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Concessione del beneficio e revoca

Sono esclusi dalla concessione del beneficio coloro i quali siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o pertendenza. Inoltre, il beneficio non può essere concesso più di una volta. Durante il periodo di applicazione della misura il corso della prescrizione del reato rimane sospeso.

L'esito positivo della prova estingue il reato per cui si procede. Il beneficio in esame è revocato: in caso di grave o reiterata trasgressione al programma di trattamento o alle prescrizioni imposte, ovvero di rifiuto alla prestazione del lavoro di pubblica utilità; in caso di commissione, durante il periodo di prova, di un nuovo delitto non colposo ovvero di un reato della stessa indole rispetto a quello per cui si procede. La revoca dell'ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla prova è disposta anche d'ufficio dal giudice con ordinanza.

La prescrizione della pena. Il nostro ordinamento penale prevede che il decorso di un certo

Il lasso temporale dopo la sentenza irrevocabile di condanna, senza che la stessa sia eseguita, estingue la pena. Dunque, la prescrizione della pena estingue la punibilità in concreto. La ratio della norma va rinvenuta nell'idea che il decorso del tempo fa venire meno l'interesse dello Stato a far scontare la pena inflitta al reo con sentenza definitiva.

La prescrizione della pena ha per oggetto solo le pene principali ed è sempre esclusa per l'ergastolo. Si estingue per prescrizione la pena della reclusione decorso un tempo pari al doppio della pena inflitta ed in ogni caso non dopo il decorso di 10 anni; la pena dell'arresto inferiore a dieci anni e non superiore a trent'anni. La pena della multa si estingue o dell'ammenda dopo 5 anni.

Per quanto riguarda solamente la reclusione e la multa, esse non sono soggette a prescrizione nel caso di recidiva aggravata e ripetuta, di delinquenza abituale, professionale o per tendenza nonché se il condannato,

durante il tempo in cui decorre la prescrizione, riporti una condanna alla reclusione per un delitto della stessa indole. Il termine di prescrizione inizia a decorrere dal momento del passaggio in giudicato della sentenza o (successivamente) dal giorno in cui il condannato si è volontariamente sottratto all'esecuzione della pena già iniziata, evadendo. Qualora, però, l'esecuzione della pena sia differita per qualsiasi motivo, il termine prescrizionale inizia a decorrere solo dal momento in cui viene a cessare la causa che ha provocato il differimento. Relazione tra il sordomutismo e l'imputabilità: considerazione ipotesi tipiche in cui l'imputabilità è attenuata o esclusa, in considerazione di Il codice penale prende in situazioni in cui presuntivamente il soggetto è incapace di autodeterminarsi: il sordomutismo è tra queste. L'art. 96 c.p. stabilisce che non è imputabile il sordomuto che nel momento in cui

ha commesso il fatto non aveva, per causa della sua infermità, la capacità di intendere e volere. Se a causa della sua infermità tale capacità era solo scemata (ma non esclusa), la pena è solo diminuita. La norma, nel prevedere il sordomutismo come possibile causa di esclusione o riduzione dell'imputabilità, si fonda sulla considerazione che l'udito e la parola sono indispensabili per lo sviluppo psichico del soggetto, può incidere sulla capacità d'intendere e di volere. Sicché la loro mancanza ben Il legislatore delega, dunque, al giudice il compito di valutare caso per caso se il sordomuto sia stato capace di intendere e di volere al momento del fatto.

Cosa è la grazia? La grazia è un provvedimento di clemenza a carattere individuale, cioè beneficiario è un solo soggetto determinato, al quale la pena principale è condonata in tutto o in parte oppure è sostituita con una

pena meno grave, ferme restando le pene accessorie e gli altri effetti penali della condanna. Essa, quindi, presuppone una sentenza irrevocabile di condanna. La sua concessione rientra fra i poteri attribuiti in esclusiva al Presidente della Repubblica e può essere concessa su richiesta del condannato, di un convivente, del tutore o curatore, del suo avvocato o anche d'ufficio, cioè dallo stesso Presidente della Repubblica o dal Ministro della Giustizia. La grazia risponde a finalità essenzialmente umanitarie.

L'oblazione è una causa di estinzione del reato relativa alle contravvenzioni che consiste nel pagamento di una somma di denaro (che ha effetto di degradare il reato ad illecito amministrativo e, quindi, di estinguerlo), prima del dibattimento o del decreto di condanna.

Le contravvenzioni punite con la sola ammenda (art. 162 c.p.), l'oblazione (il quale ha

Nelle contravvenzioni ha luogo a richiesta dell'interessato (vero e proprio diritto ad esservi ammesso) e consiste nel pagamento di una somma di denaro corrispondente alla terza parte del massimo della pena edittale.

Nelle contravvenzioni punite con pene alternative (arresto o ammenda) (art. 162bis c.p.), è invece facoltà del giudice o meno l'imputato ammettervi che ne abbia fatto domanda: il giudice, infatti, può sempre respingere con ordinanza la domanda. L'oblazione, se l'imputato ritenga il fatto vi è ammesso, ha luogo mediante il pagamento di una somma di denaro corrispondente alla metà del massimo stabilita dalla legge per la contravvenzione commessa, oltre le spese del procedimento.

