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Il problema fondamentale su cui si poggia Musil è il rapporto tra individuo e conoscenza.
Ernst Mach (1838 - 1916) filosofo austriaco letto da Musil per la sua tesi. Nel 1886 pubblicò “ I Contributi per
l’analisi delle Sensazioni” che venne rielaborato nel 1903 e su cui Musil scrisse la sua tesi laurea ed influenzò anche
Bahr nello scrivere un saggio “L’Io incantabile”.
I primi 10 anni del ’900 sono caratterizzati dal tentativo di rielaborare teorie di formazione scientifica. Il principale
interesse è il rapporto tra l’IO e il MONDO o meglio su come trovare un modo di conoscenza nel rapporto tra l’io e il
mondo.
La posizione di Mach è quella di un positivismo che si libera da qualsiasi ipotesi metafisica. Per i positivisti la scienza
era l’unico metodo conoscitivo.
Mach tentò di riportare la base della conoscenza scientifica ad un concetto più concreto, infatti si parla di Neokantismo.
Mach disse “noi conosciamo il mondo attraverso i sensi, e quindi l’unico oggetto della conoscenza scientifica sono le
sensazioni, ovvero i fatti osservabili. Tali sensazioni sono finzioni che mutano in base all’oggetto. Esiste un flusso di
sensazioni che muta continuamente. La conoscenza ha a che fare con tale flusso di sensazioni”.
Mach considera gli oggetti come funzione e il soggetto come conoscente. Anche l’Io è un fascio di sensazioni, per cui
l’io dell’uomo è solo un’ipotesi che si rinnova attimo per attimo ed è costituita dalla somma delle relazioni delle
sensazioni. Questa è la fine della concezione dell’io che non poteva avere gran successo nella cultura letteraria di questo
periodo. Secondo Mach oltre alle sensazioni non vi è nulla.
Musil può essere considerato accanto a Mann e con il poeta austriaco Gottfried Benn, come colui che recepì la filosofia
di Nietzsche, traducendola e facendola sua.
Musil conobbe l’opera di Nietzsche nel 1897 – 1898, continuandolo a studiare proprio quando scoprì anche Mach cioè
nel 1902-1903.
Nell’opera “I turbamenti dell’allievo Törleß” infatti confluisce Nietzsche di cui Musil recepisce l’idea della
conoscibilità del mondo e il principio dell’Io, entrambi smantellati che risultano essere metafora.
Ne “L’uomo senza qualità” Musil parla di Möglichkeit Sinn (senso per le possibilità), per cui vi sono uomini che
funzionano sulla base del principio di gravità ovvero in base al principio di identità e di non contraddizione aristotelica,
e altri uomini che invece hanno tutto un loro particolare senso delle possibilità nel senso che non dicono che tale cosa è
o non è, ma dicono che sarebbe potuta essere quella cosa, ecco l’uomo delle possibilità.
Il senso della possibilità non è solo degli uomini che non riescono a stare al passo con la realtà e hanno bisogno della
fantasia per fuggire dalla realtà, al di là di ciò c’è anche una riserva di creazione dell’Io stesso, cioè una percezione delle
possibilità che non si è realizzata ma che ha a che fare con una realtà che esiste davvero come possibilità. Tale idea che
il mondo non è quello che è o che sembra è il filo che collega tutta l’opera di Musil, che indaga il mondo possibile che
traduce come reale, e indaga anche i timori riconoscendo tale mondo possibile e riuscire a trovare i modi per dire questo
mondo che si traduce con il mondo reale.
Ne “I turbamenti dell’allievo Törleß” vi è la presenza di un’intuizione vaga di una realtà più profonda che traspare in
controluce memore della realtà come essa sembra essere. Ciò fa di Torless l’individuo speciale (ha speciale intelligenza
e sensibilità) che si mostra in un momento di grande cambiamento della sua vita, ovvero il passaggio alla pubertà che si
trova in una città della Repubblica Ceca in una scuola dell’Impero austro-ungarico (analogia con la vita di Musil che
frequentò la stessa scuola tra il 1894-1897, cioè tra i e i 14 e i 17 anni. La stessa scuola venne frequentata anche da
Rilke nel 1901).
Il romanzo è un esperimento psicologico. Musil in realtà tentò di scrivere un romanzo non-psicologico eppure scrive un
romanzo che ci porta nuove conquiste di analisi psicologica (vedi Introduzione libro). Psicologia fatta inconsciamente
psicologia della Gestalt
in questo romanzo. Nel ‘900 nacque la (corrente psicologica incentrata sui temi
della percezione e dell'esperienza che nacque e si sviluppò agli inizi del 20° secolo in Germania, per poi proseguire la
sua articolazione negli USA, dove i suoi principali esponenti si erano trasferiti durante il periodo delle
persecuzioni naziste).
Uno dei maestri di Musil fu Carl Stumpf, che insegnò a coloro che diventeranno poi i precursori della psicologia della
Gestalt.
Principio della Gestalt Il tutto è più che una somma delle parti, ovvero nel momento in cui si percepisce qualcosa,
il significato psicologico come percezione non è dato solo dalla forma degli elementi percepiti, perché in quella forma
c’è qualcosa in più.
A Musil interessa come si crea la conoscenza attraverso la percezione e su come essa influenzi la psiche umana che non
sono quelli razionali, ma quelli che Musil stesso definisce NICHT RAZINIED, (non razionali, non razioidi), sono
delle conoscenza che hanno a che fare con la Seconda Vista.
