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TRATTATO DI MAASTRICHT, 1992-93 DÀ ORIGINE

3. . Apporta modifiche al Trattato di Roma.

ALL’UNIONE EUROPEA.

a) Modalità per ottenere moneta unica → politica economica e monetaria.

b) Per risolvere deficit democratico → procedura legislativa della codecisione (Parlamento Europeo +

Consiglio Europeo).

c) Introduce tema della cittadinanza europea → essere cittadino UE dà ai singoli maggiori diritti.

Dopo il Tr. Di Maastricht NON si parlerà più di CEE ma di CE (= Comunità Europea).

Rimangono come problematiche: deficit democratico e allargamento della comunità europea (→ gli organi

previsti nel 1957 non sono più sufficienti).

UNIONE EUROPEA . È un’organizzazione internazionale fondata su 3 pilastri:

Pilastro comunitario

a) → UE costituita da CECA, CEE ed EURATOM;

PESC

b) (Politica Estera di Sicurezza Comune) → rapporti tra Stati membri e Stati terzi. Garantisce non

belligeranza e sicurezza sui confini della CE + sviluppo economico all’interno dell’organizzazione;

CGAI

c) (Cooperazione Giustizia Affari Interni) → cooperazione fra le forze dell’ordine, cooperazione

in materia penale e civile con la giustizia. 4

Differenze tra i pilastri:

Pilastro Comunitario (1) → maggioranza Voto

PESC (2) e CGAI (3) → unanimità

PESC e CGAI sono pilastri di natura intergovernativa.

PESC → No Potere di veto della Corte di Giustizia

CGAI → Sì

Nel 1992 ci sono DUE organizzazioni internazionali (CEE ed UE) che saranno poi, nel 2007, fuse insieme

nell’UE con il Trattato di Lisbona.

TRATTATO DI AMSTERDAM, 1997

4. . Non risolve i due problemi del Trattato di Maastricht.

Ha introdotto:

a) Art. 6 (inserito nell’art. 2 dopo Lisbona). Per la prima volta si fa riferimento alla tutela dei diritti

dell’uomo e delle libertà fondamentali;

b) Art. 7: procedura di sanzione in caso di violazione di tali diritti → lo Stato perde diritto di voto;

c) Comunitarizzazione di Visto Asilo e Immigrazione. Viene gestito dal pilastro comunitario (prima

era competenza degli altri due). Le due materie vengono portate al voto di maggioranza .

Il terzo pilastro cambia nome in Disposizione sulla Cooperazione di Polizia e Giudiziaria in Materia

Penale;

d) Principio di trasparenza. Permette di conoscere tutti gli atti normativi che portano ad adozione di

una norma giuridica. Il cittadino può, quindi, tranquillamente seguire il percorso di formazione di

una norma → diritto di accesso agli atti;

e) Cooperazione rafforzata. Volontà di eguagliare la situazione in tutta l’Europa ma è difficile da

realizzare. Per evitare situazione di stallo → Europa a due velocità. Esempio di cooperazione

rafforzata: Unione Economica Monetaria (UEM). Necessario verificare certi requisiti prima di

adottare la moneta unica europea senza bloccare gli Stati che già li possiedono. L’UEM nasce nel

1999. Altro esempio: Spazio (o Area) Schengen.

Meccanismo che nasce per materie del primo pilastro. Dopo le varie modifiche dei successivi

trattati, oggi trova applicazione anche nel secondo e terzo pilastro.

Il Trattato di Amsterdam NON si è occupato della riorganizzazione degli organi.

TRATTATO DI NIZZA, firma 2001, in vigore 2003

5. . Redatta Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE

(2000) → elencati tutti i diritti dell’essere umano.

Nuove problematiche da affrontare: frammentazione dell’UE e della CE + questione deficit democratico.

Desiderio di dare carattere vincolante alla Carta dei Diritti Fondamentali.

