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BUSINESS FINANCIAL STRATEGY
SCHIESARI
Capitolo 1
FINANZA, STRATEGIA E VALORE
La finanza d’impresa e strategica
La strategia e la finanza sono i due capisaldi di un’impresa di successo. Il segreto
del successo di un’impresa (sostenibile nel tempo) è l’equilibrio, avere una solidità
patrimoniale.
La crisi iniziata nel 2008 e la volatilità di questi anni hanno accelerato i processi di
cambiamento. Bisogna ripensare le strategie e ridisegnare la finanza di impresa
(serve una finanza più strategica) e pensare e fare business in modo innovativo
(unire strategia e finanza).
Creazione di valore e private equity
Negli ultimi anni la leva operativa sta aumentando la propria importanza come
driver per la creazione di valore nel target del private equity, mentre diminuisce il
peso di quella finanziaria.
Tra le principali iniziative gestionali che hanno determinato la crescita del business
si trovano:
- Lancio di nuovi prodotti
- Incremento della quota di fatturato estero rispetto a quello domestico
- Ingresso in nuovi mercati con apertura di sedi commerciali e join Venture
- Iniziative per rendere più efficienti i processi produttivi
I nuovi modelli di business e la finanza strategica
L’innovazione è un driver fondamentale oggi. Ci sono due tipi di innovazione driver
nei modelli di business:
- Innovazione che richiede nuovi business model
- Innovazione che ti chiede di avere nuove competenze tecnologiche
Ci sono 4 tipi di finanza strategica, legate all’innovazione:
Finanza per lo sviluppo organizzativo
- = Nuovi modelli di business e tecnologie
attuali
Finanza per la crescita
- = Nuovi modelli di business e nuove tecnologie
Finanza per consolidare
- = Modelli di business esistenti e tecnologie attuali
Finanza per lo sviluppo tecnologico
- = Modelli di business esistenti e nuove
tecnologie
Ruolo della finanza aziendale (finanza sistemica, integrata)
La finanza aziendale si occupa di misurare gli effetti delle decisioni finanziarie
dell’impresa con l’obiettivo di raggiungere e consolidare gli equilibri di
sostenibilità finanziaria.
La finanza non è una leva di sviluppo nel breve termine, ma una corretta gestione
finanziaria è necessaria per supportare il cambiamento. La struttura finanziaria incide
sulle performance e sulle scelte operative.
Oggi si è passati da una finanza isolata (dentro le mura), ad una finanza
sistemica (collegata alle altre funzioni), proattiva e integrata nel progetto strategico
imprenditoriale. La finanza d’impresa deve integrarsi nelle strategie,
nell’organizzazione e nei processi.
Le prospettive strategiche della finanza d’impresa: il modello delle 3P
Si deve seguire il modello delle 3 P:
2 Finanza preventiva
- = in grado di anticipare le tendenze economico-finanziarie
trasformando i rischi in opportunità (attenzione alla pianificazione eccessiva,
visto che è uno strumento e non un fine)
Finanza partecipativa
- = in grado di dialogare e coinvolgere tutte le aree
aziendali
Finanza proattiva
- = con il sistema interno/esterno, contribuendo alla definizione
del contesto competitivo 3
Capitolo 2
LE STRATEGIE CORPORATE
Gant (strategia di successo)
Un’impresa per creare e mantenere un vantaggio competitivo, deve avere una
strategia di successo.
Una ricerca di Gant del 2008, studia gli elementi comuni in una strategia di successo:
Obiettivi semplici coerenti e di lungo termine
- = la coerenza deve essere legata
alle risorse, alla leva operativa e finanziaria. Gli obiettivi di lungo termine sono
per la sostenibilità impresa
Profonda comprensione dell'ambiente competitivo
- = necessario per prevenire i
cambiamenti
Obiettiva valutazione delle risorse
- = risorse umane, materiali, strategiche e
finanziarie
Efficace implementazione della strategia
-
L’obiettivo finanziario dell'impresa è massimizzare il valore di mercato
dell'impresa, investendo in attività reali con un rendimento atteso superiore al costo
del capitale (dell’investimento).
Il sistema delle decisioni strategiche (strategie corporate)
La strategie corporate (di gruppo), riguardano scelte relative a più settori e più
mercati.
Esse si dividono in tre tipologie: 1) Sviluppo, 2) Stabilità, 3) Contrazione
1) Strategie di sviluppo
L’azienda vuole svilupparsi, guadagnare quote di mercato per aumentare il valore
nel tempo.
Esistono due strategie di sviluppo:
1. Concentrazione = L’azienda sviluppa il proprio core business, aumentando la
produzione dei prodotti già esistenti, vendendoli in nuovi mercati o ampliando i
loro usi e applicazioni.
Se si vuole incrementare bisogna innovare.
2. Diversificazione = Si tendono ad allargare le aree in cui l'impresa compete.
Può essere di due tipi:
Correlata
- = basata su attività già presenti nell’impresa (Bulgari,
espansione nel lusso)
Non correlata
- = basata su aree di attività molto diverse da quelle
dell’impresa (Encarta)
Considerando il tutto in termini di costi e rischio, lo sviluppo di queste strategie
avviene per:
Linee interne
- = vengono utilizzati investimenti e capitale circolante. Serve la
solidità finanziaria
Linee esterne
- = acquisizioni, fusioni con altre aziende.
