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Patologie
Epistassi
L'epistassi è il sanguinamento a partire dalle cavità nasali, strutture estremamente irrorate, da
carotide esterna mediante la mascellare interna che darà vita all'arteria sfenopalatina, e dalla
carotide interna attraverso le arterie etmoidali anteriore e posteriore. Le epistassi in base alla loro
eziologia possono essere divise in essenziali e sintomatiche, le essenziali hanno come loro causa gli
ormoni e sono correlate al ciclo mestruale e alla gravidanza, le sintomatiche invece possono avere
cause locali o generali. A seconda della posizione potremo dividerle in anteriori, quindi con
sanguinamento dalle narici, e posteriori con sanguinamento al livello dell'orofaringe.
La sede più frequente di epistassi anteriori è il locus valsalvae, situato sul setto, parete mediale,
circa due cm al di sopra dell'orifizio narinale, questo è costituito da una fitta rete di capillari ( plesso
di kiesselbach) appartenenti al circolo della carotide interna ed esterna. Le epistassi posteriori
derivano invece o dalla parte posteriore del vomere, dove si anastomizzano l'arteria sfenopalatina
con la palatina maggiore, o dalla zona di woorduff situata sulla parte laterale delle fosse nasali nel
terso posteriore del meato inferiore.
Cause Locali → intervengono all'interno del naso, possono essere un polipo sanguinante del setto,
un polipo nasale, una sinechia turbino-settale, una rinite allergica o una banale rinite virale, varici
settali soprattutto nell'infanzia e nell'adolescenza, fibroangioma giovanile, neoplasie maligne che
sono caratterizzate dalla fuoriuscita di un sangue di colorito più scuro, la malattia di rendu-osler ed
infine la presenza di corpi estranei, comunissima nei bambini, che può dare una epistassi acuta ed in
alcuni casi cronica, se il corpo estraneo non viene rimosso, su di esso verranno depositati sali di
clacio che portano alla formazione di un rinolito, che comporterà una lesione continua della mucosa
e potrà essere rimosso esclusivamente per via chirurgica. Le forme di epistassi dovute a cause locali
sono tendenzialmente monolaterali.
Cause Generali → sono legate ad Ipertesione arteriosa, in cui i capillari del naso rappresentano una
valvola di sfogo, evitando così il coinvolgimento dei vasi cerebrali, patologie del metabolismo
come ad esempio il diabete che come sappiamo comporta una microangiopatia, l'utilizzo di una
terapia anticoagulante come la così detta cardioaspirina, tutte cause molto diffuse nella popolazione
aziana. Le patologie epatiche che portano ad una ridotta sintesi di vit. K e quindi ad una ridotta
rigenerazione dei fattori della coagulazione; le vasculiti di vario tipo; le ematopatie una epistassi
può essere ad esempio il primo sintomi di una leucemia. Piastrinopenie e/o piastrinopatie, disturbi
del circolo e/o della coagulazione.
Sarà essenziale durante la diagnosi saper discriminare la causa di una epistassi, in ciò ci aiuta molto
l'età del paziente, oltre che la sua storia clinica.
Terapia
Le forme più lievi, di epistassi anteriore potranno essere trattate mediante compressione narinale ed
applicazione di ghiaccio o sulla piramide nasale o all'interno della bocca, il paziente dovrà essere
seduto, con il capo abbassato, noi provvederemo ad una compressione energica al livello del Locus
Valsavae, al livello delle cartilagini alari, comprimento il plesso potremo bloccare il sanguinamento.
In caso questo non dovesse cessare si parla di tamponamento, che può essere anteriore mediante
garze antibiotate o tampone, introdotte anteriormente, posteriormente possiamo usare delle garze a
fisarmonica o delle spugne espandibili, anche il tamponamento nasale ha subito una evoluzione
soprattutto per quanto riguarda quello posteriore che può essere effettuato mediante delle sonde
pneumatiche (catetere a palloncino) che hanno una introduzione notevolmente più agevole, in caso
di assenza di questo potremo usare anche una sonda di fooley ( meglio conosciuta come catetere
vescicale). Se siamo difronte ad un epistassi imponente che non è suscettibile di terapia medica o
non risolte da tamponamento nasale possiamo pensare ad una terapia chirurgica, questa va dalla
elettrocoagulazione delle varici, fino alla legatura dell'arteria sfeno-palatina, etmoidale anteriore e
posteriore, fino alla legatura transmascellare dell'arteria mascellare interna o della carotide esterna.
Rinopatie
Possiamo distinguere le rinopatie in :
Riniti → a) infettive, che possono essere acute o croniche, e causate da vari agenti
• eziologici con un quadro clinico diverso, rinite virale o banale raffreddore è caratterizzata da
congestione nasale, rinorrea sierosa e starnutazione sono correlate ad infezione da rinovirus
e paramyxovirus. Batterica che ci daranno una rinite non più sierosa ma muco purulenta, ed
infine forme micotiche. b) infiammatorie → dovute ad irritanti chimico-fisici della mucosa,
come l'inalazione di vapori irritanti.
Riniti atrofiche → caratterizzate da un assottigliamento della mucosa a tutti i livelli sia del
• setto nasale che laterale, con formazione di croste, aumento delle dimensioni delle fosse
nasali che diventano abnormi, l'atrofia della mucosa comporta anche la scomparsa dei
meccanorecettori e dei chemiorecettori presenti quindi nonostante il passaggio d'aria il
paziente non ne percepirà la sensazione. Più tipiche dell'anziano
Riniti vasomotorie → a) Rinite allergica specifica, che può essere stagionale o perenne.
