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La conversazione nei media

Stuart Hall, la ricerca sulla comunicazione di massa ha concettualizzato il processo di comunicazione come un circuito chiuso. È possibile concepirlo in una struttura articolata in momenti diversi e distinti, ma collegati:

  1. Produzione
  2. Distribuzione – avviene nella forma discorsiva.
  3. Consumo
  4. Riproduzione

L’evento comunicato dai media diventa storia prima di poter essere evento comunicativo.

Il circuito inizia quando è chiesto a un’istituzione televisiva di produrre un programma, gli argomenti e il modo di affrontarli derivano dalle forme discorsive presenti in quella cultura.

Quindi anche qui avremo due momenti (codifica e decodifica), nel primo viene prodotto un messaggio, nel secondo questo è interpretato ed entra a far parte comprensione della pratica sociale. La nasce dall’equivalenza di conoscenza tra le due parti; la produzione si preoccupa che il pubblico non capisca il significato, cerca una “comunicazione

perfettamente trasparente”. Sappiamo come una volta codificato, la decodifica dipenda dal ricevente, che ha solo ipochi parametri che siamo riusciti a fornirgli per comprendere il significato; quindi abbiamo tre posizioni da cui è possibile decodificare il discorso televisivo: 1. Posizione dominante egemonica: il significato del codice è assunto da un codice professionale, programma tv e lo utilizza per decodificarne altri – perché è la posizione del professionista che codifica. 2. Posizione negoziata: è data dalla combinazione di elementi e quindi più soggetta a contraddizioni – ad es. quando ci sono messaggi che vengono percepiti come razzisti o sessisti dal pubblico e non erano intenzionali. 3. Codice opposizionale: è possibile che lo spettatore capisca il messaggio, ma lo decodifichi in maniera opposta – ad es. durante un dibattito sulla limitazione dei salari alcuni ne vedono un interesse nazionale, altri un interesse di classe.

Con la tv si parla di ovvero un segno che possiede alcune proprietà di ciò che rappresenta (es. il cane nel film può abbaiare e non mordere – sarà sempre su due dimensioni). Questi segni sono arbitrari e ormai naturalizzati (sono parte della comunicazione come se fossero sempre esistiti, in realtà sono stati creati).

Differenze:

  • Connotazione: utilizzata per indicare significati non totalmente fissi
  • Denotazione: significato letterale

I segni hanno più valore a livello connotativo – proprio a questo livello assumono forte valore ideologico e si collegano alla cultura (frammenti di pensiero ideologico, proprio attraverso questi le forme di potere esprimono i loro significati).

Per quanto riguarda la tv il livello connotativo è ancora più aperto a trasformazioni, i codici infatti non sono uguali fra loro, ma vengono letti diversamente a seconda della cultura di riferimento.

mappate

Le diverse aree della vita

Sono in campi discorsivi: LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE: Goffman - quando un individuo si trova alla presenza di altre persone, queste cercano di ottenere informazioni su di lui. Le notizie che ottengono li aiutano a definire la situazione e capire cosa possono aspettarsi l'uno dall'altro. Queste informazioni indicano come agire per ottenere una determinata reazione e si possono avere due situazioni distinte:

  • Se l'individuo non è già conosciuto: gli osservatori possono avere informazioni dalla condotta e dalle apparenze - sempre paragonando alle precedenti esperienze fatte con persone simili.
  • Se l'individuo è già conosciuto: si può agire nel presupposto che le sue caratteristiche generali siano continue (non cambino nel tempo) e possono essere quindi utilizzare le informazioni che già si hanno.

L'espressività, intesa come capacità di fare impressione, si divide in:

  • Quella assunta
  • intenzionalmente; si compone di simboli verbali che l'individuo usa deliberatamente e solo per comunicare le informazioni che lui e gli altri attribuiscono a questi simboli. inganno. Qui le informazioni fuorvianti comunicate di proposito sono- Quella lasciata trasparire; comprende le azioni che gli osservatori possono considerare come sintomatiche dell'attore - si da per scontato che l'azione sia rappresentata per un motivo diverso da quello di trasmettere quella determinata informazione. finzione. Qui le informazioni fuorvianti comunicate di proposito sono Quando l'individuo è alla presenza diretta di altri, la sua attività ha il carattere di promessa e gli osservatori devono accettare l'individuo sulla fiducia (ancora caratteristica fondamentale della comunicazione); il vero valore dell'individuo sarà accettabile solo dopo che se ne sarà andato. Viviamo basandoci su deduzioni; è interesse dell'individuoindicazioni sociali e culturali. In questo modo, si crea un'armonia apparente tra le persone, che si comportano in modo coerente con le aspettative degli altri. Tuttavia, è importante notare che questa armonia può essere solo superficiale, poiché ogni individuo nasconde i propri desideri e intenzioni dietro le sue affermazioni e azioni. Ciò significa che le persone possono manipolare l'impressione che danno agli altri, controllando il proprio comportamento in modo da apparire credibili e coerenti. Allo stesso modo, anche chi osserva proietta una propria definizione di sé sugli altri. Questo significa che le persone interpretano il comportamento degli altri in base alle proprie aspettative e preconcetti. Questo fenomeno può influenzare la percezione che gli osservatori hanno degli altri e può portare a fraintendimenti e giudizi errati. In conclusione, il modo in cui le persone si comportano e vengono trattate dagli altri dipende dalla percezione che vogliono dare e dalle aspettative sociali. Tuttavia, è importante ricordare che questa percezione può essere manipolata e che ogni individuo nasconde i propri desideri dietro le sue azioni.convenzioni. Si definisce un modus vivendi in cui ogni partecipante da le regole per gli argomenti che gli stanno a cuore e riserva il silenzio su quelli che stanno a cuore all'interlocutore. Quando i fatti screditano l'immagine dell'individuo si incorre nella vergogna e i partecipanti potrebbero diventargli ostili. Hanno inizio qui i rituali di interscambio di riparazione, per ristabilire la normalità (scuse, richieste espiegazioni), attraverso un certo glosse del corpo:
    • Circospezione - ad es. quando si distoglie lo sguardo quando fissiamo una persona troppo a lungo e se ne accorge
    • Orientamento - ad es. fissare a terra durante il viaggio in ascensore
    • Esagerazione - ad es. un atleta che resta a terra più del dovuto quando cade
    Per evitare comunque queste situazioni si mettono in atto delle tecniche di difesa: strategie per proteggere la propria definizione della situazione.
    Metafora del teatro:
    All'interno delle rappresentazioni, per

