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Capitolo 3: creare opportunità per l’autoriflessione:
Obiettivo principale delle terapie analitiche è quello di aiutare il paziente a comprendere come
pensano, sentono e la natura delle loro relazioni con gli altri. L’autosservazione è una pre-
condizione necessaria per il cambiamento e può essere sviluppata con alcune tecniche: domande,
chiarificazioni, confrontazioni, l’identificazione di temi o condotte nell’esperienza del paziente, l’uso
di ricordi o ricostruzioni del passato e la capacità di collegare percezioni o sentimenti attuali con
esperienze passate. Queste tecniche vanno considerate all’interno delle strutture di interazione, in
quanto risultano più comprensibili all’interno di una sequenza interattiva tra paziente e terapeuta.
Domande:
Le domande possono essere pensate nei termini di strutture di interazione. I terapeuti dovrebbero
astenersi da porre domande riguardanti interessi personali, devono porre domande non per
ottenere risposta, ma per stimolare ulteriormente il pensiero. Un buon uso delle domande è quello
di fornire un modello per l’autoriflessione e per aiutare il paziente a sviluppare un senso della
propria soggettività.
Chiarificazioni:
Consiste in un’azione del terapeuta che comporta un riprendere o riformulare affermazioni o idee
del paziente o ripresentarle con un tono affettivo, in una forma più riconoscibile,per poter rendere
più evidente il significato della sua comunicazione. Lo scopo è portare all’attenzione alcuni aspetti
dell’esperienza e aumentarne la consapevolezza. Una buona chiarificazione porta all’attenzione
del paziente i suoi processi mentali e aumenta il senso della propria soggettività. Anche questa
può essere considerata dal punto di vista delle strutture di interazione.
Confrontazioni:
Sono interventi del terapeuta per dirigere l’attenzione a un comportamento o pensiero
problematico.
Individuazione delle tematiche:
Consiste nell’identificare una tematica ricorrente nell’esperienza o nella condotta del paziente che
potrebbe essere collegata alle sue difficoltà e aiuta ad aumentare le libere associazioni nel
paziente.
Ricordo, ricostruzione e azione terapeutica:
La ricerca sulla memoria suggerisce che tutti i ricordi sono un misto di accurata riproduzione del
passato e ricostruzione e sono influenzati dal loro significato personale, dall’esperienza emotiva
associata all’evento, dalla quantità di tempo che intercorre tra l’esperienza e il ricordo, dal perché
una persona sta ricordando. Il ricordo nasce dall’interazione tra passato e presente. La memoria è
una realtà psichica e il significato soggettivo è importante per determinare l’impatto di un evento. 2
L’enfasi va quindi posta sul significato di questa realtà psichica. Le strutture di interazione possono
essere pensate come una nuova versione della storia vissuta nel contesto della psicoterapia e
rivelano un’altra realtà, quella dell’esperienza presente e passata del paziente.
Capitolo 4: Rendere coscienti le difese e i contenuti mentali inconsci:
Uno dei principali scopi della terapia psicoanalitica è rendere consapevoli i pazienti di come stanno
evitando la conoscenza di sé e quindi di rendere coscienti i meccanismi di difesa. Infatti,
informazioni minacciose e altri contenuti mentali possono essere mantenuti inconsapevoli
attraverso processi difensivi, di cui il paziente può non essere consapevole. Il terapeuta osserva,
insieme al paziente, come e quando queste misure protettive sono attive per promuovere
autosservazione e la comprensione di come vengono evitate la conoscenza di sé e l’esperienza di
certi sentimenti e idee. La consapevolezza che il terapeuta ha sulle strutture di interazione può
informare su quali aspetti delle difese e dell’attività mentale inconscia possono essere più
utilmente interpretati in un dato momento. Le resistenze hanno una qualità interattiva e sono la
manifestazione interpersonale delle difese. Queste ultime sono caratterizzate dall’evitamento di
certi pensieri, sentimenti o esperienze. Identificare e interpretare i processi difensivi comporta
un’attenzione alle alterazioni degli affetti del paziente, nel flusso delle associazioni o nei
cambiamenti di argomento e non consiste in un semplice intervento; infatti, assume la forma di un
graduale chiarimento della natura del processo difensivo, una comprensione degli scopi del
paziente nel mantenere in piedi la difesa e le implicazioni che ne derivano dal non avere più
bisogno di fare affidamento su di esso. L’interpretazione di un contenuto mentale inconscio o
negato può essere mutativa e si collega alla possibilità di sviluppare nuovi modi di pensare, essere
e comportarsi. Portare le difese e i contenuti mentali alla consapevolezza del paziente è una
componente centrale dell’azione terapeutica ed è importante per aumentare la capacità di
autoriflessione e di rappresentarsi la loro esperienza in modo efficace.
Capitolo 5: Le strutture di interazione nel transfert-controtransfert:
Inizialmente il transfert è stato concettualizzato come una distorsione da parte del paziente della
reale natura del terapeuta, dovuta a desideri, reazioni emotive, fantasie o esperienze passate.
