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In questa pianta vediamo grosso modo quali sono le più importanti aree nelle quali interviene
Augusto: in realtà gran parte della città viene interessata dalle operazioni monumentali di Augusto
stesso che riguardano sia il centro della città, cioè l'area del foro romano e l'area dove verrà
costruito il foro di Augusto che è concettualmente connesso con il foro romano; sempre nel centro
della città l'altra grande area di intervento sarà il Palatino che oltretutto con Augusto diventerà la
residenza di colui che detiene il massimo potere e che attraverso un processo che durerà più di un
secolo, con Domiziano diventerà la sede unica dell'imperatore, perché da Domiziano in avanti
l'intero colle, che verrà ricoperto dalle costruzioni imperiali e soprattutto dal palazzo che prende il
nome dal Palatino, sarà la sede unica dell'imperatore.
Vi sono poi altre aree di intervento che sono ai margini o fuori dallo spazio urbano definito dal
pomerio: un'area molto importante per le conseguenze che avrà in seguito è quella dell'Esquilino
frutto di interventi da una parte di Tiberio che agisce per Augusto con la costruzione di importante
edificio pubblico che è il portico di Livia, dall'altra con la creazione del sistema di giardini
promosso da Mecenate che porta alla risoluzione di un grave problema anche di ordine sanitario,
cioè alla bonifica di tutta l’enorme necropoli dell'Esquilino che era la più grande della città, che
funzionava dell'età arcaica e quindi c'erano migliaia e migliaia di sepolture ed era una necropoli di
carattere popolare.
Tutta questa area esterna le mura viene trasformata da una gigantesca operazione che porta alla
bonifica di tutta la zona e alla creazione di un sistema di giardini privati, primo fra i quali il giardino
di Mecenate.
L’altra grande area di intervento è costituita dal campo Marzio che è un terreno enorme dal punto di
vista dell'estensione, differenziato in settori diversi, il primo è rappresentato dalla zona del circo
Flaminio, il secondo dall'area centrale e il terzo dall'area settentrionale: tutti e tre vedranno degli
interventi di Augusto differenziati tra di loro.
Qui c'erano i grandi monumenti trionfali dei grandi generale della media e tarda repubblica, raccolti
intorno all'area del circo Flaminio e qui Augusto interverrà pesantemente e non in prima persona,
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ma attraverso suoi familiari che restaureranno una serie di edifici e creeranno il più grande teatro
della città.
Nell’area centrale l'artefice degli interventi sarà Agrippa che, attraverso le conquiste della tarda
repubblica si era ritrovato praticamente padrone di gran parte dei terreni su cui fece costruire una
serie di edifici molto importanti, tra cui le prime terme pubbliche della città, pubbliche perché per
testamento saranno lasciate al popolo romano, che saranno le prime terme imperiali della città di
Roma.
L’area settentrionale sarà invece la zona destinata alla celebrazione del principe, della sua famiglia
e all'istallazione del mausoleo, cioè dalla tomba di famiglia che è già pensata come una tomba
dinastica; questa zona era sostanzialmente libera da monumenti e qui si inseriranno, oltre il
mausoleo, delle strutture molto particolari, e cioè il grande orologio, la meridiana gigantesca
disegnata sulla pavimentazione marmorea e l’ara pacis che è sicuramente il monumento più
significativo dal punto di vista del significato e delle raffigurazioni presenti sul monumento stesso
del periodo augusteo. foro romano,
Circa gli interventi di Augusto nel una parte della politica augustea si inserisce e
completa i programmi del predecessore, cioè di Cesare, di cui Augusto è anche l'erede materiale;
Cesare aveva pianificato una serie di interventi che miravano a riqualificare in una chiave anche
politica una serie di zone della città di Roma.
Dal punto di vista della scelta delle zone su cui intervenire Cesare si concentra principalmente nella
zona del foro, interessandosi a una serie di interventi anche molto pesanti dal punto di vista delle
scelte fatte nel foro stesso e creando il secondo foro di Roma connesso con il foro romano, cioè il
foro Giulio. L’altra area dove Cesare interviene è il campo Marzio in una molto zona significativa
perché è ai limiti del circo Flaminio e ai piedi del Campidoglio, con una motivazione molto precisa
e chiara dal punto di vista dell'operazione stessa, cioè cercare di combattere sullo stesso terreno la
politica monumentale di Pompeo che si era concentrato in questa zona con la creazione del teatro,
del portico, e della villa di Pompeo stesso.
Cesare infatti aveva progettato di realizzare un secondo teatro della città presso il tempio di Apollo
in circo, di Apollo medico, progetto che era rimasto in sospeso per la morte del dittatore. 12
Nel foro romano, che era il centro politico principale della città, Cesare, nelle operazioni che
contiene il foro, approfittando tra l'altro di un incendio nel 52 a.C. che aveva distrutto la curia
hostilia, cioè la sede del senato, compie due operazioni pesanti dal punto di vista del metodo
dell'intervento perché fa spostare la curia e i rostri; questo agli occhi di un romano è un intervento
molto forte perché spostare un edificio ha un significato molto più rilevante rispetto a quello che
penseremmo noi.
