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RISCHIO DI INTERESSE

Le modalità di esposizione al rischio di interesse sono:
  • rischio di riprezzamento mismatching tra scadenze delle poste attivo rispetto a passivo. Contempla:
    • rischio rifinanziamento, se scade prima lo strumento passivo;
    • rischio reinvestimento, se scade prima lo strumento attivo.
  • rischio di curva (cambiamento inclinazione e forma curva per scadenza), se la direzione e l'intensità della variazione dei tassi di interesse sono diverse in base alle scadenze;
  • rischio di base non perfetta correlazione tra aggiustamenti dei tassi di interesse e l'attività ad un altro;
  • rischio di opzione possibilità che un'operazione possa o non possa essere conclusa in quanto agganciata ad un'opzione esplicita o implicita, sbilanciando l'equilibrio attivo passivo preesistente.

LE STRATEGIE

Le possibili strategie sono combinate tra i seguenti due limiti:
  • annullamento dell'esposizione al rischio di tasso

neutralizzando gli effetti delle variazioni dei tassi;

  • ricerca dei vantaggi di arbitraggio che una data combinazione attivo/passivo può generare. Implica 2 rischi:
    1. rischio evoluzione futura dei tassi;
    2. rischio incertezza che l'evoluzione si realizzi.

ASSET LIABILITY MANAGEMENT 11

Modello che punta a definire e gestire il rischio che variazioni nel livello di interesse possono provocare sul conto economico di una banca.

È caratterizzato da tre momenti:

  1. distinzione tra attività e passività sensibili;
  2. misurazione del relativo gap;
  3. governo del gap.

Il differenziale tra attività sensibili (A) e passività sensibili (P) definiscono il gap sensibile al rischio.

Gap sensibile = A - P

  • s = 0 immunizzazione statica al rischio di tasso;
  • s > 0 gap sensibile al rischio di tasso, con guadagni se gli interessi aumentano;
  • s < 0 gap sensibile al rischio di tasso, con perdite se crescono i tassi.

FATTORE

VISCOSITA'

Bisogna tenere presente che la viscosità con cui alcuni clienti o la banca reagisce a movimenti in salita o discesa dei tassi. Infatti, per far coincidere la scadenza delle condizioni di tasso con gli aggregati sensibile e non sensibile alla variazione tasso, bisognerebbe che tutti i clienti depositanti il giorno dopo la variazione si rechino in banca a chiedere la variazione della condizione. Da qui la viscosità e la possibilità di ampliare l'area dell'aggregato non sensibile, includendo poste che potrebbero muoversi ma non lo fanno nella realtà.

DURATION GAP ANALISYS

Ove l'asset liability management voglia tenere conto anche delle sensibilità di tasso sulle partite a scadere dopo il periodo di osservazione, conviene operare con la "duration gap". Vi è correlazione diretta tra ampiezza del duration gap e valore del patrimonio netto della banca:

  • Duration gap positivo comporta: duration modificata

attivo maggiore di quella del passivo (asset sensitive) per cui all'aumento dei tassi il valore delle attività scende più di quello delle passività;

12• Duration gap negativo comporta: duration modificata attivo minore di quella del passivo (liability sensitive). La duration rappresenta la media ponderata delle scadenze dei flussi di cassa, ove il peso è dato dal rapporto tra il valore attuale delle cedole ed il valore del titolo. La duration varia in funzione della:

  • vita residua dei titoli, per cui è minore per i titoli con minore vita residua;
  • cedola, per cui è minore per i titoli con tasso di interesse più basso;
  • rendimento effettivo, per cui è minore per i titoli a minore rendimento effettivo.

Duration modificata: Il prezzo di un titolo è dato dalla sommatoria dei valori attuali dei flussi di cassa residui. La duration può essere usata come indicatore di sensibilità del prezzo.

Tasso di interesse
È dato dal rapporto tra duration e il fattore di sconto (1+r):-1DM = D*(1+r)
Rischio di mercato
È il rischio di variazioni del valore di mercato di uno strumento finanziario o di un portafoglio di strumenti finanziari connesse a variazioni inattese dei fattori di mercato.
Tipologie
  1. Rischio di interesse: conseguenze sul valore degli asset interest-sensitive di una variazione della struttura per scadenza dei tassi di interesse;
  2. Rischio di cambio: conseguenze di variazioni del livello dei tassi di cambio sul valore delle posizioni in valuta;
  3. Rischio azionario: prerogativa dei titoli azionari di mostrare nel tempo un grado più o meno marcato di dispersione attorno a valore medio.
Rischio di interesse

Tale rischio influenza:

  • Margine di interesse generato dall'attività di intermediazione creditizia
  • Variazioni del tasso di mercato e riduzione peso di raccolta e impiego a scadenza indeterminata
  • Valore del

Portafoglio delle attività negoziabili detenuto dagli intermediari Effettoreinvestimento (positivo per rialzo tassi) e Effetto valore (negativo per rialzo tassi).

