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Max Weber
Lo studio di Weber parte dalla distinzione tra comportamento e azione. Azione, infatti,
implica l’intervento del pensiero tra stimolo e risposta, laddove un comportamento avviene
in modo automatico. Ed è proprio sull’azione che si focalizza Weber, tanto che secondo lui
la SOCIOLOGIA E’ LO STUDIO DELL’AZIONE.
La sociologia deve occuparsi degli individui che agiscono, poiché così facendo,
costituiscono la società.
Weber, a questo proposito, definì la sua TEORIA DELL’AZIONE:
• AZIONE RAZIONALE RISPETTO AL VALORE: agire razionalmente seguendo i
propri valori etici e morali, culti e doveri, senza però dar conto alle possibili
conseguenze.
• AZIONE RAZIONALE RISPETTO ALLO SCOPO: agire razionalmente in vista di
uno scopo e scegliere i giusti mezzi per raggiungerlo, tenendo conto delle possibili
conseguenze.
• AZIONE TRADIZIONALE: Agire secondo le proprie trdizioni e abitudini, senza
razionalità.
• AZIONE AFFETTIVA: Agire secondo i propri affetti e sentimenti individuali, quindi
senza razionalità.
Questi sono TIPI ( o idealtipi) di azione, che non sono realmente presenti, ma che
costituiscono la manifestazione teorica di ciò che si intende rappresentare
concettualmente.
Oltre alla teoria dell’azione, Weber diede forma anche a quella che viene chiamata
TEORIA DELLA RAZIONALIZZAZIONE, ossia i tipi di razionalità che portano ad agire:
• RAZIONALITA’ PRATICA: quella che viene usata per andare da un posto ad un
altro, facendo attenzione agli ostacoli che potremmo incontrare durante il percorso
e mettendo a fuoco i possibili rimedi agli imprevisti.
• RAZIONALITA’ TEORICA: quella che riguarda la comprensione del mondo
attraverso concetti via via sempre più astratti.
• RAZIONALITA’ SOSTANZIALE: l’insieme di valori (anziché l’azione quotidiana
come nel caso della razionalità pratica) che dettano l’azione in un determinato
contesto.
• RAZIONALITA’ FORMALE: quella più importante, secondo Weber, poiché si basa
sull’insieme di regole, norme e leggi, ugualmente valide per tutti. Ed è proprio