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Romanticismo inglese, Letteratura inglese Pag. 1
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Estratto del documento

Dal cosmopolitismo si passa al nazionalismo.

Anche l’idea di “primitivo” subisce un cambiamento: da entrambi esso è considerato un concetto positivo,

ma mentre per gli illuministi esso ha corrispondenze con l’atto della creazione divina, più vicina ed evidente

negli antichi, per i romantici il privilegio del primitivo consiste nella sua spontaneità, nel suo sentimentalismo

intuitivo ed immaginativo che lo rendono più vicino alla forza originaria della creazione, non deformato dalla

razionalità culturale.

Il principio vitalistico è applicato anche alla visione della storia, non più statica o ciclica come nella visione

illuministica, ma dinamica e progressiva. Le vicende culturali, tutte diverse ed irripetibili, rappresentano la

forza vitale del creato. Il vitalismo applicato a questa nuova visione storica, trovava il suo appoggio nella

nuova linguistica: è la sintesi idealistica di soggetto e oggetto a fruttare l’idea che il linguaggio sia la ragione

stessa, lo strumento di comunicazione razionale. Il rapporto nome/cosa si risolve così nella fusione tra

soggetto e oggetto.

L’arte non deve più imitare la natura nei suoi aspetti immutabili ed eterni, in modo che essa possa fornire

delle regole di comportamento e possa essere valutata dalla critica attraverso il razionale consensus

gentium. Il linguaggio utilizzato non è più quello prosastico, abbellito dal metro e dalle figure retoriche. L’arte

romantica imita la natura nelle sue manifestazioni particolari e sublimi di crescita e sviluppo; imita il flusso

creativo che sottende la vita del mondo in maniera non distaccata, ma con simbiosi di soggetto e oggetto.

Attraverso i sensi coglie la parte più intima del creato e attinge all’essenza dell’essere. È irrazionale,

emotivo, intimo e personale. Il poeta stesso si fa portatore di verità che gli uomini comuni non possono

conoscere. È il visionario, il sacerdote laico dell’umanità che non si ispira a nessuna norma prestabilita e

utilizza le figure poetiche non come ornamenti ma come strumenti conoscitivi delle misteriose profondità

della Natura e dell’Uomo. Le sue allegorie (=simboli) sono associazioni private, ambigue, fuori dai comuni

sistemi referenziali e inserite in mitologie soggettive.

Nel campo delle scienze, ai modelli newtoniani, fisico-matematici si sostituisce il modello delle Biologia,

scienza delle creature viventi che comprende la descrizione e la spiegazione della struttura delle creature

dotate di vita, dei loro processi vitali e della loro produzione. Nasce così l’organicismo, basato sul vitalismo

panteistico. Esso identifica la forza della vita con il divino e perciò vede un disegno, un destino,

nell’evoluzione delle creature. La natura risulta così teologicamente e teleologicamente orientata.

Per i romantici è impossibile raggiungere un qualsiasi tipo di conclusione poiché tutto è in via di formazione.

Al principio di analogia si sostituisce, infine, il principio di omologia che rivela le equivalenze morfologiche. Il

cumulo dei modelli omologici costituisce l’unità interna del romanticismo, il grande paradigma all’insegna del

divenire (natura, biologia, spirito, uomo, psiche, storia, lingua, arte, imagination, anima che tende all’infinito)

e della rivoluzione (politico-sociale, ideologica, psichico-sentimentale, ribellione ai dogmi, ribellione all’idea di

un Dio tiranno, ribellione artistica contro le regole neoclassiche).

Episteme Illuminista Episteme Romantica Episteme Novecentesca

(esistenzialista)

Meccanicismo Vitalismo Meccanicismo

Trascendenza, scala naturae, Immanenza del divino Assenza di Dio

deismo

Teleologismo del creato (destino) Destino/libertà Assenza del destino (caso)

Uomo soggetto del destino Uomo condizionato e libero Uomo libero (ma libertà terribile

(paradosso del libero arbitrio) (subisce ma crea); reviviscenza perché priva di meta)

del Fato greco

Razionalità Sentimenti, impulsi, inconscio Irrazionalità

Socialità Individualismo Individualismo/socialità

2.CONCEZIONE DELLA NATURA: organicismo, vitalismo, paragone dell'albero.

La natura come organismo dinamico (p. 9-11)****: le nuove teorie dinamiche portano a modificare l’idea della

natura, il rapporto dell’uomo con essa non è quella di uno spettatore distaccato che fa leva sulla propria

razionalità, ma un rapporto di sintesi tra soggetto e oggetto in cui l’esperienza si fonda sulle facoltà

conoscitive dell’uomo e sull’organizzazione che ne struttura l’intelletto. La realtà in sé è inaccessibile, si può

conoscere solo un insieme di relative impressioni soggettive di una realtà oggettiva, che stimola i soggettivi

processi di conoscenza. Attraverso la contemplazione della natura si può arrivare alla conoscenza di sé. Alla

metafora meccanicistica dell’orologio si sostituisce quella dinamica e vitalistica della pianta. Il mondo non si

presuppone più come già fatto una volta per tutte (natura naturata), ma il concetto organicista considera il

cosmo come qualcosa che cresce, si fa continuamente (natura naturans). L’universo non è quindi nato

perfetto, ma mira alla perfezione senza mai raggiungerla, è sempre teso alla piena realizzazione di sé.

