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"GIOVANI E LEGALITA'" DI GIANNINI E SGALLA
PROCESSI DI CONVIENZA E LEGALITA'
Il tema della convivenza e delle difficoltà ad essa connesse è presente nell'esperienza
quotidiana di ogni persona ed è al centro del dibattito politico.
Il tema della convivenza civile e sociale rappresenta la grande sfida del futuro in quanto è
fondamentale ricercare nuovi equilibri in un contesto globalizzato.
Il termine "convivenza" fa riferimento al "vivere con", al processo di condivisione di
un'esperienza esistenziale per un certo periodo di tempo ed entro uno spazio comune e
definito. Sulla base dell'analisi della letteratura, è possibile considerare la convivenza come
un concetto unitario, definibile come un processo che consente agli individui, alle
organizzazioni e alle comunità di gestire relazioni significative e stabili, collocate in uno
spazio fisico e simbolico, con altre persone, gruppi e sistemi sociali.
Il concetto, tuttavia, pur essendo unitario, può essere articolato in funzione di 3 diversi
livelli di relazione sociale, che implicano una diversa declinazione delle modalità del
convivere. Questi livelli sono:
il livello affettivo che riguarda i rapporti nell'ambito della famiglia di origine o tra
parenti o le relazioni di coppia
il livello organizzativo, che riguarda le relazioni all'interno del luogo di lavoro. In
questo caso solitamente le persone non si scelgono tra di loro e anche la scelta del
contesto è soggetta a vincoli, ma il lavoro è anche il luogo nel quale molte persone
trascorrono un'ampia parte della loro vita
il livello sociale, che include le relazioni nell'ambito della società civile, della
collettività e del contesto sociale più ampio
Con queste premesse Avallone e colleghi (2007) hanno avviato un progetto di ricerca per
esplorare empiricamente il concetto di convivenza a partire dalle definizioni che le persone
comuni propongono di convivenza affettiva, organizzativa e sociale e, individuando, poi, le
aree problematiche considerate tipiche di ciascun contesto.
Per lo studio esplorativo è stato costruito un breve questionario che poneva 23 domande a
risposta aperta con l'invito a formulare libere associazioni in relazione ai 3 livelli di
convivenza considerati ("quali sono le prime parole che le vengono in mente pensando alla
convivenza affettiva, lavorativa e sociale?, "quali sono i principali fattori che rendono
difficile tale convivenza?").
Per ogni risposta è stato lasciato lo spazio per indicare 3 associazioni e 3 criticità.
Il questionario è stato somministrato a 2721 soggetti.
I risultati di questa ricerca mostrano che le concezioni della convivenza si addensano
attorno ad alcuni "nuclei forti": trasversalmente ed in assoluto, le dimensioni che le persone
associano più spesso al tema della convivenza sono quelle della tolleranza e degli obiettivi
comuni.
Più in generale, sono state individuate 10 dimensioni che costituiscono la convivenza a
livello sociale:
1. rispetto delle norme e delle regole impliciti ed esplicite
2. riconoscimento dell'altro e rispetto e tolleranza della diversità
3. sicurezza e stabilità, intese come tendenze a sentirsi sicuri nella relazione con l'altro
4. obiettivi comuni ed efficacia collettiva che prevalgono sugli interessi individuali
5. equità nell'accesso alle risorse e nella gestione delle relazioni interpersonali che vengono
assegnate e distribuite secondo criteri di trasparenza e di imparzialità
6. solidarietà e supporto dell'altro attraverso l'assunzione di un atteggiamento di reciprocità
e accoglienza
7. fiducia, speranza e affidamento, prefigurando positivamente atteggiamenti e
comportamenti che l'altro adotterà in futuro
8. attenzione per l'altro e comunicazione, assumendo una posizione di ascolto verso l'altro,
assumendo uno stole comunicativo aperto e chiaro e sentendosi libero di esprimere le
proprie idee
9. potere nella relazione, equilibrio tra i ruoli in termini di prestigio e/o di dominio
10. piacevolezza nella relazione ed investimento di energie, al fine di rendere la relazione
stessa gratificante
All'interno del campione considerato sono state evidenziate numerose differenze nella
concezione della convivenza sociale e delle relative criticità.
Ad esempio, i più giovani (30-35 anni) la associano maggiormente alla piacevolezza ed
individuano come criticità principale la mancanza di tolleranza. I più anziani (51-60 anni) la
associano soprattutto alla solidarietà e alla condivisione di obiettivi e alla fiducia ed
individuano come fattori di criticità il potere e la mancanza di solidarietà e di fiducia.
Un'altra differenza è stata rilevata in relazione a dove i soggetti vivono: chi abita in centri
con meno di 5000 abitanti associa meno frequentemente l'idea di fiducia e di rispetto delle
regole; chi abita nei grandi centri urbani (oltre 100000 abitanti) associa meno l'idea di
comunicazione e di più l'idea di sicurezza e di rispetto delle regole.
