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I QUATTRO PERIODI DELL'INQUISIZIONE
Dedieu ha suggerito di dividere l'attività dell'Inquisizione in quattro
distinte “stagioni” a seconda del periodo e del contesto in cui operò:
1° PERIODO 1480 – 1525
- Primi trent'anni di vita : periodo di massima
repressione :l'Inquisizione agì in modo arbitrario, accettando falsi
testimoni, riccorrendo spesso alla confisca dei beni e facendo
uso indiscriminato della tortura.
- Cause di una simile intolleranza: paura che gli EBREI convertiti
(CONVERSOS) avrebbero potuto contaminare i loro vicini
cristiani con la continua pratica di riti ebraici
- Principali centri dell'Inquisizione: Toledo, Siviglia, Valencia,
Barcellona
- Strategia: gli inquisitori cercavano di smascherare cellule
ebraiche all'interno delle famiglie spezzando la coesione interna
delle comunità dei conversos. I giudici incontravano i funzionari del
posto → sermone della fede → confessione spontanea
2° PERIODO 1525 – 1630
- Periodo di relativa stabilità
- Profonde modifiche :
a) per rispondere all'emergere delle Chiese protestanti → fu
ampliato l'ambito delle indagini ;
b) la stessa chiesa Cattolica fu impegnata in un processo interno
di riforma sollecitato dal Concilio di Trento → gli inquisitori si
impegnarono per far sì che gli obiettivi tridentini fossero messi in
pratica e gli abusi corretti
- Nella 2° metà del XVI secolo:
a) estirpazione “eresie minori” , quali i VECCHI CRISTIANI
accusati di blasfemia, bigamia o sodomia, ignoranza delle dottrine,
superstizione;
b) persecuzione dei MORISCOS ( sotto Filippo II) in quanto si
erano convertiti formalmente al cristianesimo ma avevano
mantenuto la propria lingua e le proprie usanze → le persecuzioni +
la crisi dell'industria serica in cui erano impiegati portarono alla
rivolta dei moriscos che fu duramente repressa
3° PERIODO 1630 – 1725
- Vittime privilegiate: eresie minori ma soprattutto nuovamente gli
EBREI
- a seguito di un breve papale, molti NUOVI CRISTIANI
PORTOGHESI affluirono alla corte spagnola per sottomettersi alla
corona e prestare aiuto finanziario → ciò garantiva una
sospensione temporanea dalle persecuzioni e il ritorno in Spagna
dall'esilio
- ma quando il Portogallo riconquistò la propria indipendenza dalla
Spagna (1640), l'Inquisizione reagì rilanciando il proprio attacco alla
minoranza dei nuovi cristiani portoghesi rimasti in Spagna → a fine
'600 la prima generazione di nuovi cristiani portoghesi era stata
annientata
4° PERIODO 1725 – 1834
- Nella sua fase finale, sotto il controllo dei Gesuiti , l'Inquisizione si
ritrovò in conflitto con l'ILLUMINISMO FRANCESE
- Carlo III espulse i Gesuiti dalla Spagna e emanò un editto che
raccomandava agli Inquisitori di occuparsi delle questioni di fede,
mentre la corona avrebbe assunto il controllo della censura libraria
- Alla fine del XVIII secolo davanti al tribunale di Toledo furono
discussi solo 3,4 casi l'anno e il 90% dei processi riguardava ormai i
reati legati alla morale più che all'eresia
- Le invasioni Napoleoniche (del 1808) accelerarono la
scomparsa dell' Inquisizione
- Il 15 luglio del 1834, Il Sant'Uffizio venne formalmente abolito
da un decreto reale
CAPITOLO SECONDO : L' INQUISIZIONE COME
ISTITUZIONE
L'Inquisizione Spagnola come organizzazione amministrativa fu
un'istituzione autonoma dotata di un vertice ( l'Inquisitore
Generale ), di ministri ( il Consiglio dell'Inquisizione ), di uffici
giudiziari ( i tribunali di distretto ), di prigioni , di ispettori e di
agenti locali.
A) L'INQUISITORE GENERALE
All'apice della struttura di potere dell'Inquisizione → I.Generale
- Sebbene nominato dalla corona spagnola, l'Inquisitore
Generale riceveva l'incarico mediante un breve pontificio, dal
momento che dal papa derivava l'autorità ecclesiastica dell'
Inquisitore.
- Generalmente erano di alte origini nobiliari, avevano studiato in
una delle principali università e avevano già ricoperto importanti
cariche a livello ecclesiastico e/o inquisitoriale
- Complessivamente furono nominati 45 Inquisitori Generali
1) Fernando de Valdès = uno degli Inquisitori Generali più spietati
dell'intera storia dell'istituzione. Aveva fatto carriera sotto Carlo V
fino a diventare Arcivescovo di Siviglia e poi Inquisitore Generale.
Di fronte alla possibilità di essere rimosso (in conseguenza del
rifiuto di sostenere finanziariamente la guerra contro l'eresia) , riuscì
a “orchestrare” la scoperta di cellule protestanti a Siviglia e a
Valladolid e architettò l'arresto e la carcerazione dell'arcivescovo
di Toledo, suo nemico personale, con l'accusa di eresia ma si
spinse troppo oltre → fu costretto a ritirarsi
2) Fu sostituito da Diego De Espinosa, sacerdote esperto di
diritto, che in breve tempo divenne presidente del Consiglio di
Castiglia e poi Inquisitore Generale, agendo di fatto come alter ego
del re
Spesso poi, gli Inquisitori Generali si ritrovarono vunerabili al
momento del passaggio di corona e dovettero lasciare l'incarico
magari per aver anteposto i loro interessi personali e le loro
ambizioni all'ufficio o per aver esposto false accuse.
