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LE DISPOSIZIONI DI VIGILANZA PRUDENZIALE SUL RISCHIO DI CREDITO
Regime in vigore: Basilea 3
Basilea: Istituito nel 1974 dai governatori delle banche centrali dei paesi del G10, la sua funzione è quella di condividere standard di vigilanza minimi sull'attività bancaria internazionale, per assicurare il cosiddetto "level playing field". Non dispone di alcun potere legislativo, ma ha una forte autorità sostanziale, recepito in oltre 100 paesi, inclusa l'Unione Europea. Opera sotto il patrocinio della BIS.
Evoluzione Basilea:
1988 BASILEA 1 le normative di vigilanza si occupavano esclusivamente del rischio di credito (impresa), non c'era sensibilità al rischio, tutto si fondava sul: "one size fits all", ovvero un'unica regola applicata a tutti i creditori.
1996 BASILEA 1.5 sono i primi anni in cui i mercati finanziari iniziano a crescere velocemente e a svilupparsi dal punto di vista tecnologico.
vistadell’intermediazione mobiliare, a tal punto da aggiungere al patrimonio a copertura dei rischi, anche quello di mercato. Cresce l’esperienza di investimento e la normativa concede alle banche la possibilità di valutare internamente il rischio di mercato, non ancora quello di credito.
2007 BASILEA 2 si estende il metodo dei sistemi di rating anche per quanto riguarda il rischio di credito e si introduce un ulteriore elemento di rischio che deve essere coperto attraverso il patrimonio di vigilanza ovvero il rischio operativo.
2013 BASILEA 3 all’indomani della crisi iniziano le trattative, il trattato verrà spalmato sugli anni a venire per entrare totalmente in vigore nel 2019. Cambia profondamente la definizione della qualità del capitale a copertura dei rischi, si lavora sulla sua composizione. Viene introdotto il rischio di liquidità che tuttavia non richiede un accantonamento di patrimonio ma un intervento a livello strutturale.
(rischio scoperto a causa delle pesanti ripercussioni dovute alla crisi dei subprime). Vengono introdotti nuovi elementi di leva, imponendo vincoli che andranno a impattare indirettamente sulla ponderazione del rischio di credito. Inoltre, vengono introdotte delle modifiche relative alla valutazione dei rischi di mercato.
2020 BASILEA 4 si sta ragionando su come migliorare le disposizioni standard andando a contenere la discrezionalità che le banche hanno nell'applicazione dei modelli interni.
Basilea 1: introduce un requisito patrimoniale detto coefficiente di solvibilità:
RC = PV, patrimonio a copertura (inizialmente common equity + max 50% capitale di debito; la presenza del capitale di debito nel patrimonio a copertura è stato motivo di intervento di Basilea 3)
RWA = attivo ponderato per il rischio
Con Basilea 1 il calcolo dell'RWA era piuttosto grezzo, basato esclusivamente su 4 classi di rischio, in questo modo si trascuravano i diversi rischi
all'interno di ogni classe, le varie scadenze, la qualità del debitore e quindi il suo merito di credito, la diversificazione nella composizione del portafoglio crediti. Le 4 macroclassi erano:- Cassa e crediti verso governi e banche centrali di paesi OCSE 0%
- Crediti verso banche e pubblica amministrazione paesi OCSE 20%
- Mutui ipotecari 50%
- Attività verso il settore privato/corporate 100%
capitale necessario a coprire i rischi, ma introduce attività obbligatorie di monitoraggio continuo e controlli interni di fatto su base giornaliera, e l'obbligo a rendere pubbliche una serie di informazioni in modo che il mercato abbia gli strumenti necessari per valutare la rischiosità della banca.
Nota integrativa sezione E le banche devono rendere noti tutti i rischi a cui sono esposte, le varie politiche adottate, i sistemi utilizzati etc..
PATRIMONIO DI VIGILANZA – BASILEA 2
Patrimonio di base: TIER 1 capitale azionario, riserve patrimoniali, fondo rischi bancari generali e strumenti innovativi di capitale (max 15% del tier 1).
Patrimonio supplementare: TIER 2 riserve da valutazione, strumenti innovativi di capitale non inclusi nel tier 1, strumenti ibridi di patrimonializzazione, passività subordinate. (TIER 1 + TIER 2 = PV , con TIER 2 ≤ o = al 50% del PV)
FORME DI CAPITALE DI MINORE QUALITÀ:
1. Strumenti innovativi: molto simili ai
Componenti del Tier 1, simili alle azioni (preference share), ovvero capitale permanentemente conferito alla banca, la quale deve averlo a disposizione con una ragionevole certezza nel lungo periodo e deve poter essere utilizzato quando la banca è ancora attiva. Dunque hanno natura permanente, non sono rimborsabili anticipatamente (se non dopo 5 anni dall'emissione e con autorizzazione di BI), la remunerazione non è differibile, sono capaci di assorbire le perdite senza procedure di fallimento o liquidazione, sono subordinati a tutti i creditori.