Per gli edifici religiosi questo era assolutamente impensabile in quanto il luogo in cui gli edifici
erano stati fondati ha una connessione con un aspetto della regione arcaica, cioè certi luoghi
avevano una sacralità intrinseca che naturalmente non poteva essere trasferita; questo comporta il
fatto che, nel corso dei secoli, gli edifici religiosi di Roma, vengono rifatti sempre nello stesso
punto, anche di fronte a delle trasformazioni della città sostanziali.
Certi luoghi religiosi non possono essere modificati al punto tale che per esempio nel circo
Massimo esistevano dei luoghi sacri che stavano anche in mezzo alla pista dei carri perché
ovviamente erano molto più antichi della realizzazione del circo stesso; questo aspetto comporta il
fatto che gli edifici che via via vengono distrutti o cadono in rovina, vengano rifatti continuamente
nello stesso luogo, in certi casi anche con la stessa superficie occupata, con le stesse forme
architettoniche.
Per quello che riguarda gli edifici civili questo è meno importante però se si va a intervenire su due
simboli delle istituzioni politiche repubblicane, naturalmente agli occhi di un romano
tradizionalista, era un'operazione molto pesante, grave. Cesare, nella ricostruzione della curia fa
spostare il luogo stesso della curia più a oriente perché lo connette con la creazione del nuovo foro e
la curia nuova, la curia Giulia viene inserita nel progetto del nuovo foro che comporterà un
riorientamento della curia stessa che quindi occuperà una posizione differente rispetto alla curia di
epoca repubblicana.
Dato che nel frattempo è completamente scomparso il comizio che era la sede più antica della
massima assemblea che governava lo Stato romano e al quale era connessa la tribuna degli oratori,
Cesare sposta anche la tribuna stessa cioè i rostra che vengono spostati in un tentativo di ridisegnare
la piazza del foro, dandole una forma più regolare, piazza che essendo frutto di una serie di
aggregazioni di edifici in un tempo lunghissimo, cioè dagli inizi del V sec a.C. fino al I secolo a.C.,
non ha una forma regolare e questo, nel I secolo a.C. crea dei fastidi anche dal punto di vista
estetico, tenendo presente che in quel momento il modello architettonico prevalente è quello dei
grandi edifici ellenistici delle città dei regni orientali, cioè di queste grandi piazze porticate tutte
regolari che presentano decine e decine o centinaia di metri di portici e che rendono l'aspetto
uniforme, impostate su progetti unitari.
Il foro romano è assolutamente opposto rispetto a un'idea architettonica di questo tipo proprio
perché gli edifici che si affollano intorno alla piazza e che ritagliano uno spazio irregolare, hanno
tra l'altro delle facciate totalmente disomogenee, presentano delle altezze diverse tra loro (i tempi
sono molto alti, mentre le basiliche hanno delle facciate lunghe e basse e quindi hanno un aspetto
che è molto differente rispetto alle grandi piazze delle capitali dei regni ellenistici).
Con il trasferimento dei rostra si cerca di creare uno spazio più o meno rettangolare che definisca
una piazza che in qualche modo possa ricondurre a un'idea di uno spazio almeno definito da un
punto di vista geometrico e oltretutto in questo modo la tribuna dei rostra viene posta al centro di
uno dei due lati corti della piazza; essa si conclude da questa parte, a ovest, con la regia, cioè la sede
del pontefice massimo, edificio antichissimo che risale a Numa Pompilio e che da allora era la sede
del massimo sacerdote della gerarchia romana.
Ottaviano si trova a dover concludere una serie di interventi monumentali che Cesare aveva iniziato
e in molti casi non era riuscito a portare a termine, come il foro stesso, che pur essendo stato
inaugurato da Cesare stesso nel 46 a.C. era ancora in parte incompiuto, la curia che invece non era
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ancora utilizzabile, tanto che durante l'età cesariana il senato si riuniva altrove, in una serie di sedi
diverse (non per niente Cesare che si reca a una riunione del senato non viene ucciso qui ma nella
curia di Pompeo, nel campo Marzio) e il grande cantiere della basilica Giulia che era stato iniziato
da Cesare e portato a un grado di finitura abbastanza elevato, ma anche in questo caso l'opera non
era stata finita.
Quindi vediamo quali sono gli interventi di Ottaviano nella piazza del foro che si distribuiscono su
un arco di tempo molto lungo dal 42 a.C., quindi dal periodo immediatamente successivo alla morte
di Cesare, fino al 6 d.C. quando verranno inaugurati gli ultimi templi e la piazza assumerà la sua
forma definitiva che verrà mantenuta durante tutta l'età imperiale con sostanzialmente soltanto
un'aggiunta nuova, cioè con la creazione del tempio di Vespasiano e Tito divinizzati sotto
Domiziano; poi tutto questo spazio verrà mantenuto nella forma che gli hanno dato Cesare e
Augusto. tempio di Saturno
L’edificio più antico che vede l'intervento durante l'età augustea, è il che è il
tempio più antico fondato nell'area del foro.
Esso era stato fondato nel 498 a.C. per questa divinità che aveva la sua sede nel Campidoglio, che è
una divinità il cui insediamento in quest'area è precede