3) L'ultimo I.G. costretto a lasciare l'ufficio fu Baltasar (de
Mendoza y ) Sandoval che, alleandosi con la regina, accusò il
confessore domenicano del re di aver preso parte a un maleficio
ordito ai suoi danni (del re). Ma quando fu rivelata l'infondatezza
delle accuse, egli fu costretto ad abbandonare il Sant'Uffizio
B) IL CONSIGLIO DELL' INQUISIZIONE
- Presieduto dall'Inquisitore Generale, il Consiglio dell'Inquisizione,
abbreviato in Suprema, fu istituito per coordinare le attività del
tribunale sia in Castiglia che in Aragona.
- I suoi membri variavano da 5 a 6
- Sebbene fosse stato messo in piedi dai domenicani, dopo le
riforme introdotte dall'Inquisitore Generale Valdès, il consigliere
tipo dell'Inquisizione era:
nativo della Castiglia, di origine vecchio cristiana , membro della
media nobiltà, laureato in legge, con alle spalle un'esperienza di
giudice di uno dei più prestigiosi tribunali locali
- Con l'Inquisitore Generale Aliaga il nepotismo divenne un mezzo
consueto per accedere al Consiglio. All'interno del Sant'Uffizio
intanto emerse una lotta di potere per ampliare le singole autorità
a scapito dell'Inquisitore Generale.
- Numerosi i compiti: oltre a giudicare tutti i casi, doveva
elaborare circolari in base alle quali i tribunali di distretto
dovevano agire
- l' autonomia locale ( dei tribunali di distretto ) fu gradualmente
erosa, prima con l'obbligo di rapporti annuali da sottoporre a
Madrid, poi con la necessità dell'approvazione della Suprema per
tutte le sentenze di morte
C) I TRIBUNALI DI DISTRETTO ( L'INQUISIZIONE NELLE
PROVINCE)
- Composti da 2 o 3 inquisitori, nominati in base ai loro studi e
precedenti impieghi. Nel complesso furono di provenienza
castigliana e giuristi più che teologi. Coadiuvati da 3 o 4 notai, da
un assessore, da un ufficiale di polizia e da un magistrato
accusatore (fiscal), inoltre da agenti locali (non retribuiti ma con
immunità giudiziaria ed esenzione da alcune tasse) e commissari
distrettuali (raccoglievano informazioni, prove, interrogavano...)
- Il tribunale di Toledo fu uno dei più prestigiosi della Castiglia: 14
inquisitori di Toledo divennero membri della Suprema, 2
Inquisitori Generali.
- le VISITAS DE DISTRICTO, ad opera degil Inquisitori locali,
erano regolari ispezioni nei vari distretti in cerca di malfattori ma
dal 1580 il numero delle denunce raccolte si ridusse
drasticamente, e dopo il 1620 gli inquisitori di Castiglia e di Aragona
chiesero l'esenzione dalle visitas. I tribunali locali si fecero così
sempre più sedentari, intenti a occuparsi più di problemi
burocratici.
LE PROCEDURE DELL'INQUISIZIONE
L'Inquisizione spagnola funzionò in base a regole ben definite,
modificatesi nel corso del tempo. L'Inquisitore Generale Valdès →
revisione delle precedenti linee- guida → descrisse in dettaglio le
varie procedure da seguire nel corso di una causa.
1) Una volta giunti in distretto gli inquisitori stabilivano la domenica
in cui, subito dopo la messa, avrebbero dato lettura di un “editto di
fede”. A fine sermone giuramento di fedeltà alla Santa
Inquisizione. L' inquisitore locale leggeva a voce alta l'editto , con
un lungo elenco di eresie contro la fede cattolica. Seguiva un invito
a tutti i presenti a riconoscere i propri peccati e a denunciare
amici e vicini colpevoli. A chi confessava in un certo limite di tempo
era concesso il “ tempo di grazia “.
2) Una volta stabilito se il reato rientrava in una definita categoria di
eresia, se c'erano prove sufficienti, il magistrato accusatore
(fiscal) poteva ordinare l'arresto del sospetto. Dopo l'arresto
l'accusato veniva tenuto in isolamento nelle prigioni
dell'Inquisizione in attesa del processo ( condizioni molto migliori
rispetto ad altri luoghi di reclusione → per farsi trasferire da una
prigione secolare a una dell'Inquisizione alcuni prigionieri
adottarono varie strategie tra cui pronunciare bestemmie o fingersi
protestanti ). La causa contro l'imputato iniziava con 3 interrogatori
→ se la confessione non arrivava, il fiscal pronunciava l'accusa
formale a cui l'accusato doveva rispondere punto per punto sotto
giuramento di verità → dopo l'interrogatorio l'accusato si poteva
avvalere di un avvocato il cui compito era assicurarsi che il cliente
si attenesse a tutte le richieste del tribunale.
3) Si entrava quindi nel vivo del processo → venivano chiamati i
testimoni → l'accusato poteva chiamare testi in favore della sua
fama di buon cristiano, neutralizzare quelli ostili o appellarsi a
“circostanze attenuanti” per chiarire il suo comportamento.
La TORTURA fu uno dei mezzi dell' Inquisizione spagnola per
estorcere la confessione dell'accusato . Le 3 principali forme di
tortura:
il cavalletto la carrucola la toca
Raccolta la prova documentale , una “giuria” poteva procedere a
una votazione sulla colpevolezza ed emettere la sentenza. In caso
di pareri discordanti tra gli inquisitori, il caso veniva sottoposto alla
Suprema. 4 alternative possibili: l'accusato poteva essere
a) assolto (sospensione del c