2) Strategie di stabilità
L’azienda vuole mantenere il business, senza grandi progetti. La stabilità non può
durare a lungo perché il mercato è dinamico.
Ci sono due tipi di stabilità:
1. Stabilità in attesa di tempi migliori = significa rimanere in attesa,
rinunciare allo sviluppo nel breve termine ed evitare nuovi investimenti in un
periodo di incertezza. Si aspettano tempi migliori.
4 2. Stabilità in attesa di uscire dal settore = significa non cambiare le
strategie, in attesa che la domanda in un certo settore assuma una
configurazione più chiara.
Se lo stallo dura a lungo, la capacità competitiva dell'impresa risulta compromessa:
l’azienda non può stare a lungo in una strategia di stabilità, perché gli altri innovano e
si corre il rischio di non essere più in tempo.
Ci sono diverse strategie di stabilità:
Rating settoriale
- = Ci possono essere problemi se si da un giudizio (rating) su
un solo settore.
Mantenimento delle linee di fido
- = Se si è stabili si tende a ridurre le linee di
fido, ma questo rischia di frenare una futura evoluzione.
Accessibilità a nuove fonti durevoli
- = Viste le variazioni nel breve termine,
l’azienda cerca finanziamenti a medio-lungo termine. 5
3) Strategie di contrazione
L’azienda è in difficoltà e ci sono due principali cause:
1. Calo della domanda = si è verificato un calo della domanda attuale e attesa.
Non è un problema di competitività dell’impresa ma si tratta di un calo generale
della domanda in quel settore.
2. Difficoltà non transitorie = Non si riesce a competere in un segmento o in un
mercato (Nokia oggi)
Le strategie di contrazione possono consistere in una riduzione dei costi (cercando
di renderli più flessibili riducendo i costi fissi), nella ricerca della massima
efficienza (agendo sul sistema del valore) o in una riduzione degli investimenti (in
particolare quelli a lungo temine).
Queste azioni non modificano il business model ma tendono a ridurre il punto di
pareggio.
Le strategie di contrazione puntano:
turnaround,
- Al ad un recupero, quando l’impresa è vitale ma ha perso
competitività.
impresa captive,
- A diventare un’impresa sub fornitrice di un'altra (cliente),
riducendo i costi ed i rischi. Limita campo di attività con pochi clienti cercando
di ridurre rischi.
cessione
- Alla che può essere totale o parziale.
uscire dal settore
- Ad attraverso la liquidazione, volontaria o fallimentare.
Ci sono due momenti importanti nelle strategie di contrazione:
Linee di credito autoliquidanti = sono i finanziamenti del credito commerciale,
soldi dalle banche come anticipo su crediti. Se diminuisce il fatturato le auto
liquidanti diventano minori e posso sostituire con altre fonti (criticità, perché è
difficile trovare finanziamenti se azienda è in contrazione). E’ meglio chiedere i
finanziamenti prima di avviare la strategia di contrazione.
Finanziare il turnaround = investimenti in prodotti diversi. Finanzio impresa in
grande difficoltà, qualcosa nelle scelte non è andato bene
Definizione di piano strategico
Il piano strategico ha la finalità di predeterminare le linee di sviluppo della
gestione sia in senso quantitativo (dimensioni) che in senso qualitativo (campi di
attività). E’ un momento essenziale.
Le principali caratteristiche di un piano strategico sono:
- Prospettiva di lungo termine
Carattere innovativo
- (sviluppando un piano inerziale)
strategia globale
- Si deve riferire a una
piano progetto
- È costruito come un in cui bisogna poi arrivare al piano
economico finanziario
È momento focale nel quale strategia e finanza dovrebbero procedere in modo
coerente. Programmare significa predeterminare gli obiettivi, le politiche e le
attività da compiere entro un determinato periodo di tempo. Non è solo un
piano di previsione (tentando di anticipare andamenti di alcune variabili economiche),
ma fa una vera e propria programmazione, fissando in maniera anticipata gli obiettivi
dell'azione aziendale.
Due fasi della definizione del piano strategico quindi sono:
- Previsione = tentativo di anticipare i futuri movimenti di certe variabili
economiche, sociali, ottenendo informazioni essenziali per orientare i
comportamenti e le scelte aziendali
- Programmazione = fissare in via anticipata gli obiettivi dell’azione aziendale,
definire le linee direttive per il loro conseguimento e sviluppare piani o
6 programmi scritti circa le sequenze degli atti e dei tempi di esecuzione delle
operazioni di gestione
Il riferimento temporale può variare in base ai settori, all'ambiente e al mercato.
Data la rapida evoluzione dei mercati e la maggiore incertezza, è più frequente la
programmazione triennale, anche se in settori molto dinamici essa richieda revisioni
periodiche. Se l’obiettivo dell’azienda è creare valore, bisogna ripercorrere i
fondamenti per misurare il valore dell'impresa. 7
Capitolo 3
LA FINANZA AZIENDALE - WACC
La Finanza Aziendale si occupa di misurare gli effetti delle decisioni finanziarie
dell’impresa con l’obiettivo di raggiungere e consolidare gli equ