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La passione per la geografia e la politica
Fin da giovanissimo si era interessato alla geografia e alla politica: leggeva i resoconti di Cook, scriveva una "storia della guerra", veniva sgridato a scuola perché disegnava mappe e, per gioco, fingeva di essere un re che civilizzava popolazioni selvagge.
Entrato a Oxford nel 1880, aderì alla Kriegspiel Society (Società dei giochi di guerra), che addestrava i suoi membri all'uso delle armi, e alla Oxford Union, dove conobbe molti dei futuri protagonisti dell'imperialismo britannico. Studiò storia e scienze fisiche: il suo insegnante di anatomia comparata, Henry Moseley, gli insegnò la teoria di Darwin e in particolare l'importanza della distribuzione geografica.
Si fece quindi paladino della "nuova geografia" scientifica, già sviluppata in Germania (Ritter e von Humboldt) e in Francia. Prese a insegnare per l'Oxford University Extension (una sorta di "scuole serali" per adulti), in giro
per l'Inghilterra. Nel 1893 contribuì alla fondazione della Geographical Association, per promuovere lo studio della geografia nelle scuole, e nel 1895 fu tra i fondatori della LSE (poi direttore dal 1903 al 1908). Nelle sue lezioni sottolineava l'influenza degli elementi fisici sulla vita umana, nel tentativo di convincere le autorità universitarie della oggettività della geografia. Ebbe successo, dato che nel 1887 (aveva 25 anni) la Royal Geographical Society lo invitò a presentare le sue idee. L'articolo che presentò, "Sullo scopo e i metodi della geografia", era un manifesto della sua nuova geografia, ed ebbe reazioni varie. Arrivò infatti a prospettare la chiusura della Società, se non avesse cambiato i suoi metodi: presto non ci sarebbero state più nuove terre da esplorare, quindi la sua attività doveva concentrarsi nel trovare le relazioni tra geografia fisica e geografia umana (politica).portò molti esempi di questa relazione, a livello di nazioni e addirittura di città. Con la nuova geografia si sarebbero unite le esigenze teoriche dello storico o del geologo con quelle pratiche dell'uomo politico o del commerciante. Anche se alcuni dei presenti inorridirono, altri apprezzarono l'entusiasmo. Meno di quattro mesi dopo, la RGS convinse l'università di Oxford a istituire un lettorato (diploma di un anno) di Geografia e come docente fu nominato Mackinder. Pareva un successo, ma alla prima lezione si presentarono tre persone. Egli non si perse d'animo e continuò a tenere due corsi, uno scientifico e uno storico. Dopo i cinque anni previsti, Oxford non intendeva istituire un corso di laurea, così Mackinder accettò un incarico alla LSE. Nel 1895 tenne un discorso presidenziale alla Geographical Association su "Geografia moderna, tedesca e inglese": l'Inghilterra era sempre stata attiva nelle
Esplorazioni e nei rilevamenti, ma per quanto riguardava la teorizzazione della geografia era nettamente al di sotto della Germania. La geografia è costituita da tre parti: l'osservazione, la cartografia e l'insegnamento. In Inghilterra ci sono stati buoni osservatori, cartografi scarsi e insegnanti ancora peggiori. Nella visione di Mackinder, la carta non doveva esprimere semplici dati empirici, ma la sintesi e l'interpretazione di quei dati eseguita dal geografo. Nel 1898 decise di tentare la scalata del monte Kenya, per dimostrare di essere un geografo completo e per anticipare il famoso alpinista tedesco Hans Meyer. Partì nel giugno successivo, con una squadra di altri sei europei e 170 nativi. Un primo tentativo di scalata fallì per l'esaurimento dei viveri, ma infine il 13 settembre Mackinder, insieme a due compagni, raggiunse la vetta. Qui calcolò con precisione impressionante l'altitudine, scattò fotografie a colori col
Cioè l'Asia centrale: una terra vastissima, uniforme e isolata dall'oceano, che ha prodotto comunità di nomadi a cavallo. La minaccia era ora rappresentata dalla Russia, che stava costruendo la ferrovia per collegarsi al mare e che infatti, due settimane dopo la presentazione, entrò in guerra con il Giappone per la Corea e la Manciuria.
