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INNOVAZIONI A HOLLYWOOD:
L’espansione dell’industria negli anni 20’ aveva fatto nascere molte società di esercizi tecnici e moltiplicato i
reparti negli studios. La tecnica cinematografica divenne più versatile e sofisticata.
REGISTRAZIONE DEL SUONO:
Nel corso degli anni 30’, i metodi di registrazione del suono subirono un COSTANTE miglioramento. Furono
introdotti microfoni direzionali, giraffe più leggere e versatili, e fu possibile registrare separatamente musica, voci
ed effetti. La registrazione su piste multiple favorì l’introduzione di quella che si sarebbe chiamata colonna sonora
(destinata ad intensificare atmosfere romantiche o di suspense). Di solito i compositori cercavano di comporre
musica NON invadente: come le soluzioni di montaggio, la scenografia e le altre tecniche, la musica doveva servire
a sostenere la narrazione senza attirare troppo l’attenzione su di se.
MOVIMENTI DI MACCHINA:
Gli operatori e le società di servizi crearono versioni perfezionate delle gru e dei dolly già usati sul finire
dell’epoca del muto. Il 1932, fu un anno di svolta anche in questo ambito, con l’introduzione del Rotambulator di
Bell & Howell, un dolly di oltre tre quintali che poteva sollevare la macchina da presa verticalmente da 45 cm fino
a 2 metri di altezza. Il Panoram Dolly, poteva passare attraverso un’apertura di 90 cm. Le spettacolari carrellate
di alcuni film tra il finire degli anni 30’, e l’inizio degli anni 40’, in cui la macchina da presa attraversa due o più
stanze, si devono a questo genere di equipaggiamento. Anche i movimenti con le gru divennero più comuni. Grosse
gru venivano utilizzate nei teatri di posa, di solito per le inquadrature spettacolari tipiche dei musical e dei generi
storico e fantastico.
TECHNICOLOR:
L’innovazione più spettacolare dell’epoca fu il COLORE. Il sistema a doppia pellicola della Technicolor, talvolta
era usato durante gli anni 20’, e sopravvisse fino ai primi anni del sonoro, ma era costoso e produceva colori tra
l’arancione rosato e il blu verdognolo. Il technicolor poteva restituire colori vivaci anche in un teatro di posa. Il
colore poteva arricchire il fascino di un dramma storico. I colori chiari e saturi, giustificavano per certi film il costo
aggiuntivo, che superava quasi il 30% dei film in B&N. Negli anni 30’/40’, lo si associava spesso a fantasia e
spettacolo, e lo si utilizzava soprattutto per avventure esotiche.
EFFETTI SPECIALI:
Gli studios aprirono reparti dedicati agli effetti speciali che spesso inventavano e costruivano apparecchi su misura
per scene specifiche. Di solito l’effetto speciale prevedeva che immagini girate separatamente venissero combinate in
uno di questi due modi: la RETROPROIEZIONE o la STAMPA O TTICA . Nel primo caso gli attori
recitano sul set nel teatro di posa mentre su uno schermo dietro di loro si proietta un’immagine girata in
precedenza. La retroproiezione faceva risparmiare poiché attori e troupe evitavano di girare in esterni. L’altro
FRANCESCA BRUGHERA
sistema, la stampa ottica, offriva più opzioni per litografare e combinare le immagini. Coprendo una parte del
fotogramma con un mascherino, l’operatore poteva lasciare un’area non impressionata in cui il tecnico degli affetti
speciali avrebbe inserito in seguito un’immagine dipinta. Assai più complessi erano i mascherini mobili. L’operatore
degli effetti doveva realizzare due o più mascherini per ogni fotogramma che componeva la sequenza truccata ed
esporre il film due volte, fotogramma per fotogramma, usando a turno le maschere complementari per coprire una
porzione di pellicola. Esistevano molti altri tipi di effetti speciali. Intere scene erano girate con modellini, come nei
decolli e atterraggi di aerei. Altri trucchi sfruttavano semplici dispositivi meccanici.
STILI DI RIPRESA:
Nel corso degli anni 30’, l’immagine sfumata e l’effetto flou , divennero meno estremi e più uniformi: il
ricordo a filtri vistosi, diminuì e i laboratori degli studios cominciarono a rendere la pellicola giù grigia e sfumata
nella fase di sviluppo. Nel 1931, la Eastman Kodak , introdusse la pellicola Super Sensitive
Panchromatic , adatta alla luce diffusa prodotta dalle lampade a incandescenza. Una pratica diffusa tra i registi
americani degli anni 30’, era quella di radunare gli attori in un’area relativamente priva di profondità, per poi
passare da uno all’altro alternando campi e controcampi. Altri invece, componevano inquadrature più profonde. Il
regista Orson Welles, propose un uso estensivo della profondità di campo in “Quarto potere”. Molte delle
inquadrature in profondità del film furono ottenute con la stampante ottica, combinando piani a fuoco resi in
maniera nitida girati separatamente. L’influenza di questi film innovativi dal punto di vista visivo si diffuse
rapidamente. Nel complesso suono, colore, profondità di fuoco e altre tecniche, apportarono alcune innovazioni
nello stile hollywoodiano senza cambiarlo sostanzialmente: l’azione narrativa e la psicologia dei personaggi
rimasero centrali, mentre l’uso del montaggio assicurò un orientamento tradizionale nello spazio dei film.
I PRIN CIPALI REGISTI:
L’introduzione del sonoro e la difficile situazione politica in EU, spinsero verso gli studios nuovi registi di
formazione teatrale o di origine europea.
