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TRIPSINA E CHIMOTRIPSINA
Enzimi pancreatici che catalizzano con meccanismi simili la rottura del legame peptidico nel tratto digerente: sono due proteasi. La tripsina agisce in modo specifico su amminoacidi basici mentre la chimotripsina su amminoacidi idrofobici. Queste proteine hanno un sito catalitico molto simile, basato su un residuo di serina, ma un diverso sito di legame del substrato.
COME ESPRIMERE E MISURARE L'ATTIVITÀ DI UN ENZIMA
La velocità di una reazione catalizzata da un enzima dipende dalla concentrazione del substrato e aumenta in maniera lineare finché tutti i siti attivi non sono stati occupati dal substrato. Quando viene raggiunta la velocità massima, diventa indipendente dalla concentrazione del substrato.
MODALITÀ DI REGOLAZIONE DELL'ATTIVITÀ ENZIMATICA
- Quantità di enzima presente nella cellula
- Concentrazione di substrato e sua localizzazione
- Presenza di isoenzimi
- Capacità catalitica dell'enzima: inibitori
rallenta la velocità dell'enzima), effettori (molecole che si legano all'enzima e possono aumentarne o diminuirne l'efficienza, e modificazione covalente (modificazione permanente).
PARAMETRI IN GRADO DI REGOLARE LA CAPACITÀ CATALITICA DEGLI ENZIMI
- in vitro: temperatura, pH, forza ionica, chelanti
- in vivo: modificazioni post-tradizionali, presenza di inibitori o di altre molecole effettrici, pH
IN VITRO
- TEMPERATURA: aumento di T aumenta l'energia disponibile ma sono in modo limitato, ad un certo punto determina la denaturazione dell'enzima e si rallenta la reazione
- pH: curva a campana pH
- forza ionica: presenza di inibitori o altre molecole effettrici
IN VIVO
- modificazioni post-tradizionali
- presenza di inibitori o altre molecole effettrici
- pH: inibitore rallenta la velocità di reazione
interferiscono in modo reversibile o irreversibile. chelanti
ENZIMI NELLE PRODUZIONI ALIMENTARI
- misure della concentrazione di una specie chimica: determinazione altamente specifica di una o più composti;
- misure cinetiche
LIPIDI
- SAPONIFICABILI
- INSAPONIFICABILI
ACIDI GRASSI:
- + è alta l'insaturazione e + è STEROIDI
- basso il punto di fusione
TRIGLICERIDI:
- una molecola di glicerolo e 3 residui alcoli
CERA
ACIDI GRASSI
Sono molecole anfipatiche. Possono essere saturi, che sono solidi a temperatura ambiente, oppure insaturi che sono liquidi a temperatura ambiente. Nei grassi animali sono maggiormente presenti i grassi saturi, mentre nei vegetali sono presenti più grassi insaturi che sono anche meno dannosi nell'alimentazione. Eccezione delle piante tropicali: olio di palma e olio di cocco sono saturi e liquidi a temperatura ambiente. I grassi idrogenati derivano da grassi insaturi che tramite idrogenazione diventano saturi o insaturi trans.
TRIGLICERIDI
Uno scheletro di
glicerolo e 3 residui alcoli e ognuno viene esterificato da una molecola di acidograsso. Le code degli acidi grassi costituiscono la parte apolare. Si accumulano nel tessuto adiposo.
FOSFOLIPIDI
Quando uno dei gruppi alcolici del glicerolo è esterificato con una molecola di acido fosforico il composto risultante è chiamato fosfolipide. Molecole anfipatiche. Si suddividono in fosfogliceridi e sfingolipidi. Gli sfingolipidi in cui gli acidi grassi sono legati ad un amino alcol insaturo (sfingosina). Sono leggermente più polari dei fosfolipidi. Inoltre si prestano ad essere trasformati in glicolipidi e gangliosidi, che sono molecole anfifiliche prive di carica, si trovano sulla superficie esterna delle membrane cellulari, sono etichette che consentono a chi arriva dall'esterno di riconoscere cosa c'è all'interno della cellula.
