974 l’ Italia, come altri paesi, si

chiedeva se mantenere un’ autonomia europea di risposta alla crisi del ’73 o se allinearsi agli Usa. L’

Italia si affiancò agli altri paesi in occasione della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in

Europa.

Il PCI, le reazioni della Cee e degli Usa

La classe politica si concentrava comunque sulle questioni di politica interna. L’ influenza del PCI di

Berlinguer, preoccupava gli altri membri europei, come anche degli Usa. Finanziamenti occulti

americani a forze anticomuniste, modificarono le elzioni del 1972. L’ indebolimento Usa lasciava una

maggiore responsabilità all’ Europa. Le elezioni del 1975 sancirono la vittoria del PCI. Ford decise di

coinvolgere l’ Italia al vertice di Rambouillet in modo da rafforzare la credibilità del governo Moro,

facendolo parte del G7. Si voleva favorire la stabilità del paese e deliminare la partecipazione

comunista dal govern

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A.A. 2015-2016
18 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher verotom di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Di Maio Tiziana.