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LE SETTE ASSASSINE
L'interpretazione più spassionata è fornita dalle scienze sociali,che dividono i gruppi religiosi in tre
categorie: le chiese, i movimenti religiosi e i culti.
1. Le chiese, tendono a essere confessioni ampie caratterizzate da un atteggiamento aperto e
positivo nei confronti della vita, che si identificano con la cultura dominante.
2. I movimenti religiosi seguono la maggior parte degli aspetti delle loro confessioni, ma sono
più rigorosi sulle questione dottrinali e in ciò che si aspettano dal comportamento di ciascun
individuo.
3. I culti, hanno una struttura religiosa completamente diversa, perchè sono esterni ed estranei
alle comunità religiose tradizionali. In maggioranza i culti hanno strutture efunzioni
abbastanza stabili. In genere hanno un corpus scritto di idee e credenze che regola i rapporti
con gli altri, con il leader, con il mondo, col cosmo e con Dio. Tra queste rientrano le
"Sette". Le Sette compaiono ogniqualvolta la struttura della società sia sottoposta a una seria
minaccia. Molte Sette si formano ad esempio durante gli sconvolgimenti della rivoluzione
industriale inglese, della rivoluzione francese, delle migrazioni in massa verso l'ovest degli
Stati Uniti. Le Sette reclutano uomini vulnerabili, che sembrano in difficoltà. Esse fanno
appello alle aspirazioni comuni a tutti gli esseri: affetto, sicurezza, certezze. Una volta
reclutati, tendono ad isolare l'individuo dai suoi rapporti sociali. Molte Sette sfruttano il
lavoro degli adepti, e sono caratterizzate da un leader psicopatico che molto spesso impone
regole assurde, come l'obbligo di castità per tutti gli uomini eccetto lui, che è libero di
abusare di tutte le donne, comprese le bambine. Spesso gli adepti proiettano sul mondo
esterno la rabbia e la delusione che provano nei confronti del leader, aumentando così la
propria paranoia. Molte Sette, purtroppo, terminano con un suicidio di massa imposto dal
leader.
DISTURBO DA PERSONALITA' MULTIPLA
La Personalità multipla è un disturbo di natura psichiatrica definito anche disturbo dissociativo di
identità. E’ caratterizzato dalla presenza, in uno stesso individuo, di più identità o stati della
Personalità ben distinti aventi una propria modalità di percepire l’ambiente, di relazionarsi ed
interagire con gli altri. Una caratteristica fondamentale del disturbo di Personalità multipla è data
dalla capacità delle diverse Personalità di assumere alternativamente il controllo totale del
comportamento senza che vi sia memoria di questo e in molti casi, tra di esse, non vi è
consapevolezza reciproca. Alla maggioranza delle personalità vengono dati nomi distinti, di solito
diversi da quello della persona, e spesso anche cognomi diversi. Alcune personalità non hanno un
nome proprio, e sono designate soltanto con la loro funzione: "protettore", "organizzatore".
"carnefice". Le personalità sono organizzate secondo la funzione che hanno per la persona. Ci sono
di solito due partiti: le personalità protettive e le personalità distruttive. Quando queste ultime
assumono il controllo, possono darsi all'automutilazione, cercare di commettere un suicidio o un
omicidio. Le personalità distruttive covano rabia, senso di colpa e odio, che vengono rivolte contro
la personalità ospite. Le personalità protettrici proteggono l'ospite incapsulando i ricordi dolorosi e
permettono così alla personalità ospite di funzionare nella società. Secondo la classica concezione
della psicoanalisi il disturbo di Personalità multipla è la conseguenza di una dissociazione di una
parte delle mente dalla restante personalità: il soggetto separa una parte distinta della personalità
dalla sfera della consapevolezza assumendo una nuova identità allo scopo di fronteggiare ed
adattarsi ad una situazione nuova e particolarmente stressante, come un incidente o un abuso
sessuale, verso cui non sarebbe stato in grado di far fronte con la sua solita personalità. Alcune
ricerche sperimentali hanno evidenziato che l’assunzione di un comportamento assolutamente
nuovo, al punto tale da essere considerato come l’espressione di una nuova identità, sia evidente in
numerosi individui sottoposti a situazioni di vita nuove e del tutto inusuali. Il disturbo di Personalità
multipla è considerato il disturbo psichiatrico più controverso. Oggi è considerato da molti clinici
come una delle sindromi cliniche più imperfettamente spiegate. Pur se il disturbo di Personalità
multipla rimane un’evidenza clinica, si tratta di un fenomeno piuttosto raro. E' possibile trattare un
paziente affetto dal Disturbo di Personalità Multipla. Lo scopo del trattamento è quello di
coordinare gli elementi di personalità disparate.
DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS
Introduzione
Catastrofi naturali, incidenti, lutti, violenze fisiche, sono esempi di eventi traumatici che mettono a
dura prova la capacità di coping e di resilenza, soprattutto quando ad essere a rischio è l'incolumità
della vittima. Alcuni studi dimostrano che gli eventi stressanti su alcuni individui, sviluppano alcuni
sintomi post traumatici.
Nel DSM IV il trauma è quell'evento drammatico che ha carattere d'insopportabilità nell'individuo.