In uno studio successivo, le 10 dimensioni della convivenza sono state assunte come
criteri generativi per la costruzione di uno specifico strumento di rilevazione strutturato: il
questionario multidimensionale per lo studio dei processi di convivenza (Convivence
Multidimensional Questionnariore o CMQ), che è stato somministrato ad un campione di
4760 soggetti. Il questionario prevede la presentazione di una lista di 30 item (3 per ogni
dimensione) misurati su una scala Likert a 4 passi (1 = per nulla importante, 2 = poco
importante, 3 = abbastanza importante 4 = molto importante). Ogni item indicava un
comportamento sociale assunto come tipico di una dimensione della convivenza rispetto al
quale la persona doveva esprimere, l'importanza ad esso attribuita sulla base della sua
personale esperienza.
Attraverso l'analisi fattoriale esplorativa è stato possibile individuare una soluzione a 10
fattori che spiegava il 46,89% della varianza totale. I fattori emersi corrispondono alle 10
dimensioni individuate precedentemente. Tutti gli item saturano sul fattore originariamente
ipotizzato.
Per ogni fattore, è stata poi effettuata l'analisi dell'attendibilità calcolando i coefficienti
Alpha di Cronbach. Tutte le scale presentano un livello di attendibilità adeguato.
Per confermare ulteriormente la struttura ipotizzata è stata condotta un'analisi fattoriale
confermativa, che ha presentato buoni indici di adattamento.
Esiste un legame tra la convivenza sociale e la legalità in quanto la convivenza adeguata
favorisce la legalità che deve essere, quindi, considerata da un punto di vista non tanto
individuale, ma relazione in quanto ha a che fare con il rapporto tra l'individuo ed il contesto
circostante. La percezione della legalità, infatti, non può essere spiegata facendo riferimento
esclusivamente alle dinamiche culturali e psicologiche della persona, ma riguarda anche le
rappresentazioni che si hanno del contesto sociale, organizzativo e professionale.
Occorre tenere in considerazione il fatto che le persone non sono soltanto il prodotto del
contesto sociale, ma sono anche agenti con un ruolo attivo nel selezionare e nel modellare
l'ambiente.
RESPONSABILITA' PERSONALE E COLLETTIVA
La riflessione in merito alle rappresentazioni che i giovani della legalità non può
prescindere dalla riflessione sulla teoria della personalità.
Una teoria della personalità corrisponde a un insieme di assiomi, credenze e connessioni
che organizzano le nostre conoscenze ed esperienze e che rendono conto delle nostre
valutazioni e aspettative in merito alle determinanti della condotta umana, delle ipotetiche
strutture mentali alle quali attribuiamo le proprietà di dare ordine, coerenza e continuità
all'esperienza.
Dal grado di consapevolezza, intenzionalità e autonomia che attribuiamo all'agire
individuale derivano i giudizi di responsabilità individuale.
Dal grado di malleabilità che attribuiamo alla natura umana derivano differenti
aspettative relative all'efficacia delle varie misure preventive, dissuasive e correttive.
Una teoria della personalità è sempre anche una teoria della società perché l'agire della
persona avviene sempre in un contesto sociale e cioè all'interno di relazioni interpersonali.
Alcuni concetti fondamentali della teoria della personalità sono: l'agentività umana,
conoscenze, capacità, competenze, valori, aspettative, responsabilità, impegno, disimpegno,
convinzioni di efficacia personale e collettiva.
L'agentività umana
Le concezioni della mente e della persona attualmente più diffuse si basano sulla
riscoperta della coscienza, dell'intenzionalità, della volontà, della concezione dell'apparato
psichico non solo come dispositivo di intermediazione tra organismo e ambiente, ma come
sistema di controllo e di trasformazione dell'uno e dell'altro. In tale prospettiva, i processi di
autoregolazione hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel funzionamento psichico.
La mente umana gode di ampi gradi di libertà nell'assecondare le richieste dell'organismo
e nel far fronte alle pressioni dell'ambiente. Quindi, la mente non reagisce soltanto alle
sollecitazioni dell'ambiente esterno, ma agisce trasformativamente e selettivamente su
entrambi. Ciascuna individualità si configura al tempo stesso come costruzione e come un
sistema attivo autonomo. Capacità di simbolizzazione, comunicazione e imitazione
permettono di allargare gli orizzonti dell'immaginazione e dell'azione individuale
capitalizzando su quanto sperimentato da altri e su quanto accumulato con l'esperienza.
Ciascun individuo è un essere riflessivo che pensa al proprio modo di ragionare e di sentire
e che capitalizza sull'esperienza e che agisce in conformità ai propri scopo ed ai propri
standard.
La personalità non è soltanto il recipiente passivo di influenze culturali e ambientali, ma
entità emergente che
elabora tali influenze e che si appropria di esse in forme del tutto personali, consolidando
gradualmente sistemi propri di attribuzione di significato e di valore che ne governano le
azioni. La persona dialoga con se stessa, si osserva, si pone obiettivi si rappresenta in
anticipo le conseguenze delle proprie azioni, dirige e regola la propria condotta in relazione
ai risultati anticipati, si valuta in accordo a criteri e valori. Tutto ciò è reso possibile da
strutture e sistemi affettivi e cognitivi funzionalmente distinti che operano in concerto e in
accordo con i vincoli e le