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Ruggine, patologia vegetale Pag. 1
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Estratto del documento

Le basidiospore vengono quindi trasportate, o dal vento o dalle gocce di

pioggia, sulle foglie o sugli altri organi del crespino sulla cui superficie, in

presenza di umidità, germinano perforando la cuticola e penetrano nei tessuti

interni. Il micelio, intercellulare prima, intracellulare poi, forma subito, per lo

più nella pagina superiore della foglia, dei picnidi, o meglio degli spermogoni.

Questi sono dei minutissimi ricettacoli piriformi, immersi nei tessuti dell’ospite,

nel cui interno si formano i picnoconidi che poi escono attraverso un ostiolo,

immersi in un liquidio vischioso. Oltre ai picnoconidi, più correttamente

denominati spermazi, anche qualche ifa cresce sulla superficie dell’organo

infettato, attraverso l’ostiolo e gli stomi. Nello stesso tempo il micelio che ha

originato gli spermogoni forma, nella pagina inferiore della foglia del crespino,

i tricogini, ife fertili adatte ad unirsi agli spermazi di polarità sessuale opposta,

e i primordi degli ecidi, di segno + o −, a seconda del segno dello sporidio da

cui ha avuto origine; essi non diventano maturi finche non vengono fecondati

da uno spermazio, trasportato tramite insetti o pioggia, oppure da un’ifa

appropriata, di segno

“−” o “+”. Questo processo ha un’importanza straordinaria nella creazione di

nuove forme biologiche del fungo.

Dopo la fecondazione, gli ecidi primordiali evolvono in ecidi veri e propri

contenenti le ecidiospore, che rappresentano le forme iniziali della fase

dicariofitica, in quanto i due nuclei aploidi delle ecidiospore non si uniscono,

come i nuclei aploidi delle cellule sessuali delle piante superiori, ma restano

appaiati nelle cellule del micelio.

Le ecidiospore mature non infettano il crespino ma, trasportate dal vento su

una graminacea ospite, in

condizioni favorevoli, germinano formando un filamento miceliare che si fissa

mediante appressori e poi pene-

tra attraverso gli stomi: il micelio procede poi negli spazi intercellulari del

tessuto parenchimatico. Nell’ospite

congeniale (suscettibile) il microrganismo produce uredosori e uredospore

dopo pochi giorni dall’infezione.

Le uredospore, unicellulari, sono trasportate dal vento, a volte a centinaia di

chilometri di distanza, e infettano soltanto l’ospite cereale ma non il crespino.

Il ciclo uredosorico può ripetersi più volte nel corso di una stagione: questa è

la fase in cui il patogeno provoca i danni maggiori. Anche gli uredosori e le

uredospore sono dicariotici, come gli ecidi e le ecidiospore: cioè le loro cellule

contengono due nuclei aploidi separati.

Con la fine del ciclo vegetativo della pianta ospite, negli uredosori preesistenti

ed anche in pustole sorte ex novo, il micelio da’ origine a teleutosori,

contenenti le teleutospore, dapprima contenenti anch’esse due nuclei aploidi

che però, con la maturazione della spora, si fondono dando origine alla forma

perfetta del microrganismo.

[P. malvacearum] sverna sotto forma teleutosporica oppure, nelle piante

pluriennali, miceliare. Il ciclo biologico si presenta in forma incompleta da

quello generale delle Uredinales, mancando della differenziazione degli ecidi

dello stesso patogeno.

Il patogeno è caratterizzato dal possedere teleutospore bicellulari (di rado

monocellulari o pluricellulari)

che producono per ogni poro germinativo un probasidio, settato, fornito di

basidiospore ovali o reniformi,

per lo più ialine. Le uredospore sono monocellulari, con episporio di norma

verrucoso, echinulato. LOTTA

La lotta alle Ruggini, se viene effettuata sulla pianta ospite in questione,

consiste in due modalità d’azione:

LOTTA AGRONOMICA

La lotta agronomica consiste in una oculata scelta di varietà resistenti e

diversamente classificabili a seconda del ciclo fenologico, di modo che

possano sfuggire agli attacchi di questo patogeno.

LOTTA CHIMICA

La lotta chimica prevede il trattamento delle piante, più o meno attaccate dal

patogeno, secondo la fase fenologica di crescita della pianta; generalmente,

nelle piante in pieno campo, si usa associare la lotta antioidica con la lotta

alle Ruggini, soprattutto per la validità in tutti e due i casi dei prodotti utilizzati,

che sono:

_ Triforine;

_ Tiofanate-metile + Maneb;

_ Propiconazolo, Triadimenol, Bromuconazolo, Tebuconazolo, Ciproconazolo,

Tetraconazolo, Flusilazolo,

eventualmente associati a Maneb o Mancozeb;

_ Triadimenol + Carbendazim, Triadimefon + Carbendazim, Fenpropimorf +

Carbendazim;

_ Procloraz e Fenpropimorf.

Si possono inoltre utilizzare prodotti a base di Ossicarbossina, fungicida

sistemico per le Ruggini; questo viene utilizzato per gli interventi fogliari e

radicali.

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
5 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/12 Patologia vegetale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulio 241291 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia vegetale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Lorenzini Giacomo.