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CELLULE STAMINALI
Le cellule staminali sono cellule primitive, non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziazione cellulare. Sono oggetto di studio da parte dei ricercatori per curare determinate malattie, sfruttando la loro duttilità. Le cellule staminali possono essere prelevate da diverse fonti come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi, polpa dentale. Ricchissimo di staminali è poi il cordone ombelicale dei neonati e il liquido amniotico.
Non esistono a tutt'oggi terapie basate sull'utilizzo di cellule staminali, ma, potenzialmente, esse potranno essere utilizzate in tutte le patologie degenerative, dove le cellule staminali differenziate possano sostituire un tessuto danneggiato o rimosso: ad esempio il morbo di Parkinson, l'infarto del miocardio e il diabete.
L'ISSCR (la principale
Società scientifica internazionale per la ricerca sulle cellule staminali) ha quindi emesso specifiche linee-guida per la ricerca e l'applicazione clinica in merito, mettendo fortemente in guardia i pazienti rispetto alla frequente presentazione di risultati volutamente esagerati e senza alcun fondamento reale nell'ambito di tali presunte "terapie", spesso accompagnate anche dall'omissione dei rischi relativi:
Inoltre l'utilizzo di terapie basate su cellule staminali può avere numerosi rischi, poiché c'è una grande somiglianza tra le cellule staminali normali e le cellule staminali tumorali. Le cellule staminali infatti hanno una capacità di autorigenerazione molto importante e inoltre hanno un'esistenza di molto prolungata rispetto alle cellule normali. Sono difficilissime da neutralizzare in quanto risultano molto resistenti all'azione di qualsiasi genere di farmaco o di cura antitumorale.
Il nostro Paese non ha
una legge che regolamenti la ricerca su cellule staminali embrionali: vi è però un articolo nella legge 40/2004, la legge sulla procreazione medicalmente assistita, che sancisce che "è vietata qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano" a meno che essa non abbia la finalità di tutela della salute dell'embrione stesso (art. 13 commi 1,2).
Questa legge ha posto numerosi limiti alla libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, un divieto assoluto all'utilizzo a fini di ricerca scientifica degli embrioni non utilizzati nelle tecniche di fecondazione assistita, preferendo la loro estinzione alla donazione degli stessi da parte delle coppie a fini di ricerca.