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ITALIA
|Diffusione degli ebrei nel primo millenio|
< La Palestina viene occupata nel 40 a.c. dai Romani. Le tensioni permangono fino al
70 d.c. con una guerra civile. I Romani rispondono con la distruzione di
Gerusalemme. Gli ebrei fuggono lungo le coste africane per arrivare in Spagna e
Francia e lungo la Turchia per arrivare nei Balcani. Quando gli arabi occupano la
Spagna 900 d.c. gli ebrei si spostano verso la Francia e Germania. Dopo altre
persecuzioni sono costretti a spostarsi verso est in Ucraina e Lituania (1200-300).
Alla venuta degli arabi una parte scappa dalla Spagna e una parte rimane
opponendo resistenza ai mori. I cattolici però cacciano via gli ebrei dopo aver
cacciato i mori ed essi emigrano verso Africa, Italia e Turchia. >
|Situazione Territoriale|
Dopo il Congresso di Vienna si cerca di restaurare la situazione vecchia anche in
Italia sia in politica che in economia. Tutto ciò viene ostacolato dalle vicende
Napoleoniche troppo importanti. Nell’Italia del nord-ovest viene ripristinato il Regno
di Sardegna (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Sardegna, Nizza, Corsica) il cui nome
deriva dal fatto che i Savoia originari della valle della Moriana nel quale
possedevano un piccolissimo feudo che colt tempo si espanse occupando la città di
Chambery. Superarono la catena montuosa per occupare la Valle d’Aosta
sottomettendo le famiglie feudatarie Challand e Emaves. Nel 1100 erano feudatari
molto potenti che continuavano a espandersi. Nel 1706 vengono coinvolti nelle lotte
spagnole. Torino viene circondata dalle truppe francesi ma non viene occupata per
l’azione dei Savoia. Con i trattati di pace i Savoia ottengono la sovranità sulla
Sardegna (1713). Dopo barattano la Sicilia con la Sardegna (1720). Quindi si
chiamano Regno di Sardegna poiché il titolo dei re era più importante del Ducato di
Savoia. Era presente anche il regno Lombardo-Veneto e di Friuli Venezia Giulia.
Erano delle provincie dell’impero Austriaco. Il Trentino era proprio una regione
dell’impero chiamata Sud-Tirol. Vi era il Gran Ducato di Toscana, Ducato di Parma
affidato alla figlia del re d’Austria seconda moglie di Napoleone che le diede un
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figlio, Ducato do Modena della famiglia degli Estensi. Al centro vi era lo Stato della
Chiesa sotto la guida del Papa, comprendeva Romagna, Umbria, Marche, Lazio. A
sud vi era il Regno delle due Sicilie governato dai Borboni. Vi era anche l’isola di
Malta.
|Economia|
Era prevalentemente agricola che si evolve a favore dell’artigianato con la fine delle
corporazioni nel 1861. Vi erano diverse zone agrarie con modelli differenti causati
anche dal clima. Nel nord, nella Piana Irrigua, cioè di facile irrigazione, era presente
il fiume Po e molti altri fiumi. E’ una zona che ha una forte presenza di FONTANILI,
cioè bolle d’acqua che sgorgano nella campagna. Ciò deriva dal fatto che le acque
alpine dirette verso la valle possono scendere superficialmente ma anche nel
sottosuolo che causano la formazione di corsi d’acqua sotterranei. Tali corsi
incontrano una superficie impermeabile dando vita alle resorgive fontanili. Le acque
vengono utilizzate per la coltura di questa zona. Anche i canali artificiali
contribuiscono a tale attività. Si ricorda il canale Cavour, che aveva le prese sotto
Chivasso attraversando Vercelli e Novara per buttarsi nel Ticino. Serviva per il riso.
Nella zona occidentale si coltivava riso già ai tempi dei Romani. I monaci della zona
hanno favorito il perpetuarsi di tali colture. Il riso è un alimento assai completo
molto ricercato dalle famiglie ricche. Si comincia ad esportarlo in tutta Europa
poiché era l’unico prodotto di qualità. In questa zona vi è un’evoluzione dei rapporti
di proprietà e gestione delle terre simile a UK. Nel medioevo la proprietà era del
signore feudale che affidava ai servi. Dopo il proprietario riconosce un po’ di
autonomia al servo-contadino per motivare il lavoratore. Si ha più PARTECIPAZIONE
alla proprietà. Col tempo si passa dal SERVEGGIO alla COLONIA PARITARIA (80-70%)
alla MEZZADRIA (50%) per dividere i frutti della coltivazione. Queste erano zone
molto fertili facilitando l’evoluzione da mezzadria all’AFFITTANZA come i farmers
inglesi, con elementi capitalistici già presenti. L’affittuario aveva caratteristiche per
essere considerato imprenditore. Ciò avviene solo in qualche zona. Nella parte
orientale vi era la produzione di foraggio, cioè erba per animali. Il taglio avveniva 5
volte poiché i campi erano tenuti a MARCITA cioè allagati d’acqua (nelle altre zone
2-3 volte). A causa di questo gli animali rimasero sempre in quella zona che non era
una cosa normale (si effettuava la TRANSUMANZA bovina/ovina, cioè si spostavano
le mandrie in altre zone). Ciò significava produrre grandi quantità di latte e di
formaggio che diventano la specialità. Prende vita un flusso di esportazione assai
grande verso l’Europa. Anche qui vi è evoluzione dei rapporti di proprietà fino alla
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mezzadria. I commerci con l’estero crearono flussi commerciali che nel futuro
avrebbero velocizzato l’industrializzazione per la presenza del capitale (FIAT). Poi vi
sono altre zone sotto la piana irrigua, detta piana secca con poca possibilità di
irrigazione. Tipica era quella cuneese, alessandrina, biellese dove si coltivano cereali.