Conferenza Europea. 105 membri = 2 parlamentari nazionali per ogni Stato (56) + un membro del governo

degli Stati per ciascuno Stato (28) + 16 rappresentanti del Parlamento Europeo + 2 rappresentanti della

Commissione Europea + Presidente della Convenzione + 2 vice-presidenti della Convenzione.

Lavori iniziati nel 2002, terminati nel 2003.

TRATTATO COSTITUZIONALE DELL’UNIONE EUROPEA, 2004 – MAI IN VIGORE

6. . Decisioni

adottate per consenso. Lavori lunghi per la Costituzione per l’Europa. Novità significative:

a) Eliminazione UE e CE → solo UE

b) Carta Diritti Fondamentali diventa vincolante

c) Introdotto diritto di recesso

d) Rinomina e riqualifica atti normativi → non più definiti direttive MA leggi

e) Introdotto vocabolo Costituzione (usato fino ad allora nelle entità statali) → introduzione allarma

componenti dell’organizzazione

f) Scelti inno e bandiera.

Francia e Paesi Bassi ratificano negativo. 5

TRATTATO DI LISBONA, 2007-2009

7. . Recuperato il Trattato Costituzionale ma depurato di ogni

riferimento a idea di Stato. Modifiche mantenute:

a) Mantenimento UE;

b) Ruolo determinante per i parlamenti nazionali;

c) Valore vincolante della Carta dei Diritti Fondamentali;

d) Introduzione Diritto di recesso.

Cambiati i nomi di due trattati:

 T. di Maastricht → modifiche e aggiornamenti → Trattato sull’UE (TUE)

 T. di Roma → Trattato sul Funzionamento dell’UE (TFUE)

REQUISITI PER ENTRARE A FAR PARTE DELL’UE

Oggi conta 28 Stati membri. Trattato disciplina le modalità attraverso cui uno Stato può chiedere di entrare

a far parte dell’organizzazione. Lo Stato DEVE:

 Far parte dal punto di vista geografico del continente Europa;

 Rispettare i valori dell’art. 2 ed essere uno stato democratico;

 Possedere situazione economica tale da permettergli l’entrata nell’UE.

MECCANISMO PER APPROVARE INGRESSO DI UN NUOVO STATO NELL’UE

1. Parlamento Europeo e Parlamenti Nazionali informati della richiesta;

2. Stato richiedente trasmette domanda al Consiglio (composto da un rappresentante per Stato) che

si pronuncia all’unanimità;

3. Valutati dal Consiglio i requisiti;

4. Una volta verificati bisogna stabilire la modalità di entrata nell’UE → organizzato percorso di

ammissione per adeguarsi a traguardi già raggiunti;

5. Accordo di ammissione → condizione per ammissione e adattamenti sono oggetto di accordo tra

Stati membri e candidato, tale accordo viene posto a ratifica da tutti gli Stati.

Caso Norvegia → domanda accettata subito (Stato ricco con pochi cittadini) ma il popolo si dichiarò

negativo all’entrata in UE → accordo deve essere ratificato non solo da Stati membri ma anche da quello

richiedente.

Lo Stato richiedente accetta in toto le determinazioni dell’organizzazione fatte fino a quel momento (→

aquis communautaire).

TAPPE EVOLUZIONE UE 6

L’UNIONE EUROPEA

Soggetto di diritto internazionale composto da più Stati che attribuiscono a questo soggetto dei poteri,

accettandone le decisioni.

PRINCIPIO DI LEALE COOPERAZIONE

UE e Stati collaborano senza ostacolarsi al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati → art. 4 del TUE.

COMPETENZE

UE lavora su determinate materie (= competenze). Prima se ne occupavano i singoli Stati, ora sono state

delegate all’organizzazione.

Competenze specificate nel T. di Lisbona e sono raggruppate in 3 categorie:

1. Competenze ESCLUSIVE. L’UE è l’unica a gestire determinate decisioni. Tali competenze

riguardano: unione doganale, funzionamento mercato interno, politica monetaria, conservazione

risorse biologiche del mare, politica commerciale comune.

