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CAMBIAMENTI GEOGRAFICI PER L'INDUSTRIA E I SERVIZI
cap.8 (pp. 270 - 290)
8.1 I settori dell'economia
Le attività economiche si possono raggruppare in tre settori:
- Primario,
- Secondario,
- Terziario.
8.1.1 Il settore primario: sviluppo o dipendenza?
Tutte le attività del settore primario prevedono l'utilizzo di risorse naturali o risorse primarie. Quando le persone prezzano e scambiano risorse, queste diventano beni.
Si possono individuare tre tipi di connessioni tra le attività economiche di un luogo:
- A valle (trattano le materie prime, come il trasporto del legname).
- A monte (favoriscono l'estrazione delle materie prime, come lo scavo dei minerali).
- Per i consumi locali (richiesta o acquisto di beni dagli abitanti dell'area).
Si hanno due visioni sulla produzione di materie prime:
- Secondo alcuni lo sviluppo di un'economia basata sulle materie prime genererebbe ulteriore sviluppo industriale.
Altri ritengono che fare affidamento sulle materie prime inibisca la crescita economica e contribuisca alla dipendenza dell'economia locale da pochi beni. Un ruolo determinante è giocato dalle politiche economiche e dalle capacità tecnologiche e finanziarie dei vari paesi. La forte dipendenza dall'esportazione commerciale di materie prime è problematica per almeno tre ragioni:
- I prezzi di questi beni oscillano molto nel corso del tempo.
- Paragonandolo ai prezzi, il valore delle materie prime non cresce con pari rapidità.
- La dipendenza dall'esportazione è spesso legata ad una scarsa diversificazione dell'economia.
Quei paesi che fanno pesante affidamento sull'esportazione di materie prime vengono solitamente chiamati Commodity-Dependent Developing Country (CDDC).
8.1.2 Il settore secondario e la prima rivoluzione industriale
Il settore secondario comprende tutte le attività manifatturiere che si svolgono nelle
fabbricheo all'aperto.Le industrie del settore secondario assemblano, trattano o fabbricano merci partendo damateriali grezzi o semilavorati. 31Esiste una distinzione tra manifattura leggera e pesante:
- Per manifattura pesante si intende la produzione di prodotti come l'acciaio.
- Per manifattura leggera si intendono le attività che producono beni rivolti al consumofinale come gli abiti.
La geografia del settore secondario è stata fortemente influenzata dalle innovazionitecnologiche, particolarmente dalla Rivoluzione industriale.
La Rivoluzione industriale avvenne in Inghilterra in quel periodo perché:
- C'era grande disponibilità di capitale.
- Larga disponibilità di mano d'opera sotto-occupata nelle campagne.
- Disponibilità di innovazioni tecnologiche che consentivano di aumentare la produttività.
I lavoratori si trasferivano a vivere vicino alle fabbriche facendo crescere le reti di
La diffusione della rivoluzione industriale si è sviluppata attraverso tre fasi:
- Prima fase 1760-1880: In Belgio, Olanda, Francia, Germania, Stati Uniti
- Seconda fase 1880-1950: In Russia, Giappone, Canada, Italia, Shangai, Bombay
- Terza fase 1950-...: Nei paesi asiatici sul Pacifico e sull'Indiano.
Il settore terziario comprende tutti i tipi di servizi e le attività che si svolgono negli uffici, come quelle gestionali. La distribuzione geografica di questi servizi si modella sulla distribuzione della domanda. I servizi per la collettività vengono anch'essi fruiti dalle persone e sono gestiti e
La distribuzione spaziale dei servizi per le imprese è regolata dal mercato. Per i servizi alle famiglie è la domanda che determina l'offerta e per i servizi alle imprese è l'offerta che attrae la domanda. Nelle attività terziarie occupano una particolare posizione le attività quaternarie. Oltre a presentarsi come servizi, esse hanno funzione di comando, direzione, ... Rientrano nel settore quaternario ad esempio le funzioni del governo politico.
8.2 L'evoluzione dell'industria nel Nord del mondo
8.2.1 La localizzazione delle attività manifatturiere
Inizialmente la scelta del luogo in cui collocare le fabbriche era influenzata dai costi di trasporto delle materie prime. Nella scelta del luogo in cui localizzare i propri stabilimenti intervengono altri fattori. Uno di essi riguarda la
Possibilità di reperire mano d'opera a basso costo.
Per certe produzioni le imprese attribuiscono una grande importanza alla possibilità di accedere al mercato, in modo tale che i prodotti finiti possano essere direttamente venduti.
Un altro fattore che può influenzare la redditività di un'azienda riguarda le economie di agglomerazione, cioè i vantaggi che derivano dall'operare a contatto con altre imprese.
Le aziende hanno bisogno di semilavorati, componenti e servizi, che si procurano da altre imprese, definite fornitrici.
A volte, la crescita urbana può determinare un aumento delle tasse, del costo del lavoro o dei costi di trasporto, creando al contrario diseconomie di agglomerazione.
Una serie di vantaggi per le imprese derivano dalle politiche nazionali e locali.
Vantaggi politici possono essere la riduzione del costo dei terreni, dell'energia, delle tasse, ...
