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Storia della moda e dell'arte

Il logo della sua maison geometrica è stato commissionato all'artista futurista Thayaht. L'amore per l'antichità classica è stata la fonte d'ispirazione figurativa. Presso le sorelle Callot scoprirà che la sartoria è un'arte. "Avrei continuato a fare delle Ford..., permesso di creare delle Rolls". Elsa Schiapparelli: nel 1927, la sua prima collezione di maglioni originali. È famosa per il maglione nero con il motivo di un enorme fiocco bianco lavorato a trompe-l'oeil. Negli anni '30, collabora con i surrealisti (Cocteau, Dalì) e avvia una carriera come couturière-artista, riconosciuta anche dalla rivale Chanel. L'opportunità deriva dai suoi contatti con gli artisti che pubblicavano i suoi modelli sulle riviste. Roberto Capucci: la mostra "Addressing the century: 100 years of art and fashion" nel 1998 fissa il punto di convergenza nella belle époque, in particolare nell'arte.

and crafts rerival. La retrospettiva siconclude con l'ingresso sulla scena di Issey Miyake, Rei Kawakubo eYohij Yamamoto, i quali portano l'estetica giapponese del wabi sabi(bellezza, imperfezione, decadenza e morte). Non vi è una nettaseparazione fra arte e artigianato. Elemento comune con Capucci lapiegatura, dallo "stile greco" di Mariano Fortuny. Le pieghe pergenerare effetti scultorei, metamorfosi. Dopo successocommerciale, abbandona per cammino artistico.

6. Conclusioni

Gli abiti possono essere talvolta considerati come arte e a volteartefatti. La cosa certa è che sono oggetti belli che favorisconol'esperienza estetica.

Stile e socialismo: quando la moda dovevaessere arte

Dopo la rivoluzione bolscevica, la Russia sperimentò forme diversedi socialismo tuttavia già dal 1917 la moda venne disprezzata inquanto nata in occidente e parte della tradizione borghese. Icostruttivisti si opponevano ad essa in quanto vettore

dell'anonimato, erano comunque considerati un simbolo di appartenenza a una nuova classe sociale, quella degli artisti e degli intellettuali. 2. Espressione del Sé: l'avanguardia artistica L'avanguardia artistica, contrariamente al costruttivismo, cercava di esprimere la propria individualità attraverso l'abbigliamento. Gli artisti si vestivano in modo eccentrico e provocatorio, utilizzando colori vivaci, forme stravaganti e materiali insoliti. L'obiettivo era quello di rompere con le convenzioni sociali e di sfidare l'establishment. L'abbigliamento diventava un mezzo di comunicazione e di espressione artistica, un modo per trasmettere un messaggio politico o sociale. 3. L'abito come status symbol: la moda di lusso Nel mondo della moda di lusso, l'abito diventa un simbolo di status e di ricchezza. I capi di alta moda sono realizzati con materiali pregiati e lavorati artigianalmente, spesso su misura per il cliente. L'obiettivo è quello di creare un'immagine di lusso e di esclusività. Gli abiti di alta moda sono indossati da celebrità, aristocratici e persone facoltose, che vogliono distinguersi e mostrare il proprio status sociale. 4. L'abbigliamento come uniforme: il lavoro e l'esercito Nel mondo del lavoro e dell'esercito, l'abbigliamento assume una funzione di uniformità e di identificazione. Gli abiti da lavoro sono progettati per essere pratici e funzionali, adatti alle specifiche esigenze del lavoro svolto. Nell'esercito, l'uniforme serve a distinguere i soldati e a creare un senso di appartenenza e di disciplina. L'abbigliamento da lavoro e da uniforme è spesso caratterizzato da colori e forme standardizzate, che facilitano il riconoscimento e la identificazione. In conclusione, l'abbigliamento può assumere diverse funzioni e significati a seconda del contesto sociale, culturale ed economico. Può essere un mezzo di espressione artistica, un simbolo di status, un segno di appartenenza o una forma di uniformità. La moda è un fenomeno complesso e mutevole, che riflette e influisce sulle dinamiche della società.

monocromo rotto esclusivamente da linee verticali ed orizzontali, si possono notare delle somiglianze con le forme moderniste dell'abbigliamento occidentale ed un'influenza cubista nella geometria. Il credo costruttivista divenne pratica quando divenne la designer di tessuti in una fabbrica tessile (abolire motivi floreali).

di trasformare l'anarchia artistica in un mondo ideale e ordinato. I disegni evocavano l'occidente, mentre la distanza tecnologica e ideologica (linee a mano vs. righello). I costruttivisti indirizzati a cancellare ogni traccia di artigianato. I prodotti della Stepanova non ebbero l'occasione di competere realmente e gli stessi colleghi misero in discussione l'opposizione all'arte. Opponendosi all'ornamento e invocando la funzionalità, Stepanova era in sintonia con Adolf Loss e Le Corbusier (più moderati).

2. Giocare con triangoli e rettangoli: il

cubo-futurismo L'estetica del costruttivismo era una continuazione delle esplorazioni artistiche precedenti legate al movimento dei cubo-futurismo, i quali riducevano la realtà ad astrazione. I russi privilegiavano le tinte forti, mentre la geometria era il linguaggio universale della modernità. Nonostante la divisione con l'occidente, i bolscevichi ne condividevano la spinta al cambiamento e l'estetica. Essi volevano soluzioni più pragmatiche. Gli abiti di Lamanova combinavano il desiderio di semplicità e di funzionalità. Ella sostenne che l'abbigliamento era uno dei mezzi più adeguati a diffondere l'arte e non lo sovraccaricava di ideologia. Lamanova non respinge la tradizione in toto. Anche Ekster sostiene che le forme geometriche sono le più adatte alle masse proletarie ed incoraggia l'uso di tinte forti. Colori vivaci provenienti dalla tradizione etnica. Ella ritiene che solo attingendo al proprio patrimonio ci si

Può opporre all'omogeneizzazione. Eksterfu una delle protagoniste dello stile etnico estetizzato, in cui venne abbandonata la geometria rigida cubista per forme maggiormente art déco che tuttavia in Russia non vennero realizzate.

