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CREATORI
- creativi che forniscono input al sistema (artisti, talenti…)
- agenti che operano per far si che i prodotti creativi entrino la sfera successiva
Essi forniscono gli input al sistema, generalmente in eccedenza (molti aspiranti artisti). Questi input, per
arrivare al sistema manageriale, devono superare il filtro1: talent show e reality show.
Sottosistema manageriale
- organizzazioni produttrici effettive dei prodotti culturali (editrici, case discografiche…)
Tra le organizzazioni produttrici di cultura, i media hanno acquisto nelle società contemporanee
un’importanza primaria e rappresentano: una fonte tra le più importanti definizioni e immagini
della realtà sociale; il principale mezzo di intrattenimento e svago.
Grossi (2006) parla di un vero e proprio legame fondativo tra i media di massa e l’opinione pubblica come
tratto caratteristico per interpretare le società occidentali dagli anni ’20 in poi. Chi detiene il controllo di
importanti società produttrici di cultura non ha semplicemente un potere economico, ma anche un potere
di indirizzamento dell’opinione pubblica.
Strategie adottate dal sistema manageriale per gestire l’innovazione: sovrapproduzione di oggetti culturali
anche se molti falliranno, mantenimento dei rapporti con entrambi i confini, tentativi continui di
influenzare i gatekeeper mediali.
- gestori di confine incaricati di raggiungere i mass media con info sul prodotto (filtro2)
Sottosistema istituzionale
- gatekeeper mediali che promuovono, recensiscono, criticano i prodotti culturali sui media
- figure professionali che fanno conoscere le opere culturali al pubblico (presentatori, curatori di
mostre, DJ, operatori culturali…)
- canali televisivi, siti internet che danno spazio agli oggetti culturali
Questo sottosistema funziona da filtro per i prodotti culturali nel loro tragitto dai produttori verso il
pubblico. È un luogo dove si possono verificare tentativi ed episodi di corruzione.
Consumatore
Tramite i media (filtro3) il consumatore/pubblico viene a conoscenza del prodotto, lo sceglie e lo utilizza
attraverso il consumo culturale.
Feedback
- il primo proviene dai media e consiste di recensioni e della più generale attenzione dei media al
prodotto;
- il secondo giunge dai consumatori ed è misurato dalle vendite di biglietti, dischi, libri…
Le organizzazioni produttive interpretano i feedback.
Mercati culturali
I mutamenti di un mercato possono influenzare tutto il sistema dell’industria culturale, infatti:
- un nuovo mercato può far diminuire o aumentare l’interesse verso un oggetto culturale;
- una crescita delle dimensioni del mercato può produrre maggior differenziazione culturale.
I mercati influenzano la produzione culturale; a volte esistono mercati paralleli dove più oggetti culturali
hanno valori diversi.
Produzione di idee
Gli oggetti culturali competono per l’attenzione del pubblico: il successo dipende dal momento in cui
nascono le idee, queste devono competere tra loro per essere selezionate dai ricevitori.
Il consumo culturale: Ricevitore
Nonostante le strategie delle aziende l’industria culturale ha un grande margine di incertezza: il successo
finale di un oggetto culturale dipende dal suo pubblico(ricevitore).
I ricevitori degli oggetti culturali si differenziano tra loro sulla base di diversi gusti e diverse pratiche di
consumo culturale che sono costruzioni sociali.
Culture di gusto – Gans (1974)
La cultura del gusto è l’insieme dei ricevitori (del pubblico) di un oggetto culturale: essa non ci permette di
desumere nulla delle caratteristiche socio-demografiche degli individui che vi appartengono.
Distinzione onnivori culturali – Peterson (1992)
Al posto di una stratificazione culturale che combacia perfettamente con la stratificazione sociale, i consumi
culturali degli strati sociali più elevati sarebbero semplicemente maggiori e più estesi come generi di
consumo -> la classe media partecipa di più alla cultura.
- Onnivori culturali -> classe media. Ne sa di belle arti, musica classica, letteratura, oltre che di sport,
musica popular e televisione. Essi hanno conoscenze culturali in più ambiti.
- Univori culturali -> classe operaia. Ne sa di sport, musica popular e televisione. Le conoscenze
culturali sono limitate.
Consumi culturali riflesso della struttura – Bourdieu (1979)
La cultura viene considerata come una forma di capitale, che può essere accumunato e investito e
convertito in capitale economico.
- Gli individui appartenenti ai segmenti privilegiati in termini economici-culturali consumano cultura
alta o d’èlite
- Gli individui degli strati più bassi consumano cultura popolare o di massa
La distinzione
La cultura è uno dei mezzi attraverso cui viene mantenuto il dominio di una classe sociale rispetto all’altra.
Chi fa parte di una classe sociale ha una certa visione del mondo, certi comportamenti, gusti, idee, giudizi,
costumi, insieme che viene definito habitus e governa l’agire individuale.
Ciascuna classe ha il proprio habitus che da origine a gusti diversi -> il gusto è socialmente costruito e non
un fatto innato. La classe dominante è quella che è in grado di imporre il suo stile di vita come lo standard
con cui valutare gli altri, attraverso il gusto si costituisce lo spazio sociale, è quindi un segno di
appartenenza.
