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LABORATORIO DI RILIEVO TIPI DI RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE: PIANTE, SEZIONI E PROSPETTO
Lo scopo del rilievo è quello di misurare le dimensioni di uno o più manufatti per darne una rappresentazione esatta. Vi sono tre tipi di rappresentazioni grafiche: la pianta, la sezione ed il prospetto. La pianta descrive la faccia superiore del manufatto; il termine sezione indica la rappresentazione degli oggetti che sono attraversati dal piano secante; il prospetto è la restituzione grafica degli oggetti che sono proiettati sul piano verticale corrispondente al punto di vista, che può essere sia esterno che interno al manufatto. Nel rilievo archeologico bisogna menzionare la quota altimetrica del piano di sezione orizzontale. Fra i tipi di rappresentazioni grafiche vi sono anche l'assonometria e la prospettiva. La prima è una proiezione parallela e ha il vantaggio di fornire una visione tridimensionale in cui sono misurabili tutte le parti visibili del manufatto.
La seconda è una proiezione conica che restituisce una visione tridimensionale conforme a quella dell'occhio umano.
RAPPORTI DI SCALA E MODI DI RAPPRESENTAZIONE
La scala indica il rapporto tra le dimensioni dell'oggetto reale e quelle dell'oggetto disegnato. La scelta della scala è condizionata dalle dimensioni del contesto da documentare e influisce sul livello di dettaglio del disegno:
- Scala 1:1 = rappresentazione di piccoli oggetti;
- Scala 1:1/1:10 = decorazione architettonica;
- Scala 1:10 = per il rilievo di sepolture a fossa;
- Scala 1:20 = il rapporto viene adottato per la documentazione dei saggi di scavo e degli edifici di piccole dimensioni. La stratigrafia corrisponde a una successione di eventi.
Bisogna riconoscere i rapporti cronologici tra i vari strati (stratigrafia relativa) e ricostruirli in un apposito diagramma (matrix). La documentazione comporta la redazione di piante di strato, dove viene riportato il contorno dello strato con una linea continua.
quote altimetriche e i materiali visibili. Nel corso dello scavo può essere opportuno produrre delle piante composite, che sono rappresentazioni di insieme. Tipiche dello scavo archeologico sono la sezione cumulativa, che passano in mezzo allo scavo e vengono disegnate a più riprese, e la sezione di parete, che illustra la stratigrafia visibile su un lato della trincea; - Scala 1:50 = per scavi estensivi e grandi edifici e segue gli stessi criteri della scala 1:20; - Scale 1:200/1:500 = per inquadrare in un'unica planimetria vasti complessi archeologici e monumentali; - Scale 1:1000/1:5000 = per mappe di centri urbani e porzioni di territorio; - Scale 1:5000/1:200.000 = per le carte topografiche. I FORMATI DEGLI ELABORATI CARTACEI La scelta tra la scala 1:20 e la scala 1:50 è condizionata molte volte dalle dimensioni del contesto da documentare in previsione della sua rappresentazione sugli elaborati cartacei definitivi. CONVENZIONI GRAFICHE DEI DISEGNI DEFINITIVI Lelinee tratto-punto indicano: sulle piante il percorso delle sezioni; sulle sezioni gli agganci alle linee tratto-punto tracciate sulle piante. Le linee tratto-due punti indicano l'aggancio con una struttura disegnata su un'altra pianta. Le linee tratteggianti segnalano la proiezione di elementi architettonici situati sopra al piano secante.
I METODI DEL RILIEVO
RILIEVO DIRETTO E INDIRETTO
Si distinguono due tecniche fondamentali:
- Rilievo diretto: comporta operazioni di misurazione a diretto contatto con i manufatti da documentare; si usano strumenti semplici: fettucce metriche, fili a piombo, cordini, livelle ecc.
- Rilievo indiretto: le misurazioni vengono effettuate con gli strumenti ottici, meccanici o informatici.
Il rilievo indiretto non deve sostituire il rilievo diretto ma deve essere messo al suo servizio.
