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COMPOSTI AZOICI
Costituenti del burro e della margarina, queste sostanze sono state usate proprio per la presenza dei
composti azoici; quando ci si è resi conto che la sostanza è cancerogena sono stati ritirati dal
mercato.
COMPOSTI NITROSI
Nitrosamine, sono i costituenti principali del fumo di sigaretta.
COMPOSTI ALCHILANTI
Sono i composti che legano direttamente il DNA, un esempio per tutti: vinilcloruro di metile
presente nei contenitori di plastica. Il calore favorisce il rilascio di queste sostanze nel cibo
contenuto nel recipiente, mangiando quindi cibo caldo con cloruro di metile.
Anche le padelle rigate rilasciano delle sostanze tossiche.
FATTORI PROMOVENTI:
- ormoni
- agenti infettivi: ultimamente il tumore dello stomaco è stato associato all’Helicobacter
pylori
- farmaci, ad esempio contraccettivi orali
- agenti chimici (saccarina)
- traumi fisici o meccanici
- irritazioni croniche
- abitudini alimentari
Le sostanze cancerogene sono studiate soprattutto in ambito lavorativo perché ci sono dei lavori
effettuati in ambienti contaminati da cancerogeni.
Esempi di materiali cancerogeni:
AMIANTO
Un minerale che si trova in natura e che si può scavare facilmente, presente sottoforma di filato. Il
suo nome deriva dal greco e può essere chiamato “amianto” = non si consuma o “asbesto” = non si
spegne.
Le fibre di amianto sono sottilissime, si rompono e vengono
facilmente respirate.
Caratteristiche: ignifugo, sostanza antisonora, si può
mischiare con la calce e per questo è stato utilizzato in molte
costruzioni.
È stato usato per tante cose della casa, delle automobili, per le
tute ignifughe dei vigili del fuoco, per la costruzione di
piscine, palestre, cinema, tetti. Il rischio dell’amianto è quello
che si rompa, diventi friabile e sono queste piccole fibre che si
infiltrano nella trama polmonare, sostanzialmente è come se
bucassero il parenchima polmonare. All’inizio possono dare dei sintomi a carattere infiammatorio, e
poi possono dare origine al mesotelioma che è il tumore conclamato.
Secondo l’agenzia internazionale sulla ricerca del cancro (AIRC), l’amianto è considerata sostanza
cancerogena di prima categoria e può dare origine a varie patologie prima di arrivare al tumore del
polmone vero e proprio.
Nel passato si pensava che fosse legato a forme di asbestosi, cioè infiammazioni polmonari che
comparivano dopo 10 o 20 anni dal momento del primo contatto. Oppure si pensava che fosse
associato a placche pleuriche. pag. 18
Oggi, invece, si parla di mesotelioma pleurico e carcinoma polmonare.
Mesotelioma pleurico: forma di tumore primitivo che colpisce la pleura e può comparire dopo 20 o
40 anni dall’inizio del contagio. Può sfociare nel carcinoma polmonare.
All’inizio si pensava che fosse una forma di metastasi di un altro tipo di tumore, anche perché le
cellule sono altamente indifferenziate, ed era difficile trovare il tumore primitivo. Solamente in
seguito si è capito che è lui stesso il tumore primitivo.
Questo tumore è molto aggressivo, e per avere un’idea, possiamo dire che la prognosi è infausta e
dal momento della diagnosi alla morte trascorre molto poco tempo (da 10 mesi a 36 mesi). Questo
tumore non è legato a fattori ormonali quindi l’incidenza maschio - femmina è 1:1.
EPIDEMIOLOGIA E CANCEROGENESI
Questa malattia e maggiormente distribuita in Italia nord-est, soprattutto in Piemonte e in
Lombardia. In queste zone erano diffuse delle fabbriche di amianto, dove gli operatori lavoravano
senza alcun tipo di protezione. Infatti, Casal Monferrato o Bari sono zone dove c’è stata una
percentuale molto elevata di persone morte a causa delle inalazioni di amianto. Il fenomeno è
amplificato perché le persone che lavoravano in queste fabbriche portavano a casa le sostanze
tossiche e quindi anche i familiari potevano sviluppare queste patologie, anche se in forme più lievi.
Ci si aspetta un picco di mesotelioma in questi anni perché la patologia si presenta dopo circa 30/40
anni dopo il contatto.
COME POSSIAMO ELIMINARE L’AMIANTO?
Per eliminare questa sostanza ci sono sistemi molto costosi:
- Rimozione: è la procedura più delicata, gli operatori devono essere completamente coperti e
devono essere usati dei contenitori appositi. È il sistema più costoso e quindi quello meno
usato.
- Incapsulamento: si passa una vernice sopra gli elementi di amianto.
- Confinamento: si mettono delle strutture più resistenti per coprire le zone dove è presente
l’amianto.
RADON
Gas nobile radioattivo, appartiene alla serie dell’uranio.
Il radon va incontro a decadimento e libera particelle alfa, radiazioni corpuscolate ionizzanti, di
energia elevata che determinano un effetto. Nonostante ciò, non è il radon stesso a essere
responsabile della patologia associata, bensì lo sono i prodotti del suo decadimento. La patologia
associata è a carico dei polmoni ed i prodotti di decadimento responsabili dello sviluppo della
patologia sono il polonio 218 e il polonio 214.
DOVE SI TROVA IL RADON?
Il radon è un gas, dunque negli ambienti chiusi resta all’interno invece nei luoghi aperti si disperde.
