Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
L'INCREMENTALISMO
L'incrementalismo configura le decisioni pubbliche come il risultato di un mutuo aggiustamento tra attori, ciascuno dei quali conduce un'analisi semplificata e parziale del problema, trascura aspetti importanti. In questa teoria i fini non sono separabili dai mezzi. Le decisioni sono costituite da piccole variazioni/incrementi rispetto alla situazione esistente. Il metodo incrementale è, rispetto al metodo razionale, più comprensivo perché riduce la possibilità di errori, o almeno prova a porvi rimedio grazie ad un processo continuo di adattamento delle politiche cui la razionalità non è garantita a priori dal calcolo, ma scaturisce a posteriori dall'interazione sociale detta "intelligenza della democrazia".
L'AMBIGUITÀ E IL MODELLO "BIDONE DELLA SPAZZATURA"
Un altro aspetto con cui devono fare i conti i policy Makers è l'ambiguità che, a differenza dell'incertezza,
è destinata a rimanere tale anche se si acquisiscono nuove conoscenze perché la situazione è complessivamente poco decifrabile. Quest’ambiguità è generata: - dalle preferenze degli attori che sono vaghe, instabili, e contraddittorie; - dalla partecipazione sociale che è incostante; - dagli attori che entrano ed escono dalla scena a seconda se la loro attenzione è attratta o meno da un interesse; - dagli attori che non sono in grado di trattare un problema per volta. Nell’organizzazione dominata dall’ambiguità, ogni occasione di scelta appare come un bidone della spazzatura in cui i partecipanti buttano alla rinfusa problemi e soluzioni e la scelta finale dipende dall’incontro tra quattro flussi: gli attori, i problemi, le soluzioni e le occasioni di scelta. La coincidenza temporale è il criterio fondamentale che regola le scelte, è possibile che si risolva un problema con la soluzione che ha poco a che fare con il problema stesso.vedere con esso, ma è l'unica ad essersi presentata nel momento in cui il problema era stato messo in evidenza. VALUTAZIONE TEORIA Per valutare quale teoria utilizzare, i policy Makers devono fare riferimento alla Matrice di Thompson che individua quattro situazioni diverse in base alla certezza o all'incertezza dei fini e dei mezzi. I fini sono certi quando si sa dove si vuole andare, ovvero quando gli obiettivi sono chiaramente definiti e gli attori condividono l'ordine delle priorità. Sono incerti quando c'è conflitto sulla loro definizione o sull'ordine delle priorità e quindi non esiste un obiettivo su quale puntare. A loro volta i mezzi sono certi quando si sa come fare, ovvero si costituiscono le relazioni causa-effetto che possono generare il risultato voluto. Sono incerti quando non si sa come fare, ovvero non c'è alcuna sicurezza sull'esistenza di strumenti efficaci. Quale approccio applicare:- Se i mezzi
ed i fini sono certi è necessario applicare l'approccio razional-onnicomprensivo;
- Se i mezzi sono certi ed i fini sono incerti è necessario applicare l'approccio politico che prevede la mancanza di accordo sugli obiettivi e una situazione di lotta, compromesso e adattamento reciproco;
- Se i mezzi sono incerti ed i fini sono certi è necessario applicare l'approccio sperimentale che prevede l'unione tra l'approccio della razionalità limitata ed il modello incrementale;
- Se i mezzi ed i fini sono incerti è necessario applicare l'approccio del bidone della spazzatura che non prevede alcun approccio specifico. Tutti i grandi problemi si presentano sotto questa veste.
DECIDERE IN CONDIZIONI DI CONFLITTO
La formulazione delle politiche è normalmente accompagnata da conflitti, cioè da situazioni in cui gli attori sostengono proposte che almeno in prima battuta risultano incompatibili.
Esistono conflitti di interesse tra chi può guadagnarci e chi rischia di rimetterci. Esistono conflitti di valore che riguardano le convinzioni e le idee degli attori. Esistono conflitti di incompatibilità relativi alla funzione istituzionale o all'inadeguatezza di alcuni attori alla funzione prevista. Gli attori possono cercare di gestire i conflitti attraverso varie procedure che danno luogo a diversi risultati. Queste procedure possono essere suddivise in tre grandi gruppi:
- le procedure orizzontali praticate da attori che si trovano sullo stesso piano e che riescono a risolvere da soli i loro conflitti senza ricorrere ad interventi esterni (es. lotta, negoziazione, deliberazione e voto).
- le procedure verticali che comportano un intervento dall'alto o dall'esterno che chiude il conflitto indipendentemente dagli attori coinvolti (es. le procedure basate sull'autorità, a tal proposito è opportuno distinguere se l'intervento è
La lotta politica è un processo attraverso il quale i gruppi o le persone cercano di ottenere il potere o di influenzare le decisioni politiche. La lotta politica può assumere diverse forme, come ad esempio la partecipazione a elezioni, la mobilitazione di massa, la protesta o la negoziazione.
