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Scheda sintetica film: The spirit of 45
Contestualizzazione storica (contestualizzazione della trama e del film come
prodotto del suo tempo):
In The spirit of 45 ci troviamo di fronte ad un film politicamente schierato, che narra
l’ascesa del movimento socialista in Inghilterra alla fine del secondo dopoguerra, tra
dibattiti accesi e crisi socio-economiche. Il film/documentario ha un approccio diretto,
in quanto narra le testimonianze di alcuni sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale,
molto spesso esponenti della working class, persone comuni che cercano di ricreare
una nuova società attraverso il loro pieno coinvolgimento nella stessa. In The spirit of
45 la morale del regista Ken Loach va verso un’unica direzione: ricordare gli anni
successivi al secondo dopoguerra alle nuove generazioni di giovani del ventunesimo
secolo come un periodo di prosperità, di vittoria contro il male dei totalitarismi e di
avvento di una politica pulita e genuina che, nello spirito di un futuro migliore, creò un
sistema di riforme sociali oggi totalmente perduto. Il punto più basso che l’Inghilterra
abbia mai raggiunto è ben specificato: gli anni ottanta e la conquista del potere da
parte dei conservatori del governo Tatcher. Solo il Labour Party, da sempre a difesa del
proletariato e delle classi meno abbienti, ha potuto portare prosperità al paese.
Secondo le fonti audiovisive presentate nel film, sono da far risalire a quegli anni il
servizio sanitario nazionale, i primi piani edilizi, la svolta dei trasporti pubblici e l’arrivo
di elettricità e gas nelle case di tutti gli inglesi. Gran parte del film si basa sull’idea di
una ricostruzione post Seconda Guerra Mondiale di stampo solidale, di un patto tra
giovani e anziani sulla creazione di una società non conflittuale ma pacifica e pacifista.
Le nazionalizzazioni ed il welfare state saranno poi messe totalmente in discussione
dai conservatori al potere, come detto prima, visti dallo stesso regista come il male
che si abbatte sulla Gran Bretagna.
Analisi del film (ambiguità, anacronismi, sovrapposizione tra realtà e
finzione, aspetti del film come fonte storica e agente di storia):
Il film presenta, a mio avviso, alcuni elementi anacronistici e soprattutto forzati, in
quanto non si presenta totalmente come documentario storico audiovisivo, ma come
film politicamente mirato ad un fine ben preciso e schierato: l’arrivo del
conservatorismo al potere blocca il welfare state, mito utopistico del regista Ken
Loach. Il mito (in negativo) della Tatcher, descritto come l’arrivo di un uragano durante
una giornata serena è storicamente da sfatare, così come il suo atteggiamento
tirannico e dittatoriale, in quanto essa non poté slegarsi dalla legislatura nazionale e
dal contesto di leggi internazionali. Essa inoltre non demolirà totalmente il welfare
state in pochi giorni, come appare evidente invece dai numerosi riferimenti del film,
ma il suo programma di neoliberismo sarà improntato ai tagli economici graduali, per
non sconvolgere abitudini economiche e sociali della Gran Bretagna. Il film tuttavia
può e deve essere considerato una forma di fonte storica, in quanto le immagini e le
persone intervistate appartengono ad un retaggio passato totalmente da conservare
per poter essere utilizzate dagli storici del futuro. La memoria, utilizzata e conservata
sotto forma di fonte orale, non deve perdere perciò la sua importanza, perché la
ricostruzione storica non può farne a meno e non deve permettersi di classificare tali
tipo di fonti come meno utili o secondarie rispetto alle più tradizionali fonti scritte e
materiali. The spirit of 45 possiede tuttavia più che un intento storico, un intento