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Rischio di credito e componenti

MCI è il tasso che riflette il rischio di credito perché, e M lot( )1+iconosciamo e quindi l’unico elemento inatteso che può far variare C è i. La variazione inattesa è la variabilità della variazione attesa. Le componenti del rischio di credito sono essenzialmente due: 1) PERDITA ATTESA: la perdita che la banca si attende mediamente di conseguire a fronte di una posizione creditizia/un portafoglio crediti. 2) PERDITA INATTESA: rischio che la perdita si dimostri a posteriori superiore a quella attesa (inizialmente stimata). Mentre la PERDITA ATTESA di un portafoglio è pari alla somma delle EL dei singoli prestiti e non si può diversificare perché condizionata alle caratteristiche peculiari del prestito, la PERDITA INATTESA ossia la variabilità della perdita totale di un portafoglio è generalmente minore della somma delle variabilità delle perdite dei singoli impieghi. Ciò perché vi può

essere diversificazione scegliendo prestiti tra loro poco correlati. Tanto minore quanto meno sono correlati gli impieghi tra di loro.

Una adeguata politica di diversificazione del portafoglio prestiti può contribuire a ridurre l'ammontare complessivo del rischio di credito a parità di rendimento atteso.

Può capitare che vi sia downgrade o upgrade (migliora o peggiora). Il rischio di credito non è solo il default (che è l'ultimo stadio) ma anche solo nel cambiamento verso l'alto o verso il basso di classe di rischio (rischio di migrazione).

Le banche quando valutano rischio di credito devono valutare non solo le operazione di prestito (che sono le principali) ma anche tutte le altre esposizione che possono generare esposizione creditizia (es. contratti derivati, garanzie).

Vi sono 5 tipologie di rischio di credito:

  • Rischio insolvenza - rischio che clienti non ripaghino il proprio debito
  • Rischio migrazione - rischio che peggiori la classe di

merito- Rischio recupero - in caso di default la banca non sempre riesce a recuperare il 100%. Bisogna vedere quando la banca riesce a recuperare (tramite garanzie, ecc). Tale rischio va a determinare il pricing del prestito. Per questo le banche erogano importi inferiori al valore del prestito perché è difficile vendere la garanzia al suo valore.

Rischio esposizione - Il rischio di credito dipende anche dall'estensione e dalla tipologia di esposizione. (Prestito con piano di restituzione prestabilito o prestito tramite apertura di credito: nel primo caso si può monitorare la solvibilità del cliente e quindi esposizione semplice da calcolare mentre nel secondo caso cosa si considera? Il rischio è tutto il massimo prendibile dal soggetto?).

Rischio spread - Il rischio di credito cambia perché varia la curva dei tassi (ciò a causa di condizioni del mercato esterne al cliente).

Rischio paese - Il rischio di credito varia per colpa di

politichegeopolitiche (calcolato quando si ha a che fare con clienti stranieri). Rischio che cliente possa non pagare il prestito non per ragioni legate a lui ma per regioni legate al paese (normative che restringono scambi internazionali, ecc). Vi sono indicatori che ci danno indicazioni su tale rischio. Tutti questi elementi sono tenuti in considerazione per quotare il rischio di credito, cioè il tasso da applicare all'operazione. Il tasso di interesse richiesto al cliente comprende tutte le voci di costo sostenute dalla banca: TASSO ATTIVO applicato al cliente = COSTO DELLA PROVVISTA (FUNDING) + SPREAD Lo spread dipende da: - Costi operativi - Perdita attesa - Remunerazione per il capitale necessario a coprire la perdita inattesa (la vedo nell'assorbimento patrimoniale che la perdita inattesa genera. Perché se vi è perdita superiore a quella attesa la banca deve intaccare il capitale per coprire la differenza. Il costo del capitale è il costo che devo

riconoscere a chi apporta capitale dirischio. Perdita attesa è una misura puntuale che si calcola).Perdita attesa (expected loss)E’ un fenomeno fisiologico ed inevitabile dell’attività di prestito chele banche si aspettano. Seguendo la storia si può stimare ed infattiè coperta con fondi rischi del passivo dello stato patrimonialeE’ data dal prodotto di 3 parametri:EL = EAD x PD X LGDEAD (Exposure At Default): valore atteso dell’esposizione in caso diinsolvenza. Esso può essere < al valore del prestito (perchévedendo che cliente è insolvente si chiude l’erogazione del prestitoanche se il cliente non ha preso a prestito tutto fino al max).PD (Probability of Default): probabilità di insolvenza dellacontroparte finanziata.LGD (Loss Given Default): tasso di perdita atteso in caso diinsolvenza => (1-RR). RR è il tasso di recupero (Recovery Rate)ES.STIMA EAD Dipende dalla forma tecnica del

finanziamento:

  • ESPOSIZIONI A VALORE CERTO (cioè con piano di ammortamento)
    • EAD coincide con il debito residuo (perché è facile da sapere quanto prestito non è stato restituito)
  • ESPOSIZIONI A VALORE INCERTO (es. aperture di credito inc/c)
    • bisogna capire quantità di fido già utilizzato dal cliente e che mi deve restituire
    • Si calcola questa stima ogni anno nel quale si andrà a fare la stima per l'anno dopo.