Si distingue capitale economico e capitale culturale tramite i quali le classi possono essere divise in livelli
interni. Per esempio, l’èlite avrà un sottogruppo con grande capitale economico (borghesia), ma
anche un sottogruppo con alto capitale culturale e basso capitale economico (per esempio
gli intellettuali).
La novità rispetto alla teoria di Marx è che le classi sociali non si definiscono soltanto attraverso i rapporti
economici, ma anche sulla base dei gusti culturali, dell’estetica e della morale -> i conflitti di gusto sono
conflitti di classe.
Abbiamo visto che le persone mettono in atto consumi culturali differenziati, un ulteriore elemento di
differenziazione l’interpretazione diversa che le persone possono dare degli stessi prodotti culturali.
Orizzonti di aspettative – Jauss (1987)
Un contenuto viene collocato in un orizzonte di aspettative plasmato dalla precedente esperienza culturale
e sociale: il concetto di orizzonte di aspettative è utile per spiegare le differenze nei processi di
interpretazione e fruizione di un prodotto culturale da parte di diversi pubblici.
Esempio: nella società israeliana, la soap opera Dallas può essere letta diversamente da
differenti segmenti sociali: come un’opera sulla difficoltà delle relazioni familiari (ebrei
marocchini), come una critica al capitalismo (ebrei di origine russa), come mero
intrattenimento (nati in Israele).
Libertà d’interpretazione culturale
Come possono i ricevitori interpretare i prodotti culturali?
- si può costruire qualunque significato -> libertà illimitata, questa teoria però sminuisce il ruolo
della cultura e della rappresentazione collettiva
- si deve sottostare ai significati che sono intrinsechi all’oggetto culturale -> nessuna libertà di
interpretazione, esiste sempre e solo un significato
Nessuna delle due teorie è accettabile: a fronte di ciò sono nate due scuole di pensiero:
Teoria della cultura di massa
Oggetti culturali forti, ricevitori deboli.
- Gli oggetti cultuali impongono i loro significati sui pubblici.
L’industria culturale è vista negativamente in quanto produce intrattenimento (oggetti culturali) di massa,
basato su un minimo denominatore di gusto, enfatizzando l’aspetto di spettacolo su quello intellettuale e
morale questi prodotti rendono i consumatori soggetti passivi la cui capacità critica è intorpidita
Le critiche della teoria della cultura di massa arrivano dalla scuola di Francoforte e dal pensiero
conservatore: si credeva che la cultura di massa annullasse la capacità critica politica e culturale, mettendo
in pericolo il pensiero indipendente.
Teoria della cultura popolare
Oggetti culturali deboli, ricevitori forti.
- I pubblici creano i propri significati.
La cultura popolare è il sistema dei significati a disposizione della gente comune.
Il consumatore è un soggetto attivo che interpreta e talvolta si oppone ai significati veicolati dagli oggetti
culturali, costruendo nuovi significati.
Gli oggetti di massa rappresentano la classe dominante, ma non sono accettati da tutti, alcuni si oppongono
e resistono attraverso la produzione di significati diversi da quelli imposti.
Fiske 1989 -> La cultura di massa è un supermarket della cultura: gli individui possono acquistare al
supermercato gli elementi della cultura di massa, ma poi quando cucinano li mescolano con altri ingredienti
già posseduti in casa ed elaborano significati sorprendenti.
Consumo culturale degli italiani
L’Italia detiene il maggior numero di patrimoni Unesco, la cultura è particolarmente importante e fonte di
guadagno; tuttavia i consumi culturali sono molto bassi rispetto alla media europea. La spesa per consumi
cultuali delle famiglie italiane è molto ridotta rispetto ai paesi europei, a incidere su questo sono anche
reddito e istruzione che portano grosse differenze nella stratificazione sociale. Gli italiani considerano la
cultura importante, ma non la vedono come una fonte di spesa.
TEMPO LIBERO
“Quota di tempo che gli individui tendono riempire con attività scelte liberamente, non soggette a vincoli
imposti dall’esterno, non finalizzate a lucro, e ritenute fonte di piacere e/o di riposo”.
La definizione evidenzia le caratteristiche di: autodeterminazione, libertà ed edonismo che fanno del tempo
libero un tempo socialmente costruito e un insieme di attività che si contrappongono al tempo lavorativo.
Radici latine
Leisure/loisir -> : rimanda alla dimensione della liceità come assenza di costrizione.
LICERE
Ozio/ocio : è il tempo delle attività intellettuali della classi agiate; è il contrario di “negotium” cioè
OTIUM
le attività commerciali e di lavoro in genere.
Affermazione del tempo libero
Prodromi postmoderni
-Otium Nell’antichità il tempo libero era “prerogativa delle classi superiori, che lo esercitano in tempo di
pace, arricchendo il proprio spirito e immettendo nella comunità i frutti di una più elevata speculazione”.
Tempo il cui poter articolare il libero pensiero filosofico.
- Secondo la tradizione cristiana è il tempo per la spiritualità, con opposta condanna del tempo libero
dedito ai piacere sensuali -> connotazione negativa dell’ozio.