MACAULAY DURATION

Rappresenta la media ponderata delle scadenze dei flussi per cedole e rimborsi offerti da un titolo. Il peso di ciascun flusso, all'interno della media, è dato dal rapporto fra il suo valore attuale ed il prezzo tel quel del titolo.

La duration varia in funzione di più determinanti:

  • Durata residua (relazione diretta);
  • Piano di rimborso (relazione inversa);
  • Tasso di rendimento a scadenza (relazione inversa).

3) RISCHIO DI PREZZO AZIONARIO

Impatto su:

  • Margine di intermediazione;
  • Valore dell'attivo.

Si divide in:

  • Rischio Sistematico (o non diversificabile): rappresenta la variabilità di un asset determinata da fattori di mercato o macroeconomici; è, pertanto, la componente di rischio che residua in un portafoglio perfettamente diversificato.

Rischio Specifico (o diversificabile): rappresenta la variabilità di un asset indotta da fattori specifici legati alla condizione dell'impresa; tale componente può essere notevolmente ridotta - e teoricamente eliminata - attraverso la diversificazione di portafoglio.

Ciò vuol dire che l'unico fattore di rischio che influenza il rendimento degli asset è costituito dal rischio sistematico.

Per determinare tale componente di rischio sistematico viene utilizzata la relazione del Market Model che evidenzia come il rendimento di un asset dipenda da una componente b: b specifica a e dal rendimento di mercato in ragione di un coefficiente di reattività β. ß è calcolato come il rapporto tra il rischio dell'asset i-esimo e il rischio di mercato e esprime la sensitività del rendimento dell'asset al rischio sistematico.

ß > 1 indica che il rendimento del titolo o del portafoglio reagisce ai macroeventi più del mercato;

La variabilità del rendimento è superiore a quella del rendimento di mercato; i titoli o i portafogli con valore > 1 sono "aggressivi".

b• =1 indica che il rendimento del titolo o del portafoglio reagisce ai macroeventi come il mercato; la variabilità del rendimento è superiore a quella del rendimento di mercato; i titoli o i portafogli con valore = 1 sono "neutrali".

b• <1 indica che il rendimento del titolo o del portafoglio reagisce ai macroeventi meno del mercato; la variabilità del rendimento è inferiore a quella del rendimento di mercato; i titoli o i portafogli con valore < 1 sono "difensivi".

RISCHIO OPERATIVO

Il rischio operativo è definibile come il rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Tale definizione include il rischio legale, ma non quelli strategici e di reputazione. Tale rischio include:

Rischio di processo: Inadeguata attribuzione responsabilità, inadeguatezza di modelli, metodologie, insufficiente sistema di controlli interni.

Rischio umano: Incompetenza, negligenza, mancanza di esperienza, frodi, mancato rispetto di leggi.

Rischio da fattori esterni: Rischio politico e legislativo, rischio fiscale, attività criminali, calamità naturali.

Rischio tecnologico: Malfunzionamento sistemi, errori di programmazione, violazione sistemi di sicurezza.

Il rischio operativo è venuto assumendo nell'ultimo decennio una rilevanza progressivamente crescente nell'ambito dell'industria bancaria e finanziaria per diverse cause, quali il maggior utilizzo della tecnologia e la crescita dell'e-banking.

RISCHIO DI LIQUIDITÀ: È la capacità di far fronte tempestivamente e in modo economico agli obblighi di pagamento nei tempi contrattualmente previsti. Il presupposto di un'ordinata gestione finanziaria.

È il mantenimento dell'equilibrio tra i flussi in entrata e in uscita. Il fabbisogno di liquidità della banca dipende dalle caratteristiche delle attività e passività e dalle condizioni sottostanti alla domanda e all'offerta di fondi da parte della clientela. Per prevedere i futuri fabbisogni di liquidità bisogna bilanciare la scadenza delle attività e delle passività, costituire riserve e assicurarsi l'accesso al mercato interbancario.

La misurazione del rischio di liquidità si applica contrapponendo le caratteristiche finanziarie delle attività e delle passività, classificate in funzione del grado di liquidità effettiva, dato un certo orizzonte temporale.

Segue che il rapporto tra il gap di liquidità e la liquidità netta ci da un valore che è positivo se le attività liquide sono maggiori delle fonti variabili.

Le strategie di gestione della liquidità sono 4:

Strategie di sincronizzazione delle scadenze delle attività e passività; 2) L'asset management, ovvero andare ad evitare il rischio di negoziare l'attività ad un prezzo minore del valore nominale/di acquisto; 3) Liability management, ovvero la ricerca di liquidità attraverso l'emissione di nuove passività; 4) Contributo dell' ALM. STRUMENTI DERIVATI Sono contratti specialistici connessi alla negoziazione di attività, reali o finanziarie, il cui valore "deriva" dal valore di una attività sottostante reale o finanziaria. Ci sono 3 tipi fondamentali di strumenti derivati: Forward, Option, Swap. Forward Presentano le caratteristiche tipiche dei contratti a termine, ovvero abbiamo 2 controparti che determinano
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fricassè di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Risk management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Horeczko Giorgio.