La teoria di Mackinder era supportata da una mappa, la più famosa della tradizione geopolitica, intitolata "Le sedi naturali della potenza". Vediamo tre zone distinte: la zona perno asiatica; la mezzaluna interna che comprende Europa, Nord Africa, Medio Oriente e parte della Cina; la mezzaluna esterna (o insulare), che comprende Giappone, Australia, Canada, Americhe (con la creazione del canale di Panama gli USA stavano diventando una potenza "orientale"), Africa meridionale e Inghilterra.
Si trattava di una carta strana: usava la proiezione di Mercatore, ma senza alcun reticolato, e una forma ovale.
che era stata abbandonata da secoli; non c'era toponimia, né confini politici. Riprendeva il genere delle carte tematiche, ma senza dati di supporto e con un messaggio molto più diretto. Era lo stesso spirito della mappamundi di Hereford (che aveva inserito in "Britain..."), che egli riteneva definita non dalla teologia, ma dalla geopolitica delle crociate: entrambe le carte esprimevano una precisa idea sul mondo. L'equilibrio mondiale è il prodotto di condizioni geografiche (risorse economiche, posizione strategica) e umane (virilità e organizzazione dei popoli): se questi fattori vengono misurati con precisione si possono regolare le differenze senza ricorrere alle armi. Ovviamente, la disciplina che può farlo è la geografia. Anche questa volta, le idee di Mackinder suscitarono reazioni diverse. Lo studioso tornò sulla sua tesi per tutta la vita. Nel 1919 pubblicò "Democratic Ideals and Reality: A""Studyin the Politics of Reconstruction", con l'intento di influenzare i negoziati di Versailles. Qui al "perno"sostituiva un "heartland" (cuore continentale), esteso dall'Europa orientale all'Asia centrale. In questomodo voleva mettere in guardia contro una possibile alleanza tra Russia e Germania: "chi governa l'Europaorientale controlla l'heartland; chi governa l'heartland controlla l'Isola-Mondo (Europa, Asia, Africasettentrionale); chi governa l'Isola-Mondo controlla il mondo".Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, dovette correggere di nuovo la sua teoria: la temutaalleanza tra Germania e Russia si era avverata, ma alla fine nessuna delle due aveva dominato l'heartland.Nell'articolo "The round world and the winning of the peace", del 1943, proponeva quindi dei piani per ilperiodo postbellico: la creazione di una forza navale nell'Atlantico e di una
militare nell'Asia centrale avrebbe scoraggiato la Germania da ogni tentativo di guerra. In pratica, aveva profetizzato la creazione della Nato e l'assetto mondiale postbellico. La teoria dell'heartland fu infatti alla base della politica estera americana per tutta la durata della Guerra fredda, nell'idea di un "contenimento" dell'Unione Sovietica. Ma non solo: alle sue idee si rifecero uomini politici come George Curzon, Winston Churchill e Benito Mussolini, o accademici come Karl Haushofer. Ne troviamo anche un'eco nella divisione del mondo di "1984". Ancora oggi, molti esperti di relazioni internazionali vedono il Medio Oriente come il "cuore" del "cuore continentale". Nell'aprile 1944, quando aveva ormai 83 anni, Mackinder ricevette dall'ambasciatore statunitense una medaglia per i suoi meriti nella geografia. Nel discorso di ringraziamento, fece alcune riflessioni sul suo testo del 1904. Innanzitutto,volle ribadire la sua totale distanza dal nazismo. A differenza degli ideologi nazisti, egli non aveva mai incitato al conflitto, ne aveva semplicemente mostrato l'inevitabilità. L'argomentazione di Mackinder, con le sue definizioni geografiche evocative e connotate ideologicamente, ha inaugurato un nuovo campo di studi: la geopolitica (anche se nella conferenza del 1904 non si usa questo termine: il primo a usarlo fu Rudolf Kjellén), che è ancora oggi parte essenziale del vocabolario politico.
Capitolo 11 - Uguaglianza
La proiezione di Peters, 1973
Nel 1947 il governo britannico incaricò sir Cyril Radcliffe di recarsi in India e di dividere il paese in base all'appartenenza religiosa. Radcliffe non aveva alcuna esperienza dell'India e non fece alcuna campagna geografica: basandosi su censimenti obsoleti, tracciò i confini tra India e Pakistan. Questa partizione ebbe conseguenze tragiche: 10-12 milioni di persone si spostarono da
Una parte all'altra dei confini e circa un milione furono uccise negli scontri che scoppiarono. La "linea Radcliffe" non accontentò nessuno, così alla fine dell'anno India e Pakistan erano già in guerra. Altri conflitti seg