2. Strumenti ibridi: sono stati quelli meno emessi, ci si inizia ad allontanare dalla vera natura del capitale di rischio, anche questi possono essere utilizzati mentre la banca è attiva quindi non per forza in procedura di fallimento o liquidazione, non sono rimborsabili anticipatamente senza autorizzazione di BI ma tuttavia, hanno remunerazione differibile (più vicina agli strumenti di debito, es: cedole).
3.
Passività subordinate: sono bond non garantiti di durata almeno pari a 5 anni, subordinati, e possono essere usati come capitale a copertura solo in caso di procedura di fallimento o liquidazione.
Dunque, le caratteristiche ideali per il capitale sono:
- Permanenza
- Massima subordinazione
- Massima capacità di coprire le perdite
- Piena flessibilità e non cumulabilità della remunerazione
L'ATTIVO PONDERATO PER IL RISCHIO: BASILEA 2
Viene introdotto un metodo alternativo a quello standard per renderlo più sensibile al rischio: viene individuata una matrice di ponderazione che usa diversi pesi per imprenditori di diversa natura, permettendo una valutazione differenziata all'interno delle classi a seconda della PD/rating del cliente.
Dunque il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito standardizzato comporta:
- La suddivisione delle esposizioni in classi o portafogli a seconda della natura della controparte
L'applicazione a ciascun portafoglio dei diversi coefficienti di ponderazione rilasciati da soggetti riconosciuti:
- Esposizioni un-rated: 100%
- Prestiti scaduti: 150%
- Esposizioni retail (< 1ml): 75% (questo grazie alla buona diversificazione delle esposizioni retail)
- Esposizioni verso banche ponderate in base a:
- il proprio rating
- il rating del Paese di residenza (criterio adottato in Italia)
TRATTAMENTO DELLE GARANZIE
Il trattamento cambia a seconda della natura:
REALI: il valore dell'esposizione (EAD) si riduce del valore prudenziale della garanzia. Il valore della garanzia subisce uno scarto prudenziale (haircut) in funzione della sua volatilità.
PERSONALI: la parte di esposizione (EAD) coperta dalla garanzia personale prende la PD del garante e non quella del garantito. Non tutte possono essere utilizzate per il calcolo del patrimonio di vigilanza assorbito, devono essere esigibili ovvero:
- rilasciate da Stati, enti pubblici, banche e istituzioni finanziarie soggette a vigilanza
APPROCCIO IRB (INTERNAL RATE BASED)
L'Accordo di Basilea individua sei grandi driver di rischio che determinano l'entità delle possibili perdite future su un credito.
FATTORE SIGNIFICATIVO
Rischio di insolvenza (PD) - Probabilità di default a 1 anno
Rischio di recupero (LGD) - Tasso unitario di perdita in caso di insolvenza
Rischio di esposizione (EAD) - Esposizione della banca in caso di insolvenza
Rischio di downgrading (maturity) - Possibile aumento della rischiosità durante la vita residua del prestito
Granularità - Concentrazione del portafoglio credito (pochi grandi crediti vs tante piccole esposizioni)
Correlazione - Tendenza dei diversi debitori a fallire insieme
I due modelli si differenziano per la quantità di parametri stimati internamente.
- modello IRB base (foundation): la
banca stima solo la PD- modello IRB avanzato (advanced): la banca stima: PD,LGD,EAD,Min entrambe i casi la granularità e la correlazione sono definite dalle autorità di vigilanza.
IRB BASEPD: stimata internamente dalla banca- almeno 7 classi di rating- obbligo di documentazione delle definizioni delle classi e dei criteri di assegnazione- algoritmi statistici + supervisione ed eventuale rettifica da parte di esperti umani- Gli altri fattori sono definiti dalle Autorità:
- LGD- per esposizioni non subordinate e non garantite = 45%;
- per strumenti ibridi di patrimonializzazione e prestiti subordinati sottoscritti dalla banca =75%; (percentuale di utilizzo del non utilizzato)
- per esposizioni assistite da garanzie finanziarie ammesse nell'approccio standard può ridursi fino allo 0%;
- per esposizioni assistite da altre garanzie (crediti commerciali, immobili, attrezzature, macchinari) può ridursi fino al 35-40%.
EAD: è pari al 100%
dell’esposizione corrente + il 75% di eventuali margini disponibili su linee di credito non prontamente revocabili
M (maturity): Convenzionalmente fissata a 2,5 anni per tutti i crediti
DAL SISTEMA DI RATING AL CAPITALE MINIMO OBBLIGATORIO
L’approccio IRB fa perno su un modello VAR sul rischio di credito. Il modello teorico è ispirato all’approccio di Merton. L’insolvenza avviene quando il valore dell’attivo del prenditore cade al di sotto di una determinata soglia al termine di un dato orizzonte temporale. La soglia al di sotto del quale avviene l’insolvenza è generalmente legata al valore dei debiti in capo al prenditore, con particolare riferimento ai debiti a breve termine.
Il valore dell’attivo (Z ), o meglio la distribuzi