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3) DIFETTI DELLA STRUTTURA CRISTLLINA E RELAZIONE CON LE PROPRIETÀ MECCANICHE.
4) CORROSIONE DEI MATERIALI, COME PREVENIRLA, ASPETTO TERMODINAMICI E CINETICI.
1)La prova di trazione è utilizzata per determinare diverse proprietà meccaniche importanti per la
progettazione. La prova consiste nel deformare fino a rottura un provino applicando lungo il suo asse
principale, un carico a trazione gradualmente crescente. Normalmente i provini sono di forma
cilindrica, ma possono essere anche di forma rettangolare o a forma di “osso” per concentrare nel
tratto centrale del provino le deformazioni indotte dalla trazione. Le misure di allungamento vengono
utilizzate per calcolare la duttilità. Per tale prova si aggancia il provino a una macchina che ne
garantisce un allungamento a velocità costante. Durante la trazione vengono misurati
contemporaneamente sia l’allungamento che il carico istantaneo. DI solito tale prova dura qualche
minuto ed è distruttiva, cioè il provino viene deformato permanentemente.
Per poter valutare le proprietà dei materiali indipendentemente dai parametri geometrici del provino
si sono definite due grandezze fondamentali:
= [ ]
Sforzo nominale F= carico istantaneo applicato perpendicolarmente e A0= sezione del
2
0
provino
Deformazione nominale = è il rapporto tra l’allunamento/accorciamento di un provino e la lunghezza
−0 ∆
= = = .
iniziale li= lunghezza istantanea, l0=lunghezza iniziale.
0 0
La maggior parte delle strutture è progettata in modo tale che sotto sforzo subiscano solo
deformazioni elastiche. Ciò viene fatto per prevenire l’insorgere di eventuali problemi, poiché un
materiale che subisce deformazione plastica non è più in grado di adempiere alle proprie funzioni. È
quindi utile conoscere il valore oltre il quale si ha una deformazione plastica ovvero quando si verifica
il fenomeno dello snervamento, detto anche per i metalli limite di proporzionalità.
Analizzando il grafico si penserebbe che una volta raggiunto il punto M lo sforzo diminuisca perché la
curva comincia a decrescere. In realtà lo sforzo è in continua crescita. Quello che varia è la sezione del
provino, la quale diminuisce velocemente in prossimità della strizione. Questo evento provoca una
riduzione della capacità del provino di sopportare lo sforzo. Risulta quindi più corretto parlare di sforzo
reale definito come il rapporto tra la forza F e il la sezione istantanea Ai sulla quale insiste lo
= = ( ).
sforzo: . Anche la deformazione nominale cambia in reale: Si nota come se non vi
sono variazioni di volume nel provino si ha Ai x li =A0 x A0 e pertanto gli sforzi e le deformazioni reali
= (1 + ) = (1 + ).
e nominali sono legati dalle seguenti relazioni: Tali equazioni sono
valide sono all’inizio della strizione, mentre oltre tale punto gli sforzi e le deformazioni reali devono
essere calcolati misurando gli effettivi carichi, sezioni e lunghezze. Dal grafico si vede che rispetto allo
sforzo nominale, lo sforzo reale, per sostenere la continua crescita della deformazione è sempre
crescente. Inoltre nel punto M’ della strizione reale si genera uno strato di tensione caratterizzato
dall’esistenza di componenti di sforzo in direzioni diverse rispetto allo sforzo assiale. Lo sforzo
realmente generato sul provino risulta leggermente inferiore rispetto a quello calcolato basandosi sul
valore del carico applicato e della sezione di strizione.
2) Le trasformazioni di fase portano in genere alla formazione di almeno una nuova fase, caratterizzata
da proprietà chimico fisiche differenti e/o ad una struttura diversa rispetto alla fase da cui proviene.
La maggior parte delle trasformazioni non avviene in modo istantaneo, ma avviene gradualmente. Il
progredire di una trasformazione può essere suddiviso in due differenti stadi : nucleazione e crescita.
La nucleazione consiste nella comparsa di particelle molto piccole, o nuclei della nuova fase, in grado
di accrescersi successivamente. Esistono due tipi di nucleazione: la nucleazione omogenea è la
nucleazione eterogenea. Nella Nucleazione omogenea i nuclei della nuova frase si formano in modo
uniforme in tutta la fase originaria, mentre nella nucleazione eterogenea i nuclei si formano in
corrispondenza delle dismov disomogeneità strutturale, sulle purezze insolubili, sui bordi dei grani e
nelle disequazioni.
La Crescita ha inizio nel momento in cui un embrione supera la dimensione critica e diviene nucleo
stabile. La nucleazione continua a verificarsi anche durante la crescita. Il processo di crescita termina
in ogni regione in cui le particelle della nuova fase giungono tra loro in contatto. La crescita avviene
attraverso un processo di diffusione atomica a lungo raggio che si compie in diversi stadi. Le
dimensioni delle particelle delle fasi prodotte dalle trasformazioni dipendono dalla temperatura a cui
è avvenuto il processo.
I diagrammi di trasformazione possono essere di due tipi, TTT o CCT.
I TTT ( Trasformazione, Tempo, Temperatura) sono una rappresentazione della cinetica di
decomposizione dell’austenite ottenuta mediante mantenimenti isotermici fino al completamento
della reazione. Dai grafici si può osservare che compaiono dei nuovi costituenti strutturali come la
bainite e la martensite che nel diagramma di fase non ci sono. Questo è dovuto alle modalità di
raffreddamento e non a quelle di equilibrio.