CERE
Sono esteri di acidi grassi a lunga catena e alcoli a lunga catena.
STEROIDI
Acidi biliari, ormoni corticosurrenali e sessuali.
provitamina D e gli steroli. Gli sterili fanno parte della membrana cellulare e ne stabilizzano la struttura.
COLESTEROLO
Sterolo + abbondante nei tessuti animali. Ha una struttura estremamente rigida e apolare. Non è saponificabile, se lo tratto con la soda caustica riesco a rompere il legame estere. È anche il precursore della vitamina D, degli ormoni sessuali e degli acidi biliari.
ASSOCIAZIONI PERMANENTI DI PROTEINE-LIPIDI
- proteina transmembrana
- proteine integrali
- proteine periferiche
LIPOPROTEINE
Sono complessi macromolecolari costituiti da quantità variabili di proteine e lipidi solubili in mezzo acquoso. Questi aggregati di proteine vengono distinti in base alla loro densità, ovvero più sono ricche in lipidi e più è bassa la densità.
In ordine crescente:
- CHILOMICRONI
- VLDL
- LDL
- HDL
Si possono anche distinguere quindi in questo modo:
2 CLASSI
PESO MOLECOLARE BASSO E PESO MOLECOLARE ALTO E MAGGIORE
CONTENUTO PROTEICO MAGGIORE CONTENUTO
- LIPIDICOLDL
- CHILOMICRONI
- HDL
- VLDL
Livello intestinale:
- assunzione di trigliceridi derivanti dalla dieta
- incorporati nelle proteine a densità + bassa (chilomicroni)
- entrano nella circolazione sanguigna e o vengono adoperate così come sono oppure la maggior parte dei chilomicroni arriva al fegato dove vengono processati
- vengono riorganizzati e avvolti con una proteina diversa generando VLDL (quelle che il fegato manda in giro attraverso la circolazione sanguigna)
- vengono utilizzate dai tessuti utenti (quelli che bruceranno acidi grassi nei trigliceridi per produrre energia)
- dopo che le VLDL hanno rilasciato acidi grassi si trasformano in LDL (stessa proteina ma impoverita di trigliceridi) che ritornano al fegato per essere "ricaricate"
- le LDL hanno un piccolo difetto, perdono trigliceridi in giro per il sangue
- le HDL infatti raccolgono questi trigliceridi e li riportano al fegato per essere trasformati.
LDL = "colesterolo cattivo"
HDL =
“colesterolo buono”
STRUTTURA DELLA MEMBRANA CELLULARE IN EUCARIOTI
Le membrane biologiche sono strutture fondamentali per le attività della cellula. Separano la cellula dall’ambiente esterno ed hanno anche un ruolo importante nel trasporto di sostanze specifiche dentro e fuori la cellula. La membrana è costituita da lipidi, proteine globulari e carboidrati.
MODELLO A MOSAICO FLUIDO
Le componenti lipidiche e proteiche sono libere di muoversi, orizzontalmente ma non da una faccia all’altra della membrana, e questo concetto di elementi mobili è un concetto fondamentale che ha dato il nome a quella che noi chiamiamo struttura a mosaico fluida della membrana. Struttura estremamente importante perché grazie alla mobilità degli eleggenti siamo in grado di generare delle associazioni tra queste specie.