Fattori da prendere in considerazione:

  • quota di fido utilizzata (DP - drawn position): rappresenta l'attuale quota di esposizione creditizia per la banca.
  • quota di fido non utilizzata (UP - undrawn position): occorre stimare quale % della parte attualmente non utilizzata potrebbe essere prelevata dal debitore prima di un eventuale default (UGD - usage given default o CCF - credit conversion factor). [la banca nonostante dia in concessione al cliente una certa somma spesso non fa prelevare tutta la somma]

Perché se vede che c'è possibile insolvenza blocca tutto. Quindi la parte non utilizzata non è tutta a rischio e quindi viene stimata la % del non utilizzato che potrà essere prelevato].

Nelle esposizioni a valore incerto: EAD = DP + UGD x UPLa EL connessa alla quota inutilizzata potrebbe trovare copertura in una commissione proporzionale alla UP (quindi non c'è la seconda componente UGDxUP ma solo una commissione su UP). Tale commissione detta back-end fee o commitment fee è diffusa nei paesi anglosassoni. In Italia abbiamo la commissione onnicomprensiva per la messa a disposizione dei fondi.

STIMA LGD È il tasso di perdita cioè il complemento del tasso di recupero. LGD = 1- RR LGD non è mai nota quando un prestito viene emesso e nemmeno al momento del default. Tuttavia, se lo strumento di prestito è negoziato su un mercato liquido, LGD e RR possono essere stimati in base al prezzo di mercato all'indomani del

default.In generale può essere stimata con certezza solo al termine del processo di recupero (workout).

Dal 1999, a seguito delle raccomandazioni del comitato di Basilea, LGD e PD vengono stimati con modelli separati.

4 principali fattori che influenzano l'ammontare recuperabile:

  1. Forma tecnica del finanziamento:
    • Presenza di attività, reali o finanziarie, a garanzia del credito
    • Presenza di forme di subordinazione o di seniority rispetto ad altri creditori
    • Presenza di garanzie fornite da soggetti terzi
  2. Tipologia di soggetto finanziato
    • Settore produttivo (incide sul grado di liquidabilità dell'attivo)
    • Localizzazione geografica - indici finanziari

Ho garanzie o no? Es. mutuo ha garanzie reali e apertura c/c no quindi varia LGD. (Le garanzie hanno un haircut cioè sono richieste garanzie superiori del prestito perché viene tenuto conto che il valore della garanzia oggi potrebbe in futuro essere inferiore).

  1. Gravità dello stato di dissesto
  2. Caratteristiche interne alla banca
    • L’efficienza della funzione recupero crediti della singola banca
    • La frequenza con cui si utilizzano accordi stragiudiziali con idebitori
    • La tendenza a cedere a terzi crediti non performing
  3. Il contesto esterno
    • Stato del ciclo economico
    • Livello dei tassi di interesse

Es.Qual è il tasso di sconto ottimale che dovremmo utilizzare per scontare questi flussi? Deve essere un tasso che mi dia interessi per andare a coprire le possibili perdite. Se utilizzo risk free sto attualizzando con il tasso più basso possibile che genere RR alto e quindi LGD basso. Prudenzialmente questo tasso mi porta a calcolare LGD più bassa possibile che è contro la logica prudenziale (prendere tasso più alto per essere coperto). Il tasso risk free non è il tasso ottimale ma è solo la base. Si applica al risk free uno spread (proporzionale al tipo di imprenditore).

al settore, ecc). La vigilanza invita le banche ad aggiungere uno spread al riskfree pari in media al 5%.

Es 1EAD= 40000 + (35000 * 80%)= 68000

LGD = 1- RR( )∗6800020 %−5 % 5( )1+1 %RR= 68000

LGD= 1-0,1427= 86,73%

EL= EAD x PD x LGD = 68000 * 1,8% * 85,73% = 1949,341049,34 = 1,54%

ELR= 68000

Es 2EAD= 180000( )∗18000095 %−7 % 4( )1+1 %RR= 180000RR= 84,57%

LGD= 1- 0,8457= 15,43%

EL= 180000 * 2,5% * 15,43%= 694,356649,356 = 0,39%

ELR= 180000

In data 0 abbiamo un default di 10 mln, dopo 2 mesi abbiamo default di 5 mln, mentre dopo 6 mesi recuperiamo 0,5 mln e dopo 18 mesi recuperiamo 4 milioni.

Se trascuriamo l’effetto tempo consideriamo che i flussi di cassa sono tutti nello stesso periodo e ciò porta ad un errore. Invece si andrà ad attualizzare ciascun flusso di cassa nel momento in cui sorge con l’opportuno tasso di sconto calcolato sulla scadenza dei vari flussi di cassa e quindi calcolo LGD che rifletta il valore del tempo.

EAD= 10 + 5= 15

  1. mlnRecuperi= 0,5 + 4= 4,5 mln
  2. I= 3% (hp. Curva piatta)
  3. 4,5 18( ) 121+3 %
  4. RR= 15
  5. RR= 28,69%
  6. Ciò se trascuriamo l'effetto tempo, cioè trascuriamo il fatto che i flussi siano scaglionati nel tempo.
  7. Duration processo di recupero crediti= 498,94 - 19,93= 479,00
  8. RR= Valore attuale recuperi/ Valore attuale esposizioni = 0,2884
  9. Oppure 4,54 79,0025( ) 3601,03
  10. RR= 15
  11. RR= 2884
  12. Questo è un secondo metodo che dà stesso risultato del primo, ed uso la formula senza considerare l'
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
33 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marcotullo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Risk management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Isaia Eleonora.