Non è, invece, ammessa l'oblazione nel caso in cui la contravvenzione sia punita con la pena congiunta dell'arresto e dell'ammenda. Inoltre, l'oblazione è, per legge, esclusa, in caso

di recidiva reiterata; se l'imputato è stato dichiarato contravventore abituale o professionale; quando permangono conseguenze dannose o pericolose del reato eliminabili da parte del contravventore. Il delitto preterintenzionale è preterintenzionale o oltre l'intenzione quando dall'azione o dalla omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più quello voluto dall'agente. Presupposti, quindi, del delitto preterintenzionale sono: la volontà di un evento minore (dolo) va quindi "oltre l'intenzione", e la non volontà di un evento più grave, che si verifica come conseguenza della condotta dell'agente. Il codice prevede un unico caso di delitto preterintenzionale: l'omicidio preterintenzionale, che ricorre quando, con azioni dirette a provocare percosse o lesioni, si cagioni, come effetto non voluto, la morte. La Legge 194/1978 ha, poi, introdotto il delitto preterintenzionale, cagionato.

Cioè l'aborto con azioni dirette a provocare lesioni alla donna. Un dolo misto a colpa (dolo per l'evento minore voluto e colpa per l'evento più grave).

Si discute in dottrina se la preterintenzione sia un dolo misto a responsabilità oggettiva (dolo per l'evento voluto) o e responsabilità oggettiva per quello non voluto. La scelta tra le due teorie non è priva di conseguenze pratiche: infatti, mentre secondo la teoria del dolo misto a responsabilità oggettiva l'agente risponde di tutti gli eventi ulteriori, per il solo fatto che questi sono conseguenza della sua condotta, secondo del dolo misto a colpa l'agente risponde soltanto di quei risultati ulteriori, che sono prevedibili ed evitabili. La giurisprudenza dominante aderisce alla tesi del dolo misto a colpa, ritenendo che, in tal modo, la preterintenzione rientra a pieno titolo nel principio di personalità della responsabilità penale. Il regime

La pena pecuniaria è una sanzione penale che consiste nel pagamento di una somma di denaro all'erario.

Il codice penale prevede due pene pecuniarie: la multa e l'ammenda.

La multa è la pena pecuniaria prevista per i delitti. Essa consiste nel pagamento allo Stato di una somma di denaro non inferiore a 50 euro, né superiore a 50.000 euro. Per i delitti determinati da motivi di lucro, se la legge stabilisce soltanto la pena della reclusione, il giudice può aggiungere la multa da 50 a 25.000 euro.

L'ammenda è la pena pecuniaria prevista per le contravvenzioni, e consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a 20 euro né superiore a 10.000 euro.

Nella determinazione dell'ammontare della multa o dell'ammenda, il giudice deve tener conto, oltre che dei criteri indicati dall'art. 133 c.p., delle condizioni economiche del reo e può aumentarla fino al triplo o ridurla fino ad un terzo qualora,

inconsiderazione delle condizioni economiche, ritenga che la misura massima sia inefficace e quella minima sia eccessivamente gravosa (art. 133bis c.p.).

In considerazione delle condizioni economiche, ritengo che la misura massima sia inefficace e quella minima sia eccessivamente gravosa (art. 133bis c.p.).

Quali sono le circostanze del reato e cosa comportano?

Le circostanze del reato sono elementi accidentali del reato, non necessari per la sua esistenza, la cui presenza comporta una modificazione della pena. La loro presenza trasforma il reato da semplice in circostanziato. La ratio essendi delle circostanze nell'esigenza di adeguare la pena al reale disvalore del fatto, attribuendo rilevanza a situazioni o fattori, diversi dagli elementi costitutivi, la cui presenza giustifica un aggravamento o un'attenuazione della pena.

In virtù del principio di tassatività, il legislatore ha dettato una disciplina dettagliata delle circostanze, con alcuni temperamenti. Infatti, accanto ad un vasto sistema di circostanze tipiche o definite, che sono espressamente individuate dalla legge nei loro elementi.

costitutivi (artt.61 e 62 c.p.), sono previste anche circostanze indefinite o innominate, la cui individuazione è rimessa alla discrezionalità del giudice. Tali sono, ad esempio, le cd. attenuanti generiche (art. 62 bis c.p.). Nel caso di concorso tra più circostanze omogenee (cioè tutte aggravanti o attenuanti) si fa luogo a tanti aumenti o diminuzioni di pena, quante sono le circostanze concorrenti. Qualora nel medesimo reato concorrano insieme circostanze aggravanti ed attenuanti, si procede ad un giudizio di prevalenza rimesso al giudice di merito, che vi provvede con apprezzamento insindacabile. Nel caso, invece, vi sia equivalenza tra aggravanti ed attenuanti si applica la pena che sarebbe stata inflitta senza il concorso di alcuna circostanza.

Qual è l'elemento oggettivo del reato? L'elemento oggettivo del reato è, normalmente, costituito da: condotta, evento e nesso causale. È l'azione o omissione posta in essere dal

Soggetto agente: Per azione si intende qualsiasi movimento dell'uomo.

La condotta: che determini la modifica della realtà esterna.

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A.A. 2020-2021
19 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LailaPa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Trentinella Francesca.