Uno degli obiettivi principali della lotta politica è ottenere visibilità pubblica alle proprie posizioni, ampliare la propria base di consenso e stringere alleanze. Si lotta per vincere, ovvero per ottenere tutto quello che si chiede senza piegarsi a compromessi.
I conflitti tendono ad essere affrontati, almeno nella fase iniziale, attraverso lo scontro diretto in cui ciascuna parte cerca di prevalere sull'altra. Alcuni esempi di lotta sono: lotte sindacali, ambientali, sociali, conflitti etici, conflitti legali.
La lotta può presentare anche aspetti positivi: l'impegno comune nella battaglia, molti nuovi diritti sono stati ottenuti tramite la lotta di movimenti sociali (es. diritti delle donne).
La lotta, però, può presentare anche lati negativi, si tende a creare due campi contrapposti, o si sta da una parte o si sta dall'altra, le posizioni che si trovano nel mezzo (quelli che vedono il problema sotto altri punti di vista) tendono ad essere schiacciate, si assiste alla polarizzazione delle forze.
In campo e alla semplificazione dell'oggetto del contendere. Può anche succedere che la lotta non porti ad alcun vincitore e quindi i contendenti ricorreranno ad altre procedure per affrontare il conflitto. Ancora, la violenza politica contro l'autorità o sfruttando l'autorità per prevaricare la parte avversaria.IL VOTO
Con il voto due o più alternative sono messe a confronto e quella che ottiene la maggioranza dei voti vince. Per poter risolvere il conflitto tramite il voto è necessario che ci siano due condizioni:
- Bisogna poter individuare una specifica platea di votanti che abbiano diritto di esprimersi su una determinata proposta e le cui preferenze possono essere contate. Questa platea può consistere nella totalità dei cittadini, ad esempio quando la questione viene sottoposta a referendum.
- Definire prioritariamente le proposte da votare.
Dopo che sono state definite le proposte su cui votare, arriva il momento finale.
del processo decisionale. Il voto di maggioranza ha una doppia virtù:- Rispecchia i valori democratici fondamentali di libertà e uguaglianza. Il voto è espressione di libertà dal momento che ciascun votante ha il diritto di scegliere la sua opzione preferita senza alcun condizionamento e realizza il concetto di uguaglianza dal momento che ogni voto conta allo stesso modo.
- È semplice e pratico perché consente di risolvere il conflitto in modo chiaro ed in breve tempo. È sufficiente che i votanti si esprimano attraverso alzata di mano o premendo un pulsante o depositando una scheda nell’urna, e successivamente i voti espressi vengono contati.
legittimità della procedura. Questo è un inconveniente insuperabile in quanto non è possibile misurare l'intensità delle preferenze.
Un altro punto critico del voto riguarda il teorema dell'impossibilità secondo il quale, quando i votanti hanno tre o più alternative a disposizione, non esiste alcun sistema di voto che permette di risalire dall'ordine di preferenze dei votanti a un ordine di preferenze collettivo che sia completo e transitivo.
Il voto non sempre riflette le vere preferenze dei votanti sulle alternative messe in votazione, perché spesso si vota in modo strategico per ottenere vantaggi del tutto indipendenti dal proprio giudizio sul merito della proposta. Questo fenomeno viene chiamato scambio di voti. Inoltre il voto è un gioco a somma zero, significa che chi viene a trovarsi in maggioranza ottiene il pieno accoglimento della sua proposta, mentre chi viene a trovarsi in minoranza è costretto a
stesso tempo ha rinunciato a qualcosa. 2) La negoziazione integrativa è invece caratterizzata da un approccio collaborativo. Le parti cercano di trovare soluzioni che soddisfino entrambe le parti, cercando di massimizzare i benefici per entrambi. In questo tipo di negoziazione si cerca di creare valore aggiunto, piuttosto che dividerlo. 3) La negoziazione mista è una combinazione dei due approcci precedenti. Le parti cercano di trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti, ma allo stesso tempo cercano di ottenere il massimo vantaggio possibile per sé stesse. Durante la negoziazione possono essere utilizzate diverse strategie, come ad esempio la strategia competitiva, in cui si cerca di ottenere il massimo vantaggio possibile a discapito dell'altra parte, o la strategia collaborativa, in cui si cerca di trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti. In conclusione, la negoziazione è un processo complesso che richiede abilità di comunicazione, ascolto attivo e capacità di trovare soluzioni creative.to delle esigenze di entrambe le parti.3) La negoziazione integrativa richiede un alto livello di fiducia reciproca e una volontà di collaborare per trovare soluzioni creative.4) Durante la negoziazione integrativa, le parti possono utilizzare tecniche come il brainstorming e il problem solving per generare idee e trovare soluzioni innovative.5) La negoziazione integrativa può essere più complessa della negoziazione distributiva, ma può portare a risultati più soddisfacenti per entrambe le parti.