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Progressione dell'allenamento
CON.I remi a losanga hanno sostituito le pale tradizionali dette pale macon.
Elevazione della frequenza, densità, quantità, intensità.
CONTINUITÀ: non interrompere la preparazione, soprattutto per la resistenza, tenendo conto che con carichi di gara ci si adatta prima ma li si perde prima.
PROGRESSIVITÀ:
- Periodizzazione generale: si aumenta il volume e si collegano le componenti dello stato di allenamento.
- Periodizzazione gara: si sviluppa la prestazione e si stabilizza la prestazione.
- Periodo di transizione
PRINCIPIO DI CONSAPEVOLEZZA: elabora gli obiettivi con gli atleti, rendili partecipi, educa alla autovalutazione.
SISTEMATICA: distribuire le preparazioni, offrire un punto focale ad ogni seduta, costruire un allenamento in forma chiara, proporzionare lavoro e riposo, prima facile poi difficile, prima la parte poi il tutto.
EVIDENZA: crea una rappresentazione del movimento, adotta più mezzi per l'illustrazione.
- Rappresentazione grafiche
- Ricerca dei modelli di confronto
- Razionalità: tener conto di età cronologica, sportiva, prestazione, stato di allenamento, carico interno ed esterno, recupero e sesso
- Stabilità: evita le interruzioni dell'allenamento, osserva gli effetti dei carichi sugli atleti, attenzione al consolidamento della cultura sportiva
- Funzioni da sviluppare:
- Capacità di trasporto dell'O2 ai muscoli (potenza della pompa e numeri dei globuli ricchi di ossigeno)
- Sanguinificazione della muscolatura
- Capacità di assorbimento di O2 a livello muscolare
- Regole:
- Impegna molto, tenendo d'occhio lo scopo
- Aumenta l'impegno tutto l'anno
- Allenamento individuale
- Rispetta il riposo
- Ad uno scarso impegno segue un lento sviluppo del livello di allenamento
- Impegni con piccola componente di forza ma grande durata influiscono prevalentemente sul
Cuoree sul sistema microcircolatorio e migliorano la resistenza aerobica. Impegni con grandecomponente di forza ma di piccola durata favoriscono soprattutto la qualità di forza esolo in minima parte la resistenza.
INTENSITA’: VELOCITA’ DELLO STIMOLO E DISPENDIO ENERGETICO.
FORZA: INTENSITA’ DEL CARICO, VELOCITA’ DI CONTRAZIONE E FREQUENZA DIALLENAMENTO.
QUANTITA’: NUMERO DI RIPETIZIONE
DURATA: TEMPO DI AZIONE DELLO STIMOLO (nella voga si riferisce alla durata diciascuna fase di impegno nell’ allnemaneto intervallato.
SEDUTA DI ALLENAMENTO:
Fase di preparazione : il riscaldamento, innalzamento della temperatura, preparazione fisiologica e psicologica. Stiramento: più gruppi muscolarisinergicamente, ogni esercizio per 25s mantenendo la posizione finale distiramento, 5-6 volte, complessivamente 20-30minuti. Esercizi calistenici: dopoquelli di stiramento, con contrazioni muscolari circa 10 minuti. Specifici:pattern simili a quelli dello sport,
migliorano la coordinazione 10-15min.
Fase principale : esercizi che consolidano l allenamento o lo migliorano:
- esercitare la tecnica, velocità, resistenza.
Fase di chiusura: ricondurre l organismo alla funzione normale ( recupero attivo).
ALLENAMENTO INDIVIDUALE: carico dosato sulla persona, allenatore sempre pronto, garantita educazione, migliorano la fiducia e la perseveranza, influenza positiva, regolato in base a sé, scarsa collettività, non ci si allena come la gara, non stimolazione.
IN GRUPPO: efficace nell' insegnamento reciproco, all. più specifico in condizione da gara, più competizione, economico, dosaggi individuali limitati, più dispendioso nei tempi.
FRONTALE: (tutti stessi esercizi) , buona visione dell' allenatore, atleti guidati contemporaneamente, no dosaggio individuale, no autonomia, limiti individuali.
FORMA LIBERA: massima autonomia, fiducia tra atleta e allenatore, più capacità di decidere,
responsabilizzazione dell'atleta, insubordinazione, calo di tensione. A STAZIONI: stazioni differenti, migliora le singole qualità, farlo eseguire a coppie, allenamento della forza. IN CIRCUITO: diverse stazione, numero vario, esecuzioni di tempo vario e pausediverse, numero di giri è vario, stesso livello tecnico richiesto, potenziare forza oresistenza. VALUTARE LA SEDUTA FATTA, VALUTARE I PROBLEMI E RIMUOVERLI, PORRE ESPERTICON GIOVANI. D1 La resistenza è l'attitudine a contrastare la stanchezza. Essa è il fattore decisivo della specifica resistenza di gara e dipende dalla gittata sistolica e dalla quantità di sanguificazione dei tessuti muscolari. Per aumentare la gittata sistolica occorre avere un ingrandimento delle cavità cardiache ed un irrobustimento del muscolo cardiaco. Per aumentare la sanguificazione occorre aumentare il numero dei vasi capillari per cm², il diametro dei vasi ed il numero dei mitocondri. L'allenamentodetermina in media un aumento del consumo massimale diossigeno (VO2 max) fra il 5 ed il 20%. Tale aumento è indotto da due fattori: 1- aumento della gittata sistolica; 2- aumento dell'estrazione diossigeno da parte dei muscoli scheletrici.