Il radon si riscontra in particolar modo nelle rocce effusive come il tufo, il granito o la pozzolana. Il
tufo si trova nella zona di Viterbo mentre la pozzolana è tipica della Campania. Nello specifico
queste rocce si trovano nelle zone di origine vulcanica, infatti altre rocce di origine diversa non
contengono il radon.
IN CHE MODO IL RADON INTERAGISCE CON L’UOMO?
Il radon, come detto prima, è un gas che può concentrarsi in ambienti chiusi (per ambienti chiusi
si intende ambienti senza finestre) ad esempio cantine o sale hobby. Il radon non ha odore e non
accorgendoci della sua presenza può restare concentrato. Tuttavia, può disperdersi o arrivare ai piani
superiori proprio perché queste case sono costruite a diretto contatto con il terreno.
Per evitare questo, tra le case e il terreno dovrebbe essere presente uno spazio, una sorta di cuscino
che impedisca la diffusione del radon. Inoltre, una abitazione così costruita risulterebbe antisismica
perché lo spazio tra la casa e il terreno impedirebbe la diffusione della vibrazione.
Inoltre, nel caso in cui ci sia una rottura a livello delle tubature dell’acqua, il radon può contaminare
l’acqua che beviamo o che adoperiamo per usi domestici.
IN ITALIA: QUANTO È DIFFUSO? DOVE È DIFFUSO? pag. 19
PAESE Valore medio (becquerel per metro cubo)
Mondo 40
Italia 75
Svezia 108
Svizzera 70
Inghilterra 20
USA 46
In particolar modo, in Italia è maggiormente diffuso nel Lazio, in Campania e in Lombardia.
In Campania il valore è 97 becquerel, però essendoci un clima mite e si tende ad aprire le finestre e
quindi il gas può uscire.
Adesso ci concentriamo sul Lazio. La provincia di Roma non presenta valori di radon elevati, cosa
che invece è presente nelle altre province, perché sono presenti rocce effusive.
Soffermandoci sulla provincia di Roma notiamo che nella zona dei castelli romani, in particolar
modo a Rocca di Papa e a Rocca Priora, c’è una maggiore diffusione di radon proprio perché sono
zone di origine effusiva.
Il rischio geostatistico, è il rischio di andare in contro alla patologia che è in relazione con queste
zone vulcaniche e rischio sismico.
Il radon, come l’amianto, è considerato il cancerogeno di primo livello. Infatti, dopo il fumo il
radon è responsabile dell’induzione del tumore al polmone. Inoltre, si è visto che un fumatore ha
una probabilità 15 volte maggiore di andare incontro a tumore rispetto a chi fuma ma non vive nelle
zone ricche di radon.
ESEMPI DI ATTUALITA’:
- TERRA DEI FUOCHI: è una zona della Campania compresa tra le province di Napoli e
Caserta, caratterizzata da una grande quantità di rifiuti tossici, sia sottoterra sia in superficie.
- TRIANGOLO DELLA MORTE: Acerra, Nola e Marigliano, zona dove esistono i rifiuti
a cielo aperto. Questi rifiuti vanno incontro a una fase di decomposizione, in particolare con
il calore, liberando BIOGAS, una miscela ricca di metano, gas serra, venti volte più attivo
della CO2, e di liquami, o meglio il percolato. Queste sostanze si accumulano nel sottosuolo
e vanno a finire nelle falde acquifere.
La diossina si libera dalla combustione dei rifiuti negli inceneritori a cielo aperto. Infatti, la diossina
è la componente cancerogena maggiormente presente in questa zona, seguita da cadmio, arsenico,
berillio, cromo piombo e mercurio.
NELLE FALDE ACQUIFERE sono presenti cloruri, nitrati, ferro, manganese, arsenico, benzene
e piombo in quantità superiore alla norma.
Con la contaminazione del terreno e delle falde acquifere si ha la contaminazione delle campagne
nelle quali pascolano gli animali, che quindi si nutrono di sostanze contaminate. Tutto ciò è
riportato anche sull’uomo, un esempio sono le mozzarelle blu nel 2008, mozzarelle ricche di
diossina.
In questi territori si producono latte e mozzarella, i quali sono prodotti che trasportano molto bene
la diossina. Infatti, ci sono state donne incinte che, bevendo questo latte tossico, hanno partorito
figli malformati e le stesse donne hanno avuto tumori soprattutto della tiroide.
- ILVA DI TARANTO
In questa zona sono presenti tante sostanze cancerogene, soprattutto gli idrocarburi alifatici.
Tant’è vero che il GIP di Taranto nel 2012 ha stabilito che tra il 2004 e il 2010 le emissioni di
polveri sottili aveva causato la morte di 83 persone e 648 ricoveri per problemi respiratori. Anche in
queste zone è presente un’elevata quantità di diossine, sostanze semivolatili termostabili e
liposolubili. Quindi queste sostanze vengono trasportate all’interno della cellula. pag. 20
Taranto è uno dei più grandi produttori di molluschi, e gli idrocarburi alifatici rilasciati nel mare
hanno fatto morire tutti i pesci nel mare. La diossina che si libera va a finire nell’ambiente e può
essere inalata o per ricaduta va a fine sull’erba o sui foraggi di cui di nutrono gli animali, e l’uomo
che si nutre di carne o dei derivati ingerisce queste sostanze cancerogene. Quindi il latte e i latticini,
ma anche il pesce e i molluschi, contengono una grande quantità di diossina.
COSA POSSIAMO FARE PER CAPIRE SE UNA SOSTANZA È CANCEROGENA?
Si possono fare degli studi sui tumori professionali, che sono del tutto simili ai tumori normali. Il
problema è che non si può sapere se, per esempio, una persona che lavora in una fabbrica di
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