Successivamente, è stato considerato come una costruzione plausibile di un qualcosa di reale sul
terapeuta che riflette una ripetizione dei conflitti del paziente. Più recentemente, invece, si
considera il transfert come una co-costruzione di paziente e terapeuta, cioè un fenomeno
interattivo. Per quanto riguarda il controtransfert, originariamente era considerato come l’insieme di
emozioni conflittuali, enactment e altre reazioni al transfert del paziente derivanti da conflitti
inconsci non risolti nel terapeuta, mentre recentemente si riferisce a tutti i sentimenti e reazioni che
si presentano nel terapeuta come risposta psicologica al paziente.
Nel trattamento psicoanalitico si possono individuare tre principi a cui il terapeuta deve attenersi e
che aiutano a mantenere un ambiente di sicurezza sia per il paziente che per il terapeuta:
neutralità, astinenza e anonimato. Il primo implica l’evitare di giudicare apertamente e di fornire
suggerimenti deliberati; inoltre, implica un’eguale attenzione a tutti i pensieri, sentimenti e
associazioni del paziente. Il secondo si riferisce all’evitare un inconscio sfruttamento del paziente e
della situazione di trattamento per motivi personali. Infine, l’anonimato si riferisce al prestare
attenzione a quello che il terapeuta svela al paziente della propria esperienza personale. Alcuni
autori, però, credono che la soggettività del terapeuta sia inevitabile ma anche necessaria ad un
efficace processo terapeutico.
Il transfert-controtransfert è espresso nei pattern ripetitivi di interazione. Considerare la situazione
clinica nei termini del costrutto della struttura di interazione può aiutare il terapeuta a stare attento
alla presenza di pattern ripetitivi di condotta e di azione; inoltre, l’autoriflessione sul loro 3
coinvolgimento di controtransfert in queste interazioni e sulla loro esperienza soggettiva può
aiutarli ad avere informazioni sulla natura delle rappresentazioni del sé proiettate dal paziente. La
consapevolezza dei pattern di interazione fornisce una base per gli interventi, spesso effettuati in
risposta alla pressione transferale.
Importante nella terapia è identificare, interpretare e comprendere le relazioni transferali, poiché è
fondamentale per il cambiamento. Il coinvolgimento di controtransfert è inevitabile e le reazioni
personali del terapeuta sono continue e sempre presenti; le reazioni transferali e controtransferali
sono mutualmente influenzanti e reciprocamente asimmetriche.
Capitolo 6: Gli approcci supportivi:
I diversi orientamenti nelle terapie si possono collocare su un continuum che va da approcci
orientati all’insight o espressivi, che promuovono l’autoriflessione e una maggiore comprensione di
sé, a strategie di supporto che rinforzano la capacità del paziente di difendersi da conflitti e affetti
disturbanti.
Differenze tra approccio espressivo e supportivo:
Le tecniche supportive usano le reazioni del paziente e l’autorità del terapeuta per
raggiungere alcuni obiettivi del trattamento. Negli approcci espressivi, invece, gli aspetti
interpersonali realistici della relazione terapeuta-paziente vengono esplorati per scoprire le
manifestazioni emotive e comportamentali nascoste nelle fantasie transferali.
Le terapie supportive mirano a ottenere un sollievo sintomatico, mentre quelle espressive
promuovono n cambiamento più duraturo nel funzionamento e nella personalità.
Gli approcci supportivi sono indicati sia per gli individui psicologicamente sani che soffrono
di stati acuti reattivi, sia per i disturbi gravi della personalità, mentre quelli espressivi sono
più indicati per gli individui con una ragionevole forza dell’Io e tolleranza dell’ansia e che
soffrono di sintomi o patologie del carattere.
Negli approcci supportivi la comprensione del terapeuta è limitata da un’interazione più
difesa sul piano psicologico, mentre quelli espressivi forniscono una conoscenza sui
pazienti e sulla natura dei processi difensivi, sulle rappresentazioni mentali…
Gli approcci supportivi rappresentano un gruppo di interventi che promuovono il cambiamento
attraverso vari modi e meccanismi; sono identificati con la misura in cui i terapeuti soddisfano i
bisogni di dipendenza emotiva del paziente, con la misura in cui il terapeuta fornisce una guida
assistendo il giudizio del paziente sulla realtà o intervenendo quando il paziente non è in grado di
affrontare aspetti della vita, con la misura in cui il terapeuta supporta l’uso di difese del paziente.
Questi approcci promuovono spesso la catarsi emotiva nel ridurre lo stress. L’intento fondamentale
è aiutare il paziente a recuperare un equilibrio emotivo sviando, sopprimendo o rimuovendo la
consapevolezza dell’ansia, della depressione e di altri affetti disturbanti, fornendo un sollievo
emotivo attraverso l’espressione affettiva e distraendo il paziente dalla consapevolezza di conflitti
intensi e dolorosi. Un’altra operazione supportiva è fornire al paziente un’esperienza emotiva
correttiva. Una strategia supportiva consiste nel non sfidare apertamente alcuni dinieghi o nello
stipulare un accordo sull’evitare la discussione di aree del funzionamento della personalità o di
certi problemi; un altro intervento riguarda l’esame di realtà e la rieducazione, in cui il terapeuta
assume un ruolo educativo nel trasmettere consigli e informazioni, utile se il paziente ha