Siegel, ne "La Mente Relazionale", afferma che il trauma evolutivo sia dovuto alle esperienze
emotive trascurate, a cui il soggetto è stato sottoposto sin dall'infanzia, e continuando negli anni
successivi ha inciso sulla tolleranza dello stress. Egli afferma inoltre che queste caratteristiche non
si mantengono fisse, ma cambiano in base alla storia e all'attaccamento del soggetto con le figure di
accudimento.
• Un Attaccamento Sicuro, sarà in grado di sostenere le richieste, fisiche, emotive del
bambino, in modo tale che quest'ultimo sia in grado di tollerare lo stress.
• Un Attaccamento Insicuro, inciderà negativamente al cervello, abbassando la soglia di
tolleranza, rendendo i soggetti più vulnerabili ad eventi stressanti che possono trasferirsi in
sindormi post-traumatiche.
Per quanto riguarda il rapporto Trauma/Dissociazione, lo psichiatra Janet sostiene che :
La Dissociazione è un meccanismo di difesa e fa riferimento ad una reazione dell'Io davanti una
situazione di stress, che porta ad un ritiro/ rifugio mentale. Se questo ritiro è momentaneo non si
articola lo sviluppo del sè, qualora dovesse riscontrarsi più volte porterebbe ad un indebolimento
del sè e quindi porterebbe a sviluppare una patologia di tipo dissociativa. Può essere considerato un
disturbo psichiatrico poichè i disturbi dissociativi possono essere proposte nel Dsm IV e nello
specifico "Fuga dissociativa", "Amnesia dissociativa", "Disturbo dissociativo dell'identità", ecc...
Le emozioni traumatiche, emozioni preverbali che ti formano a causa della mancata sintonizzazione
del caregiver sin dai primi mesi di vita del bambino, rappresentano il segno di una ferita causata da
contesti relazionali poco contenutivi, che hanno ostacolato i processi di simbolizzazione e
mentalizzazione.
Per comprendere il Disturbo post traumatico da stress l'elemento chiave è la componente
emotiva.
A differenza della maggior parte delle psicopatologie, in cui la genesi resta spesso un mistero, il
disturbo post-traumatico da stress, si origina da un episodio traumatico ben distinto, collocabile
spazialmente e temporalmente.
E’ anche denominato nevrosi da guerra in quanto inizialmente è stato riscontrato (durante la prima
guerra mondiale) nei soldati rimasti coinvolti in situazioni operative particolarmente cruente.
Tuttavia le situazioni traumatiche in grado di generarlo sono molteplici: violenze sessuali, incidenti
automobilistici, rapine, prigionia, attacchi terroristici, disastri naturali, ecc... Come conseguenza a
tale evento critico, i soggetti vivono ricordi ricorrenti e intrusivi (in maniera ossessiva), fino ad
arrivare a sperimentare delle vere e proprie rievocazioni della scena in retrospettiva, in cui si
comportano come se stessero vivendo realmente ciò che invece è solo frutto di un ricordo
inaccettabile. Accade spesso che la mente, per proteggersi dalle memorie intollerabili, spinga il
soggetto a “coprire” il problema principale con sintomatologie afferenti all’area dei disturbi d’ansia,
come attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobie sociali o specifiche. Rispetto a
quest’ultime, si denota, in un ampia preponderanza di casi, l’utilizzo di tentate soluzioni volte
all’evitamento degli oggetti o delle situazioni correlate (o ritenute tali) al trauma, generando a lungo
andare fobie ben radicate verso cose o contesti.
La qualità della vita risente molto dei disagi innescati dal disturbo post traumatico da stress. Chi ne
soffre vive in un continuo stato d’allarme che tiene costantemente alti i livelli di ansia e tensione,
causando difficoltà a dormire, irritabilità, incapacità a concentrarsi, ipervigilanza. Si denotano
spesso modalità comportamentali assimilabili agli stati depressivi, come diminuzione di interesse,
piacere, e partecipazione sociale.
Il Coping è il modo in cui un individuo affronta le situazioni. E' collegato al fattore di stress, poichè
l'insieme delle strategie cognitive, o mentali, messe in atto da una persona per fronteggiare una
situazione difficile che causa stress, e cui l'individuo non è preparato.
La Resilenza è la capacità di fronteggiare in maniera positiva gli eventi traumatici, e riorganizzare
positivamente la propria vita dinnanzi alle difficoltà, ricostruendo la propria identità.
La Simbolizzazione è un processo psichico che porta alla formazione di concetti, emozioni,
sentimenti, mediante simboli.
La Mentalizzazione è l'abilità che consiste nel considerare il comportamento degli altri simile al
proprio.
DSM IV (ManualeDiagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali)
Questa Enciclopedia si divide in 5 Assi:
1. Asse I -> Disturbi Clinici, cioè i disturbi più gravi come la depressione ecc..
2. Asse II -> Disturbi di Personalità e Ritardo mentale, come la dissociazione ecc...
3. Asse III -> Condizioni Mediche Generali, come le diagnosi ecc..
4. Asse IV -> Condizioni Ambientali che influenzano l'individuo, come il maltrattamento in
famiglia
5. Asse V -> Valutazioni globali del funzionamento
L' ICD-10 è la Classificazione Internazionale delle malattie e problemi correlati.
Il Trauma Psichico
Nonostante le molte pubblicazioni sul trauma, ancora oggi non si è in grado