Riassunto esame Storia dell'educazione, prof. Marescotti, libro consigliato The Century of the Rights of Children, Key

ELLEN KEY'S

The purpose of this paper is to provide an analysis of the most interesting insights expressed by Ellen Key in her famous work The Century of the Child. Here she anticipates some of the principles concerning the new, twentieth-century concept of the Rights of Children. Thus, this paper will suggest that Key's text, far from being a naïve and optimistic manifesto, can be instead defined as a clear and keen work, which shows the way to the development of a new childhood culture, focused on the full recognition of the child and of his/her rights.

Lo scopo di questo articolo è fornire un'analisi delle intuizioni più interessanti espresse da Ellen Key nella sua famosa opera The Century of the Child. Qui anticipa alcuni dei principi riguardanti la nuova concezione novecentesca dei diritti dei bambini. Quindi, questo lavoro suggerirà che il testo di Key, lungi dall'essere un manifesto ingenuo e ottimista, può essere invece

definito come un lavoro chiaro e appassionato, che mostra la via allo sviluppo di una nuova cultura dell'infanzia, incentrata sul pieno riconoscimento del bambino e dei suoi diritti.

Introduction

During the twentieth century, contemporary society developed a conception of fundamental rights which, gradually, was finally able to include childhood in the culture of human rights in a clear and convinced way. There were two main historical access routes to the theme of children's rights: one was juridical, the other was cultural. A key contribution was offered by a number of intellectuals who studied children's education.

Even earlier than the juridical dimension, it was the cultural and more precisely educational one that was the key to see how one gradually passed to the positive concept of children's rights in the early part of the twentieth century. The objective of this paper is to follow this perspective, identifying in the most important work of Ellen Key and in

Herpedagogical thinking with respect to the child, the family and parenthood, one of the sources that from the beginning of the twentieth century fuelled the process of social inclusion of childhood and the full membership of boys and girls in the human structure.

Nel corso del Novecento la società contemporanea ha sviluppato una concezione dei diritti fondamentali che, progressivamente, è riuscita finalmente a includere l'infanzia nella cultura dei diritti umani in modo chiaro e convinto. Le principali vie storiche di accesso al tema dei diritti dei bambini erano due: una giuridica, l'altra culturale. Un contributo chiave è stato offerto da una serie di intellettuali che hanno studiato l'educazione dei bambini. Ancor prima della dimensione giuridica, è stata quella culturale e più precisamente educativa la chiave per vedere come si sia progressivamente passati al concetto positivo di diritti dei bambini nella prima parte del XX.

secolo. L'obiettivo di questo lavoro è quello di seguire questa prospettiva, individuando nel lavoro più importante di Ellen Keye nel suo pensiero pedagogico rispetto al bambino, alla famiglia e alla genitorialità, una delle fonti che dall'inizio del XX secolo ha alimentato il processo di inclusione sociale dell'infanzia e la piena adesione di ragazzi e ragazze alla struttura umana. The pedagogical root of the culture of childhood rights (La radice pedagogica della cultura dei diritti dell'infanzia) From the cultural and educational point of view, the most direct access route to the spread of an approach to the rights of children which moved from full recognition of the peculiarities of childhood compared to adults was represented by education. If during the first season of children's rights social, political and juridical attention focused on questions concerning the safeguarding and regulation of child labour, since extension of protection to

other key areas, such as education, health and wellbeing depended on this, it was in the field of education that there developed in a profound way a decisive rethinking of the adult/child relationship that would develop around those features that for the first time were underlined: The child's humanity, his/her conquest of autonomy, the ability to develop his/her own vision of the world and reality, the need to be heard and recognition of his/her uniqueness.

While at the juridical, as it were official level, full entitlement to specific rights would be recognised to children only during the second half of the twentieth century and with many difficulties, in the first quarter of the twentieth century this concept was already beginning to take shape in the works of intellectuals, educationists and enlightened educators who to some extent proved capable of anticipating the times and started the propagation of cultural content that would feed, once they were sufficiently spread in the

collective thinking, the basic principles of that culture of childhood rights that could only impose itself in more recent times. The idea that at the beginning of the twentieth century was slowly but progressively spreading was that knowing a child means first and foremost establishing an interpersonal relationship with a subject capable of interacting in an active and responsible manner, although not in the usual manner that one forms social relations during the adult age. It is therefore in the context of interpersonal relationships, and in particular in the educational relationship with the adult, that the child can deploy his/her unique communication skills and draw attention to his/her own basic needs for growth and existential wellbeing. The adult, in particular an adult educator, must pay attention and listen, maturing awareness that a person who cannot, due to their own constitutive conditions, autonomously create the situations in which his/her basic needs are satisfied, means that

These have to be translated into the form of rights. Every need of children can be translated into a fundamental human right and specific for childhood, and this in turn into a duty for the adult.