Il diagramma CCT (Continuous Cooling Trasformation) invece è una rappresentazione della cinetica di
decomposizione dell’austenite ottenuta mediante raffreddamenti continui fino al completamento
della reazione. Rispetto ai TTT, i CCT sono spostati più verso il basso e verso destra. Nei CCT è possibile
definire la velocità critica di tempra, la quale rappresenta la minima velocità di raffreddamento
necessaria per ottenere una struttura completamente martensitica, sfiorando quindi la curva di
trasformazione perlitica. Per velocità di tempra maggiori di quella critica si forma solo martensite,
mentre a velocità di raffreddamento basse si forma solo perlite. Le curve CCT permettono di
rappresentare contemporaneamente le differenti trasformazioni microstrutturali, comprese quelle
non rappresentabili nei diagrammi di fase, e le leggi di raffreddamento effettivamente utilizzate.
I diagrammi CCT come i TTT possono essere molto diversi fra di loro in funzione della composizione
chimica della lega. Possono essere più spostati verso destra o sinistra, verso l’alto o verso il basso,
possono avere anche due nasi, uno perlitico e uno bainitico, ed avere anche la martensite finish al di
sotto della temperatura ambiente.
3) La ripetizione omogenea e periodica di atomi che è all'origine della formazione di un cristallo si
realizza quasi sempre in maniera imperfetta e la sua perfezione è comunque inversamente
proporzionale alle dimensioni. Maggiori sono dei messaggi un cristallo, più prolungato è stato sempre
di accrescimento e minori sono le probabilità di avere un cristallo perfetto. I difetti strutturali si
dividono in difetti puntuali, difetti lineari, difetti planari e difetti di volume.
DIFETTI PUNTUALI : Si verificano in singoli punti della ripetizione omogeneo e periodica: Essi
comportano o la presenza di atomi in posizione interstiziale, o la loro assenza in alcune posizioni. Essi
si vedono i difetti intrinseci ed estrinseci. I Difetti puntuali intrinsechi hanno la caratteristica di lasciare
invariata la stechiometria del minerale. Essi si dividono in vacanze e autointerstiziali. Una vacanza
reticolare è un difetto intrinseco che si verifica in un cristallo quando una posizione che dovrebbe
essere occupata risulta vuota, la sua presenza aumenta l'entropia del cristallo. Mentre un
autointerstiziale si crea quando un atomo va ad occupare una posizione non prevista, intermedia tra
altri atomi posizionati correttamente e ciò provoca una dilatazione del reticolo cristallino. I Difetti
puntuali estrinseci possono essere di due tipi, interstiziali e sostituzionali. Entrambe Sono
caratterizzate dall' ingresso, all'interno di un cristallo, di un atomo estraneo alla sua formula. Nelle
impurezze interstiziali l'atomo estraneo va ad occupare uno spazio interstiziale all'interno delle
strutture. Nelle impurezze Sostituzionali, invece, l'atomo occupa una posizione che risultava vacante.
DIFETTI LINEARI : Interrompono la regolarità di una struttura lungo una linea. Sono rappresentati
principalmente dalle dislocazioni, ovvero dalla disposizione di una fila di atomi difettati attorno ai
quali gli altri atomi sono disposti in maniera irregolare. Possono essere dislocazioni a gradino (spigolo):
È la linea secondo la quale termina un piano regolare che, per qualsiasi ragione, risulta interrotta
all'interno del cristallo mantenendosi parallelo agli altri ma provocando una distorsione del suo
immediato intorno. Le dislocazioni a vite invece si ottengono da uno sforzo di taglio che determina
una distorsione.
DIFETTI DI SUPERFICIE: Sono zone di confine che di solito separano regioni di materiali che hanno
differente struttura cristallina e/o differente orientazione cristallografica. A portale categoria
appartengono le superfici esterne, i bordi grani, Le superfici di separazione tra fasi, i difetti di
impilaggio i piani di germinazione .
-SUPERFICI ESTERNE : In quel parente di essa termina la struttura cristallina. Su essa gli atomi non
raggiungono il massimo numero di legami possibili e quindi si trova in uno stato energetico più alto
rispetto agli atomi presenti all'interno.
- BORDI GRANO: rappresentano i confini tra due piccoli grani o cristalli che presentano una differente
orientazione cristallografica all'interno di materiali policristallini. Inoltre costituiscono una barriera
allo scorrimento delle dislocazioni. Possiamo rappresentare un bordo grano come una specie di atomi
disposti in modo irregolare che assumono una posizione intermedia tra un grano e quella di un grano
adiacente.
- CONFINI TRA FASI : I confini tra fasi esistono i materiali che presentano più fasi, laddove esiste una
superficie di separazione tra fasi diverse.
-PIANI GERMINANTI: Sono un tipo particolare di bordo grano attraverso il quale vi è una particolare
simmetria speculare del reticolo cristallino
DIFETTI DI VOLUME: Sono vuoti, corpuscoli estranei e cricche.
4) la corrosione è un fenomeno elettrochimico spontaneo ed irreversibile Che comporta il graduale
decadimento meccanico e tecnologico del materiale metallico, per interazione chimico-fisica con
l'ambiente che lo circonda. Esistono due tipi principali di corrosione : corrosione a secco (chimica