• b) aspecifiche che a loro volta si distinguono per la presenza di neutrofili, eosinofili o
mastcellule e di cui riconosciamo una forma relata agli eosinofili, definita pseudoallergica,
che prende il nome di Nares ed una diastonica o neurovegetativa dovuta ad una alterazione
al livello della regolazione simpatica e parasimpatica.
Riniti vasomotorie
Tutte queste forme di Rinite sono correlate ad una situazione di iperreattività nasale, dovute
all'alterazione di uno o più sistemi deputati alla regolazione della reattività nasale, che porteranno
ad una abnorme risposta agli stimoli che si manifesterà sotto forma diversa a seconda del sistema
maggiormente interessato. con congestione, rinorrea sierosa, starnutazione e prurito; L'iperreattività
nasale consiste in una aumentata reazione della mucosa nasale ad uno stimolo normale ( fisico-
chimico-meccanico-psichico-immunologico) che si manifesta con
Congestione nasale
• Rinorrea Sierosa
• Prurito
• Strarnutazione
•
La reattività nasale è regolata da vari sistemi biologici:
Il sistema neurovegetativo, costituito da una componente simpatica ed una parasimpatica,
• agiscono entrambe sui vasi e le ghiandole, quella simpatica maggiormente sui vasi
mediando congestione nasale, quella parasimpatica maggiormente sulle ghiandole
provocando secrezione.
Il sistema neurosensitivo, trigeminale, con la presenza degli irritant receptors, responsabile
• dei riflessi trigeminali che sono alla base della starnutazione. Attraverso il trigemino partono
anche una serie di riflessi che possono interessare organi a distanza che possono essere
trigemino-trigeminali o trigemino-vagali, dando ad esempio broncospasmo, increzione di
corticoidi da parte del surrene, come conseguenza estrema l'arresto cardiocircolatorio
(dovuto a riflesso vagale).
Il sistema bioumorale, legato a basofili e mastociti, con liberazione di sostanze vasoattive e
• chemiotattiche, i mediatori mastocitari sono molteplici si parte dall'istamina, al PGD2, al
trombossani, ai leucotrieni e al PAF. I basofili circolanti dopo extravasazione daranno
origine al tissutale ai maastociti.
Rinopatia vasomotorie allergiche
Hanno un'incidenza di circa il 10-12% in Italia, è una malattia Ig E mediata. I fattori predisponenti
sono la familiarità, l'atopia, il fumo e l'inquinamento atmosferico, maggiore incidenza negli abitanti
dei grandi centri urbani. Lo stato atopico rappresenta il fattore genetico predisponente, si trova al
livello del cromosoma 11 ed un carattere con trasmissione autosomico dominante, ma non
rappresenta la condizione una condizione sufficiente, altro fattore essenziale è l'esposizione
all'antigene, che deve essere reiterata, ed è responsabile della crisi allergica. È una reazione di
ipersensibilità di tipo I, mastocita dipendente. Dobbiamo avere una prima fase di sensibilizzazione
nei confronti dell'antigene, che entra in contatto con la mucosa, viene fagocitato da un macrofago ed
una volta elaborato viene esposto mediante il complesso MHC di tipo II ed andrà ad attivare un
linfocita T che tramite delle chemochine porterà ad attivazione dei linfociti B antigene specifici, che
andranno incontro a maturazione differenziandosi in cellule della memoria e plasmacellule
secernenti Ig E nei confronti dell'allergene, queste Ig E non circolano liberamente, ma sono
citofiliche, quindi sempre legate ai mastociti, che quando rientreranno in contatto con l'allergene,
tramite un meccanismo calcio dipendente, andranno in contro a degranulazione, liberando tutti
mediatori della flogosi e dell'infiammazione avremo il rilascio in primo luogo di istamina e
prostaglandine PGD2 ( soprattutto da parte dei neutrofili ), gli eosinofili libereranno leucortrieni,
PAF, interleuchine, triptasi, proteina basica maggiore, e proteina cationica eosinofila, che funge da
cavallo di troia andando a rompere le giunzioni strette fra le cellule ciliate, facendo interagire
l'antigene direttamente con gli irritant recpetors. Avremo una risposta nasale in due fasi, una
immediata ed una ritardata, quella immediata dovuta al rilascio di mediatori preformati, fase
dominata dall'istamina, i cui maggiori sintomi sono prurito, starnutazione, rinorrea sierosa. La
reazione di fase ritardata, sarà mediata da fattori neoformati, inizierà all'incirca tre ore dopo
l'esposizione all'antigene, perdurerà molto più a lungo di quella immediata, e sarà per questo più
pericolosa, sarà mediata da TNF alfa, interleuchine pro-infiammatorie e sarà caratterizzata da un
forte edema, stato di congestione nasale e difficoltà respiratoria, in alcuni casi questa fase risulta
fatale per il paziente.
Eziologia → dovuta a stimoli antigenici specifici: pollini inalanti, muffe, alimenti
Patogenesi → abnorme reattività a piccoli stimoli antigenici, inattivi nei soggetti normali, per una
predisposizione, geneticamente determinata e trasmessa, alla continua produzione di Ig E
(ATOPIA), con attivazione mastocitaria (con degranulazione, liberazione di mediatori etc.) Ig E
mediata.
Allergeni sono innumerevoli, e vanno dai comuni pollini ( Parietaria, graminacee, olivo, betulla,
artemisia, mimosa, cipresso), acari della polvere ( dermatophagoides pteron