Anche il Dio è un Dio imperfetto, ma immanente, avvertibile dinamicamente nelle sue varie manifestazioni

nell’uomo e nella natura. Questo Dio si può conoscere attraversi i sensi, partecipando alla sua stessa forza e

abbandonandosi ad essa, oppure attraverso l’immaginazione **, partecipando alla dinamica creazione

universale stessa.

L’organismo vivente secondo Coleridge (p.94-100): Le funzioni sublimi della mente umana equivalgono ai

processi di assimilazione e respirazione della pianta. Il processo di conoscenza (knowledge) va di pari passo

con il processo di crescenza (growledge). Le caratteristiche degli organismi naturale, e perciò dei prodotti

organici della creazione letteraria sono:

Il tutto è primario e le parti sono secondarie e derivate, l’esistenza delle parti è dovuta ad un principio

- preesistente nel seme;

La proliferazione e la crescita sono le facoltà primarie di ogni essere vivente, secondo un principio di

- evoluzione ed espansione anche a livello psicologico;

Come la pianta, crescendo, assimila le sostanze dagli elementi che la circondano, le immagini

- sensibili del mondo esterno diventano meri materiali di cui la mente dell’artista si nutre, che finiscono

col perdere la loro identità una volta assimilati nel nuovo organismo unitario;

Nell’organismo vivente l’unità si produce spontaneamente ab intra, dall’interno. Si sviluppa in modo

- innato e la pienezza del suo sviluppo coincide perfettamente con il grado di perfezione raggiunto

dalla sua forma esteriore. Ogni organismo è inerentemente teleologico;

Le parti sono legate l’una all’altra e tutte insieme alla totalità in modo intimo e complesso.

- L’esistenza del tutto è necessaria alla vita delle parti. Le parti sono interdipendenti, ciascuna è

mezzo e fine dell’altra. La dipendenza delle parti dal tutto si congiunge con la dipendenza del tutto

con le parti. Il tutto si diffonde indiviso attraverso tutte le parti.

L’immaginazione stessa diventa un’unità organica, un sistema autoevolventesi, costituito da una viva

interdipendenza di parti che perderebbero ogni identità una volta rimosse dal tutto.***

La natura secondo i poeti: tutti condividono una comune obiezione all’universo meccanicistico, ma

presentano differenze individuali:

Blake: si oppone alla cosmologia del XVIII secolo, personificata da Newton. Condanna l’atomismo, il

- deismo, la religione naturale, ma egli non condividi la deificazione romantica della natura. Per Blake

la natura è decaduta ovunque. Cadde con l’uomo; la caduta dell’uomo e la creazione del mondo

fisico furono lo stesso avvenimento. Solo nella futura età dell’oro la natura rivivrà la sua antica gloria.

Uomo e Natura sono emblemi l’uno dell’altra;

Wordsworth: la sua concezione è simile ad un panteismo animistico che può trovare accordo con il

- Cristianesimo tradizionale. La natura è animata, viva, piena di Dio e dello Spirito del Mondo. È fonte

di timore mista a piacere. Essa è anche linguaggio come sistema di simboli. La filosofia naturale

penetra la poesia e trova un’espressione altamente personale. Le sue idee sono simili a quelle di

Coleridge a cause dell’influenza di quest’ultimo;

Coleridge: sviluppa un’elaborata filosofia della natura. La natura è uniformemente interpretata per

- analogia con il progresso dell’uomo alla auto-coscienza. Sostiene una posizione vicina al vitalismo e

al panteismo attraverso la fisica e la chimica speculative;

Shelley: concepisce la natura come un flusso di fenomeni. Canta l’anima dei luoghi solitari, ma non

- si ferma alla natura, e cerca l’unità più alta dietro ad essa; nell’estasi, infatti, ogni individualità e

particolarità è abolita dalla grande armonia del mondo, l’ideale stesso si dissolve, l’esaltazione più

alta diventa una perdita totale di personalità, uno strumento di morte e annichilimento;

Keats: la concezione romantica di natura ricorre in forma attenuata, ma presenta un’intima

- relazione con la natura e con la mitologia della natura degli antichi;

Byron: non condivide la posizione romantica dell’imagination. Egli è più che altro un deista che

- crede nella macchina mondiale newtoniana e mette continuamente in contrasto la passione e

l’infelicità dell’uomo con la serena ed indifferente bellezza della natura. Conosce l’orrore

dell’isolamento dell’uomo, non condivide il fondamentale rifiuto del meccanicismo, né il senso di

continuità e l’essenziale inserimento nell’universo dei grandi poeti romantici.

3.FANCY VS. IMAGINATION: Distinti da Coleridge in Biographia Literaria.

Concezione di Coleridge (p.90-112):

IMAGINATION: facoltà creatrice e plasmatrice che rende l’uomo simile a Dio come creatore di mondi.

“Dissolve, diffonde e dissipa al fine di ricreare, tende ad idealizzare e ad unificare. È una facoltà

essenzialmente vitale, un potere sintetico e permeante di unione e fusione”. Viva. . Presenta gli oggetti, non

per se stessi, ma per come vengono plasmati da altri pensieri e sentimenti in una varietà infinita di forme e

combinazioni di forze. Questa teoria porta alla sovranità del soggetto e dei suoi sentimenti. (*vedi:

soggettivismo e concezione dell’io). Essendo vitale, essa, come la natura organica è in via di sviluppo,

gen

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Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francy.piro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ferreccio Giuliana.