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ricezione. La TV è come se congiungesse queste coordinate “interpolazione spazio-temporale”.

Nel ricevere i messaggi tv i soggetti si adattano a coordinate spazio-temporali diverse da quelle

che caratterizzano i loro contesti di ricezione e interpolano le coordinate mediate alle strutture

spazio-temporali della loro vita quotidiana. Un’ esperienza spazio-temporale discontinua. Infatti

guardando la TV i soggetti sospendono le coordinate spazio-temporali dei loro contesti quotidiani

per seguirne altre, e poi ritornare indietro. Per orientarli i messaggi contengono indizi simbolici.

Grazie a questi,possiamo capire il contesto anche se accendiamo la TV a programma già iniziato.

L’interpolazione relativa ai telegiornali è diversa rispetto ad altri programmi in cui noi non crediamo

che i contesti spazio-temporali vissuti dai protagonisti non siano reali,sebbene possano rimandare

a contesti reali. Attraversiamo tali confini normalmente per cui l’analisi televisiva può essere

analizzata in quanto intersezione di coordinate spazio temporali collocate su piani diversi. La tv ha

un carattere unidirezionale anche se i palinsesti di alcuni programmi prevedono il diritto di replica,

o spegnendola. Soprattutto, chi interviene in tv manca di quei riflessi che possano far modificare il

proprio comportamento come accade nelle relazioni faccia a faccia. I produttori questo lo sanno,

per cui è fonte sia di limitatezza e preoccupazione (che non si sia coinvolti) ma anche di creatività

e libertà. Il destinatario così può scegliere il livello d’attenzione da prestare ed il comportamento da

tenere, “quasi-partecipazione”. Alcuni produttori (cioè che si trovano sulla ribalta produttiva) sono

dotati di “televisibilità”: combinano la presenza audiovisiva con la lontananza spazio temporale : le

persone che i riceventi conoscono sono “personaggi” o “personae” che possiamo amare o

detestare ma con cui non interagiamo. Tale distanza spiega l’ “aura” che li ammanta (possiamo

però incontrarli, e spesso ci sentiamo a disagio). Anche per loro è una situazione particolare in

quanto non possono vedere i riceventi, ma è da loro che dipende la propria “sopravvivenza”.

Azione a distanza I: agire per altri lontani: a differenza del passato oggi è molto frequente che si

agisca per conto di altri distanti da noi. Un esempio è quello dei produttori che lavorano per

riceventi anonimi. 4 forme per altri lontani: 1) messaggio al ricevente : direttamente,quando i

produttori guardano in camera (notiziario) ,o indirettamente. Anche gli studi televisivi sono mutati :

spesso lo sfondo dei conduttori è stato sostituito da un vetro che permette di vedere la redazione,il

retroscena. I notiziari sono ad orari fissi quotidianamente; si possono però avere messaggi

“speciali” quali quelli del Presidente a fine anno .. dato che questi saranno ricevuti da molte

persone, il leader politico ed il suo staff devono conciliare solennità e familiarità che inciderà anche

sulla ribalta: si può trovare in studio un simbolo che rappresenti l’unità nazionale, o anche il

messaggio può avvenire in un luogo intimo e familiare (anche con familiari). Messaggi indiretti :

ad es. un’intervista; questa avrà uno stile colloquiale, mancherà dell’eccezionalità dei messaggi

diretti,e le risposte dovranno tener conto dei spettatori assenti. È un’interazione faccia a faccia che

ha luogo sulla ribalta di una quasi-interazione mediata in cui l’intervistato deve controllare il proprio

comportamento. O anche i talk show : la ribalta è diversa: più familiare delle interviste e col

pubblico in studio, che permette di ricevere all’istante le reazioni e che possono talvolta intervenire

e che possono essere imitati (“guidare”) dagli spettatori non presenti. 2) attività quotidiana mediata

cioè la ripresa di normali azioni quotidiane. Il fatto di essere riprese,può alterarle,se i protagonisti

ne sono consapevoli. In alcuni casi (soldati…) sanno che potrebbero essere ripresi. L’attività

quotidiana può avere un messaggio indiretto al ricevente,per cui il soggetto dovrà orientarsi

sapendo che potrebbe essere filmato (es. in un congresso);il messaggio potrebbe anche essere

diretto,quindi si terrà in considerazione il pubblico non presente (cattura di un ostaggio,che farà

pressione sul governo tramite i media), ma soprattutto,si vuole ottenere visibilità globale. attività

quotidiana simulata : i protagonisti fingono un’azione quotidiana solo per creare un evento da

trasmettere. Es. dei soldati che sparano ad un nemico inesistente per far credere che ci sia un

conflitto: questa non è immaginazione in quanto l’azione succede in un contesto reale. 3)eventi

mediali quegli eventi che vengono trasmessi in diretta ma che sono prima programmati e provati:

sono avvenimenti eccezionali, interrompono la quotidianità, vengono annunciati con largo anticipo

creando un’aspettativa e monopolizzano più mezzi di comunicazione (cerimonie,matrimoni reali…)

4)azione di fantasia : buona parte della produzione televisiva è frutto di fantasia,con attori e scene

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
3 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiasso_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lalli Pina.