Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 56
riassunto sociologia Pag. 1 riassunto sociologia Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto sociologia Pag. 41
1 su 56
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Lettura in classe da "Outsiders" e da "Cressey, Taxi Dance Hall Girls"

Il centro dell'analisi non è nell'atto deviante in se stesso, quanto nella reazione che l'atto deviante suscita. In altre parole, nel fatto che chi compie un atto deviante viene stigmatizzato come tale e tutte le sue azioni, passate, presenti e future, vengono interpretate secondo tale stigma. Cruciale a questo proposito la distinzione introdotta da Edwin Lemert fra devianza primaria e devianza secondaria. Devianza primaria: quando la violazione di una norma, di una pratica, di una regola viene ignorata e/o non riconosciuta e la persona che l'ha infranta non si considererà un deviante (es. passare con il rosso, fumare occasionalmente marijuana, ecc.). Devianza secondaria: quando la violazione di una norma, di una pratica, di una regola viene riconosciuta e resa pubblica e la persona che l'ha infranta è etichettata e trattata come deviante. Teoria della scelta razionale: I sostenitoridella teoria della scelta razionale considerano i reati come risultato non di influenze esterne, ma di un'azione intenzionale adottata attivamente dagli individui. Secondo questa prospettiva, i soggetti sono esseri razionali che scelgono intenzionalmente di violare le norme e perseguire i propri interessi. Colui che trasgredisce la legge va incontro a vari tipi di costo: - esterni pubblici: dati dalle sanzioni legali inflitte dallo stato e dalle conseguenze negative che queste hanno sulla reputazione sociale - esterni privati: i cosiddetti "costi di attaccamento", che derivano dalle sanzioni informali degli "altri significativi", dalle loro critiche, dalla loro condanna - interni: che nascono dalla coscienza (dalle norme interiorizzate), che fa provare al trasgressore sensi di colpa e di vergogna. DEVIANZA E CONFLITTO SOCIALE Ian R. Taylor, Paul Walton, Jock Young vogliono dimostrare che i concetti di legge e di devianza non sono neutri, ma piuttosto espressione dellacapacità che le classi al potere hanno di imporre la loro concezione sulle altre classi sociali. Il difetto principale degli approcci funzionalistici al problema è quello di pensare alla devianza in termini di problema sociale, per affrontare il quale occorre attivare delle agenzie di controllo. Il difetto principale delle teorie interazioniste è quello di vedere il comportamento non conforme solo da un punto di vista soggettivo, quello dei possibili outsiders, dimenticando la più generale natura sociale del problema, che sola può dare una convincente spiegazione del conformismo sociale. Un'analisi corretta della questione deve essere invece in grado di sottolineare le differenze di potere, di ricchezza e di influenza prodotte dal nuovo capitalismo. La velocità del mutamento sociale ha reso sempre più incerta la nozione di valore condiviso. Rispetto a molti, e forse moltissimi, comportamenti, ci sono oggi posizioni diverse.

contrapposte. Una sola categoria non può spiegare tutta la tipologia del comportamento non conforme. Occorre articolare un apparato teorico più ricco e completo. Verranno introdotti 3 concetti: devianza, diversità, differenza. Occorre però chiarire la nozione di conflitto sociale. Il conflitto di classe era un "grande conflitto", capace di spiegare tutta la struttura sociale, ma la sua radicalità è andata nel tempo stemperandosi, soprattutto in sintonia con la progressiva accettazione da parte di pressoché tutti i soggetti sociali delle regole fondamentali della democrazia liberale. Quello di devianza è un concetto tipicamente sociologico, introdotto nel linguaggio scientifico e si sostituisce a quello di crimine. All'interno di società caratterizzate da stabilità, da un basso tasso di mutamento sociale e dalla presenza di un insieme di valori stabile, coerente e condiviso, il comportamento non conforme

vienesostanzialmente vissuto come crimine. Qualsiasi forma di conflitto viene sentita come una minacciadistruttiva nei confronti dell'ordine sociale.Il cambiamento sociale porta con sé profondi mutamenti all'interno della coscienza collettiva eanch'essa diventa più dinamica e flessibile.Il progressivo ampliamento del concetto di devianza: comprende comportamenti che continuano adessere considerati come da tutti "criminali" ma anche comportamenti non allineati che esprimono lamaggiore complessità della vita collettiva e la sua articolazione interna.➢ DEVIANZADeviante è un comportamento non conforme rispetto a norme socialmente condivise, che non mette indiscussione queste ultime ma le accetta e le condivide.Può essere del tutto consapevole del suo gesto ma non pensa di voler minimamente mettere indiscussione quei valori che consapevolmente trasgredisce.Rapporto devianza e crimineCi sono cioè atti

“criminali” davanti ai quali la coscienza collettiva risuona all’unisono in un comune atto di sdegno collettivo, come se fossero state toccate le corde più profonde e radicate del sentire comune.

Rapporto devianza-mutamento

Finché non rimane tale, la devianza non produce cambiamento sociale, perché non mette in discussione i valori condivisi.

Rapporto tra identità sociale e comportamento

non necessariamente coincidono. Non sempre si diventa devianti al primo atto non conforme commesso

DIVERSITÀ E DIFFERENZA

❶ DIVERSITÀ

Un comportamento non conforme che mette in discussione i valori socialmente condivisi in modo gestibile dal sistema sociale.