I PUNTI DEL RILIEVO E I SISTEMI DI MISURAZIONE
I punti da misurare devono essere riconoscibili e precisi. Le misurazioni più importanti nel rilievo danno luogo a uno
schema triangolare, in cui la base è costituita dal segmento che unisce i due punti noti da cui viene effettuata la misurazione mentre il vertice corrisponde al punto incognito del triangolo da determinare. Nel rilievo diretto la posizione del vertice del triangolo viene individuata con la intersezione delle distanze prese tra ciascuno dei due punti noti della base di riferimento e il punto ignoto. Questo sistema è definito trilaterazione, che è a fondamento anche del GPS.
GLI ERRORI
Tutte le misurazioni comportano un errore. Possiamo distinguere:
- Errori sistematici: influiscono sul risultato della misura sempre nello stesso senso. Sono tali ad esempio gli errori strumentali, che dipendono dalle caratteristiche costruttive degli strumenti di misura;
- Errori accidentali: generati dall'incertezza che consegue a un'operazione di misura a causa di molteplici fattori. Errori di lettura o di calcolo a volte determinano uno spostamento macroscopico del punto misurato.
LE RETI DI INQUADRAMENTO
Per limitare al massimo il fenomeno della propagazione degli errori, nella realizzazione di una rete di inquadramento si tiene conto di alcune regole fondamentali:
- A. A seconda delle dimensioni e dell'articolazione del contesto da rilevare i punti vengono gerarchicamente distribuiti in più livelli (ordini) che scandiscono la sequenza delle successioni di misura.
- B. I vertici delle reti create ai singoli livelli devono essere nel minor numero possibile, saldamente collegati tra loro utilizzando schemi che consentono controlli incrociati e la ridistribuzione degli errori.
Nel rilievo del territorio lo schema più utilizzato è quello delle triangolazioni. Il territorio da inquadrare viene coperto da una rete di triangoli la lunghezza dei cui lati è portata all'estremo limite consentito per garantire un adeguato livello di precisione. Nel rilievo architettonico risulta più
utile lo schema delle poligonali.
IL RILIEVO DIRETTO
GLI STRUMENTI
Possiamo distinguere tra gli strumenti che servono per il rilievo e quelli per il disegno:
- Per il rilievo: fettuccia metrica, flessometro, metro a stecca, cordino, filo a piombo, chiodi e martello, pennarello, livella e distanziometro laser;
- Per il disegno: fogli formato A3 o A4, mine da 3H a 7H, compasso, gomma, riga, squadra ecc..
LE TRILATERAZIONI
Le misurazioni principali del rilievo diretto vengono effettuate per mezzo di trilaterazioni, basate sul principio secondo cui da due punti noti può essere determinata la posizione di uno o più punti ignoti ubicati nell'intorno. Nelle trilaterazioni vengono misurate le distanze tra ciascuno dei due punti noti e il punto incognito. Le misure vengono quindi riportate sulla carta in scala. Si parte sempre da due punti che sono noti. Con la fettuccia si misura la distanza tra A e C e poi quella tra B e C. Sul foglio si apre il compasso per la lunghezza pari alla
distanza AC, si punta il compasso in Ae si traccia un arco. Si fa quindi coincidere l’apertura del compasso alla distanza BC; si punta il compasso in B e si traccia un altro arco. La posizione esatta del punto C corrisponderà all’intersezione dei due archi. LE SEZIONI E I PROSPETTI Le trilaterazioni possono essere effettuate anche su una superficie verticale. Tuttavia per le esecuzioni della sezione e del prospetto è molto più comodo il metodo del rilievo per ascisse e ordinate, per cui si opera in un sistema di assi cartesiani dove tutte le misure sono prese in orizzontale, a partire da un asse verticale di riferimento, e in verticale a partire da un asse orizzontale. Le misure di tutti i punti potranno essere prese quindi in verticale dal cordino della quota base e in orizzontale dal filo a piombo. Il cordino va messo perfettamente in orizzontale tra i due chiodi o picchetti a cui è legato insieme a una fettuccia metrica che serve a prendere ledistanze sull'asse delle x, il filo a piombo incrocia la fettuccia metrica a una determinata distanza dall'origine che viene riportata sul foglio in modo da tracciare l'asse verticale. Accanto al filo a piombo si stende un flessometro con lo zero agganciato in prossimità del chiodo in quale indica le distanze sull'asse delle y.