Nel romanzo (pag 142) si individua una seconda facoltà percettiva, ovvero un’altra alternativa della vista che ha a che
fare con un mondo misterioso, che è dietro e dentro il mondo reale al quale si può attingere solo con altri approcci
conoscitivi che vengono indagati in questo romanzo.
Molti punti del romanzo sono una la prosecuzione dell’opera di Hofmannsthal “Chandos Brief”, opera che Musil
conosceva e nella quale vi sono varie citazioni letterarie in particolare vi è il linguaggio muto delle cose che ritroviamo
in Musil.
Musil tenta di trovare un modo per vivere la vita segreta, che sta dietro la porta chiusa (metafora della porta
fondamentale in tutto il romanzo) che è una vita più intima e serena. Chiara prosecuzione dell’approccio di
Hofmmanstahl è la mistica immanente che traspare tramite le epifanie del lord Chandos, che sono “immaginatio”, e
che hanno a che fare con una immanente vita delle cose che non rimandano al sovrannaturale ma che hanno a che fare
con l’inspiegabile presenza delle cose stesse. Nel mondo stesso, dipende dal soggetto qual è approccio conoscitivo per
comprendere un’altra realtà che ci circonda con dei significati che sembrano stabili e definitivi.
Musil riprende le tematiche lanciate da Hofmmannsthal, sul piano conoscitivo e filosofico, rispetto a quello artistico e
poetico di Hofmmansthal.
“I turbamenti del giovane Törless” - 1906
Trama
Storia di sadismo ed omosessualità. Il romanzo narra di un anno della vita dell’allievo Törleß presso un convitto
dell’Impero austro-ungarico, dove vive con i suoi amici esperienze sia eterosessuali (usufruisce delle grazie della
prostituta Bozena) che omosessuali, nonché compiere atti di forza e brutalità virile nei confronti di un altro giovane, un
ragazzo loro compagno di studi di nome Basini, colpevole del furto dei soldi dei suoi compagni, che diventa la cavia
degli esperimenti di due suoi compagni, Reitigen e Beineberg che sono l’anticipazione di quella capacità dittatoriale
che è tipica del nazismo. Reitigen in particolare viene detto che il suo modello era Napoleone.
Dopo gli innumerevoli abusi sessuali, torture psico-fisiche, Reiting e Beineberg, decidono di consegnare l’allievo
colpevole in pasto alla classe, giungendo quasi a linciarlo. Quest’ultimo però decide di agire. Seguendo il consiglio di
Törless si costituisce alle autorità scolastiche, confessando ogni cosa. Iniziano allora degli interrogatori che coinvolgono
tutti gli allievi. Pur di evitare il confronto con i professori, Törless fugge dal collegio, in preda ad un turbamento. Viene
ritrovato nella città vicina, «stanco morto e affamato».
Nonostante la fuga, Törless gode ancora del favore delle istituzioni scolastiche. Basterebbe rispondere con semplicità ed
umiltà alle domande dei professori, ma il protagonista si lancia in allusioni filosofiche, incomprensibili per i docenti. Le
parole affascinanti, profonde ed enigmatiche pronunciate da Törless durante l’interrogatorio, spingono il direttore del
collegio verso la seguente decisione: «Io non so che cosa davvero si agiti nella testa di questo Törless; comunque, egli
si trova in uno stato di tale sovraeccitazione che una sua permanenza nell’istituto non è più opportuna per lui. Il suo
nutrimento spirituale richiede una più assidua cura di quella che noi possiamo offrirgli. Non credo che noi si possa
portare oltre questa responsabilità. Törless deve essere educato privatamente; scriverò a suo padre in questo senso.»
Così Törless e Basini, espulso, abbandonano l’istituto. Se per il secondo si tratta della drastica punizione scolastica, per
il protagonista si tratta della fine del suo processo di formazione. Törless può tornare nel mondo, e prendere il suo posto
accanto a quello degli adulti.
Analisi
L’opera si risolve con una sostanziale evoluzione del carattere di Törleß, che da tale esperienza trae uno sviluppo della
sua personalità tanto che imparò a distinguere il mondo del giorno (mondo di quell’apparente ordine razionale,
condiviso da tutti) da quello della notte (mondo delle pulsioni irrazionali, istintive, sadiche, aperte sulla conoscenza del
mondo) scoprendosi di essere scrittore dalla sensibilità diversa che risolve tale dissidi con l’arte.
La speciale natura di Törleß è di avere una sensibilità contemplativa ed estetica che lo stesso Musil scopre di aveva
scrivendo tale romanzo.
Il tema del Törleß è quale sia la natura dello scrittore. Musil usa una struttura, uno stile ed un linguaggio tradizionale,
mentre innovativi sono i temi (contenuti). Obiettivo della sua opera è rinnovare i temi e non lo stile, ovvero
concentrarsi su oggetti o ambiti psicologici o psichici che fanno parte di un quadro che ponti o porte collegano ambiti
fra di loro.
Leitmotiv dell’opera è la PORTA. Il nome stesso di Törleß parte dalla radice di “Tur” ovvero “porta”, quindi “senza
porta” poiché gli manca la capacità di separare ambiti vivendo una confusione tra i vari ambiti della sua vita. Egli cerca<