LA VECCHIA GENERAZIONE:
Charlie Chaplin, fu uno dei più strenui avversari del cinema parlato. Come produttore di se stesso e star di
popolarità eccezionale, fu in grado di continuare a fare film “MUTI” (solo con musica ed effetti sonori), come i due
lungometraggi senza dialoghi, “Luci della città” e “Tempi moderni”. Il primo film parlato di Chaplin, “Il grande
dittatore”, era un’imprevedibile commedia sulla Germania nazista.
Josef Von Sternberg , realizzò a Hollywood sei film. Egli era appassionato per le ombre e per le inquadrature
barocche, passione che divenne ancor più intensa e minuziosa a costumi, illuminazione e fotografia.
Er nst Lubitsch si adeguò rapidamente al sonoro con “Il principe consorte”.
John Ford continuò a essere notevolmente prolifico: nella composizione delle inquadrature e nel modo di presa,
egli propose un uso innovato della profondità campo che avrebbe influenzato Orson Welles.
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Howard Hawks, solo ora potè affermarsi veramente, specializzandosi in un cinema asciutto nel racconto e nella
recitazione, e rivelandosi maestro del ritmo veloce e del montaggio analitico. Egli si dedicò alle avventure in
aeroplano con “Avventurieri dell’aria”.
William Wyler, aveva esordito come regista di western a basso costo sul finire del periodo muto: nel 1936 iniziò
a lavorare con il produttore indipendente Samuel Goldwyn.
Frank Borzage continuò a dirigere drammi sentimentali.
King Vidor continuò a frequentare una varietà di generi che spaziavano dal western al melodramma.
NUOVI REGISTI:
L’introduzione del sonoro condusse a Hollywood diversi registi teatrali di New York. Altri nuovi registi di questo
periodo emersero dalle file degli sceneggiatori. Tra i registi emersi fra il 1930 e il 1945, colui che avrebbe avuto più
influenza fu Orson Welles. Ancora giovane egli dirigeva già produzioni insolite di commedie teatrali e radiofoniche.
Nel 1939 Welles fu messo sotto contratto dalla RKO e il primo progetto che portò a termine fu “Quarto potere”. Il
secondo lungometraggio per la RKO fu “L’orgoglio degli Amberson”. La RKO sottopose questo film a tagli drastici,
effettuando una vera e propria mutilata che ebbe una distribuzione inadeguata.
REGISTI IMMIGRATI:
I cineasti stranieri ad affluire a Hollywood, erano stati attratti dai salari più alti, il diffondersi del fascismo e lo
scoppio della 2GM in EU, fece aumentare il numero di coloro che cercavano rifugio negli USA.
Alfred Hitchcock firmò un contratto con David O’ Selznick: il suo primo film americano, “Rebecca”, vinse
l’Oscar come miglior film. L’esodo tedesco a Hollywood era iniziato nell’era del muto, ma si accelerò quando i
nazisti giunsero al potere nel 1933.
Fritz Lang arrivò nel 1934, potè lavorare con regolarità, ma di rado ebbe pieno controllo sui suoi progetti e non
raggiunse mai il prestigio cui aveva goduto in Germania. Il suo “Sono innocente”, è la storia di un ex detenuto che
fugge dal carcere la notte prima della sua esecuzione, ma viene inseguito e ucciso insieme alla moglie.
Altri due arrivati furono Billy Wilder e Otto Preminger.
INNOVAZIONE E TRASFORMAZIONI DEI GENERI:
Molti generi dell’era del muto continuarono a vivere nel periodo del sonoro. I mutamenti delle tecnologie, le
trasformazioni sociali, provocarono il sorgere di nuovi generi e l’introduzione nei vecchi di alcune varianti.
IL MUSICAL:
L’introduzione del sonoro promosse il musical a un ruolo di primo piano. Alcuni dei primi musical “rivista”, si
limitavano a cucire insieme diversi numeri musicali, raccontando storie dietro le quinte di uno spettacolo. Nei
musical “integrati”, infine, canti e balli si svolgevano in ambienti comuni.
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LA SCREWBALL COMEDY:
Nella screwball comedy, al centro della trama, vi sono sempre coppie di personaggi eccentrici, di solito si tratta di
gente agiata, che può permettersi di comportarsi in modo bizzarro, non sono rari gli amori che valicano le divisioni
di classe, e in questo caso i genitori ricchi devono essere persuasi. La screwball comedy, fu inaugurata nel 1934 da
“Ventesimo secolo”: il film, in cui una bellissima commessa viene trasformata in una star, per poi assumere nella
vita di tutti i giorni gli stessi atteggiamenti teatrali. L’altra screwball comedy del 1934, “Accadde una notte”, è più
sperimentale. Il genere si sviluppo rapidamente e Capra restò uno dei suoi esponenti più significativi. I primi film
del genere alludevano alla Depressione. Più in la nel decennio, le trame di molte screwball commedie, si fecero
specchio dei nuovi valori.
I FILM HORROR:
Nell’epoca del sonoro, l’horror divenne un genere di primo piano. Lo schema del filone fu fissato nel 1927 dal
popolare “Il castello degli spettri”, in cui un gruppo di persone si trova in un castello isolato per assistere alla
lettura di un testamento. La Universal rinnovò questi primi successi nel suo filone horror, a cominciare da
“Dracula”, fu reso celebre in gran parte dall’interpretazione di Bela Lugosi. Il ciclo horror della Universal
raggiunse il clou fra il 1932 e il 1935. Uno dei più efficaci ed eleganti film di questo genere fu “La mummia”. Una<