    Spiegare la realtà Goffman si rifà all'artificio drammaturgico, metafora del teatro. Il self è un'identità non è stabile e durevole nel tempo, ma un effetto strutturale prodotto in maniera discontinua durante i balletti cerimoniali della vita quotidiana. La parte più desiderabile del nostro self è quella che comprende di essere in errore e tutti i balletti cerimoniali di riparazione vengono paragonati al teatro, in cui sono presenti: uno spazio di ribalta, uno spazio di retroscena e gli attori. Il luogo in cui la rappresentazione avviene è separato da quello in cui viene preparata, sebbene possano coincidere nello spazio, mai nel tempo. Questa fuori onda, divisione è stata rotta dai media che hanno creato il mescolando i due spazi hanno unito pubblico e privato. Gli effetti della rottura di questo senso del luogo sono tre:

    1. Confusione di genere tra maschio e femmina, i media hanno fornito sempre più notizie

    1. La rivoluzione dei media ha portato alla diffusione di informazioni e opportunità per l'altro sesso che prima erano negate (soprattutto alle donne), facendo sì che si somigliassero sempre di più.

    2. La perdita dell'aura del leader politico, la costante esposizione alle telecamere ha fatto perdere la figura di leader, ciò nonostante i politici possono sfruttare questo per mostrare emotività e creare vicinanza.

    3. La confusione tra infanzia e maturità, anche il mondo adulto e quello giovanile non sono più separati a causa della tv, che ha modificato le tradizionali tappe della socializzazione del bambino con il mondo adulto.

    L'elemento finale sono gli attori, divisi tra attori e personaggi. Secondo Goffman l'attore è il del personaggio, che quindi ha un solo aspetto non socializzato. Il personaggio invece è la parte sociale del self e ha carattere positivo.

    Il materiale grezzo dell'interazione faccia a faccia è costituito da sguardi, gesti, atteggiamenti e affermazioni.

    – è così che gli individui alimentanocontinuamente la situazione. L’elemento principale resta comunque la facciafaccia(l’immagine che si da di se stessi); il termine può essere definito come ilvalore sociale positivo che una persona rivendica per sé stessa.

    Nel corso dei balletti rituali dell’interazione si può “mantenere la faccia”quando la linea di condotta è coerente con l’immagine che si intende tenere,ma la si può al contrario anche perdere.

    Le rappresentazioni quotidiane proseguono con le interazioni:

    • Non focalizzate – momenti in cui gli altri entrano fuggevolmente nelnostro campo visivo, quando siamo in pubblico ad es. – in cui chipartecipa ad un’interazione è tenuto a mostrare un minimocoinvolgimento per evitare di apparire del tutto sfaccendato (ad es. nellesale d’aspetto ci sono sempre delle riviste; oppure in pubblico se non siha uno scopo si cerca

    L'auto coinvolgimento (ad esempio toccarsi i capelli) - Focalizzate - momenti in cui il campo visivo e cognitivo è condiviso con i partecipanti - in cui i gruppi si trasmettono le autorizzazioni a comunicare mantenendo l'attività reciproca ed escludendo gli altri atti espressivi. In tutte queste occasioni comunque gli sono più importanti dell'azione: ad esempio mostrare di sapersi gestire nell'interazione faccia a faccia dimostra di essere membri rispettabili della società, nelle interazioni chiunque può perdere il controllo, ma si deve dimostrare di avere un self che ha capito di aver perso il controllo e lasciare aperta la possibilità di essere più composto in futuro.

    Le situazioni principali durante la comunicazione:

    1. Mostriamo il nostro ruolo: ognuno ha uno status sociale a cui deve attenersi durante l'interazione
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
16 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jess.uni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della Comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Tota Annalisa.