La differenza fondamentale con la devianza è che qui si punta a mettere in discussione i valori condivisi e a ottenere riconoscimento e accettazione da parte della maggioranza.

La diversità apre uno spazio tra il dualismo conformità/non conformità, uno spazio fatto

dicomportamenti che non sono ne conformi ne non conformi, di accettazione senza condivisione. Non vuole essere condivisa, vuole solo essere accettata. È una delle principali fonti di cambiamento sociale. Punto di partenza del processo, in genere, consiste in una presa di coscienza, prima individuale e poi collettiva, della propria diversità. Occorrono un cambiamento culturale e un cambiamento strutturale.

Cambiamento culturale → la gran parte delle persone può anche continuare a non condividere l'idea "diversa", e a comportarsi come ha sempre fatto: deve però imparare a convivere con persone che agiscono diversamente e, quindi diventare differente rispetto al problema.

Cambiamento strutturale → il conflitto produce tutta una serie di cambiamenti appunto strutturali che possano rendere di fatto possibile l'accettazione.

L'insieme di indifferenza relazionale e di strutturazione istituzionale costituisce la base per la

gestionedella diversità e per una cultura della diversità capace di permeare individui e istituzioni.

DIVERSITÀ ED EGUAGLIANZA

Significa sovrapporre all'evidente diversità un principio normativo che li rende eguali.

Esempio: chi scrive è interista, e si sente perciò eguale a tutti gli altri tifosi dell'Internazionale e diverso rispetto a chi tifa altre squadre. Ma chi scrive è anche un laico, e quest'altra identità lo rende uguale a tutti gli interisti laici e diverso dagli interisti cattolici.

Ogni eguaglianza è allo stesso tempo una diversità.

DIFFERENZA

Si intende un comportamento non conforme che mette in discussione i valori socialmente condivisi in modo non gestibile dal sistema sociale. Costituisce un comportamento non accettato e non condiviso dalla maggioranza.

La differenza ci appare inaccettabile e non condivisibile e non può essere sottoposta a una condanna come si fa con la devianza.

deviante ci appare come un vicino che sbaglia. Il fatto di condividere con lui gli stessi valori ci consente di formulare un giudizio. Distinguendo tra differenza interna e differenza esterna.

Differenza interna → comportamenti e identità presenti di una data società.

Differenza esterna → presenza di società e culture distinte.

SANTAMBROGIOÈ più difficile capire cosa si intende per deviante in una società in così rapida mutazione. Invita a distinguere fra comportamenti accettati e comportamenti condivisi.

Definizione: deviante è un comportamento non conforme rispetto a norme socialmente condivise, che non mette in discussione queste ultime ma le accetta e le condivide.

Rapporto tra devianza e crimine: L’atto criminoso è quello per il quale il sentimento di condanna sociale è maggiore perché il grado di condivisione della norma di riferimento è più alto.

Articola il concetto di devianza,

al rispetto e alla valorizzazione della diversità e delle differenze. La diversità si riferisce alle caratteristiche individuali che ci rendono unici, come l'etnia, la religione, l'orientamento sessuale, il genere, le abilità fisiche o mentali. La differenza, invece, si riferisce alle disuguaglianze sociali che possono derivare da fattori come il reddito, l'istruzione o l'accesso alle risorse. Per promuovere l'uguaglianza, è necessario riconoscere e rispettare la diversità e la differenza, garantendo a tutti le stesse opportunità e trattamenti equi. Questo implica l'eliminazione di discriminazioni e pregiudizi, e la creazione di politiche e norme che favoriscano l'inclusione e l'equità. L'uguaglianza non significa uniformità, ma piuttosto il riconoscimento e il valore delle differenze. Ogni individuo ha il diritto di essere trattato con dignità e rispetto, indipendentemente dalle sue caratteristiche personali. Solo attraverso l'accettazione e la valorizzazione della diversità possiamo costruire una società più giusta e inclusiva.

A un principio di ordine superiore (umanità, cittadinanza, uguaglianza di fronte alla legge).

Per differenza si intende un comportamento non conforme che mette in discussione i valori socialmente condivisi in modo non gestibile dal sistema sociale. In quanto tale, costituisce un comportamento non accettato e non condiviso dalla maggioranza.

Differenza interna: comportamenti e identità che mettono in discussione i valori socialmente condivisi in modo non gestibile presenti all'interno di una data società (le sette, le mafie, i movimenti radicalmente alternativi, i mendicanti, i folli ecc.).

Con differenza esterna, invece, si fa riferimento alla semplice presenza di società e culture distinte tra loro.

Evitare ideologia xenofoba e ideologia della tolleranza infinita: "il rispetto per la diversità non può impedire di insegnare il rispetto della diversità" (Walzer). Definire cioè una specificità culturale propria, senza.

trascendere nell'altrui intolleranza

Famiglia (da cap 2 a parag. 3 pag 53)

La famiglia è un'istituzione fondamentale nella società. È il luogo in cui si impara a vivere insieme, a condividere gioie e dolori, a supportarsi reciprocamente. Tuttavia, non sempre la famiglia è un ambiente accogliente e tollerante. Spesso, infatti, si verificano situazioni in cui i membri della famiglia non riescono ad accettare le differenze dell'altro, creando così un clima di intolleranza.

Dettagli
A.A. 2019-2020
56 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -elenasinigaglia99- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Romania Vincenzo.