Negli atleti che praticano attività di resistenza, come i canottieri, l'ipertrofia cardiaca consiste nell'aumento delle dimensioni della cavità ventricolare sinistra, senza ispessimento della parete ventricolare.
Negli atleti che praticano attività di potenza, l'ipertrofia cardiaca consiste nell'ispessimento della parete ventricolare; non vi è aumento delle dimensioni della cavità.
Tuttavia deve essere raggiunta, in ogni caso, una grossa quantità di carico sia nell'unità di allenamento, che nel corso di periodi più lunghi.
MIOGLOBINA: Con simili lavori si ha un arricchimento delle fibre muscolari in mioglobina. Questa molecola, come l'emoglobina presente nei
Globuli rossi del sangue, è in grado di legare l'ossigeno e di rilasciarlo per le necessità metaboliche. La mioglobina, agendo come una spugna per l'ossigeno, lo assorbe durante la fase di rilasciamento muscolare e lo cede durante le contrazioni prolungate, quando l'arrivo di sangue è bloccato dalla contrazione isometrica.
Per favorire i processi anaerobici, l'incremento ottimale delle riserve di alcali e per l'assuefazione dell'organismo alla mancanza di ossigeno, sono indispensabili stimoli molto forti. I più adatti sono impegni con una velocità superiore alla velocità di regata. La durata dello stimolo e l'entità del carico sono limitati a causa dell'alta intensità. Recenti studi dimostrano la possibilità dell'organismo di metabolizzare l'acido lattico prodotto durante il lavoro nei muscoli attivi, in quelli inattivi, nel cuore e nel fegato.
Accanto ai due metodi
precedentemente esposti occorre prendere in considerazione il 3° metodo che si basa sull'uso della velocità di gara e di velocità anche superiori alle velocità di gara. Con questo metodo si provocano adattamenti complessi (adattamenti della resistenza di base aerobica e di velocità alla specifica condizione di gara). Per il controllo del livello dell'intensità del lavoro, il canottaggio misura i seguenti parametri: a) frequenza cardiaca b) numero di colpi al minuto c) velocità dell'imbarcazione. Occorre però tener presente che nessuno di questi parametri è, da solo, completamente affidabile. Le condizioni diverse come la temperatura ambientale, l'umidità e la temperatura corporea possono influenzare in maniera significativa la frequenza cardiaca. Il numero di colpi, se si mantiene al di sotto dei 36, è correlato alla frequenza cardiaca e quindi al massimo consumo di ossigeno, ma cambiando i parametri, durata,Il ritmo, intensità della passata, si perde la relazione che lega il numero delle palate alla velocità della barca, alla frequenza cardiaca e al massimo consumo di ossigeno. (Per esempio si può avere un alto numero di colpi con scarsa consistenza del colpo in acqua).
La velocità della barca può essere di capitale importanza solo se calcolata tenendo conto che "la potenza" che il vogatore deve sviluppare aumenta secondo l'esponente 2,95 della velocità media della barca: W = 1,1 x Vm.
Per questo l'intensità del lavoro va calcolata in base al dispendio energetico e non alla velocità.
OBIETTIVI PRINCIPALI DEL LAVORO IN BARCA
a) Migliorare il trasporto di ossigeno potenziando l'azione di pompa del cuore; a tale scopo si svolgono lavori lunghi ad intensità del 60/65% del massimo.
b) Migliorare l'estrazione dell'ossigeno da parte del muscolo; a tale scopo si svolgono allenamenti su distanze ripetute di...
- 10/15 minuti per 3 o più volte ad una intensità del 75-85-90 % del max D.E. a una frequenza cardiaca di 150-180 e colpi 27-33
- Incrementare la potenza aerobica con sedute di "Slow Interval Training" anche ad intensità alternata, al 65-75 % del max D.E. e frequenza non inferiore a 120, colpi 22/24 - 27/29
- Incrementare la capacità e la potenza anaerobica lattacida; a tale scopo si usano le distanze ripetute percorse in 1-2-3 minuti con recupero completo, si dovrà raggiungere un dispendio pari al 90-100 % del max D.E. a 28/33 colpi al minuto
- Conservare o migliorare la velocità di contrazione muscolare usando tipi di carico molto veloci e brevi, compreso il "Fast Interval Training", ad intensità sovramassimale ed in serie, con recuperi adeguati per permettere di mantenere alte velocità di contrazione
- Trasferire il potenziamento muscolare ottenuto con sovraccarichi usando lavori a pochi colpi
accentuazione dell'impiego della forza.
Cercare e perfezionare la migliore andatura di gara allenandosi su frazioni del percorso di gara a velocità di gara, in tempi costanti e si effettuano poi gare di preparazione.
METODI DELL'ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA AEROBICA ED ANAEROBICA IN BARCA
METODO CONTINUO
Carico ininterrotto a velocità costante o in lieve aumento, durata tra 60' e 120', 24 - 28 palate, Intensità nell'ambito basso (65%), Lattato non superiore a 2 Mmol (soglia aerobica), Si aumenta la capacità aerobica; si aumenta il numero dei capillari; si aumenta il calibro dei capillari; si aumentano e ingrossano i mitocondri. Se la velocità è in lieve aumento si arricchiscono le fibre muscolari in mioglobina.
Metodo alternato (Interval training o variazioni di velocità)