8.2.2 Il fordismo
Quasi tutte le imprese che si trovavano
negli agglomerati urbano-industriali utilizzavano sistemidi produzione industriale derivanti dalle idee di F.W. Taylor e Henry Ford.Taylor scrisse "Principles of Scientific Management" (1911) che promuoveva la divisione dellavoro in compiti il più elementari possibile.La gestione scientifica dei sistemi di produzione prevedeva che si studiassero con attenzione lemansioni svolte dai lavoratori, cronometrando le loro azioni e, se necessario, modificando i loromovimenti allo scopo di ridurre al minimo gli sforzi.Henry Ford, introdusse la catena di montaggio all'interno della sua fabbrica nel 1913.Il termine fordismo, dunque, si riferisce a un sistema di produzione industriale progettato per laproduzione di massa.Le conseguenze del fordismo furono quattro:• Esso ha contribuito in maniera significativa alla de-qualificazione del lavoro. Mentre leprime fabbriche impiegavano artigiani esperti, la frammentazione della produzione haridotto la necessità diimpiegare operai specializzati.
- Esso rafforzò la rigida gerarchia e la netta separazione tra lavoratori e dirigenti.
- Esso ha contribuito alla nascita delle imprese multinazionali.
- Esso seppe rispondere alle esigenze legate alla standardizzazione del prodotto.
La produzione fordista
I tre limiti principali della catena di montaggio sono:
- Richiede una fornitura regolare e immediata di materie prime.
- Per funzionare deve fondarsi su un mercato di massa in grado di consumare una ristretta gamma di beni prodotti.
- Il lavoro alla catena di montaggio può essere molto alienante per gli operai.
Secondo molti dirigenti una soluzione all'alienazione degli operai era rappresentata dall'integrazione verticale dell'impresa: ovvero il controllo da parte della stessa di due o più passaggi nella produzione o nella distribuzione di un bene.
Con il fordismo nascono le filiere di produzione: sequenze di operazioni collegate fra loro.
che il modello di produzione fordistico non era più adeguato alle esigenze del mercato. Di conseguenza, si è sviluppato il concetto di post fordismo, che si basa su una produzione flessibile e orientata al mercato. Il post fordismo si caratterizza per diversi aspetti: 1. Produzione flessibile: le imprese si sono adattate alle richieste del mercato, producendo una varietà di prodotti e personalizzando le soluzioni in base alle esigenze dei consumatori. 2. Organizzazione del lavoro: si è passati da una produzione di massa a una produzione su piccola scala, con una maggiore autonomia dei lavoratori e una riduzione delle gerarchie aziendali. 3. Tecnologie avanzate: l'introduzione di nuove tecnologie, come l'elettronica e l'informatica, ha permesso di migliorare l'efficienza produttiva e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. 4. Globalizzazione: le imprese hanno ampliato i propri mercati a livello internazionale, sfruttando le opportunità offerte dalla globalizzazione. 5. Collaborazione tra imprese: si è sviluppata una maggiore collaborazione tra imprese, attraverso la creazione di reti di fornitori e la condivisione di risorse e conoscenze. Questi cambiamenti hanno permesso alle imprese di essere più competitive e di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato. Il post fordismo ha quindi rappresentato una svolta importante nel modo di concepire la produzione e la distribuzione dei prodotti.che la poca flessibilità del fordismo.
Una risposta alla crisi del fordismo venne dalla Toyota che sperimentò la produzione flessibile, che utilizza le tecnologie informatiche per rendere la produzione dei beni più varia e più reattiva nei confronti delle condizioni di mercato.
Le principali differenze tra fordismo e produzione flessibile:
- FORDISMO
- Massimizzare le scorte nei magazzini
- Integrazione verticale
- Catena di produzione dettata dal produttore
- Progettazione del prodotto standardizzata
- Stile manageriale gerarchizzato
- Forza lavoro scarsamente qualificata
- Molta forza lavoro
- Alienazione
- PRODUZIONE FLESSIBILE
- Scorte minime: no magazzini
- Esternalizzazioni
- Catena di produzione dettata dal consumatore
- Progettazione del prodotto varia
- Stile manageriale interattivo
- Forza lavoro pluri-qualificata
- Forza lavoro più ridotta e più efficiente
- I lavoratori pensano e risolvono problemi
Le due strategie cruciali per il successo della produzione flessibile sono:
- ...
La «pronta consegna» (just-in-time) piccole quantità di forniture, niente spreco.→• L’esternalizzazione (outsourcing) subappalto di un’attività che precedentemente→veniva realizzata internamente se l’altra azienda è delocalizzata all’ estero si parla di→offshoring.
8.3 L’evoluzione dell’industria nel resto del mondoL’attività manifatturiera trasforma i prodotti e ne accresce il valore attraverso il valore aggiuntodi produzione.Per quantificare questo valore si sottrae il costo dei fattori produttivi necessari al costo delprodotto finito. 34Negli anni Settanta cominciò un importante mutamento nella geografia della produzione:• La prima fase vide realizzarsi trasformazioni nei paesi più avanzati.• La seconda fase vide la crescente importanza di alcune aree semiperiferiche dell’Asia.