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CENNI STORICI
Sviluppata tra il XIX e il XX secolo
nasce come disciplina autonoma in INGHILTERRA grazie a:
- John Graunt
- William Petty
La parola STATISTICA fu usata per la prima volta in GERMANIA da Hermann Conring cheaveva un corso di studi universitari di SCIENZE POLITICHE che si occupava delle
- Passarono circa 2 secoli prima che la assunse i tratti della MODERNASTATISTICA; il problema principale era la "MISURA DELL'INCERTEZZA" cioè capire quantofossero credibili i risultati provenienti dall'indagine.
- la PROBABILITÀ era la soluzione a questo problema, cioè la PROBABILITÀ ci consente dicalcolare la PROBABILITÀ che SI ESTRAGGA UNA PALLINA BIANCA noto laCOMPOSIZIONE dell'urna.
- la STATISTICA invece ci dice QUAL'È LA % DI PALLINE BIANCHE NELL'URNAavendoosservato X PALLINE BIANCHE apparse in n PROVE
Molti furono coloro che contribuirono allo sviluppo della STATISTICA MODERNA
(vedi LIBRO pag 3-5 per approfondire)
Fin dalla sua nascita la Statistica ha avuto molteplici applicazioni:
- nel processo di acquisizione di una nuova conoscenza (per stabilire se i dati raccolti sono inaccordo con una teoria)
- nelle attività operative e nella vita quotidiana (per prendere decisioni ponderate basatesulla previsione dei fatti)
FONTI DI DATI STATISTICI
- ISTAT: Si occupa della produzione e diffusione delle statistiche in ITALIA. Nato nel 1926.
- L'EUROSTAT: è l'ufficio statistico dell'Unione Europea. Raccoglie ed elabora i dati di tutti gliistituti statistici degli stati membri dell'Unione Europea.
- ALTRI ENTI STATISTICI:
- in Italia:
- BANCA D'ITALIA
- CAMERA DI COMMERCIO
- INPS
- INAIL
- ACI
- in Europa:
- BANCA CENTRALE EUROPEA
- COMMISSIONE STATISTICA DELL'ONU
- FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE (IMF)
- BANCA MONDIALE
- OMS
- in Italia:
Indagine Statistica Campionaria
Come viene formato il campione su cui si svolgerà l'indagine?
Ci sono vari modi:
- Campione Casuale Semplice:
Le unità del campione sono selezionate in modo casuale in modo tale che ogni individuo della popolazione abbia la stessa probabilità di farne parte.
Estrazione di m palline da un'urna contenente N palline totali.
- Campione Sistematico:
Se N è il totale della popolazione e m il campione da prelevare, abbiamo 2 casi:
N è multiplo di m: si crea il passo di campionamento (p)
p = N/m
Si seleziona un numero casuale r e il campione sarà formato come segue:
[r, r + p, r + 2p, ..., r + (m – 1)p]
N non è multiplo di m: si assume come passo di campionamento (p) l'intero più vicino a N/m.
Il campione sarà formato come prima.
- Campione Casuale Stratificato:
Suddividiamo la popolazione in base alle info aggiuntive che abbiamo (sottopopolazioni) in strati; questi strati saranno omogenei sotto un certo criterio. Da ciascuno strato estraiamo un campione casuale semplice.
Frequenze Percentuali (Pj)
Pj = fj / ∅ × 100
- 0 ≤ Pj ≤ 100
x1* m1 m1/N m1/N · 100
x2* m2 m2/N m2/N · 100
x3* m3 m3/N m3/N · 100
···
xi* mi mi/N mi/N · 100
···
xk* mk mk/N mk/N · 100
N 1
la somma delle Pj mi da 100 → 100
Solo per variabili o
è la somma delle frequenze di una modalità con quelle delle modalità precedenti:
mj Pj 0 3 0.3 30 3 0.3 30 1 3 0.3 30 6 0.6 60 2 2 0.2 20 8 0.8 80 3 1 0.1 10 9 0.9 90 4 1 0.1 10 10 1 100 10 1 100DIAGRAMMA A TORTA
L'area delle fette di torta rappresenta le freq. relative.
È meno chiaro perché vengono confrontate le aree.
Con questi due grafici perde l'informazione sulla numerosità del collettivo (ciò che succede quando passo alle freq. relative).
Il diagramma a barre è migliore perché vengono confrontate le lunghezze.
USATO per QUALITATIVI ORDINATI (soprattutto RETTILINEI) perché dà più l'idea di RETTILINEITÀ
SERIE STORICHE
- asse x = TEMPI
- asse y = VARIABILE
Se riguardano FENOMENI DI MOVIMENTO
GRAFICO A NASTRI
- benzina
- gasolio
Vettore nuovo per tipo di alunno / righe
Box dei rettangoli sempre uguali
DISTRIBUZIONI IN CLASSI DI CARATTERI QUANTITATIVI
(tempo)
(cj-1, cj) mj Xj dj = cj - cj-1 bj = mj / dj (0, 20) 40 10 20 2 (20, 60) 160 40 40 4 (60, 90) 63 75 30 2.1 (90, 180) 24 135 90 0.18Σ 200
ISTOGRAMMA
asse x = CLASSI
l'ampiezza rettangoli = ampiezza classi
asse y = densità di frequenza delle classi (bj)
FREQ. ASSOLUTA = area rettangoli (mj)
mette in relazione le CLASSI e la DENSITÀ DI FREQUENZA
tempi (classi)
Se le CLASSI fossero equiamplie rappresentavano la FREQ. (mj) o la DENSITÀ DI FREQ. (bj) sarebbe la stessa cosa
(infatti con classi equiamplie si mette le FREQ. (mj) sull'asse delle y)
Media
Le medie possono essere raggruppate in 2 grandi classi:
- Medie analitiche Si ottengono dall'applicazione di operazioni matematiche a tutti i valori del carattere della distribuzione statistica considerata.
- media aritmetica
- media geometrica
- media armonica
- media quadratica
- Medie lasche
- valore centrale
- moda
- medie di posizione:
- mediana
- quartili
- quantili
- decili
- Internalità (Cauchy)
Sono applicabili solo a:
Variabili quantitative
Nei loro calcoli intervengono solo alcuni valori della distribuzione, cioè quelli che occupano particolari posizioni.
Ne fanno parte:
Determinabili anche in caso di
Variabili quantitative ordinate
definibili a qualsiasi tipo di carattere
In Generale:
Sintetizzare una distribuzione statistica con una media equivale ad assoggettare a opera i unità del collettivo statistico le costante M
X1, X2, ..., XN
M, M, ..., M
questo passaggio è detto "effetto livellamento"
La media deve avere le seguenti proprietà:
Deve essere un valore compreso tra il valore minimo e massimo della unità distribuzione
Dato una distribuzione
X1, ..., XN
Una generica media M deve rispettare la condizione X(1) ≤ M ≤ X(N)