Etnici e modernisti: l'art déco

I bolscevichi accolsero l'estetica colorata dell'art déco abbellendola di motivi etnici reinterpretati. Revival della moda occidentale in corrispondenza della Nep (proprietà privata e libera. Visto il mutato atteggiamento, proposte impresa) costruttiviste troppo austere. I motivi etnici divennero la forma riconosciuta di ornamento (no. Lamanova utilizzò i ricami di Bakst. costruttivisti, rottura tradizione)

Tuttavia, vennero utilizzati solo attraverso una trasformazione secondo un modello geometrico in chiave modernista, dando così uno status artistico anziché di moda. Scelse tagli rettangolari per ottenere linee allungate, applicazioni etniche o linee colori contrastanti.

Semplifica i tagli, realizzabili con asciugano dalledonne di casa. Nonostante il tentativo di raggiungere le masse,rimase elitaria > utilizzata nei vari eventi di rappresentanza.Tuttavia, in occidente erano maggiormente apprezzati gli abitidall’aspetto esotico russo utilizzato nei balletti. Altra problematicaera il rapporto con l’industria che non risultava adeguataall’esecuzione dei motivi etnici, ma la Russia non si sviluppò a talpunto. Divenne più ornamentale. Orlova fece un uso razionalizzatodegli ornamenti di Lamanova utilizzandolo con parsimonia, mentreAnisimova si rifaceva a Sonia Delaunay essendo così alla moda.Vennero proposto anche abbigliamento da lavoro ed esempi dimoda francese. Ma mai prodotti industrialmente4. L’invenzione di una nuova realtà: il realismo socialistaNel 1929 venne riconosciuto irrealistico il progettodi unione fra artigianato ed industria oltre cheessere una cattiva pratica. Nuovo genere >realismo socialista.

Netta rottura con l'occidente, elementi divennero solo materia grezza. Nacque con lo stalinismo e continuò oltre la sua morte nel 1953. Inizio processo di industrializzazione con l'economia pianificata. Abolì pluralismo di idee (austero approccio costruttivista, esperimenti cubo-futuristi,). No ruolo artistico ma rappresentativo: esplorazioni etniche art déco stile iperdecorativo mostrare grandezza, classicismo, unicità e preziosità, stile eterno. Fonda l'Istituto centrale sovietico della moda Dom modelei a Mosca. Statuto ontologico mirava ad evocare una vita inesistente e abiti che non sarebbero mai stati prodotti per i consumatori, abbellire il mondo. Fonde elementi etnici russi con il glamour hollywoodiano. Attinge dalla cultura di massa e si diffonde grazie ad essa. Il realismo socialista nascondere carenze stalinismo. Negli anni 50 iniziarono a visitare le sfilate di Parigi dopo la critica verso l'estetica eccessiva di Krusciov.

Elitarismo e esclusività dell'haute couture soddisfaceva aspirazioni totalitariste. Non oggetto funzionale ma mitologico: massimo significato, criteri estetici. Non poteva essere, perciò, prodotto in massa. In occidente invece la commistione riesce ad esempio Paul Poiret ( ).artista e uomo d'affari Abiti che fanno opinione Analisi sociale > interconnessione nelle grandi città fra sistema moda e sistema arte. Piano analitico-teorico di Nelson Goodman e più pragmatico, in particolare del sistema moda di essere laboratorio culturale di innovazione. Possono condividere aspirazione etico-morale. Altra chiave di lettura è quella commerciale che ha un peso anche nell'arte. Cosa succede all'arte e alla moda quando questi due sistemi interpellano dimensione del valore sociale oltre che economico? 1. La moda come arte allografica e/o autografica Distinzione tra tipo (concetto artistico) e token (riproduzione, supporto). A partire dal problema della

falsificazione di un'opera d'arte. Si tratta di una distinzione su un continuum di variabili. La moda è un caso misto (un abito è falsificabile, ma allo stesso tempo la moda è moda indossata, riproducibile e necessità di essere indossato). Altrimenti rimane soltanto una pretesa di, una possibilità di realizzare. Ciò è importante perché il rapporto con il discorso pubblico, stretto rapporto tra la scelta di un abito e l'identità pubblica che si associa.

2. Moda, pratiche testuali e discorso pubblico

La moda è stata studiata come pratica sociale. Una delle prospettive più innovative è lo studio dei rapporti fra moda e sfera pubblica e tra sirena moda e sirena d'arte. Nella sfera pubblica si manifesta il "consumerismo politico", ovvero l'orientamento attivo del consumatore a scegliere prodotti e produttori guidato da criteri di natura ambientale, etica e politica. Utilizza il potere del consumatore.

L'industria dell'abbigliamento è interrelata ai processi di globalizzazione, interdipendenza dei consumi, inquinamento degli stessi e sostenibilità. Negli ultimi anni anche simbolicamente l'integrazione mercato e valori è più evidente. Analizzare la moda dalla prospettiva del "decostruzionismo sociale", intendendola come pratica testuale, emergono le diverse soggettività e definizioni di identità.

3. Fair fashion: la dimensione etica dell'estetica. Emergere di una dimensione etica dalla ricerca sui consumi e stili di fair fashion vita (filiera e fruizione). Primi tentativi 1991 catena Esprit lanciò una linea di abbigliamento sostenibile.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
49 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Buro00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Moda e arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Bianchino Gloria.