TIPOLOGIE DI TRASPORTO DI MEMBRANA
TRASPORTO PASSIVO avviene secondo DIFFUSIONE SEMPLICE: movimento netto gradiente di concentrazione, processo
spontaneo delle particelle da una zona ad altae non richiede energia concentrazione ad una a bassa concentrazione( solo piccole molecole non polari)
DIFFUSIONE FACILITATA: le molecole più grandi, soprattutto quelle polari, trasportatemediante proteine di membrana. Consistequindi nel trasporto di una sostanza secondogradiente di concentrazione mediante unaproteina di trasporto. Non richiede energia
TRASPORTO ATTIVO avviene contro TRASPORTO ATTIVO PRIMARIO: sostanzegradiente di concentrazione e richiede energia trasportate attraverso proteine di membranadette pompe
TRASPORTO ATTIVO SECONDARIO: nonviene speso direttamente ATP ma sfruttata ladifferenza di potenziale elettrochimico creatadai trasportatori attivi che pompano ioni al difuori della cellula.
Può essere di tipo:
UNIPORTO: trasporto di una sola sostanza
COTRASPORTO: antiporto= una specie entra euna esce e simporto= una specie può entraresolo se accompagnata
METABOLISMO CELLULAREL'insieme delle trasformazioni chimiche,
CATABOLISMO
insieme delle reazioni di degradazione delle molecole complesse in composti più semplici.
ANABOLISMO
insieme delle reazioni di sintesi dei costituenti cellulari a partire da sostanze più semplici.
ATP
principale forma di accumulo di energia per i viventi. È un ribonucleotide tifosfato formato da una base azotata che è l'adenina, dal ribosio e da 3 gruppi fosfato. Enzimi che utilizzano l'ATP termodinamicamente instabile. Necessaria la fosforilazione. L'ATP si forma a partire dall'ADP per presenza di magnesio dentro la cellula. I legami tra i gruppi fosfato sono legami ad alta energia e per formarli occorre molta energia; la loro rottura libera energia.
GLICOLISI
Primo stadio del metabolismo del glucosio. Via metabolica che si serve del catabolismo del glucosio per produrre energia. Una molecola di glucosio viene
convertita in 1,6-bisfosfato (6 atomi di C) che alla fine genera 2 molecole di piruvato (3 atomi di C). Ogni reazione della via è catalizzata da un enzima specifico per quella reazione.
1° REAZIONE FOSFORILAZIONE DEL GLUCOSIO utilizza ATP per attivare una molecola di glucosio. 2 enzimi: glucochinasi che è specifico per il glucosio e esochinasi che ha affinità per ogni esoso.
2° REAZIONE ISOMERIZZAZIONE enzima fosfoglucoisomerasi catalizza l'interconversione tra il G6P e il F6P.
3° REAZIONE FOSFORILAZIONE del F6P per dare F-1,6-bisfosfato. Enzima fosfofruttochinasi.
4° REAZIONE SCISSIONE del fruttosio-1,6-bisfosfato in 2 ariosi dall'enzima aldolasi.
5° REAZIONE ISOMERIZZAZIONE del diidrossiacetonefosfato per dare gliceraldeide-3-fosfato. Enzima triosofosfato isomerasi.
A QUESTO PUNTO UNA MOLECOLA DI GLUCOSIO è ENTRATA NELLA GLICOLISI ED è STATA CONVERTITA IN 2 MOLECOLE DI GLICERALDEIDE-3-FOSFATO.
LA SECONDA FASE DELLA GLICOLISI è...
DEFINITA ANCHE FASE DI RECUPEROPOICHè IN QUESTA FASE VIENE PRODOTTO E NON UTILIZZATO ATP.
6° REAZIONE OSSIDAZIONE di gliceraldeide-3-fosfato perdare 1,3 bisfosfoglicerato
7° REAZIONE TRASFERIMENTO di un gr fosfato dall’1,3bisfosfoglicerato all’ADP per dare 3-fosfoglicerato. enzima fosfoglicerato chinasi.
8° REAZIONE ISOMERIZZAZIONE 3-fosfoglicerato per dare2-fosfoglicerato.
9° REAZIONE DISIDRATAZIONE del 2-fosfoglicerato perdare fosfoenolpiruvato. enzima enolasi.
10° REAZIONE