Poi vi sono le zone collinose. Vi è la zona pede-montana. Era difficile da irrigare
quindi si sviluppa la coltivazione dell’uva. In passato il vigneto era condotto con il
metodo ALTENO. Si intervallava con i cereali assai compatibili con la vite poiché
rilasciavano sostanze utili a quest’ultima. L’area alpina era occupata dai castagni fino
ai 300m, oltre era una zona favorevole al pascolo del bestiame. I paesi alpini erano
autosufficienti e producevano da sé i prodotti per sopravvivere. Nel centro vi era
un’agricoltura arretrata causata anche dagli Appennini. Era una zona occupata da
allevamenti ovini e quindi si produceva lana. Nei mesi intermedi gli allevamenti
scendevano verso le coste nelle pianure verso Roma. Vi erano anche zone collinari
vicino agli Appennini in cui si coltivava la vite e si produceva vino. Nelle zone piane si
coltivava il grano per l’alimentazione umana. Le due isole erano ricche di
allevamenti e nelle zone piane si produceva grano. La proprietà fondiaria aveva
impedito lo sviluppo del settore a differenza del nord. In Toscana vi era la mezzadria,
cioè si divideva il ricavato delle colture. Dal Lazio verso il sud prevaleva la grande
proprietà fondiaria. Il proprietario non abitava nelle zone della proprietà che erano
affidate ai fattori (gabellotti). Durante il periodo Napoleonico ci fu la possibilità di
una riforma agraria con l’esproprio delle proprietà per darle a che le lavorava, ciò
non avvenne. Anche con Garibaldi si tentò un’operazione di questo tipo, anche con
Giolitti si fallì. Solo dopo la 2° guerra mondiale nel 1950 fu fatta la riforma agraria (in
Francia nel 1789, Germania nell’800, Prussia 1917-23).
|Attività artigianale (1815-1850)|
Si sviluppano delle botteghe artigiane specializzate in lana, cotone, seta, ceramiche.
Ma accanto a queste erano diffuse le lavorazioni a domicilio per contadini nei
periodi di inattività. Vi erano anche manifatture più espanse come gli ARSENALI. La
materia prima arrivava dalla Valle d’Aosta e dalle valli vicine. Dopo essere passata
dalle officine si trasportava fino a Torino. Un altro esempio furono quelle nate per
lavorare la seta. La materia prima arrivava dal medio-oriente ed era venduta dai
mercanti delle repubbliche marinare. Col tempo si cercò di esportare anche in
Europa le tecniche di lavorazione della seta, 1300 in Turchia e Grecia. Da li anche in
Italia nel 1500 spostandosi piano dal sud verso il nord per il clima molto più
favorevole. Favoriva la crescita del gelso le cui foglie alimentavano i bachi da seta.
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Una volta cresciuto il baco emette una bava per costruire un involucro che lo
circonda. Si chiama bozzolo. Dopo si trasforma in una farfalla→ MULINO DA SETA.
Attraverso le negoziazioni della seta si formano famiglie banchiere a Torino tra cui i
BARBAROUX, NIGRA. I primi svolgevano anche attività politica. E infatti colui che
lavorò per lo Stato tradusse il codice Napoleonico e redisse quello per lo Stato
Piemontese. I Nigra erano famosi anche per aver fatto parte del governo Cavour. Si
ricordano anche i Soldati, i Duprè, i Todros, i Genero. Saranno importanti per la
creazione della futura Banca Centrale Italiana. Era molto importante anche la
lavorazione del cotone e della lana. Si sviluppa in questo periodo il settore
CREDITIZIO. Si sono formati i banchi ebraici e Monti di Pietà che si perpetuano
nell’800. Nella seconda metà del ‘700 nascono i banchi pubblici che raccolgono
denaro per acquistare titoli di Stato (Banco di Napoli). In Piemonte nasce il Banco di
San Paolo che svolge questa attività oltre che ai monti di pietà. Emergono anche
intermediari che negoziano in seta e in lana. Danno in lavorazione la materia prima
per poi riprenderla e metterla in commercio. Appaiono anche le prime casse di
risparmio. Venezia, Milano (delle provincie lombarde LARIPLO). A Torino nascono a
modello di banca inglese (saving bank). In UK succedeva che chi poneva soldi,
risparmi in mano di banchieri che poi sparivano perdeva tutto. Con l’azione di
personaggi importanti molte comunità che offrivano garanzie sui capitali si crearono
tale modello di banca. Quando falliva tale banca le altre banche del sistema si
operavano per la remunerazione. Sono banche che hanno resistito fino ad oggi,
sotto forma di fondazioni bancarie con la legge Amato (1990). La loro gestione è in
mano di pochi gruppi che sono presenti nel mondo bancario, Intesa San
Paolo/Unicredit. Nel Regno di Sardegna vi era una particolare organizzazione
creditizia nel 1860-61. Vi sono influenze liberali attraverso cui Carlo Alberto da
spinta a tale settore. Rimangono le basi dette precedentemente. Le casse di
risparmio aumentano. Nascono due banche commerciali, Banca di e Genova e Banca
di Torino. Inizialmente sono S.p.a. e svolgono attività a breve termine ma svolgono
anche attività di emissione. Nel 1849 queste banche vengono fuse per far nascere la
BANCA NAZIONALE DEGLI STATI SARDI, cioè la prima banca centrale del Regno.
Vengono create altre banche che non possono più svolgere attività di emissioni.
Nuova banca di credito mobiliare. Il sistema si modernizza andando ad imitare il
modello inglese, crescono i principali azionisti di queste nuove banche, sono i
negozianti in sete e lana (gli Agnelli).
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Regno di Sardegna me