Dal punto di vista culturale e educativo, la via di accesso più diretta alla diffusione di un approccio ai diritti dei bambini che passasse dal pieno riconoscimento delle peculiarità dell'infanzia rispetto agli adulti è stata rappresentata dall'educazione.

Se durante la prima stagione dei diritti dei bambini l'attenzione sociale, politica e giuridica si è concentrata su questioni riguardanti la salvaguardia e la regolamentazione del lavoro minorile, dall'estensione della protezione ad altre chiavi da questo dipendevano ambiti, come l'istruzione, la salute e il benessere, fu nel campo dell'educazione che si sviluppò in modo profondo un deciso ripensamento del rapporto adulto / bambino che si svilupperà attorno a

quellecaratteristiche che per la prima volta sono stati sottolineati: L'umanità del bambino, la sua conquista dell'autonomia, la capacità di sviluppare una propria visione del mondo e della realtà, il bisogno di essere ascoltato e il riconoscimento della sua unicità. Mentre a livello giuridico, quasi ufficiale, il pieno diritto a diritti specifici sarebbe stato riconosciuto ai bambini solo durante la seconda metà del XX secolo e con molte difficoltà, nel primo quarto del XX secolo questo concetto era già agli inizi prendere forma nelle opere di intellettuali, pedagogisti ed educatori illuminati che in una certa misura si mostrarono capaci di anticipare i tempi e iniziarono la propagazione di contenuti culturali che avrebbero alimentato, una volta sufficientemente diffusi nel pensiero collettivo, i principi fondamentali del quella cultura dei diritti dell'infanzia che poteva imporsi solo in tempi più recenti. L'ideache all'inizio del XX secolo si stesse diffondendo lentamente ma progressivamente era che conoscere un bambino significa innanzitutto instaurare una relazione interpersonale con un soggetto capace di interagire in maniera attiva e responsabile, anche se non nel solito modo in cui si formano le relazioni sociali durante l'età adulta. È quindi nel contesto delle relazioni interpersonali, e in particolare nella relazione educativa con l'adulto, che il bambino può mettere in campo le sue capacità comunicative uniche e richiamare l'attenzione sui propri bisogni primari di crescita e benessere esistenziale. L'adulto, in particolare un educatore adulto, deve prestare attenzione e ascoltare, maturando la consapevolezza che una persona che non può, per le proprie condizioni costitutive, creare autonomamente le situazioni in cui sono soddisfatti i suoi bisogni primari, significa che queste devono essere tradotte in forma di diritti. Ogni

Esigenza dei bambini può essere tradotta in un diritto umano fondamentale e specifico per l'infanzia, e questo a sua volta in un dovere per l'adulto.

The century of the child: towards a renewed culture of childhood (Il secolo del bambino: verso una rinnovata cultura dell'infanzia)

Ellen Key interrupted her studies before they were concluded to devote herself to elementary school teaching and this was a decisive element in her autobiography, since it enabled her to gain a concrete awareness of the world of childhood and of the contradictions and limitations of an education system anchored to rigidly traditional principles and practices.

In what was surely her most famous work, The century of the child, we find one of the first approaches to the idea of childhood rights.

In formulating the hope of being able to improve children's lives, Ellen Key found support in the scientific theories that in those years, especially in the fields of medicine, biology and genetics, led

to great changes in the knowledge of man and life. "In no respect has culture remained more backward than in those things which are decisive for the formation of a new and higher race of mankind": in the vision of Ellen Key this remained the last field of backwardness of contemporary culture, where an archaic and superstitious thought still resisted dominated by religious or metaphysical beliefs. It was therefore necessary to extend a scientific approach to educational culture, to free the power of family education through a greater awareness and responsibility of parents. In this perspective, the issue of children's rights was inserted in "The century of the child". The call for the identification of specific rights of children took on the form of a heartfelt appeal to parents, primarily responsible for the quality of life of children, and to society as a whole, which in turn is responsible for supporting families and maternity with appropriate services; her writing has anbe marked by significant advancements in the field of education. Ellen Key, a prominent figure in this era, had a unique approach to education. She did not rely on legal terminology, but instead used a rhetorical and sometimes paradoxical language to convey her ideas. Key's writings anticipated many of the fundamental principles that would later be expressed more rigorously in international documents. Her insights were ahead of her time and laid the foundation for the educational advancements of the twentieth century.