2. Competenze CONCORRENTI. Nel momento in cui l’UE è già intervenuta possono intervenire i singoli

Stati. Competenze concorrenti principali: mercato interno, politica sociale, agricoltura e pesca,

ambiente, trasporti, energia, problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica.

3. Competenze di SOSTEGNO, COORDINAMENTO o COMPLEMENTO. Competenze statali nell’ambito

delle quali l’UE può intervenire senza atti vincolanti/diritto a legiferare. NO potere vincolante ma di

suggerimento. Si parla di: tutela e miglioramento della salute umana, industria, cultura, turismo,

istruzione, formazione professionale, gioventù e sport, protezione civile, cooperazione

amministrativa.

I PRINCIPI

Regolano e delimitano le competenze e le modalità di esercizio.

Art. 5 TUE → iden fica 3 principi capo saldo dell’UE: a ribuzione, sussidiarietà e proporzionalità.

1. Principio di ATTRIBUZIONE → Le is tuzioni dell’UE lavorano nell’ambito delle competenze loro

attribuite. Per ovviare alcune lacune: previsto aggiornamento continuo dei trattati tramite clausola

di flessibilità (per allargare competenze UE senza redazione di un nuovo trattato). Risulta

comunque una procedura troppo complessa per essere applicata frequentemente. In alternativa

esiste Principio dei poteri impliciti, elaborato da Corte Suprema degli USA e condiviso da Corte di

Giustizia dell’UE. È un potere basato sulla logica: in presenza di un errore o di una dimenticanza, le

competenze possono essere allargate senza alcuna formalità.

2. Principio di SUSSIDIARIETÀ → rela vamente recente. Applicato nelle competenze concorren .

Serve a regolare intervento UE o degli Stati (UE interviene nei casi in cui l’obiettivo da raggiungere

trova modalità inefficienti da parte degli Stati).

3. Principio di PROPORZIONALITÀ → Regola modalità intervento dell’UE. Scelti mezzi di intervento in

base a norme giuridiche previste dal trattato necessarie per conseguimento degli obiettivi. Di solito

l’UE come mezzo per intervenire utilizza la direttiva (= strumento che concede libertà maggiori agli

Stati).

Art. 10 → Principio di PROSSIMITÀ. Tutte le decisioni devono essere adottate nell’interesse dei cittadini.

ISTITUZIONI DELL’UE: GLI ORGANI CHE LA COMPONGONO

Art. 13 TUE → quadro is tuzionale UE.

Le istituzioni sono:

1. Parlamento Europeo;

2. Consiglio Europeo;

3. Consiglio dei Ministri (anche Consiglio dell’UE o Consiglio);

4. Commissione Europea (anche Commissione);

5. Corte di Giustizia dell’UE;

6. Banca Centrale Europea;

7. Corte dei conti. 7

Vale il principio di attribuzione → le is tuzioni possono occuparsi solo di materie di cui sono competenti.

Si parla di quadro istituzionale → insieme di organi, chiamate is tuzioni, che hanno il compito di

promuovere l’UE. PARLAMENTO EUROPEO

Parlamento tutela gli interessi degli individui. Non tutte le organizzazioni internazionali ne hanno uno.

Art. 14 TUE → Parlamento composto da rappresentan dei ci adini dell’UE.

Inizialmente i membri venivano scelti fra i parlamentari nazionali. A causa del doppio impegno → fenomeno

dell’assenteismo. Da qui: esigenza di cambiare metodo.

1979 → prima elezione del PE a suffragio universale dire o.

Secondo il T. di Lisbona, il PE è composto da 750 membri +1 presidente.

Distribuzione seggi → principio demografico (min 6, max 96).

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Publisher
A.A. 2017-2018
16 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisaaceti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Mattone Monica Chiara.